ShikaIno
Alla follettina più matta e adorabile che ci sia.
Ormai è quasi un anno che ci conosciamo,
prendila come regalo di anniversario, toh. XD
E poi te l'avesso promessa,
anche se credo non sia venuta fuori come ti aspettavi,
spero possa piacerti comunque e farti sorridere un pò.
Ne approfitto per ringraziarti di tutto, veramente.
Mi hai fatta ricredere di parecchie cose, continuato a crederne in altre.
E alla faccia di chi ci vuole male, noi siamo ancora qui.
Alla nostra, Luly.
Ti voglio bene <3
<
La
gelosia è un sentimento che l'essere umano prova nei confronti
delle persone a lui care. Essa si manifesta in diversi modi: da quello
più classico fino a raggiungere anche la possessività
morbosa. Una persona può provare gelosia verso un oggetto caro,
un amico speciale, o la persona amata.
Nell'ultimo
caso la gelosia può attraversare diversi stadi; si inizia con
l'avvertire fastidio quando la persona che amiamo rivolge attenzioni ad
altri soggetti, riserva un trattamento che si vorrebbe per sé, e
che peggiora quando tali attenzioni e trattamenti vengono rivolti a dei
possibili rivali. Tutte le persone che hanno qualcosa o qualcuno a cui
tengono in modo particolare o con cui hanno un profondo legame provano
questo sentimento, anche se non tutte lo manifestano apertamente.
Inoltre... >>
Un ragazzo moro alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo.
Un'espressione parecchio
confusa si dipinse sul suo volto pallido, realizzando soltanto in quel
momento che stando a ciò che aveva appena letto, anche lui
provava quello strano sentimento chiamato gelosia. E non solo lui,
ricordando vari episodi a cui aveva assistito e di cui prima di allora
non aveva mai compreso realmente il significato.
Sorrise ingenuamente, mentre chiudeva il libro e si alzava dal suo posto.
"Divertente."
*********
"Maledizione, proviamo ancora una volta!"
La voce autoritaria di
Tsunade riecheggiò in tutta la sala operatoria, e i suoi occhi
si posarono nuovamente sul ragazzo steso sul lettino, immobile.
"Shizune, Sakura, Ino! Liberate ancora il chakra qui, al mio tre!"
Le tre ragazze annuirono, scambiandosi una veloce occhiata d'intesa.
Posizionarono le mani sul punto indicato da Tsunade, per l'ennesima volta.
"Forza ragazzo... Uno, due, tre!"
Sakura si morse un labbro.
"Ancora! Uno, due... tre!"
Ino osservò il coprifronte sul braccio del ragazzo, sentendo gli occhi inumidirsi.
"Uno... due... tre!"
Shizune tirò indietro le mani, scuotendo la testa negativamente.
Tsunade fece segno alle
altre due ragazze di fare altrettanto. Guardò l'orologio al
muro. "Vado ad avvertire i genitori..." disse solamente, lasciando la
stanza.
Shizune prese la cartella
clinica scrivendoci qualcosa sopra e la seguì, mentre Sakura
guardò Ino appoggiarsi stancamente al muro. Sapeva cosa provava
in quel momento, e dirle qualsiasi cosa sarebbe risultato forse
stupido. Le appoggiò una mano sulla spalla destra, facendole un
sorriso che però uscì smorzato.
"Ci penso io a finire qui, vai a mangiare qualcosa e riposati, ok?"
La bionda non rispose,
annuì meccanicamente liberandosi del camice e abbandonando
quella stanza diventata all'improvviso troppo stretta.
Sakura sospirò,
iniziando a pulire il corpo del ragazzo. I suoi vestiti da Chunin erano
davvero mal ridotti, il coprifronte che portava al braccio aveva vari
graffi, i capelli legati ad una coda spettinati e bruciati, le
ferite che aveva riportato erano profonde, tante.
Troppe.
Ino vagava per l'ospedale
in cerca dell'uscita che non riusciva a trovare sebbene conoscesse quel
posto come le proprie tasche. Totalmente assorta nei suoi pensieri, non
si accorse nemmeno di aver urtato accidentalmente un paio di colleghe
che l'avevano di conseguenza guardata male.
Quando trovò
l'uscita le sembrò di tornare a respirare, e una volta tanto
doveva dare ragione a Sakura: aveva bisogno di riposare. Mentre
camminava, intravide fuori dalla porta due figure sedute ai lati degli
scalini, che sembravano aspettare qualcuno.
