FELICE
Felice, finalmente.
Facevo fatica a fare follie,
facevo fatica a fiatare,
a fare le feste,
a fregarmene.
Fabbricavo finta
felicità,
figurando nella folla con facce
false,
con fatica fasciate di focosa
femminilità e fermezza.
Fallivo di fantasia,
farfugliavo una fiaba filosofica
col finale
“finché alla
fine della fioritura il fioraio falciò il
fiore ”.
Ferita la mia fedeltà,
fuggi funestamente,
ma franai;
frastornata e fiera, ferocemente,
ficcavo nel fegato dei
farmaci,
fiduciosa del loro funzionamento.
Fortunatamente ora sfodero la
falce,
frantumo
i
fallimenti,
frusto la mia frivolezza,
e frequento con freddezza
furibonda la fonte della mia follia.
Forse felice, finalmente.
Ma fin’ora
frequentemente faccio ancora fatica..
Cattychan
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