Come ho superato la mia unica Speranza
Lei arrivò a Gennaio.
Pioveva.
La conobbi perché si riparò
sotto al mio ombrello.
Alzò la testa per presentarsi,
Fu amore a prima vista.
Quello stesso giorno
Aspettammo che spiovesse
Con una cioccolata calda
In un bar di periferia.
Era leggera, splendeva come un sole.
La sua risata cristallina
Spazzava via la precedente
solitudine forzata.
Cancellava ogni tristezza,
Ogni dolore.
Mi sentivo vivo grazie alla sua allegria.
Aveva solo un difetto,
Era bellissima.
Un altro la portò via da me.
Lei, unica, con i suoi occhi malinconici, la conobbi in libreria.
Ci ricredetti, trasportato dal desiderio d'amore che sentivamo entrambi.
Eravamo un disastro a parole, vivevamo di sguardi e di carezze.
Ma non riuscì a smettere,
ricadde nel suo antico vizio.
I nostri silenzi prima insostituibili
Divennero privi di tenerezza.
Ed io persi i suoi occhi, sempre più spenti.
La lasciai con un dolore nel petto,
Mai provato per nessuna Droga,
Per il nostro futuro mai avverato.
Un feto nato morto.
A quel punto venne Lei,
Con il suo sorriso deciso.
Si presentò a una festa,
In un vestito blu oceano,
Ia invitai a ballare,
Una canzone romantica.
Le sue mani forti
Sembravano essere in grado
Di sorreggermi.
Non credevo più
Di poter essere curato.
Eppure, dolcemente
Con affetto e dedizione,
Si impegnò a guarirmi.
Promise di farcela, di annullare
Il mio dolore, la mia tempesta interiore.
Ed io ce la misi tutta,
Ma la sua forza non era infinita.
E un giorno si stancò
lasciandomi devastato.
Mi sono ricordato così
Che dai miei incubi
Non riuscirò mai a scappare.
Dolore,
dolore,
solo dolore
Ed antiche tristezze e insoddisfazioni.
Amore,
Amore,
Solo amore,
Mia ultima speranza ora morta. |