"Oh, eccola finalmente! Ino!"
"Chouji?" domandò lei confusa.
"Hai finito, vero?
Shikamaru è tornato dalla sua missione prima del previsto,
pensavamo di pranzare insieme e siamo venuti a prenderti!"
spiegò l'amico, sorridendo.
Ino si accorse dell'effettiva presenza dell'altro ragazzo soltanto dopo essere stato nominato, guardandolo in modo strano.
"Che c'è?" chiese lui notando la strana espressione con cui lo guardava.
"Forza andiamo, Ino!" Sto morendo di fame! Eheheh..."
La ragazza boccheggiò per qualche secondo, tornando a guardare Chouji. "Io... non ho molto appetito, scusate..."
"Eh? Non avrai ripreso con quell'assurda dieta, vero?" chiese l'Akimichi preoccupato.
Ino tentò di sorridere, facendo segno di no con la testa.
"Sono un po' stanca, tutto
qui. Pranzeremo insieme domani, va bene? Devo andare, ci vediamo!"
disse mentre andava via quasi correndo.
Chouji guardò Shikamaru assottigliando gli occhi.
"Non avrete litigato ancora?" chiese d'istinto, incrociando le braccia aperte.
Shikamaru rimase ad
osservare il punto in cui si intravedeva ancora la figura di Ino
camminare a passo spedito, tirando fuori una sigaretta.
"Non che io sappia."
rispose sinceramente. Quella ragazza era davvero strana a volte,
l'aveva vista più stanca in altre occasioni ma non si era mai
tirata indietro con loro, anzi; spesso era lei che organizzava uscite e
robe varie. E poi... aveva notato qualcosa di strano nel modo in cui
l'aveva guardato.
Sembrava avesse visto un fantasma.
Fantastico, neanche il tempo di tornare a casa e quella seccatura gli dava già dei pensieri.
*********
Ino rallentò il
passo non appena fu sicura di essere abbastanza lontana dall'ospedale.
Trovare i suoi compagni di squadra fuori ad aspettarla era stata una
sorpresa per lei; anche se l'avevano fatto altre volte, in quel momento
era troppo stordita.
Quella mattina c'era stata
un'emergenza in ospedale: un ragazzo di Konoha sui diciasette anni era
stato portato in gravi condizioni in seguito ad una battaglia mentre
era in missione. E lei si era sentita stringere lo stomaco e strappare
via il cuore nel giro di un attimo quando aveva intravisto dei capelli
raccolti in una coda, i vestiti da Chunin, il coprifronte al braccio.
La stessa corporatura.
Aveva portato una mano alla
bocca per non urlare, e con le gambe che sembravano voler cedere da un
momento all'altro si era avvicinata il più possibile al ragazzo.
Sakura le era corsa vicino intuendo cosa l'amica avesse pensato,
stringendole una mano sulla spalla, rassicurandola con un "non è
lui" che soltanto lei aveva potuto sentire.
E lei avrebbe pianto di sollievo se non si fosse sentita un po' egoista ed in colpa per quel povero ragazzo.
Ma per fortuna, non era lui.
Non era Shikamaru.
Adesso voleva solamente
calmarsi e accantonare quel brutto episodio. Girò l'angolo della
strada distrattamente, sbattendo contro qualcuno.
"Oh, mi scusi!"
"Ciao, bellissima."
Per un attimo aveva pensato
fosse uno di quei soliti scocciatori che tentavano di abbordarla in
qualunque modo, ma non appena alzò lo sguardo ritrovò un
viso conosciuto che le sorrideva.
"Sai! Mi dispiace, ero distratta..."
"E' stata colpa mia,
leggevo per strada." le disse con la solita cortesia, mostrandole
qualche secondo il libro che teneva per poi riporlo nello zaino.
Ino gli sorrise. "E' tutto ok, non preoccuparti. Sei stato in biblioteca?"
Il ragazzo annuì,
contento del suo libro e delle nuove cose che aveva scoperto
leggendolo. Sakura gli aveva ripetuto spesso di non credere totalmente
a quello che leggeva e di non prenderlo alla lettera. Ma che senso
avrebbe avuto, si domandava, scrivere delle informazioni false? Quella
volta voleva dimostrarle che si sbagliava, e Ino capitava a proposito.
