A Legend About The Origin

di Al Virgil
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C'era una volta una giovane ragazza che stava correndo per la grande pianura. Si stava dirigendo verso la sua altura preferita che non era tanto lontano da casa sua. Da lì sarebbe riuscita a vedere tutta la grande distesa e in lontananza anche la sua casa. Grazie alla quercia poteva anche riposarsi all'ombra. Continuava a correre e non vedeva l'ora di ammirare di nuovo quello splendido paesaggio.  

Una volta giunta sulla collina vide un'altra persona sotto l'albero, un bambino che non aveva mai visto 

Si avvicinò e incominciò a osservarlo attentamente, senza che i suoi splendidi occhi azzurri si staccassero da quella figura. Notò che indossava una tunica di un azzurro molto chiaro che si avvicinava al grigio, con una cintura e degli scarponi in pelle. I capelli erano lunghi e di un grigio molto chiaro. Gli coprivano anche parte del volto perciò la bambina si avvicinò e lo salutò: 

— Ciao, tu chi sei?   

Il giovane ragazzo rimase molto colpito della sua presenza, oppure rimase abbagliato dalla candida veste bianca della bambina o dai suoi lucenti capelli biondi. 

 C-Ciao...  il giovane rispose al saluto con un tono di voce bassissimo e molto insicuro. 

 Ma sei diventato tutto rosso?!  

 C-Cosa?! Bugiarda!  

 Sei rosso come un caldoperoneAhahah! Comunque ti ho chiesto chi sei, è da maleducati non rispondere sai? Chi ti ha insegnato l'educazione?  

 Non sono affari tuoi! Ti basta sapere che sono un viandante  

 Cosa?! Un viandante?! Ma tu sei troppo piccolo per esserlo, sei anche più basso di me...  

 Non è vero! Scommetto che ho più anni di te. Inoltre tu chi sei per dirmi cosa devo fare  

 Io ho già 11 anni, cosa credi!  

 C-Cosa?! 11?! Ne hai due in più di me?!  

 Ah-ah, io sono più grande!  

 Stai zitta, non prendermi in giro...  Sentendosi offeso, il bambino incominciò a piangere ma in silenzio, senza farsi notare troppo. 

 Perché piangi? Guarda che stavo scherzando...  La giovane ragazza si sedette accanto a lui e continuò a guardarlo finché non finì di lacrimare. 

 Adesso va meglio?  

 S-Sì, grazie  e la ragazza sorridendo: 

 Non mi hai ancora detto come ti chiami  

 Io non ho un nome, la mia mamma mi ha abbandonato. Ricordo solo questo...  

 Oh capisco, allora ti dirò il mio. Io mi chiamo Hylia, tanto piacere!  

Angolo Autore
Salve! Prima di tutto vi ringrazio di aver letto questo primo capitolo. Scusatemi se in alcuni punti magari non sono molto chiaro o per vari errori grammaticali. Per questo accetto molto volentieri qualsiasi consiglio mi diate. 
Vi ringrazio ancora,
Al





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