All wrong
Tutto sbagliato.
È tutto sbagliato.
I miei sentimenti, le miei paure,
forse anche quel che sto facendo della mia vita.
È tutto sbagliato.
Tutto.
Non so bene quand’è cominciata, ma tutto mi spinge verso una
sola persona.
La mia nemesi, il mio tormento.
Colui che mai, mai potrei avere.
Solo per il mio nome.
Solo per il suo nome.
Draco Malfoy.
Avevo cominciato a percepire un senso di vuoto, attorno a
me, già un paio di anni fa.
Un vuoto che non è mai stato colmato.
Ho cominciato a chiedermi se ciò che facevo fosse giusto, se
la mia vita potesse essere davvero totalmente invasa dall’ossessione per Voldemort.
Ho cominciato a chiedermi, soprattutto, se fosse ciò che
volevo veramente.
Se non ci fosse qualcosa che avessi
voluto fare, qualcosa che mi rendesse sul serio felice.
Non ho trovato nulla.
E mentre venivo assalito dai dubbi
e mi tormentavo ogni giorno di più, non c’era nessuno al mio fianco.
Nessuno.
I miei migliori amici, se tali possono essere definiti, si
sono messi insieme l’estate scorsa. Già da un po’ di tempo avevo notato un
cambiamento, eppure facevo finta di non vedere nulla, mentre passavano il tempo
a flirtare, a cercarsi l’un l’altro, ignorandomi
completamente.
Quando si sono messi assieme,
quell’estate, ho capito che nel trio non c’era più spazio per me.
Continuavano a proclamarsi i miei migliori amici,
sbandierando ai quattro venti quanto noi fossimo uniti
fin dal primo anno.
Ma la verità era che ero rimasto
solo.
Totalmente solo.
E mi faceva male.
Non trovai il coraggio di dirglielo apertamente, ma la
verità è che credo di avrli
odiati.
Perché loro dovevano avere quella
felicità che a me era stata negata?
Perché dovevano sempre sbattermi in faccia
tutto il loro dannatissimo amore del cazzo e
farmi sempre sentire di troppo?
Perché continuavano a ripetermi
continuamente che c’erano loro con me quando in realtà non c’erano mai?
Perché credevano così tanto che la
loro presenza fosse la mia unica fonte di gioia?
E soprattutto perché, nonostante
questo, continuavano a fregarsene di me?
Non saprei dire quante notti insonni ho passato, chiedendomi
cosa ci fosse di tanto sbagliato in me da farmi meritare tutto ciò passato,
chiedendomi perché io fossi così totalmente incapace di stringere amicizie
sincere, perché quella fottutissima cicatrice fosse
così importante per tutti… Senza di quella io… io non valevo
nulla? Era forse così? Ron ed Hermione
mi avevano avvicinato solo perché era di moda il_bambino_sopravvissuto ed ora
che l’attenzione su di me sembrava essere calata non gli importava più nulla di
me?
E così cominciai a cercare altrove
quello che loro sembravano non essere più disposti a darmi.
Calore umano.
Tutto ciò di cui avevo bisogno.
È stato il mio intenso bisogno di qualcuno che desiderasse vegliare sul mio cuore come non era mai stato
fatto che mi spinse tra le braccia di quella che probabilmente è stata una
delle persone più importanti per me:
Pansy Parkinson.
Sembrava assurdo, eppure è stata una delle mie storie più
lunghe.
Con una ragazza, perlomeno.
Ed è stato proprio frequentarla che mi resi
conto di quali fossero i miei veri sentimenti, che all’inizio non volevo
ammettere nemmeno con me stesso.
La gelosia che provavo quando la vedevo con lui…
riconducibile a quel sentimento che non avrei mai potuto credere di vivere in
un modo così dannatamente intenso.
Amore.
Verso una persona irraggiungibile
Off-limit.
Draco Malfoy,
appunto.
All’inizio fingevo che non me ne importasse nulla, ma poi
col tempo anche Pansy si rese
conto che qualcosa non andava.
Così un giorno cedetti e le raccontai ogni cosa.
Dopotutto, non potevo tradire la fiducia dell’unica persona
che mi avesse mai dato tanto senza chiedermi nulla in
cambio.