Le rivolse uno dei suoi soliti sorrisi e le prese gentilmente una mano,
come aveva letto in un libro di buone maniere.
"Posso invitarti a pranzo
per farmi perdonare?" sperò di aver ricordato bene la frase,
cercando poi di assumere un'espressione seria.
Il locale dove entrarono
non era molto pieno, l'odore invitante del cibo investì
l'olfatto dei due ragazzi non appena misero piede sul posto,
accomodandosi su un piccolo tavolo vicino a delle grandi vetrate. Ino
si sentiva un po' a disagio e in colpa, aveva rifiutato l'invito dei
suoi compagni di squadra ma non aveva saputo resistere alla gentilezza
di Sai. Eppure, adesso che era lì sola con lui si sentiva fuori
posto, e sperava che facessero in fretta per poter scappare dritta a
casa come voleva fare da quando era uscita dall'ospedale.
Nessuno dei due parlava;
Sai sembrava tranquillo e aveva iniziato a mangiare, mentre Ino
guardava il suo piatto con disinteresse e torturava un pezzo di carne
con le bacchette.
"Cosa ti preoccupa?"
La bionda quasi sobbalzò, abituata ormai al silenzio che c'era stato fino a poco prima.
"Nulla in particolare, davvero." mentì sorridendo, iniziando a mangiare forzatamente qualcosa.
Sai la osservò per
qualche secondo. Non stava andando esattamente come voleva... cosa
diceva poi, quel libro? Non ricordava molto bene, doveva sforzarsi.
Ino notò una specie
di turbamento in lui, non si stava comportando un granché bene,
si rendeva conto di non essere affatto di compagnia quel giorno e
probabilmente Sai ci era rimasto male.
"Il tuo viso è così cupo... è un peccato."
La Yamanaka si
accigliò. Doveva ammettere che il ragazzo era più strano
del solito, a parte qualche complimento non le era mai sembrato che
fosse interessato a lei e adesso l'aveva addirittura invitata a pranzo
comportandosi inoltre in quel modo... particolare. Finse che andasse
tutto a meraviglia, ma avrebbe chiesto a Sakura di indagare. O forse
Sai voleva soltanto essere gentile e lei stava fraintendendo? Doveva
essere così.
"Ho solo avuto una brutta
giornata al lavoro, non preoccuparti per favore! Mangiamo o si fredda!"
trillò portando un altro pezzo di carne in bocca. Si
bloccò all'improvviso, sentendo la mano del ragazzo sulla sua.
"Puoi parlarne con me."
Ino si convinse che l'amico
volesse solo aiutarla e la colpa era principalmente sua che non
riusciva a pensare ad altro che a quella maledetta mattinata in
ospedale. Posò le bacchette mentre tirava via lentamente la sua
mano intrappolata al tavolo, cercando di sorridere gentilmente.
"Questa mattina ho pensato
che un mio caro amico fosse in pericolo di vita, in realtà non
era così, ma mi sono presa un bello spavento." sintetizzò
la ragazza.
"Oh, capisco." fece lui tornando a sorriderle. "E' normale preoccuparsi per gli amici, no?"
"Certo, è così." gli confermò, sentendosi più tranquilla.
"Chouji?" chiese Sai ad un tratto.
"Cosa?"
"Il caro amico di cui parli..."
"Ah, no" capì lei, "Shikamaru" disse riprendendo a mangiare.
Sai sembrò zittirsi
per qualche minuto, rimuginando su qualcosa. Poi gli venne in mente un
particolare e la sua curiosità ebbe il sopravvento.
"E' la stessa cosa in fondo, no?"
Ino non comprese il senso della domanda, aggrottò le sopracciglia chiare in un'espressione confusa.
"Cosa vuoi dire?" chiese semplicemente.
Sai sorrise, abbandonando il piatto ormai vuoto, incrociando le mani sotto il mento.
"Che fosse Chouji, o
Shikamaru... sono entrambi tuoi amici, quindi se dovesse succedere
qualcosa di brutto ad uno dei due saresti dispiaciuta comunque allo
stesso modo." spiegò lui con semplicità, guardandola
ingenuamente.
La ragazza non rispose,
trovandosi d'improvviso in difficoltà. Aveva ragione, no? Era
ovvio che fosse così, eppure qualcosa le impediva di dare una
risposta affermativa. Lo guardò incerta, lasciando che il
silenzio rispondesse al suo posto.
