Secret file Zero

di Violetta_
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Primo incontro






<< Dottoressa >>
<< Si? >>

L'uomo che aveva parlato teneva Rei per il colletto incurante del fatto che stesse scalciando e protestando ad alta voce.

<< Lasciami! Uffa mi fai male! >>
<< È successo un'altra volta. Lo abbiamo beccato a curiosare nelle stanze al piano di sotto >>
<< Va bene, lo lasci pure qui me ne occuperò io >>

Rimasti soli Elena guardò il ragazzino in modo molto severo. E lui chino il capo stringendo i pugni.

<< Scusa... >>
<< Le scuse valgono a poco se non sono accompagnate dai fatti >> disse in modo molto severo.

Lo vide tremare, in modo impercettibile, e decise di non infierire oltre.

<< Senti... ti va di conoscere una persona? >>

Il piccolo alzò la testa guardando la donna.

<< Mh? >>

Dopo un momento di sorpresa spalancò gli occhi sorridendo, aveva intuito di chi si trattasse.

<< Come mai l'hai portata qui? >>
<< Non posso stare lontano da lei per molto tempo dato che vuole mangiare ogni due ore >>

Il piccolo aggrottò le sopracciglia non capendo perché non potesse pensarci il dottore o una baby sitter a darle da mangiare ma non domandò oltre.

Si fermarono davanti allo studio.
Poggiata accanto alla porta c'era una donna dai lunghissimi capelli neri.
Elena corrucciò lo sguardo contrariata.

<< Dovrebbe stare dentro la camera, nel caso ci fossero problemi... >>

La donna la guardò con disprezzo.

<< Tsk... non sono una bambinaia. La prossima volta pensaci due volte prima di buttare le pillole >>

Rei vide Elena digrignare i denti, ed era davvero raro che l'angelo si irritasse a tal punto.

<< Può andare adesso, scusi il disturbo >> disse comunque in modo educato.

La donna la guardò dall'alto in basso e se ne andò.

Dopo un paio di secondi di silenzio Elena sistemò due ciocche ribelli sulla fronte del ragazzino e gli sorrise in modo rassicurante.

<< Allora dicevamo... >>

Aprì la porta, Rei avvicinò la testa sbirciando oltre l'uscio.
La stanza era sempre la stessa, ordinata in maniera impeccabile e con la scrivania piena di libri, l'unico dettaglio nuovo era la presenza di una culla e un delicato odore di lavanda appena percettibile.

<< Avanti entra. Da quando fai il timido? >> domandò la scienziata con voce dolce.

Rei arrossì grattandosi la guancia, poi si avvicinò alla culla incuriosito.
La piccola si guardava intorno muovendo le manine e le gambe coperte da due buffe calze con due gattini come decorazione.

Elena poggiò una mano sulla schiena del ragazzino.

<< Lei è Shiho >>
<< L'hai chiamata così alla fine >> disse entusiasta continuando a fissarla.
<< Hai... mi hai dato un bel suggerimento >>

Allungò le mani solleticandole il pancino, la bambina si mosse emettendo un urletto, ma non sembrava infastidita.

<< È davvero carina >>

La donna la prese in braccio cullandola per poi poggiarla sul futon posto in un angolo dello studio, quello non era una novità, capitava sempre più spesso che dormisse in studio in modo da ottimizzare le sue ricerche.


<< Rei mi passeresti quella borsa? >>

Il ragazzino annuì.

<< Arigatò >>

La donna le cambiò il pannolino. In quel momento il biondino diventò rosso come un peperone e preferì voltarsi. Il dettaglio non sfuggì alla donna che rise divertita.

<< Che esagerato... >>

La donna stava per riporre la borsa vicino la culla quando la porta dell'ufficio si spalancò interrompendo quell'atmosfera dolce e rassicurante che si era venuta a creare.

<< Dottoressa abbiamo bisogno di lei >>


Era un uomo, alto e dall'aria glaciale come quasi tutti gli uomini che lavoravano lì.
Rei sobbalzò e strinse i pugni mentre Elena si irrigidì socchiudendo gli occhi.

<< Hai. Un secondo metto la bambina nella culla e... >>
<< Adesso >> insistette l'uomo scortandola fuori dalla stanza.


La scienziata sbuffò infastidita ma non si ribellò.

<< E va bene. Rei-kun baderesti a lei mentre non ci sono? >>



Ancora non lo sapeva ma quelle poche parole lo avrebbero tormentato per i successivi diciotto anni.


Il bambino annuì poco convinto.

<< Va... va bene... >>


*


Rimasto solo si inginocchiò sul futon iniziando a fissare quella piccola creaturina.
Shiho si era addormentata con la testa reclinata su un lato e i pugnetti chiusi.


Curioso come al suo solito avvicinò una mano al sui viso e la poggiò sulla sua guancia.

La piccola apri un occhio avvertendo quel contatto e gli afferrò l'indice fissandolo.

Rei aprì la bocca preso dall'ansia.


Ecco l'aveva svegliata. E se adesso si metteva a piangere?


Ricordava che il dottor Miyano diceva che Akemi urlasse come una disperata se svegliata dal suo riposino.

La piccola però non fece nulla del genere: strinse il pugnetto, con una forza considerevole considerando la sua tenera età, e gli rivolse un sorriso.

Un bellissimo e dolcissimo sorriso.

Rei non poté fare a meno di arrossire.

<< Kawaii... >>


Si sdraiò accanto a lei ridendo intenerito.

<< Sei davvero bella piccola Shiii...ho! >>


La piccola mosse le piccole braccia emettendo un urletto.

<< Shiiii...ho! >>
<< Nguha! >>
<< Prrr >>

La piccola rise nuovamente contagiando anche lui.



*


Quando Elena tornò trafelata in ufficio era convinta di trovare Shiho in lacrime e Rei sul punto di una crisi di nervi.
I risultati degli ultimi esperimenti erano falsati ed aveva perso più tempo del solito in laboratorio.

Ma quando aprì la porta vide Rei appisolato sul futon che teneva la piccola stretta a se.
Shiho non piangeva, anzi si era accoccolata tra le sue braccia e gli tastava la faccia con la manina quasi volesse memorizzare nella mente il viso del ragazzino. O forse voleva semplicemente attirare la sua attenzione.

Le vennero le lacrime agli occhi.

Prese la sua fedele fujifilm che solitamente utilizzava solo per immortalare i progressi della sua ricerca e scattò una polaroid nascondendola dentro la sua borsa.

Coprì i due con un leggero lenzuolo e poi si sedette di fronte alla scrivania rimettendosi a lavoro.
















***
Angolo dell'autrice.

Salve a tutti lettori, vorrei fare delle precisazioni: a livello clinico questa ff è errata. Shiho è troppo piccola per manifestare certi comportamenti. Però dato che stiamo parlando di un genietto in un fandom dove le persone si restringono e possono avere un cervello come una pennetta usb (curacao) diciamo che non lo ritengo così improbabile.
Questo capitolo è ispirato a delle immagini veramente adorabili trovate navigando in rete. (Sapere che c'è una persona che la pensa in modo simile a me trovo che sia una cosa esaltante. Poi i disegni sono meravigliosi)
Se postassi le immagini supererei i limiti di dimensioni concessi dal sito quindi mi limito a postare il link.


https://www.pixiv.net/member_illust.php?mode=manga&illust_id=59878257


Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Grazie a tutti.
Baci.

Violetta_




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