Dopo aver messo i bambini a letto si accovacciò sul divano e
cominciò a singhiozzare… Per quanto potesse
sembra ingenua, era perfettamente cosciente dei tradimenti del marito,
ma non era preparata a coglierlo sul fatto… Beh…
in realtà l’aveva semplicemente visto mentre
sorrideva con quella donna… ma per quanto strano, lei
avrebbe preferito vederlo mentre la tradiva piuttosto che vedere quanto
fosse più felice con Reira… Per lui era
semplicemente come una sorella? Ma non prendetemi in giro!
Pensò con rabbia sferrando un pugno contro il
muro… Ormai era disperata. Si, era una situazione
prevedibile fin dall’inizio, ma aveva comunque scelto lei di
sposarlo… praticamente la fossa se l’era scavata
da sola… ma per quanto ne fosse consapevole,
sentì comunque il bisogno di essere confortata
così in un momento di debolezza prese il telefono e compose
il numero che le venne prima in mente… Ma… ma che
sto facendo? Perché sto telefonando proprio a lui? Non devo
coinvolgerlo in questa storia! Fino a che punto posso essere egoista?!
Cercò il coraggio di chiudere la telefonata ma prima che ci
riuscisse…
-Pronto?- chiese una voce maschile. Nana rimase paralizzata.
Ora… ora che dovrei fare? Si chiese con un groppo alla gola.
-Pronto? Pronto mi senti Nana?- la donna non riuscì a
trattenere un singhiozzo. -Qualcosa non va?- chiese apprensiva la voce.
A quel punto si susseguirono altri singhiozzi che nonostante
l’impegno Nana non riuscì a fermare. -Che sta
succedendo?! Cos’hai?!- chiese sempre più
preoccupata la voce. Il pianto si fece più insistente e Nana
chiuse il telefono sperando che la sua telefonata venisse completamente
ignorata…
Quando il telefono venne chiuso Nobuo si
spaventò… perché chiamarlo a di notte
e non dire nulla? Cosa stava succedendo a Nana? Lui non voleva
più recitare la parte del cavaliere che andava in soccorso
della donzella, soprattutto se questa era capricciosa e infantile come
Nana… Non poteva sempre contare sugli altri, ormai era una
donna adulta e aveva due bambini. Lei doveva imparare a cavarsela da
sola e lui doveva imparare a farsi i fatti suoi… era
già stato ferito da quella donna e per quel che sapeva
poteva anche poter essere una telefonata inutile. Forse Nana aveva
semplicemente una crisi isterica… Così
inizialmente decise di ignorare l’avvenimento e pensare ad
altro… ma non resse a lungo e dopo pochi istanti nonostante
tutto l’uomo non poté fare a meno di pensare che
Nana avesse un disperato bisogno di aiuto e che il motivo della
telefonata fosse grave, così si precipitò a casa
della donna.
Nana si stava quasi per addormentare sul divano quando sentì
il citofono.
-Takumi?!- esclamò, poi si ricordò che il marito
non doveva tornare quel giorno… e comunque aveva le
chiavi… Un brutto presentimento le venne, che si trattasse
di Nobuo? Si ritrovò nuovamente paralizzata.
-Sei in casa Nana?! Apri, ti prego! Cosa ti sta succedendo?!- la voce
di Nobuo la riportò con i piedi per terra. Lei si
avvicinò alla porta, ma arrivata alla maniglia non ebbe il
coraggio di continuare.
-Non è niente Nobuo! T-torna a casa!- rispose balbettando la
ragazza.
-Niente? Come sarebbe a dire niente?! Non puoi avermi chiamato
piangendo per niente! E la tua voce non può essere ridotta
in questo modo da niente! Forza, fammi entrare.-
-Ti dico che non è niente… mi spiace di averti
disturbato, è che mi… mi sentivo sola! Sai come
sono fatta, no? Mi lamento senza motivo! Sul serio non c’era
alcun bisogno che venissi.- disse sforzandosi di ridere…
-Anche mettendo che tu l’abbia fatto solamente
perché ti sentivi sola, se ti sei messa a piangere in quel
modo vuol dire che ne hai veramente bisogno, no? Ma va be…
lasciamo perdere… me ne vado! Sul serio, finiscila di
scaricare i tuoi problemi sugli altri!- disse ormai
irritato… Nana sentì il rumore dei suoi passi
sempre più flebile… Non riuscì a
trattenersi dall’aprire la porta e andare a rincorrerlo,
sentiva come se stesse perdendo qualcosa di importante…
un’occasione importante… non voleva che tornasse a
casa arrabbiato… in realtà da una parte si
rendeva conto di non farlo per lui, era solamente terrorizzata
all’idea che ce l’avesse con lei.
-Fermati!- gli urlò con tutto il fiato che aveva in gola.
-Dato che hai fatto tutta questa strada… non sarebbe meglio
se ti offrissi qualcosa?- gli disse speranzosa. Nobuo si
girò titubante…
-O-Ok…- entrarono in casa e Nana andò a
preparargli del caffè…
-Ehm… Nana…-
-Si?- chiese la donna.
-Caffè… perché? N-non che non mi
piaccia ma… vedi, sarà l’una o le due
di notte ormai.-
-Giusto!- esclamò agitata Nana. -Che idiota…
forse è meglio che ti offra qualcosa da mangiare. Ma
aspetta… ho solo degli avanzi!- disse abbattuta mentre
controllava il frigo.
