Fiù

di Fed
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E in mezzo a questo tempo da niente, tu
mi vìoli l’anima, meticolosamente.
Ormai è esacerbata nel petto e si muove, si muove, sale e scende, mi stringe la gola e mi attraversa la pelle.
                      Una sigaretta e in un attimo, fiù,
                      ho un po’ meno anima e un po’ d’anni in più.
 
Tu, mi chiedo, ti chiederesti scusa? A me capita e me ne compiaccio – stupida! ottusa! – mi stringo alle coperte alla sera. Non so disperdere al vento la rabbia – e allora lei mi monta in petto, violenta.
 
E mi vìola il cervello, cattiva, mi grida scema!, cretina!, mi sussurra caustica che non avrà destino questo sentimento fasullo che mi ottura l’intestino.
                      E mentre un respiro di fumo va giù.
                      mi parlo allo specchio: “ci sei solo tu”.
 
Io, se urlassi, urlerei abbastanza? Gli altri non sentirebbero la differenza, sarebbe solo un pensiero che si alza nell’aria, una nuvola rara che cammina nel cielo.
 
E se infine è vero che il destino è il mio, lo distruggo io, lo divoro, mi sbrano! Mi affido al ricordo di un tempo lontano e calo le zanne in un lampo sulla carne.
                      L’ultimo tiro. In gola e poi fiù.
                      Lacrime e amore, ormai non ne ho più.
 
 

 




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