La vidi piangere, urlarmi contro, ma poi capì.
Accettò le mie scuse, e decidemmo di rimanere amici.
Oddio, a dire la verità siamo un tantino più che amici,
perlomeno la notte.
Ma il sentimento che ci accomuna ed
unisce, perlomeno da parte mia, è solo ed unicamente amicizia.
Non mi sono mai pentito delle mie scelte, eppure sentivo che qualcosa andava male.
Che qualcosa andava male a causa
mia e delle mie azioni.
Il rapporto tra Pansy e Draco.
Non so perché, ma so che litigarono, ed ebbi la netta
sensazione che fosse causa mia.
Così decisi che era ora di smetterla.
Dissi a Pansy che da quel momento il nostro rapporto
si sarebbe fermato veramente solo all’amicizia e nulla di più, niente amore,
niente sesso, niente che avesse potuto compromettere la sua lunga ed
indiscutibile amicizia con Draco.
Da quel momento, almeno per quanto ne seppi, tra i due tornò
la pace.
Per quel che mi riguarda, continuai
a divertirmi con parecchie ragazze, molte delle quali più grandi di me.
I rapporti con Ron ed Hermione si erano ormai raffreddati del tutto, ci
limitavamo a salutarci e a parlare del più e del meno, loro non sapevano nulla
della mia vita privata ed io non ho mai chiesto loro nulla sulla loro, ne si sono mai presi la briga di venirmi a cercare per
raccontarmelo.
Continuavo ad osservarli, e di tanto in tanto mi prendeva la
nostalgia dei vecchi tempi, ma mi limitavo ad osservarli da lontano.
Non che non ci soffrissi, ma non ero in grado di
riavvicinarmi nuovamente a loro.
E non sembrava che ai diretti
interessati la cosa importasse granché.
Praticamente smisi di studiare,
ciononostante continuai a mantenere una buona media pressoché in tutte le
materie.
Tranne pozioni, naturalmente.
Tutti i professori erano convinti che io facessi le nottate,
ed ogni volta si complimentavano con me per l’ottima preparazione. In realtà
non facevo altro che ascoltare in classe e dare una letta agli appunti. Degli
altri, ovviamente.
Potrei sbagliarmi, ma ebbi la
precisa sensazione che Hermione fosse piuttosto
infastidita da quella situazione. È sempre stata lei la secchiona,
no? E Ron, naturalmente, la
appoggiava in tutto.
Spesso mi chiedevano come andava,
se avessi bisogno di una mano nelle (poche) materie dove non andavo benissimo,
se volevo uscire con loro ecc. ecc., ma giurerei che nei loro occhi c’era una
luce strana.
Disprezzo.
Ecco, credo sia questo ciò che provavano nei miei confronti.
Disprezzo e fastidio.
Senza di me il magico trio era inesistente e loro non
potevano essere catapultati sotto i riflettori.
Credo che fosse questo che più gli
rodeva.
Essere delle nullità.
E finalmente me ne resi conto.
Non avevo bisogno di loro., non più
oramai.
E non solo: non li volevo.
Era solo per questo che mi ero allontanato.
Non volevo più che mi facessero soffrire.
Non volevo più che mi facessero del male gratuito per poi
atteggiarsi ad amici.
Erano stati una parte importante
nella mia vita, ma ora questo era finito.
Ed io potevo vivere benissimo senza
la loro opprimente presenza al mio fianco.
Potevo esistere anche senza di loro.
Ero felice di essere finalmente riuscito a lasciarmi alle
spalle il passato, e così corsi da Pansy per parlare
un po’ con lei.
E la scena che vidimi gelò il
sangue nelle vene.
Pansy e Draco
avvinghiati l’uno all’altra sopra il letto di lei, con
i vestiti semislacciati, che si baciavano.
Ovviamente sapevo che Draco aveva
numerose relazioni, ma tra il saperlo e il trovarmelo davanti mentre lo faceva
c’era una bella differenza.
Occhio non vede, cuore non duole. È
proprio vero.
Lo sapevo, questo sì, ma non me ne ero
mai preoccupato.