**********
"Aaah che bella mangiata!
Ci voleva proprio!" esclamò un Chouji soddisfatto che si batteva
le mani intorno alla pancia già ben tonda. Uscì dal
locale seguito da Shikamaru che si accese subito una sigaretta. Visto
che non c'era Ino meglio approfittarne, tutte le volte si lamentava del
fumo che le sporcava i capelli e poi le lasciava la puzza di nicotina
addosso, per carità, non voleva più essere l'artefice di
un atto tanto ignobile.
I due amici si salutarono
prendendo strade diverse. Chouji tornava a casa per aiutare il padre
come gli aveva promesso, e Shikamaru andava a fare rapporto sulla sua
ultima missione all'Hokage. Era una bella seccatura, ma andava fatta. E
dopo sarebbe andato sul suo bel prato a guardare le nuvole e dormire
tutto il pomeriggio.
Guardò gli edifici
accanto a lui distrattamente, ma qualche metro più in là
venne attirato da qualcosa. C'era poca gente dentro, ma come non notare
proprio vicino ai vetri quella ragazza dai lunghissimi capelli biondi e
un ragazzo color carta? Buttò la sigaretta ormai consumata a
terra, schiacciandola con un piede e rimarcando più volte
nonostante si fosse già spenta. Mise le mani in tasca e passando
oltre l'edificio buttò un'ultima occhiata dentro.
Un bel ritorno a casa, davvero.
**********
Se Sai avesse saputo cosa
aveva mosso in un solo giorno, probabilmente non avrebbe capito. Dentro
di lui la curiosità faceva da padrona, aveva sempre bisogno di
sapere e di confermare quello che imparava. Spesso non si rendeva conto
che usava gli altri per farlo, altre volte invece sì, ma quello
che lui non sapeva e forse mai avrebbe saputo stava nel fatto che alla
fine non era l'unico a scoprire nuove cose.
Era entrato nello stesso
locale in cui aveva pranzato con Ino il giorno precedente, stavolta
accompagnato da Sakura e Naruto di ritorno con lui dagli allenamenti.
Stavano per prendere posto quando notò il Team 10 guardarsi
intorno in cerca quasi sicuramente di un tavolo libero.
Era l'occasione giusta. Sorrise.
Fece notare i ragazzi a
Sakura, che si apprestò ad avvicinarsi a loro e invitarli a
mangiare tutti insieme. Ino sembrava essere tornata di buon umore,
Chouji si era subito messo a parlottare con Naruto riguardo un nuovo
piatto, e Shikamaru era il solo ad essere rimasto in silenzio.
Sai percepì qualcosa
nell'aria e tirò fuori carta e penna per annotarlo. Soddisfatto,
non perse tempo e prese posto accanto ad Ino.
La biondina gli sorrise,
continuando la sua chiacchierata con Sakura, inconsapevole di quello
che da lì a breve sarebbe accaduto. Dopo l'episodio del giorno
prima si sentiva meglio, anche se alcune cose non le apparivano ancora
chiare aveva ripreso il solito controllo di se stessa, e questo per il
momento le bastava.
Shikamaru si era seduto tra
Naruto e Sakura, visto che faccia di carta aveva sfacciatamente preso
il suo posto. Osservava Ino parlare e ridere tranquillamente e i suoi
occhi tornavano di rimando sul ragazzo accanto a lei. Ino poteva fare
ciò che voleva, ma non gli andava giù che lo si prendesse
in giro. Si sentiva un bambino di cinque anni, ma il suo cervello si
era messo in moto quasi da solo per trovare un modo che la mettesse in
difficoltà riguardo la sua bugia. Mentre leggeva il menù,
delle risatine colpirono le sue orecchie e gettò un'occhiata per
capire che cosa stesse succedendo. Sai sorrideva, e vide Ino che teneva
qualcosa tra le mani.
Un fiore di carta.
Per fortuna non aveva
ancora toccato cibo o avrebbe seriamente rischiato che gli tornasse
tutto su in un colpo. E sì, il suo cervello aveva aumentato
velocità di elaborazione.
Mentre aspettavano il
pranzo si accorse che le chiacchiere erano diminuite, e poco dopo,
quasi dal nulla arrivò una domanda.
"Ti è tornato l'appetito, vero Ino?"
Bingo.
Lo aveva sempre saputo, Chouji era un grande.
