Coinquilini

di lele06
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                                                                CAPITOLO 9
 
< SAKURA > urlò Sasuke attirando l’attenzione della ragazza, la quale sentendo dire il suo nome a voce alta si voltò con un’espressione sorpresa vedendo la figura del suo ex-ragazzo, in quanto nella lettera che gli aveva lasciato non aveva specificato che si sarebbe recata in quel posto. Appena si girò verso di lui, Sasuke notò gli occhi arrossati della ragazza. Strinse istintivamente i pugni, in quanto era a corrente del fatto che se Sakura aveva pianto, la colpa fosse soltanto sua. Si era comportato peggio di un bambini delle elementari. Durante il tragitto per arrivare lì, aveva pensato a numerosi discorsi di scuse da porre a Sakura, ma appena l’aveva vista, aveva dimenticato ogni singola parola. Voleva solo abbracciarla. Tenerla stretta tra le sue braccia e non farla andare via da lui.
< Fermo lì > esclamò la ragazza, notando Sasuke cominciare lentamente ad avvicinarsi. Quell’affermazione fece bloccare quest’ultimo, il quale si aspettava una cosa del genere. Inizialmente si fermò, però dopo pochi secondi iniziò nuovamente ad avvicinarsi alla ragazza, la quale vedendo questo iniziò ad indietreggiare. Pensò che fosse inutile intimargli nuovamente di fermarsi, in quanto sapeva perfettamente che Sasuke questa volta non si sarebbe fermato. Nonostante ciò, lei non voleva che lui la vedesse in quello stato. Aveva gli occhi arrossati a causa del troppo pianto, inoltre, visto che la sera precedente non riuscì a dormire bene, poiché preoccupata dall’assenza di Sasuke, aveva un aspetto orribile. Non aveva nessuna intenzione di farsi vedere dal ragazzo conciata in quel modo. In più non voleva che si avvicinasse poiché aveva deciso di porre una pietra sul loro rapporto, in quanto ora non era più il suo Sasuke, ma era il Sasuke di Karin. Il solo riflettere su questo, sentì gli occhi nuovamente inumidirsi. Non credeva che da questi potessero uscire altre lacrime, poiché durante quella giornata aveva pianto davvero molto. Iniziò a credere che avesse infinite lacrime.
< Perché sei qui? > domandò notando che Sasuke si stesse avvicinando molto velocemente. In più lei non poté più arretrare, in quanto bloccata dal uro alle sua spalle
< Voglio solo parlare con te >
< Non abbiamo niente su cui discutere > osservò, in quanto pensò che avessero parlato di tutto già quella mattina fuori all’università. In quell’occasione aveva avuto la certezza del tradimento di Sasuke. Questo era più che sufficiente per lei.
< Invece dobbiamo risolvere questa situazione a tutti i costi > la informò raggiungendola < Perché io non voglio privarmi di te > aggiunse mostrandole un sorriso dolce. Quando vide quel sorriso il cuore di Sakura perse un battito. Pensò che il ragazzo stesse barando, poiché sapeva perfettamente che ogni qualvolta mostrasse quel sorriso, lei non riuscisse mai a dirgli di no
< Stai barando > gli fece notare < Non si fa così > continuò distogliendo lo sguardo, cercando di far calmare il suo cuore. Purtroppo Sasuke non le permise ciò, in quanto afferrò dolcemente il suo mento, riportando nuovamente il suo sguardo su di lui. Sapeva perfettamente che stesse barando, ma pensò che questo fosse l’ultimo problema, poiché gli premeva di più farsi perdonare da Sakura.
< Ho letto la lettere > la informò < Non voglio che tu esca dalla mia vita. Ti prego resta ancora con me > aggiunse abbassando il capo
< Certo che hai proprio una bella faccia tosta per dire ciò > affermò irritandosi alle parole dette da Sasuke. Il batticuore che aveva poco prima, ritornò un battito normale al suono di quell’affermazione. Non lo aveva ancora perdonato per il tradimento con Karin, quindi era una cosa improbabile quella di ritornare insieme.
