Here
I stand, helpless and
left for dead…
Potrai
mai perdonarmi? È questa la domanda
che continuo a ripetermi mentre sono costretto in questo letto,
impotente,
aspettando la morte.
Perché
nonostante io sia un Cavaliere dei
Draghi, il più forte di tutta Alagaesia a parte il re, non
c’è niente che io
possa fare per curare la ferita infertami da Brom, che continua a
sanguinare,
portandomi via le forze e la vita.
Ormai
è arrivata la mia ora, Murtagh e anche
se l’ho accettato, vorrei poterti stringere tra le braccia un
‘ultima volta e
chiederti scusa.
Ma
non posso farlo, cosi ti scrivo queste
pagine, sperando che un giorno tu possa leggerle e perdonarmi, e se non
dovessi
farlo, non importa, quello che conta è che tu sappia che ti
ho voluto bene e
che i miei ultimi pensiere sono stati per te.
Close your eyes so many days
go bye. Easy to find what’s wrong, harder to find
what’s right…
Sono
sicuro che i tuoi sentimenti per me non
saranno i migliori quando leggerai queste mie parole, ma ti chiedo solo
di
leggere tutto e non fermarti qui.
Voglio
solo qualche minuto del tuo tempo, poi
potrai continuare ad odiarmi, se è quello che vorrai.
E
probabilmente sarà così a causa delle
storie che circolano su di me e che di certo non mi dipingono come un
Cavaliere
senza macchia, che darebbe la vita per salvare quella di un qualsiasi
uomo del
popolo. Storie che in un modo o nell’altro arriveranno fino a
te e ti
influenzeranno, cambiando quello che provi per me.
Forse
ti sembrerà strano che tu possa aver
provato qualcosa di diverso dall’odio per me, o forse no,
perché ricordi ancora
quando giocavamo insieme, per quanto possa sembrarti come un sogno.
Che
sia in un modo o nell’altro, vorrei
comunque poterti dire che niente di quello che hai sentito è
vero. Ma non
posso. L'ho fatto e mentirei se dicessi che non volevo, o almeno,
all’inizio
era cosi.
Credevo
che fosse giusto, che ci fosse
bisogno di un cambiamento.
Ero
giovane e arrabbiato con il mondo intero
e quindi ero facilmente manipolabile e Galbatorix se ne accorse e ne
approfittò.
Non ci fu bisogno che mi ripetesse la sua proposta due volte, aveva
capito il
mio punto debole e lo usò contro di me, per farmi capitolare.
Non
mi rendevo conto di quanto tutto quello
fosse sbagliato, di quanto fosse sbagliato far pagare delle persone
innocenti
per qualcosa di cui non avevano colpa: i miei occhi. Gli occhi di un
demone,
gli occhi del male.
La
gente lo diceva o lo pensava sempre e lo
fa ancora ora, quando vede i miei occhi, uno nero e l’altro
azzurro, la notte e
il giorno.
Una
parte di me, ancora oggi, non è
dispiaciuta per quello che ho fatto, crede ancora che se lo siano
meritato,
perché continua ad odiare di essere giudicato per un
particolare che non ho mai
chiesto di avere.
Una
volta era solo questo il mio pensiero e
quindi sono diventato quello che mi accusavano di essere.
Solo
dopo, quando sei nato tu, mi sono reso
conto che ho sbagliato.
Il
fato mi ha concesso di diventare un
Cavaliere ed era la mia occasione di dimostrare che i miei occhi non
significavano niente, che ero come gli altri e, anzi, potevo essere
anche
migliore. E io me la sono lasciata sfuggire come acqua tra le dita.
Se
mi avessero chiesto perché mi sono unito a
Galbatorix avrei risposto che era la cosa giusta da fare. Ne ero
convinto.
Ora
so che l’ho fatto perché era la cosa
più
facile.
La
scelta era tra rimanere fedele ai
Cavalieri e guadagnarmi il rispetto giorno dopo giorno, poco alla
volta, con
delle buone azioni o unirmi a Galbatorix e farmi rispettare con la
paura.
Ho
sempre avuto poca pazienza, Murtagh,
questo è forse il mio difetto più grande ed
è stato questo a farmi prendere la
decisione sbagliata, perché era la cosa più
facile e veloce.