Avevo accantonato i miei sentimenti per Draco
Malfoy quando capii che non
c’era storia.
Li avevo relegati in un angolo del mio cuore tentando di non
sentire le loro urla laceranti, e quando mi accorsi che era impossibile
sopprimerli, erano cresciuti talmente tanto da essere
impossibili da gestire e da tenere nascosti nell’oscurità di ciò che
racchiudevo nel più profondo.
Amavo Draco, ed oramai questa
verità era impossibile da nascondere.
E Draco… oh no, lui non avrebbe
mai potuto provare qualcosa per uno come me.
Quando li vidi, rimasi impietrito per un attimo
prima di riuscire a muovere anche un solo muscolo. E
quando questo accadde, scappai talmente in fretta che nessuno dei due avrebbe
potuto fermarmi. Ma forse non avrebbero nemmeno
voluto, dopotutto.
A pensarci bene, chi ero io? Un idiota che
aveva avuto una storia con una serpeverde e
pretendeva che lei gli rimanesse legata nonostante tutto ciò che aveva fatto, e
che aveva una bella cotta (e forse qualcosa di più) per quello che
probabilmente in quel periodo era il ragazzo che frequentava.
Ero l’ultimo arrivato, che cosa volevo da lei? Cosa volevo da loro?
Mi fermai al campo di quidditch,
quando le lacrime cominciarono a scendere copiose sulle mie guance.
Rimasi così a lungo, finché non sentii una mano sulla mia
spalla.
Era l’unica persona con cui avevo un rapporto decente, con
cui si potrebbe dire che riuscivo ad essere sincero quasi totalmente.
E così era per lui.
Remus.
Gli chiesi cosa ci facesse lì, ma lui andò sul vago ed alla
fine non riuscii a scoprire nulla.
Volle però sapere cosa mi fosse successo,
e così gli raccontai della mia rottura con Ron ed Hermione, del mio rapporto con Pansy,
del mio amore per Draco, di ciò che avevo visto.
E lui mi sorrise come nessuno aveva
più fatto da mesi.
Per poi dirmi semplicemente che la vita va
vissuta, e che bisogna fare di tutto per non avere rimpianti. Se tenevo a Pansy e non volevo
perderla, dovevo capire prima di tutto se lei avesse fatto qualcosa di
sbagliato e se avesse dei motivi per rimproverarsi. E poi dovevo scoprire se
tra lei e Draco fosse una cosa
seria, in caso contrario… beh, valeva sempre la pena tentare.
E così parlai con Pansy e scoprii che a lei piaceva Draco,
ma che il biondino non si era mai interessato a lei. Quel giorno avevano alzato
un po’ il gomito e si erano trovati ubriachi fradici uno sull’altra a levarsi i
vestiti, e la cosa sarebbe arrivata oltre se per caso
io non fossi passato di lì.
Non appena mi aveva visto, Draco
si tolse subito dal letto per tornare nella sua stanza.
La fissai sbalordito. Non avrei mai creduto che Draco rinunciasse ad una sua “preda” per così poco.
Mi ricordo perfettamente che lei ridacchiò, per poi dirmi
‘tu non sei poco’ e tentare di convincermi a parlare al ragazzo di cui ero, di
cui sono innamorato.
E così eccomi qui, al bordo del
campo da Quidditch, ad aspettare che Draco si presenti.
A sperarlo, soprattutto.
Ed ancora mi chiedo se questo sia
giusto, se sia possibile realizzare qualcosa di concreto con il mio nemico di
sempre.
Ma dopotutto, chi può dire cos’è
giusto?
Ognuno di noi ha i suoi parametri e la sua coscienza.
E la mia continua a chiedermelo: è
giusto?
È giusto?
È giusto?
Oh, no.
Non è giusto.
È sbagliato.
Tutto lo è, nella mia vita.
Ma è ciò che io voglio.
E questa volta, non avrò rimpianti.
Note dell’autrice
Holè! Non so se rimarrà uno one shot o se avrà un seguito…
dipende solo da una cosa: se mi verrà l’ispirazione o meno… per il momento
rimarrà così, poi chi vivrà, vedrà.
Commentate, commentate!!!