< Lo so che ho sbagliato > ancora con il capo chino < Quella sera non dovevo uscire, ma dovevo rimanere vicino a te. Anche accettare l’invito di Karin è stato un grandissimo errore > continuò, mentre Sakura fu pienamente d’accordo su quest’ultima cosa < Purtroppo quella sera era ubriaco fradicio. Tu lo sai come divento quando sono in quello stato. Sono convinto che se fossi stato in me, non avrei mai fatto una cosa del genere, perché la persona che amo sei tu > aggiunse sollevando, il capo guardando Sakura dritta negli occhi, con espressione triste. Quando la notò, alla ragazza salì un leggero senso di colpa. Nonostante lei non avesse fatto niente di sbagliato, provò un minimo di compassione nei suoi confronti. Sapeva che se Sasuke non fosse stato ubriaco, avrebbe rifiutato Karin al cento per cento, anzi al duecento per cento in quanto notava che quando Karin stava vicino a loro, sul volto di Sasuke si faceva largo un’espressione di indulgenza. Rifletté sul fatto che se quella sera Sasuke non fosse uscito, tutto questo non sarebbe accaduto. Si bloccò a quel pensiero, cominciando a riflettere sul fatto che se quella sera il ragazzo uscì velocemente di casa era stato perché lei lo aveva informato di aspettare un bambino. Quindi anche se lei pensava che non avesse nessuna colpa, alla fin fine era stata lei la causa di tutto. Se non avesse raccontato tutto a Sasuke, quest’ultimo sarebbe rimasto a casa con lei. Non avrebbe incontrato Karin e cosa principale non sarebbero successi tutti questi problemi.
< Scusa > con tono bassa, ma nonostante questo Sasuke riuscì a sentire molto bene la voce di Sakura. Non riuscì a capire il perché la ragazza si stesse scusando. Quello che doveva farsi perdonare non era lei, ma bensì lui che non si era comportato in modo adeguato. < Se è accaduto tutto questo, è solo colpa mia > continuò sentendo scendere le prime lacrime. Sasuke sollevò dolcemente il mento della ragazza, dandosi del cretino quando notò che Sakura stesse nuovamente piangendo. Quella giornata l’aveva vista troppe volte piangere. Ogni volta che accadeva sentiva una stretta al cuore, quindi decise che da quel momento in poi non l’avrebbe mai più soffrire.
< Non dire così > asciugando le lacrime che scendevano sulle sue guance con il palmo della mano
< Invece si > disse < Perché se non fossi rimasti incinta, adesso non sarebbe accaduto tutto questo casino > aggiunse mentre le lacrime continuavano a scendere. Sasuke vedendo che le sue parole non stessero avendo l’effetto sperato, decise che forse quello fosse il momento adatto per fare quella cosa che avesse pensato. Prese un gran respiro
< Sakura > iniziò < La colpa non è assolutamente tua, ma di entrambi in quanto queste cose si fanno in due > la informò guardandola negli occhi < Non bisogna vederla come una disgrazia, ma come una benedizione di dio > continuò sorridendo notando come le lacrime di Sakura si fermarono quando disse quelle parole < Sai ho riflettuto a lungo su questa situazione e sono giunto alla conclusione che non voglio vivere senza te. So di certo che riusciremo a superare ogni difficoltà, ogni ostacolo senza nessun timore. Sono sicuro di ciò, perché ogni difficoltà che si mostrerà sul nostro cammino, noi l’affronteremo insieme > aggiunse per poi poggiare un ginocchio a terra, afferrando la mano di Sakura ed alzando il capo per poterla guardare negli occhi. Quest’ultima non riuscì a credere che il ragazzo stesse facendo una cosa del genere. Anzi non riusciva ancora a credere delle parole che avesse appena sentito. Ormai aveva perso ogni speranza che Sasuke avesse accettato quella gravidanza ed invece si era totalmente sbagliata.
< Sakura Haruno > cominciò < Vuoi sposarmi? > domandò osservando l’espressione sorpresa di Sakura, la quale non credeva possibile una cosa del genere < Ti giuro che mi prenderò cura di te e del bambino che nascerà. Non vi farò mancare niente. Lavorerò come un matto per far sì che questo accada. > aggiunse sperando di averla convinta con quelle ultime parole
< Si > rispose la ragazza. Sentire quella semplice risposta riempì il cuore di Sasuke di massima felicità. Si alzò pronto a baciarla < Però, devi promettermi che non ti ubriacherai mai più > continuò
< Lo giuro > affermò per poi fiondarsi sulle labbra morbide di Sakura, la quale accolse molto volentieri quel bacio passionale del ragazzo che amasse.
Si dovettero allontanare per poter riprendere fiato, altrimenti avrebbero continuato all’infinito quel bacio.