È
sempre cosi, fare la cosa sbagliata è
facile, mentre fare la cosa giusta è difficile e fa
più paura.
Anche
se credo che la mia decisione sia stata
influenzata anche dalle persone che mi stavano intorno, la maggior
parte delle
quali mi aveva sempre dato del mostro.
È
per questo che ti dico di non ascoltare
quello che dicono di te, di non prendere decisioni basandoti su quelle
voci. Se
c’è una cosa che ho imparato è che non
importa quanto ti sforzi per fare del
bene, la gente vedrà sempre e solo quello che vuole vedere e
questo significa
che basta anche un minimo difetto per far sì che ti
giudichino basandosi solo
su quello.
E
per questo credo di doverti chiedere scusa.
Perché
so che per tutti sarà più facile
ricordarti per essere mio figlio, piuttosto che per i tuoi meriti.
Probabilmente non ti ringrazierebbe neanche se uccidessi il re. E mi
dispiace,
perché so che sarai migliore di me, ma non ti apprezzeranno
quanto meriti per
colpa mia.
I believe in you. I can show
you that I can see right through all your empty lies. I won’t
stay long in this
world so wrong…
Io credo in te. Anche se per te non vale
niente, sappi che non è mai cambiato da quando sei nato e di
certo non cambierà
nel poco tempo che mi resta.
Ho
sempre voluto per te un destino diverso
dal mio e spero con tutto me stesso che quando leggerai queste parole,
tu sia
libero di fare quello che vuoi, di fare le tue scelte liberamente e non
costretto a servire Galbatorix come ho fatto io.
Allo
stesso tempo, però, spero che tu possa
diventare un Cavaliere e veder realizzato il tuo sogno di avere un
drago tutto
tuo.
Nessuno
sarebbe più felice di me se
succedesse, ma a pensarlo il mio cuore si rattrista, perché
se succedesse non
ci sarebbe altra scelta per te che giurare fedeltà al re, a
meno che qualcuno
non lo uccida prima e sono più che certo che questo non
succederà.
Tu
ne saresti capace, perché so che
diventerai un uomo di cui posso andare fiero, in qualunque situazione
ti
troverai, che sarai forte e coraggioso.
Ma
anche così non potrai ucciderlo.
Ti
farà crescere a corte e quando sarai più
grande ti farà toccare una delle due uova rimaste, sempre
che non riesca a
recuperare quello blu e so, perché me lo dice il mio
istinto, che uno si
schiuderà per te. D’altronde, il sangue dei
Cavalieri scorre in te e non
possiamo sfuggire a chi siamo.
E,
inevitabilmente, il mio destino sarà il
tuo, e sarà per colpa mia, per una mia scelta. Se non mi
fossi unito a
Galbatorix, forse sarei morto già da tempo, forse tu non
saresti neanche nato,
ma non ti avrei condannato ad una vita di schiavitù e per di
più in un mondo
crudele e sbagliato, che sa solo giudicare per le azioni sbagliate,
senza tener
conto delle cose giuste, che, nel tuo caso, saranno difficili da fare.
E
per quanto mi dispiaccia dover lasciare te,
non posso negare di essere felice per non dover passare ancora molto
tempo in
questo mondo.
Ci
sarà solo un modo per sopravvivere,
Murtagh, ed è mentendo. Forse te ne sei già reso
conto o forse no, ma voglio
dirti questo: qualunque cosa dicano di te non lasciarti contagiare,
sono solo
bugie. Bugie che, in un certo senso, sei tu stesso a raccontare con le
tue
azioni, ma ricordati che sono solo bugie vuote e tu devi imparare a
guardare
attraverso di esse per trovare il vero te stesso e se quello che vedrai
non ti
piacerà, potrai sempre migliorarlo.
Non
fare il mio stesso errore e impara in
fretta questa lezione se non l’hai già fatto. Non
lasciarti travolgere da
quelle bugie, altrimenti finiranno per diventare delle amare
verità.
Say goodbye as we dance with
the Devil tonight. Don’t you dare look at him in the eye, as
we dance with the
Devil tonight…
Il nostro è un ballo con il Diavolo. Io mi
sono lasciato andare per mia volontà, spinto dai motivi che
ti ho già spiegato
e forse per te potrebbe essere lo stesso, almeno all’inizio.
