Libertà

di DadaOttantotto
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Libertà
Libertà.


Di Palma ama la voce. Gentile, mai troppo alta. Impegnata a pronunciare parole d'affetto che Ottavia sogna possano essere riservate soltanto a lei.
Di Palma ama le mani. Grandi e forti, le immagina strette intorno al suo polso, posate sul suo viso.
Di Palma ama gli occhi. Sereni, spesso allegri, ma segnati sa tutto lo sporco che ha visto nel suo lavoro.
"Mamma, mamma, mamma."
Ottavia solleva di scatto la testa quando la voce di suo figlio la costringe a tornare alla realtà. Quella parola, l'unica che Riccardo sia mai riuscito ad emettere, la fa sentire una stupida. Perché solo una stupida si prenderebbe una cotta da adolescente per il proprio capo. Lei è una moglie e una madre, qualcosa che non le è concesso dimenticare.
Abbraccia il figlio e lo accompagna in camera. Per un po' può distrarsi con disegni e matite colorate.

Di Palma ama la libertà. Il poter sognare senza sentirsi in colpa, il poter vivere senza dover chiedere scusa.




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