< Per quanto riguarda l’anello, te ne comprerò uno appena troverò un lavoro > la informò
< Non mi serve > gli comunicò sorridendo < L’unica cosa che mi importa, è che non mi lascerai mai e poi mai > continuò. Sentendo ciò, Sasuke la strinse a se. Da quell’abbraccio Sakura capì che il ragazzo non l’avrebbe mai abbandonata.
< Lo giuro > le sussurrò all’orecchio stringendola ancora di più a se.
                 
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Quando vide il signore Iruka tirar giù la serrando, Hinata tirò un gran sospiro di sollievo. Quella giornata a lavoro era stata davvero stancante. Erano stati sempre impegnati. Non avevano avuto nemmeno un minuto per riposarsi. Aveva pensato addirittura di morire, poiché appena un cliente usciva dal negozio, un altro entrava, senza un attimo di tregua. Non riusciva ancora a spiegarsi quell’avvenimento, in quanto era la prima volta che accadesse una cosa del genere. Generalmente lei e Shino riuscivano a prendersi delle piccole pause, ma quel giorno non fu possibile. Si voltò verso il ragazzo, notando anche sul suo volto un’espressione sfinita. Rifletté sul fatto che fortunatamente per lui, quando sarebbe tornato a casa si sarebbe potuto rilassare, mentre lei non avrebbe potuto fare ciò, poiché avrebbe dovuto fare i conti con la confusione creata da Konohamaru ed Hanabi, la quale ogni qualvolta che il ragazzo la prendesse in giro dava di matto. Non aveva ancora capito la causa di questo comportamento. Immaginò di dover parlare da sola con la sorella per farsi spiegare per bene il motivo del perché si comportasse in quel modo con Konohamaru. In più sperava che si comportasse in quel modo solo con quest’ultimo, anche se un po' le dispiaceva per il ragazzo. Il problema era che se non fosse così, avrebbe trovato molte difficoltà a trovare un possibile fidanzato, in quanto credesse che a nessun ragazzo potesse piacere una ragazza manesca come sua sorella. Pensò che dovesse parlare di questo quella sera stessa, poiché immaginò che dopo aver mangiato, sia la sorella che Konohamaru, sarebbero tornati alle loro rispettive case. Sospirò riflettendo su ciò, poiché quella sera non avesse nessuna voglia di fare niente di stressante. Voleva solamente tornare a casa, farsi un bel bagno, sperando che quest’ultimo le eliminasse totalmente la stanchezza di dosso, mangiare qualcosa di semplice e subito dopo andare a dormire, in quanto l’indomani sarebbe stata un’altra giornata faticosa.
< Sei stanca? > chiese Shino, accortosi del sospiro della ragazza al suo fianco.
< Un pochino > rispose voltandosi verso di lui < Il problema è che adesso che tornerò a casa sicuramente ci sarà il finimondo > aggiunse abbassando tristemente il capo, pensando che quella sera la sua voglia di tornare a casa fosse pari a zero. Era la prima volta che accadesse una cosa del genere da quando divideva l’appartamento con Naruto. Solitamente ogni qualvolta tornava a casa era sempre felice. Ma quella sera, la sola idea di risentire le urla di Hanbi e Konohamaru, le facevano venir voglia di andare in albergo. Facendo così si sarebbe risparmiata di vedere l’ennesimo litigio tra i due.
< I tuoi ospiti sono rumori? > chiese cercando di informarsi su quell’argomento. Sentendo ciò, Hinata cominciò a pensare a come potesse rispondere in modo corretto a quella domanda
< Non sono rumorosi > rispose dopo averci riflettuto un attimo su < Sono semplicemente dei rompi balle > aggiunse sorprendendo Shino, il quale non si aspettava da Hinata l’uso di quelle ultime parole dette da quest’ultima. Da quello che avesse potuto intuire, Hinata era una ragazza dai modi di fare gentile e tranquilli. Quindi rimase un tantino sconcertato da quell’osservazione < Non fanno altro che litigare. Il problema è che quando attaccano briga urlano sempre. Se lo farebbero con un tono pacato, non avrei nessuna obiezione a riguardo, ma purtroppo ogni qualvolta bisticciano alzano il loro tono di voce. Questa è una cosa che mi infastidisce tanto > continuò sentendosi un tantino meglio dopo il suo sfogo. Doveva dire che tenersi le cose dentro non era affatto un bene. Era una cosa che danneggiava la salute.
< Basta avvisarli di abbassare il tono della voce > le suggerì il ragazzo, il quale non capì come questa semplice soluzione non fosse venuta in menta ad Hinata che Shino reputava una persona intelligente.