Galbatorix
può essere pazzo, insensibile e
senza scrupoli, capace delle peggiori nefandezze, ma non si
può negare che
sappia nasconderlo bene, talmente bene che se incontrasse qualcuno che
non lo
conosce, questa persona non sospetterebbe neanche lontanamente che
quello che
ha davanti è il re.
Ed
è anche aiutato dalla sua voce. Una voce
calda e seducente che qualunque cantore gli invidierebbe, una voce che
convincerebbe chiunque a fare qualsiasi cosa. Sentirlo parlare provoca
sensazioni difficili da spiegare, ma non si può evitare di
pendere dalle sue
labbra e di sicuro, poi, vorrai fare a qualunque costo quello che ti ha
chiesto, per riuscire a strappargli anche la più piccola
parola di
approvazione.
Sono
certo che quando leggerai, saprai già di
cosa sto parlando, dell’effetto che provoca la sua voce e so
che se quella è
l’unica parte di sé che ti ha mostrato fino a
questo momento, sarai contento di
eseguire i suoi ordini, qualunque essi siano, ma significa anche che
non hai
capito i suoi veri piani e mi odierai a morte per quello che sto
scrivendo, per
descrivere Galnìbatorix per il mostro che è.
Ad
essere sincero, però, spero che ti abbia
già mostrato la sua vera natura, che tu sappia
già con chi hai veramente a che
fare, anche se così sarà tutto più
pericoloso per te, perché la sua voce
perderà la sua presa e tu, anche se con
difficoltà, riuscirai a resistergli e proverai
a non seguire i suoi ordini, o meglio, a cercare di non eseguirli, per
salvare
anche solo una persona innocente da una morte insensata.
Devi
stare attento, però. Non sfidarlo troppo
o finirai per farti molto male e l’ultima cosa che voglio
è che tu muoia per
mano sua, anche se per cercare di fare la cosa giusta. Non rendere il
ballo più
pericoloso di quanto già non sia.
Trembling, crawling across
my skin, feeling your cold dead eyes stealing the life of
mine…
C’è
un’ultima cosa per cui devo scusarmi con
te, ma non per questo la meno importante, anzi, per me è la
più importante.
Scusami
per quella cicatrice che sei
costretto a portare con te ogni giorno, orrendo promemoria di un atto
acora più
terribile.
Non
ci sono parole per scusarmi, posso solo dirti
la verità, raccontandoti cosa è successo senza
nascondere niente e sperare che
riuscirai almeno a capire, se non a perdonare. Anche perché
non so cosa ti
diranno che sia successo, ma di sicuro mi faranno apparire
più mostro di quanto
non sia stato.
Non
lo feci di proposito, credimi, è la
verità.
Non
ero in me, ero furioso con Galbatorix,
con il mondo intero, con me stesso, per quello che ero diventato e che
mi
costringevo a fare ogni giorno, anche se in fondo, molto in fondo, m
piaceva
ancora farlo, seppur meno di prima, ma se lo facevo era soprattutto per
proteggere te. Per evitare che Galbatorix capisse che diventare padre
mi aveva
cambiato più di quanto pensasse, più di quanto io
stesso avrei creduto e che
quindi, decidesse di farti del male, se non addirittura di ucciderti,
per farmi
diventare di nuovo quello che ero.
Perché
se ti avessi perso, se fossi morto, quel
poco di amore che si era creato in me alla tua nascita sarebbe
sparito per
sempre, cancellato da un odio che seppur causato da Galbatorix, avrei
riversato
su chiunque avesse osato mettersi sulla mia strada. Se avessi avuto
scelta, anche la più
piccola, per cambiare e salvarti la vita l’avrei fatto, ma
non c’era, non senza
metterti in pericolo.
E
quella sera, in giardino, persi la testa.
Era stata una giornata orrenda. Era il tuo compleanno e non avevo
potuto
passarlo con te, perché Galbatorix mi aveva affidato una
missione che, anche a
causa della mia poca voglia, era finita male, aumentando il mio cattivo
umore.
Fu
per questo che appena arrivai a casa,
senza nessuno che potesse vedere, urlai di rabbia, fuori di me, senza
rendermi
veramente conto di cosa stessi facendo ed estrassi Zar’roc,
lanciandola con
tutta la forza che avevo.
