CAPITOLO
PRIMO
Tokyo 2009.
Moltitudini di persone
che si muovono, in fretta, lentamente.
Moltitudini di persone
che sono ferme ad aspettare qualcosa.
Moltitudini di persone
con la faccia che sembra una maschera.
La vetrina del negozio
mi permette di vedere tutte queste cose, tutte queste anime perse in un
vuoto costante, passioni
che si riaccendono solo
quando accade qualcosa di particolarmente bello o brutto.
Ed io ho imparato a
conviverci.
6 Giugno, ore 21:30.
Tremendamente in ritardo per la cena. Alice si arrabbierà,
le avevo promesso di tornare prima oggi. Prendo le cose dalla
mia scrivania rifinita in legno antico ed esco dal piccolo negozio dove
da poco ho trovato un lavoro, una libreria che sembra essere antica e
non poco.
"Mystic Things" E' il suo nome, e non so cosa mi ha spinto a
intraprendere la carriera di "topo di biblioteca" quella volta.
Sò solo che adesso mi piace molto leggere.
Ripercorro la strada a piedi, entro 15 minuti sarò
già a casa a prendere le urlate della mia sorellina, che
sarà sicuramente preoccupata
ed io non mi preoccupo mai per lei.
E mentre cammino un filo di vento attraversa la strada, come per far
capire che il torrido caldo è alle porte, e in questa
zona della città il caldo è particolarmente caldo
e stressante. Lo stress mi mancava.
Svolto l'angolo e mi ritrovo davanti ad una porta verde con un grosso
numero attaccato sopra, e un foglietto con il disegno di una faccia
buffa che esclama: "Benvenuti!!"
Le sue solite pazzie.
Quelle che non si possono discutere altrimenti non la finisce
più di parlare finchè non sei a letto.
Quelle che se non approvi non farai altro che vederla con broncio per
più di una settimana.
Quelle che se vieti è meglio sparire dalla faccia della
terra.
Ma. Metto la chiave nella toppa e giro, con uno scatto la porta si apre
mostrandomi un corridoio ben illuminato dalla luce interna. Questo fa
capire che è ancora sveglia.
-Frateeeeeeeeeellooooo!!!-
Ecco, esattamente. Arriva come una furia, una figura piccola, molto
più bassa di me, gracile... con i capelli castani corti e
due occhi color tramonto che mi squadrano con rabbia.
Alice, la mia piccola sorellina è molto arrabbiata, e non
provo nemmeno a dare delle scuse.
-Mi dispiace. Ho fatto tardi senza volerlo.-
Non ci assomigliamo molto, io e lei, penso guardandomi allo specchio
dell'entrata, attaccato al muro.
Alto, corporatura slanciata e con un pò di muscoli, occhi
neri come la pece opachi, capelli neri spenti e una faccia da
morto...ecco
questo è Icaro.
-Avevi detto che finivi il turno alle sette. Ora mangi freddo!!!-
-Pazienza...-
-COSA? Come fai a dire che non te ne importa niente! Ed io che pensavo
fosse la punizione massima uffa!-
-Troverai qualcosa di meglio la prossima volta.-
-...uff....-
E' abituata alle mie freddure. Le sono grato per questo, ed
è la minima cosa. Nonostante sia assillante quando si tratta
di passare il tempo insieme
non ha mai dato fastidio, e si limita a dare consigli, che io ascolto
volentieri. Anche se il 90% non sono adatte.
Mentre la guardo mi domando sempre "Ho fatto la cosa giusta?".
Siamo nati in un orfanotrofio, siamo lì sin da quando siamo
nati, dei nostri genitori nessuna traccia, non sappiamo neanche se
abbiamo gli stessi genitori. ma siamo sempre
stati insieme, come due fratelli.
Appena raggiunta la maggiore età l'ho portata via con me.
Via da quell'inferno, era come restare in una gabbia e solo
il ripensarci mi fa venire i brividi. Inquanto a lei è come
se avesse cancellato con la forza tutti quei ricordi. Ora avendo sedici
anni ha preso le cose
con più responsabilità riempiendosi di impegni,
che la aiutano a scostare ogni pensiero.
Vorrei poter dire la stessa cosa di me.
Ma come faccio quando adesso, mentre mangio zuppa fredda, ripenso
ancora a tutto quanto?
-Non ti piace?-
-Ma no è bonissima tranquilla. Come va a scuola?-
-Uhm. Va come va, non ho stretto nessuna amicizia, sono 4 mesi
ormai...mi sono rassegnata ecco!-
-Non puoi provare a parlare con qualcuno?-
-Fosse facile. Mi basta Isabelle...-
Compagna di classe di mia sorella che non parla con me,
perchè incuto timore. Beh forse qualcuno se ne accorge.
Per altre donne, un po più grandi, sono estremamente
affascinante, mentre per mia sorella sono il "più figo del
mondo"
Per me sono una pezza logora.
-Io vado a letto.-
-Lavori anche domani?-
-Si...devo rimettere in ordine la sezione rune. Ma che diavolo di libri
hanno...-
-Ok! Io domani ho scuola quindi vado anche io, passerò a
vedere qualche libro una volta!-
Sono libri senza nè capo nè coda in questo mondo,
in un mondo pieno di draghi fate streghe e antichi eroi forse si.
Salgo le scale ed entro nella mia piccola, semplice, bianca stanza, con
un letto comodo ed una scrivania con un pc portatile.Il primo acquisto
insieme ad internet.
Ed una grande, grande finestra dove poter ammirare le stelle e la luna,
che colora di una luce pallida quella stanza.
Rendendola magica, come quelle dei libri del negozio.
Che gente strana.
Che vita vuota.
E' come se mancasse qualcosa.
Ma....cosa?
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