< Tu la fai semplice > disse < Ma appena li sgridi, terminano il litigio, per poi continuarlo dopo pochi secondi > continuò. Aveva provato mille volte a cercare di porre rimedio, ma purtroppo non aveva trovato nessuna soluzione per sistemare il loro rapporto
< Se è così, allora non posso esserti di alcun aiuto > la informò dispiacendosi per lei
< Non ti preoccupare > disse felice del fatto che il ragazzo avesse voluto aiutarla < Fortunatamente questa è l’ultima sera che rimangono a casa > continuò contenta che l’indomani avrebbe avuto la casa tutta per se. L’appartamento in cui alloggiava con Naruto era già troppo piccolo per due persone, con l’aggiunta di altre due era diventato minuscolo. Non riuscivano a muoversi. Era diventato impossibile vivere lì, inoltre la situazione non migliorava con i continui litigi tra Hanabi e Konohamaru.
< Grazie per il vostro duro lavoro > disse Iruka dopo aver sistemato il catenaccio per poi salutare i suoi dipendenti avviandosi verso casa.
< Spero che domani non sarà come oggi > osservò Shino appena il signor Iruka si allontanò
< Concordo > disse Hinata guardandosi intorno, rimanendo sorpresa di non vedere la figura dell’amico del suo collega
< Se cerchi Kiba, oggi non viene > la informò subito Shino, notando Hinata guardarsi intorno alla ricerca del ragazzo < Ha detto che sarebbe andato dritto a casa > aggiunse
< Per caso è successo qualcosa? > domandò allarmatasi da quelle parole. In più aveva notato l’espressione triste sul volto di Shino quando l’aveva informata dell’assenza del ragazzo
< Diciamo che c’è stato un piccolo battibecco > rispose < Ma niente di preoccupante > continuò cercando di tranquillizzare Hinata, prima che quest’ultima chiedesse qualcosa in più
< Se vuoi parlare, basta che me lo dici > lo informò < Sono sempre disponibile > aggiunse
< Ti ringrazio. Lo terrò a mente > affermò sorridendo pensando che fosse stato davvero fortunato nell’aver trovato Hinata come sua collega. < Beh, allora io vado. A domani > aggiunse salutandola
< A domani > cominciando ad incamminarsi verso casa, pregando di non trovare nessun macello appena avesse aperto la porta.

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< Sono a casa > esclamò subito dopo aver aperto la porta
< Ehi > disse l’altra persona. Solamente da questo, Shino intuì che Kiba stesse ancora mantenendo il broncio nei suoi confronti. Questo perché non aveva ancora chiesto a Hinata quella piccola informazione. Ma purtroppo non aveva ancora trovato la giusta occasione, in più ogni giorno erano super impegnati al lavoro. Sembrava come se il loro supermarket fosse continuamente sotto assedio.
Raggiunse il ragazzo, seduto al tavolo intento a leggere una rivista, abbracciandolo da dietro
< Cosa stai facendo? > domandò seccato da quel comportamento
< Sto semplicemente abbracciando il mio fidanzato > rispose come se la cosa fosse ovvia. In più cercò di dargli un bacio sulla guancia, ma Kiba intuendo ciò allontanò di poco il viso quando Shino si avvicinò a lui
< Ti ricordo che io e te siamo ancora bisticciati > lo informò < Finché non chiederai ad Hinata quella cosa, da me non avrai nessun bacio ed in più niente sesso > aggiunse sperando di allarmarlo con quelle ultime parole, in quanto sapeva che Shino tenesse molto a quell’ultima cosa.
< COSA > urlò indignato da quelle parole. Solo adesso aveva capito che a causa di quel litigio non potesse fare tutte le cose che gli interessassero di più < Non è giusto > aggiunse incrociando le braccia al petto, assumendo uno pseudo broncio. Kiba si voltò, leggermente felice vedendo il suo fidanzato in quello stato. Pensò che fosse quello che si meritasse, visto che non aveva ancora chiesto quella cosa ad Hinata
< Qui ti sbagli mio caro > lo informò < è giunto il momento che ti muovi > continuò < Finché non chiederai quella cosa, non faremo niente > aggiunse sorridendo, osservando l’espressione sorpresa di Shino, la quale si trasformò in seria
< Ok > disse utilizzando un tono responsabile, il quale mise in leggera allerta Kiba < Voglio proprio vedere fin quando riesci a resistere > continuò alzandosi e recandosi in cucina.