-Non importa! Tanto finché si tratta di qualcosa che hai
cucinato tu sarà sicuramente buonissimo… anche
se, offrire da mangiare a quest’ora? È un
po’ assurdo…- già… alla fine
perché lo aveva invitato a entrare? A cosa stava pensando
veramente? Forse sentendosi abbandonata da Takumi stava cercando
più o meno inconsciamente di riavvicinarsi a Nobuo? Certo
che per essere ingenua era davvero subdola… No, non
è vero! Beh… ma anche se fosse? Perché
non dovrei farlo?! Anche Takumi mi sta tradendo! Si ma…
l’avevo saputo fin dall’inizio che sarebbe andata
così… eppure l’ho scelto comunque! Me
la sono scelta io questa situazione, ma sto cercando comunque di
coinvolgere e ferire qualcuno che non c’entra!
-Perché piangi?- sospirò Nobuo. Si era avvicinato
molto mentre lei era persa nei suoi pensieri. -Dimmi…
cos’è successo davvero?- domandò
accarezzandole il viso.
-T-Takumi… T-Takumi!- singhiozzò.
-Takumi cosa?!- esclamò Nobuo.
-Mi sta tradendo con Reira!- urlò… era stata una
liberazione in fondo… dirlo, ansi… urlarlo a
qualcuno.
-C-cosa?- i due si sedettero sul divano a parlarne…
-Mi spiace Nana… ma io cosa dovrei fare?! Se non divorzi non
posso fare proprio niente capisci! Non voglio mettermi in questa
situazione e… e non puoi sperare che sarò sempre
disponibile per te!- disse confuso.
-Ma Nobuo… io non ti sto chiedendo proprio
niente… e non sono così infantile da chiederti di
ricominciare una relazione finita decenni fa!-
-Ah…- In realtà ero solo io a sperare in qualcosa
del genere? -Già… non avrebbe senso…
è troppo tardi ormai!- disse con amarezza ripescando un
antico rancore rimasto nascosto dentro di lui…
-Perché non me lo hai detto! Perché non mi hai
mai detto che in realtà non mi stavi tradendo con Takumi ma
che avevi veramente chiuso con lui! Avremmo potuto decidere cosa fare
insieme, nonostante la bambina non fosse mia!-
-Ma cosa stai dicendo?- chiese Nana preoccupata. -Io te l’ho
detto…-
-Già vero… Si ok, me lo hai detto! Ma lo hai
fatto quando ormai era troppo tardi!- la interruppe… poi si
rese conto di averla fatta nuovamente piangere… -M-mi
dispiace…- sussurrò.
-No! Non devi consolarmi!- disse la ragazza ritraendosi
dall’abbraccio. -È vero… è
stata tutta colpa mia!-
-No… non lo è stata…- ammise Nobuo.
-La sera in cui Nana ti ha invitata per vedere i fuochi… Ti
ricordi che ti aveva invitata a casa ma che non trovasti nessuno ad
aprire la porta?- lei annuì. -In realtà io ero in
casa… Nana aveva architettato tutto per farci
riconciliare… se io avessi aperto quella porta... se
l’avessi aperta anche mentre tu te ne stavi andando e ti
avessi rincorso come hai fatto tu poco fa forse…!-
-Nobuo…- sospirò Nana. -È passato
troppo tempo… è inutile anche solo parlarne!-
singhiozzò sconsolata.
-Hai ragione…- poi l’uomo rise. -Sai,
probabilmente non avrei avuto il coraggio di aprirla
completamente… forse l’avrei subito richiusa, tu
pensando che non ci dovesse essere nessuno in casa avresti pensato ad
uno spettro e saresti svenuta dalla paura…-
ipotizzò sorridendo, la ragazza ricambiò il
sorriso.
-Cosa? Ma dai, non svengo per così poco!- disse facendo
finta di essere offesa. -Mi sarei appostata dietro la porta per vedere
se gli spiriti all’interno facevano rumore… poi
forse tu avresti ritentato di aprire la porta, me l’avresti
sbattuta in faccia e lì si, che sai svenuta!-
-Si… poi ti avrei presa e adagiata sul divano aspettando che
rinvenissi…-
-Ti immagino tutto agitato…-
-Probabile, poi… poi ci saremmo chiariti e…- il
tono della discussione si rabbuiò di nuovo. Nobuo
attirò Nana a sé e le poggiò un bacio
prima sulla fronte poi sulle labbra. Nana si ritrasse in un primo
momento, poi lo prese per mano e si alzò. Nobuo pensava che
lo stesse portando alla porta di ingresso invece lo condusse in camera
sua senza dire una parola e chiuse la porta che si aprì solo
la mattina seguente…
-E… quindi?- si domandò Nana a alta voce dopo
aver accompagnato Nobuo all’ingresso.
-Quando avrai divorziato da Takumi ne riparleremo…- disse
imbarazzato abbozzando un sorriso. -Forse ci vorrà un
po’, forse no… ma così non potrai
continuare a lungo Nana, sul serio…- sospirò
preoccupato, poi andò.
Note:
-In realtà non sono sicura né di chi sia
più grande fra Satsuki e Ren né su chi siano i
genitori di quest’ultimo…
Sinceramente non amo molto questa autrice ma questo anime/manga mi
è piaciuto davvero molto e all’inizio non mi
interessava se Hachi stava con Nobuo o Takumi( io avrei voluto che la
storia passasse… all’altra sfonda
diciamo…) però Hachi ha finito per farmi molta
pena… molti la detestano ma a me ispira solo molta tenerezza
questo personaggio.
Mi scuso per eventuali errori e se vi va di lasciarmi un parere mi fa
molto piacere.
Ciao, ciao.
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