Venti mo(n)di per odiarti

di Saroyan
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#17 Police!AU

Di un poliziotto e di uno spacciatore bravo a scappare

 

 

Romano esegue  gli ordini impartitigli dall’agente che lo ha beccato a spacciare in discoteca: non ci tiene molto a farsi impallinare dalla pistola che il piedipiatti tiene in mano. «Lurido figlio di puttana…» borbotta una sequela di insulti per metà in dialetto, mentre preme i palmi contro il muro e tenta di mostrarsi il più sicuro possibile in quella pessima, pessima situazione.

«Tu non hai affatto capito con chi hai a che fare, vero?»

“Trattieniti, Romano, questo potrebbe spararti un colpo da un momento all’altro.”

«Con uno stronzo, ecco con chi!»  ringhia, voltando il capo solo per fulminare il poliziotto con lo sguardo.

“Sì, trattieniti un cazzo. Bravo Romano, no davvero, bravo!”

L’italiano sente la volata della pistola posarsi contro la sua nuca, e d’istinto gira il capo contro il muro- Dio Cristo che codardo.

«Non hai decisamente capito.»

Lovino si lascia sfuggire una risatina nervosa, nel vano tentativo di dimostrarsi impassibile alla situazione.

«Va bene, ammetto che i tuoi metodi sono… convincenti…»

“Un’arma è parecchio convincente. Bravo scemo, che cerchi di salvarti in calcio d’angolo, adesso in galera ‘sto biondino ti sbatte, eccome se ti sbatte.”

«Potrei benissimo arrestarti adesso, sai?»

«Se non l’hai ancora fatto vuol dire che non lo vuoi fare. Se non lo vuoi fare, potresti, che ne so, abbassare quella fottuta pistola?»

“Sì, e ti pare che ti ascolta pure. Magari ti fa pure l’applauso, che ne dici?”

E mentre la sua coscienza o finta tale gli ripete pessimisticamente che i suoi giorni di libertà sono finiti, sente sollevarsi dal suo collo la pistola. Si volta in direzione dello sbirro, stupito, allontanando le mani dal muro e portandole avanti a sé, come se ancora temesse un attacco di qualche tipo. L’agente rimette nella fondina la pistola, pare avere un’aria  quasi disinteressata, mentre gli occhi verdi si spostano sulla figura di Lovino e la scrutano attentamente.

«Non sperare di passarla liscia, non ti sto lasciando andare.» mette in chiaro subito, il viso stirato in un'espressione seria sotto i ciuffi biondi che gli ricadono in viso. «Voglio negoziare. Quindi ascoltami e fai quanto dico senza obiezioni.»

«Io non negozio con gli sbirri.»

«Invece lo farai. Non sei in condizione di rifiutare, mi pare.»

Romano sembra rifletterci in silenzio. Uno, due, tre secondi, mentre guarda il poliziotto davanti a sé e poi con la coda dell’occhio la strada che si apre alla sua destra. Non nutre alcun dubbio, agisce d’impulso. E corre.

. . .

«TORNA QUI, DANNATO.» 

«SPERACI, COGLIONE.»  

“È stato cretino lui a lasciarti vivo, non esultare, che al prossimo giro ti sbatte davvero.”

Romano zittisce la sua pseudo coscienza: dopotutto è bravo a scappare.

 

 

 

 

˙·٠•●♥ Ƹ̵̡Ӝ̵̨̄Ʒ ♥●•٠·˙

Stavolta niente ritardo, visto? Sono stata brava? U.U? Scherzi a parte, ci si avvicina sempre più alla fine della raccolta io piango per questo e allo stesso ne sono felice. Se posso fare un piccolo appunto, vi prego di leggere la voce interiore di Romano con la voce e l’intonazione di Croix89: rende mille volte di più e io ridevo mentre ci pensavo ♥ Vi abbandono subito con un salutone, alla prossima domenica!





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