Kiba rimase esterrefatto da quelle parole, in quanto non si aspettava di sentire ciò, al massimo credeva che il suo fidanzato sarebbe corso all’instante da Hinata. Invece aveva lanciato una sfida che molto probabilmente lui stesso avrebbe perso, poiché lui era molto più voglioso di Shino. Pensò che avesse sbagliato a stabilire quelle stupide condizioni, in quanto adesso non sapeva se fosse riuscito a rispettarle.
< Cazzo > disse tra se e se stringendo i pungi
 
Intanto Hinata giunta difronte alla porta di casa, busso sbattendo il piede contro quest’ultima, poiché aveva le mani occupate a reggere i cartoni di pizza. Visto che non le andava di cucinare quella sera, pensò che la soluzione più semplice a quel problema fosse quello di comprare delle pizze. Almeno appena sarebbe tornata a casa, avrebbe mangiato immediatamente. Ma cosa più importante non avrebbe dovuto cucinare. Quella sera non ne aveva proprio voglio, nonostante a lei piacesse molto stare ai fornelli. A causa della stanchezza aveva optato per la pizza, anche se questa non fosse molto salutare secondo lei, ma pensò che per una volta non sarebbe stata la fine del mando mangiarne un po’.
Dopo pochi secondi, notò la porta aprirsi vedendo il volto di Naruto illuminarsi quando gli occhi di quest’ultimo si accorsero cosa avesse in mano Hinata
< Viva la pizza > urlò euforico contento di mangiare quella pietanza
< Ti prego non urlare > lo informò, in quanto già avesse un gran mal di testa. Se ci si metteva anche Naruto forse molto probabilmente sarebbe stata la sua fine. Notando il volto esausto di Hinata, il ragazzo prese i cartoni delle pizze dalle mani della ragazza, la quale arrossì appena per la gentilezza mostrata da Naruto per poi ritornare a pensare che in fin dei conti fosse solo un bambino, poiché appena prese i scatoli urlò “Stasera si mangia pizza” per informare anche Konohamaru ed Hanabi per quanto riguardava la cena di quella sera. Anche questi ultimi esultarono a quella notizia. Hinata pensò che avesse sbagliato a comprare la pizza. Se sapeva che avesse causato tutta quella confusione avrebbe comprato qualche altra pietanza.
< Come si sono comportati oggi? > chiese dopo essersi seduta al tavolo prendendo un trancio di pizza. In quel frangente pensò di somigliare ad una madre che appena tornata da lavoro, chiede informazioni riguardo i suoi figli. Sorrise a quella riflessione, in quanto i suoi presunti figli non erano piccoli, ma bensì adolescenti.
< Come sempre hanno fatto casino > rispose sospirando, pregando che quella sera i due tornassero alle loro rispettive case. Due giorni in loro compagnia era stato più che sufficiente per la sua pazienza. Anche a lui piaceva fare baldoria, anzi era il primo a cominciare, ma loro due insieme erano davvero insopportabile < Non mi hanno fatto riposare nemmeno un po' > aggiunse sospirando nuovamente. Rifletté sul fatto che per una volta tanto che avesse avuto due giorni liberi non aveva potuto fare niente di divertente. Questo era accaduto solo perché avesse dovuto badare a Konohamaru ed Hanabi.
< Non dire scempiaggini > osservò Konohamaru < Non incolpare noi se non hai potuto riposare > aggiunse indignato dalle parole del suo fratellone
< Giusto > ribadì Hanabi < Inoltre hai trascorso tutta la giornata sul letto a guardare riviste sconce > continuò facendo strozzare Naruto, il quale aveva chiesto ai ragazzi di non riferire ciò ad Hinata.
< Avevate promesso che non avreste detto niente su questo > li informò dopo aver preso un sorso di acqua < Siete dei traditori > aggiunse per poi voltarsi verso Hinata, rimasta sorpresa da quella notizia, in quanto credeva che il ragazzo avesse buttato le sue preziose riviste < Non è come pensi Hinata > aggiunse muovendo convulsamente le mani
< Spero solo che non hai fatto niente davanti a loro due > fece notare
< Cosa avrebbe dovuto fare? > domandò ingenuamente Hanabi non capendo a cosa si riferisse sua sorella
< Certo che sei proprio una pivella > osservò Konohamaru, il quale aveva perfettamente intuito ciò che Hinata avesse detto < Quando si guardano quelle riviste, l’uomo comincia a giocare con il suo uccello > aggiunse rispondendo alla domanda della ragazza, il cui viso divenne rosso capendo perfettamente a cosa si riferisse Konohamaru
< Sei un pervertito > urlò disgustata da ciò < Hinata prendi il mio posto > continuò alzandosi, in quanto stava seduto di fianco a Naruto < Non riesco a stare seduta di fianco ad un pervertito come lui > continuò sedendosi al posto della sorella, la quale non era per niente sconvolta come la sorella minore, poiché avesse assistito in diretta al divertimento del ragazzo.
