Ringrazio
anche solo chi legge.
Partecipa
al 'Prompt del lunedì' indetto da 'Il
giardino di EFP'.
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Scritta
sentendo: Position Music - Roya -
Penitence.
Tu
mi farai impazzire
La
luce elettrica della lampada illuminava la stanza,
si rifletteva in strisce di luce sulle superfici della porta,
dell’armadio e
della scarpiera.
Le
gocce di pioggia ticchettavano sulla finestra.
Ashley
starnutì rumorosamente e il rumore si diffuse
per tutta la stanza.
Hoshiwa
girò una sedia e si accomodò su di essa a
gambe aperte, incrociando le braccia, e appoggiandole sullo schienale,
appoggiò
il mento su di esse e socchiuse gli occhi.
“Ti
sei proprio presa un raffreddore terribile. Sei
così cagionevole di salute” disse.
Ashley
gonfiò le guance accaldate e sbuffò, socchiuse
gli occhi gonfi e arricciò il naso arrossato.
“Non
sono debole di salute” farfugliò con voce rauca.
I capelli azzurri le ricadevano disordinati e sfibrati intorno al viso.
Hoshiwa
si voltò di scatto, facendo ondeggiare i suoi
lunghi capelli biondi. Si sporse, sfiorò una delle ali di
gomma che decoravano
la lampada di vetro e prese un pacchetto di fazzoletti. Lo
aprì e l’odore di
rose che emanavano gli punse le narici, lo porse ad Ashley,
facendoglielo
ondeggiare davanti al viso.
“Io
sono andato in giro con una semplice maglietta a
maniche corte e dei pantaloni di tela per tutta la settimana e non mi
sono
ammalato. Tu, invece, sei andata in giro con maglioncini, sciarpe e
persino un
impermeabile. Eppure adesso sei veramente malata” le fece
notare.
Ashley
prese il fazzoletto con le dita affusolate
tremanti, se lo portò al naso e soffiò.
Tossì un paio di volte, fu colta da un
capogiro e ansimò. La pezza umida sulla sua fronte cadde.
Hoshiwa
la prese al volo, mise una mano sulla spalla di
Ashley e la fece sdraiare, le rimise la pezza sulla fronte e
schioccò la lingua
sul palato.
“Però,
se tu ti ammali, ti fingi morente” biascicò
Ashley.
Hoshiwa
scrollò le spalle e socchiuse gli occhi.
“Fino
a quando non sarai guarita, non ti alzerai da
quel letto. Mi occuperò io di te. E vedremo se prima della
fine non ti darai
per spacciata anche tu, è una cosa perfettamente
naturale” disse.
Ashley
socchiuse gli occhi, le sue iridi azzurre erano
liquide e i suoi occhi erano arrossati.
“Come
farai per la caccia? Questo è il periodo
migliore per raccogliere i funghi impregnati di polvere di
fata” biascicò.
Hoshiwa
ghignò, mostrando i denti candidi, piegando le
labbra sottili.
“Posso
andarci di notte mentre dormi e tornare prima
che un’ora sia passata” si vantò.
Ashley
si mise il fazzolettino davanti al naso e
starnutì di nuovo.
“Se
non sapessi che vuoi aiutarmi davvero, direi che
vuoi solo farmi saltare i nervi” si lamentò.
Hoshiwa
si mise una mano sul fianco, lasciato
leggermente scoperto dalla canottiera che indossava.
“Arrabbiarsi
quando si sta male, a mio parere, fa
bene. Aiuta a migliorare la circolazione sanguigna e ti pompa ottima
adrenalina” disse. Accavallò le gambe sottili,
strette da dei pantaloni giallo
ocra.
“Quindi
dovresti ringraziarmi, sto già facendo un
ottimo lavoro nel prendermi cura di te. E vedrai, riuscirò a
farti stare meglio
in pochissimo, fragilina”. Si vantò.
La
ragazza sbuffò, stringendo gli occhi.
“Speriamo
finisca presto” borbottò.
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