Mi
accorsi di te solo quando sentii un grido di
dolore. Un grido così orribile come non l’avevo
mai sentito, un grido che sento
ogni notte e che popola i miei incubi.
Guardai
nella direzione da cui era venuto,
più per istinto che per altro e ti vidi a terra, il viso
rigato di lacrime,
Zar’roc al tuo fianco, a terra, sporca del tuo sangue. Lo
stesso sangue che ti
inzuppava pian piano la maglia strappata che ti lasciava scoperta la
schiena e
quell’orribile ferita.
Non
avevo la minima idea che tu fossi lì.
Non
so cosa ti abbiano detto raccontato su
quello che successe poi, su chi ti abbia curato e su cosa abbia fatto
io, ma ti
prego di credere che quello che ti sto scrivendo è la
verità.
Ti
presi in braccio con delicatezza, la paura
che potessi essere morto che si attenuò un po’
quando vidi che respiravi
ancora, anche se piano e male e che i tuoi occhi erano aperti, anche se
non mi
vedevano.
Ti
portai in camera tua e provai tutti gli
incantesimi di guarigione che conoscevo, per tutta la notte, anche
quando
sentivo di non avere più tanta forza. Ma non mi importava.
Tu passavi da
momenti di incoscienza a momenti in cui aprivi gli occhi, anche se non
so quanto
fossi realmente presente e in essi vedevo tutta la tua sofferenza, la
vivacità
che di solito li animava era sparita e in quei momenti la paura che tu
potessi
morire, che non sarei riuscito a salvarti si insinuava dentro di me,
strisciando lentamente fino al mio cuore. Avrei dato la vita per te,
Ti
avrei dato la mia forza, se solo avessi
saputo come fare.
Non
so come feci, ma alla fine riuscii a
salvarti, anche se non ho potuto cancellarti la cicatrice, quella,
purtroppo,
dovrai portarla per sempre, ma ero felice lo stesso, perché
eri vivo.
Da
quando sei nato, sei stato tu la mia
felicità e ora sei il mio unico rimpianto. Perché
vorrei tanto poterti
stringere tra le mie braccia un’ultima volta e sentire la tua
voce, invece che
accontentarmi di guardarti attraverso uno specchio. Stai giocando
tranquillo
con il drago di legno intagliato che ti ho regalato, senza sapere cosa
mi stia
succedendo e non posso fare a meno di chiedermi se piangerai quando
saprai che
non ci sono più. Sei ancora un bambino e sei già
forte e coraggioso e so che
supererai la mia morte.
Spero
che ti ricorderai che mi vuoi bene, che non dimenticherai troppo in
fretta e che nel profondi del tuo cuore ci sarà sempre un
posto per me, anche
se piccolo.
Sono
orgoglioso di te, di come sei ora e di
come diventerai e se c’è una cosa che non mi pento
di aver fatto sei tu,
Murtagh.
Tieni
duro piccolo e per quanto la vita potrà
sembrarti dura, qualunque sia il destino che ti aspetta, se lo farai
riuscirai
a cavartela e alla fine, in un modo o nell’altro, tutta la
sofferenza che hai
provato ti sarà ripagata. Io ho avuto te, sei stato il mio
premio ed è per
questo che sono certo che succederà lo stesso a te.
Perché sarai un uomo
migliore di quanto io non sia mai stato.
Vorrei
poterti scrivere ancora altre cose, ma
non ho più la forza per nient’altro, a parte
scriverti ancora una volta che ti
voglio bene Murtagh, e spero che dopo aver letto questo anche tu me ne
vorrai.
…Goodbye…
NDA:
Era da un pò che non pubblicavo niente, a causa
dell'ispirazione praticamente nulla, fino a che qualche giorno fa mi
è venuta un'idea ascoltando "Dance with the Devil" dei
Breaking Benjamin e questo è il risutato. Spero che vi sia
piaciuto e che il mio Morzan non vi sia sembrato troppo OC,in tal caso
mi scuso. Se ddecideretedi lasciarmi una recensione per farmi sapere
cosa ne pensate, mi farebbe molto piacere! Ad ogni modo, grazie per
aver letto!
Alla prossima, RosaNera_Rinnegata_30613
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