< Perché non sembri scossa come questa qui? > domandò Konohamaru, indicando Hanabi, incuriosito dalla pacatezza mostrata da Hinata, la quale non riuscì a dire niente, poiché Naruto intervenne al suo posto
< Questo perché lei è più grande di voi > rispose prima che la ragazza potesse dire qualcosa di altamente imbarazzante, voltandosi verso la ragazza sperando che quest’ultima gli desse corda
< Ha ragione lui > affermò prendendo un morso della pizza, riflettendo sul fatto che fosse molto meglio porre fine a quell’argomento, poiché altrimenti la serata poteva finire male.
< Ok > disse Konohamaru, il quale decise di non continuare, nonostante sentisse che sia Naruto che Hinata gli stessero nascondendo qualche informazione importante.
< Si prega di non parlare di quest’argomento mentre stiamo mangiando. Altrimenti potrei vomitare > li informò Hanabi ancora inorridita da quello che Konohamaru avesse detto poco prima
< Queste sono cose naturali, mia cara santarellina > fece notare usando un tono più alto quando disse l’ultima parola
< Non sono una santarellina > lo informò irritata da quel commento < Sono semplicemente una ragazza pura, differentemente da te che sei un pervertito > aggiunse avvicinandosi minacciosa verso Konohamaru, il quale non si tirò indietro. Anzi si fece anche lui avanti, meravigliando Hanabi, la quale credeva che il ragazzo si sarebbe spaventato. Invece l’aveva sorpresa comportandosi in quel modo.
< Adesso basta > disse Hinata ponendo fine ad un nuovo possibile battibecco < Mangiate e poi tornatevene ognuno a casa vostra > continuò avendo raggiunto la sua soglia di sopportazione. Naruto, in quel momento, non poteva che essere d’accordo con lei. Anche lui voleva che loro sloggiassero da lì, poiché non li sopportava più.
< Veramente io rimarrò qui anche questa sera > li informò Konohamaru mangiando un pezzo di pizza
< Anche io > sorridendo Hanabi.
Sentendo ciò, sia Naruto che Hinata volevano sprofondare all’inferno. Non potevano credere di doverli ospitare per un’altra notte. Quella notizia fu davvero dura da mandar giù, poiché entrambi credevano che quella sera sarebbero potuti stare nuovamente loro due da soli. Invece i ragazzi avevano rovinato tutto.
< Siamo davvero contenti di ciò > dissero entrambi mostrando un finto sorriso, il quale non scappò all’ottima osservazione dei due giovani
< Si vede proprio dalla vostra espressione che siete felicissimi della nostra permanenza > osservarono entrambi leggermente risentiti dal comportamento dei due. Infatti credevano che sentendo ciò avrebbero festeggiato come matti. Invece sembrava che gli avessero appena dato una bruttissima notizia.
< Se lo avete capito, che ne dite di andarvene e togliervi dalle scatole > propose Naruto avendo tutto il sostegno da parte di Hinata
< Mi rifiuto > urlarono in coro i due, dopo essersi scambiati una fugace occhiata. Sentendo ciò sia Naruto che Hinata presero dallo scatolo le restanti fettine di pizza, ponendole nei rispettivi piatti, meravigliando i due di quel comportamento. Hanabi pensò che in quel momento quella che si stesse comportando da bambina fosse la sorella e non certo lei. Allungò il braccio per cercare di prendere dal piatto della sua sorellona un’altra fetta di pizza, ma proprio quando afferrò il cornicione Hinata gli diede un piccolo schiaffo sulla mano facendogliela allontanare all’istante
< Cattiva > disse mettendo il broncio, massaggiandosi la parte lese
< Pussa via > controbatté Hinata soddisfatta del suo comportamento. Sentendo ciò Hanabi sentì crescere in lei una grande rabbia verso la sorella maggiore, mai provata in vita sua. Quindi decise di tentare nuovamente la precedente mossa, ricevendo un’altra volta uno schiaffo sull’altra mano
< Perché ti stai comportando così? > domandò gonfiando le guance < Lo so benissimo che non le mangerai tutte, quindi è un peccato rimanerle > aggiunse, in quanto volesse mangiare ancora poiché aveva molta fame
< Le ho prese per Naruto > rispose sorridendo < Devi sapere che questo ragazzo mangia molto, quindi è mia premura che il suo stomaco sia bello pieno > aggiunse voltandosi verso Naruto, il quale gli mostrò un’espressione di profonda ammirazione per quello che avesse appena detto. Quando lo notò, il cuore di Hinata perse un battito, iniziando a pensare di doversi comportare in quel modo con Naruto molto più spesso. Intanto Konohamaru notando che i presenti fossero distratti, tentò la stessa strategia usata da Hanabi sperando che funzionasse. Proprio quando aveva afferrato due tranci, cominciò a riflettere sul fatto che fosse stato davvero un gioco da ragazzo
< Semplice come rubare le caramelle ad un bambino indifeso > disse tra se e se sorridendo, ma quando alzò il capo per controllare se Naruto fosse ancora distratto, notò gli occhi del suo fratellone puntati su di lui. Quando incrociò lo sguardo con lui, sentì un brivido percorrergli la spina dorsale che gli fece intuire di lasciare immediatamente i due tranci, se avesse voluto avere ancore le mani intatte.
< Bravo bambino > affermò Naruto una volta che Konohamaru riportò le mani sotto il tavolo.
< Siete proprio dei cavernicoli > osservò Hanabi notando ciò che Naruto avesse fatto al povero Konohamaru.
< E voi siete dei rompiscatole > ribatté Hinata < Se volete ritornare ancora qui, dovete comportarvi come persone serie e non agire come bambini delle elementari > aggiunse. I due abbassarono il capo colpevoli, intuendo che molto probabilmente avessero esagerato
< Dai su non fate quelle facce > esclamò Naruto posando nel piatto di Konohamaru due tranci di pizza < Questo è un incentivo per farvi comportare bene > aggiunse sorridendo. Vedendo ciò Hinata sospirò osservando l’ingenuità del ragazzo, ma rimase anche colpita da quel suo gesto gentile. Honohamau ed Hanabi sentendo quelle parole cordiali uscire dalle labbra di Naruto, alzarono di scatto il capo mostrandogli la loro espressione di felicità, per poi saltargli addosso abbracciandolo
< Aspettate, aspettate > urlò Naruto, steso con i due sopra di lui, sconcertato da quel comportamento
< Cosa c’è? > domandò Hanabi non riuscendo a capire il motivo di tutto quell’allarmismo da parte del biondino, in quanto non gli stavano facendo niente di male. Gli stavano semplicemente mostrando una manifestazione di affetto nei suoi confronti.
< Il trancio di pizza potrebbe cadere a terra > rispose indicandolo con la mano libera. I presenti sentendo quelle parole, rimasero alquanto scioccati da quest’ultime
< Sei proprio un ingordo > osservò Hinata distogliendo lo sguardo dai tre
< Ha ragione la sorellone > concordarono sia Hanabi che Konohamaru, i quali ritornarono ai lo posti.
Naruto non capì perché Hinata avesse detto quelle parole. Proprio quando stava per chiedere qualche informazione, sentirono bussare alla porta. Si alzò per andare a vedere chi fosse, portandosi con se il trancio di pizza, in quanto aveva paura che se lo avesse lasciato sul tavolo al suo ritorno non lo avrebbe trovato più. Quando aprì la porto, si trovò quasi tutti i condomini davanti alla sua porta.
< Ciao > esclamò per poi richiudere nuovamente la porta, lasciando di stucco i ragazzi che non si aspettavano minimamente quel genere di comportamento da parte del ragazzo
< Chi era? > domandò Hinata notando la velocità di Naruto nel ritornare da loro. Sentendo quella domanda, il ragazzo si voltò verso di lei
< Soltanto Ino e Shikamaru > rispose come se la cosa non fosse molto importante
< Cosa volevano? > domando Hinata
< Non lo so. Appena li ho visti, ho chiuso subito la porta > rispose finendo di mangiare il trancio di pizza, mentre Hinata rimase altamente sconcertata da quel comportamento. Non riuscì a credere che Naruto non avesse nemmeno chiesto il motivo della visita ai suoi amici. Si alzò di scatto, raggiungendo la porta, in un niente, aprendola constatando che fortunatamente sia Ino che Shikamaru fossero rimasti ancora lì fuori.
< Scusatelo > esclamò Hinata imbarazzata < Non so proprio cosa gli sia passato per la testa per comportarsi in quel modo > continuò permettendo ai ragazzi di entrare
< NARUTO > urlò Ino, quando raggiunse la camera principale dell’appartamento < Sei proprio un maleducato > continuò poggiando le mani sui fianchi, non potendo ancora credere come il ragazzo si fosse comportato nei loro confronti.
< L’ho fatto per un semplice motivo > disse voltandosi verso la ragazza, la quale non riusciva a credere al fatto che Naruto volesse discolparsi < La stanza è piccolo e con l’aggiunta di voi due lo sarebbe diventa ancora di più. Quindi ho optato nel lasciarvi fuori. > aggiunse come se fosse la cosa più semplice del mondo. Sentendo ciò, Ino pensò che fosse una scusa senza nessun significato. Proprio quando stava per controbattere, diede un’occhiata ai presenti non trovando ne Sasuke ne Sakura. Rifletté che fosse strano, poiché era stata proprio la sua amica ad informarla di andare nell’appartamento di Naruto, poiché doveva metterli a corrente su un argomento importante.
< Dove sono Sasuke e Sakura? > chiese dimenticandosi per il momento di far una bella lavata di capo a Naruto
< Non lo so. In più non mi interessa più di tanto sapere dove sono quei due > rispose non voltandosi nemmeno
< A noi hanno detto di venire qui, perché ci dovevano informare su una cosa importante > gli comunicò Shikamaru dopo aver sbadigliato
< COSA > urlò Naruto incredulo dinnanzi a quella notizia, non riuscendo a capire il motivo del perché dovessero sempre riunirsi nella sua stanza
< Forse … > iniziò Hinata riflettendo sul fatto che molto probabilmente i due volessero informare anche loro sulla gravidanza di Sakura. Posizionò le mani davanti la bocca, prima che fosse lei ad informare i presenti su quel delicato argomento. Purtroppo quel comportamento risultò sospetto ai presenti, i quali diressero tutta la loro attenzione su di lei. Notando ciò, Hinata iniziò a pentirsi di aver parlato.
< Per caso tu sai già di cosa devono parlarci? > chiese Ino avvicinandosi piano verso la ragazza, la quale scosse la testa dopo aver sentito quella domanda. Purtroppo per lei, Ino non abboccò alla sua piccola bugia, quindi continuò ad avvicinarsi verso di lei, mentre quest’ultima indietreggiasse.
< Deve sicuramente sapere qualcosa > urlò Naruto vedendo il comportamento sospetto di Hinata
< Prendetela e fatele il solletico > suggerì Hanabi conoscendo il punto debole della sorella maggiore, la quale iniziò a preoccuparsi seriamente per la sua incolumità dopo aver ascoltato le parole della sorella minore. Decise che avrebbe dovuto nascondersi fino al momento in cui Sasuke e Sakura fossero giunti lì. Quindi corse in bagno chiudendo la porta a chiave, poggiando la schiena su di essa.
< Adesso cosa facciamo? > domandò Ino guardando i presenti, tutti riuniti davanti la porta del bagno
< Semplice > rispose Naruto attirando l’attenzione di tutti su di se < Rompiamo la porta > continuò, mentre sia Konohamaru che Hanabi pensarono che quello fosse un comportamento da vero irresponsabile.
< Lo sai che dopo dovrai aggiustarla di tasca tua > osservò Shikamaru, il quale sapeva che il ragazzo non avesse i soldi necessari per ripararla
< Ne sono consapevole, ma voglio sapere assolutamente cosa nasconde Hinata > disse afferrando la maniglia aiutato da Ino, la quale era curiosa anche più di Naruto. Proprio quando stavano cominciando a tirare, sentirono bussare alla porta d’ingresso. Appena udirono ciò, corsero immediatamente ad aprire la porta, felici di vedere Sasuke e Sakura, mano nella mano, dinnanzi a loro.
< Finalmente siete arrivati > urlò Naruto per avvertire Hinata della comparsa dei loro amici. Comportandosi in questo modo, pensò che la ragazza da lì a poco sarebbe uscita dal bagno.
< Adesso entrate e sputate subito il rospo > affermò Ino non riuscendo più a resistere dal non sapere.
< Ok > dissero i due entrando e chiudendo la porta.

Note autore:
Salve a tutti. Ecco il nono capitolo. Come vi sembra? Spero che sia stato di vostro gradimento. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.
Ringrazio Mary Evans ed lunakiss per aver aggiunto la storia alle seguite.
Alla prossima.




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