Fissò la compagna di fronte a sé curioso di sapere cosa avrebbe risposto.
"Certo! Te l'avevo detto,
no? Ero solo stanca!" trillò lei tranquilla, accantonando il
fiore di carta con il quale aveva giocherellato fino ad allora.
"Non eri preoccupata per il tuo amico?" chiese inaspettatamente Sai.
Cinque paia di occhi si
posarono sul ragazzo, compresi quelli di Ino che l'avevano fulminato.
Non capendo il significato dello sguardo della ragazza, Sai si
sentì in dovere di rinfrescarle la memoria.
"Shikamaru, no?"
Ino stava per strozzarlo,
Chouji si mostrò improvvisamente molto interessato, Naruto lo
guardava confuso, mentre Sakura si metteva una mano in fronte e
Shikamaru aveva quasi sputato l'acqua che stava bevendo.
"Preoccupata per Shikamaru?" domandò Chouji.
"E tu che ne sai?" lo seguì Naruto.
"Già, vorrei saperlo anch'io." disse Shikamaru guardando Ino.
"Me lo ha detto ieri a pranzo." fece Sai guadagnandosi altre occhiate.
"A pranzo?" chiese Shikamaru alla bionda approfittando dell'occasione.
"Ma non aveva appetito, ieri..." borbottò insicuro Chouji.
"Perchè?"
"Perchè devi essere sempre così stupido, Naruto?"
"Insomma, fatemi parlare!" sbottò Ino battendo le mani sul tavolo. Adesso gli occhi di mezzo locale erano su di loro.
"Datti una calmata, ci
stanno guardando anche i muri." sbuffò falsamente Shikamaru,
divertito in realtà nel vederla agitata.
"Cho, Shika... è
vero che ieri vi avevo detto di non voler pranzare, ma... ho incontrato
Sai mentre tornavo a casa e mi ha invitata gentilmente, così..."
cercò di spiegare la ragazza, castigando mentalmente Sai. Non
che avesse commesso chissà quale crimine, ma si vergognava a
dire che a causa di quello che era successo in ospedale si era talmente
sconvolta da non riuscire a stare con loro. Anzi, con Shikamaru.
"Hai sentito, Cho? La prossima volta sii più gentile..."
Dannato, dannatissimo Shikamaru.
Era tutta colpa sua se si
era presa un colpo, era colpa sua se aveva rifiutato di pranzare con la
sua squadra, era colpa sua se aveva accettato l'invito di Sai, era
colpa sua se aveva scoperto di non starci bene, ed era colpa sua anche
quello che aveva capito dopo attraverso le parole di Sai.
Stramaledetto Shikamaru.
E adesso si permetteva pure
di fare ironia. Era quasi tentata di strappargli il bicchiere d'acqua
dalle mani e buttargliela addosso. Poteva usare il suo, certo, ma non
sarebbe stato altrettanto divertente.
"Carissimo Shikamaru..."
iniziò marcando bene la prima parola, ovviamente ironica. "non
intendevo dire che Chouji è un maleducato. Era la prima volta
che Sai mi invitava fuori e mi sembrava maleducato rifiutare."
"Ho capito, non è un problema." le sorrise comprensivo Chouji, sincero.
Ino lo ringraziò, aspettando che anche Shikamaru dicesse qualcosa.
Lui ghignò, malefico.
"Allora domani chiedo a Rock Lee di portarti a cena... visto quanto sei educata non potrai rifiutare, vero?"
Chouji trattenne a stento una risata, salvato in corner dalla cameriera che aveva finalmente portato il loro pranzo.
"Spiritoso, davvero." lo ignorò Ino, iniziando a mangiare.
"Ragazzi, io non ho capito
una cosa di tutta questa storia..." disse Naruto mentre masticava.
"Perchè Ino era preoccupata per Shikamaru?"
I due in questione si
scambiarono un'occhiata, mentre Sakura aveva iniziato a raccontare
quello che era accaduto in ospedale, evitando appositamente alcuni
dettagli di cui Ino avrebbe potuto farla pentire.
Il gruppo sembrava
soddisfatto della spiegazione, Chouji più di tutti, mentre
Shikamaru si era mostrato indifferente. Ino si sentì sollevata
in un certo senso, almeno non avrebbe fatto domande scomode o presa in
giro.
All'uscita del locale rimasero alcuni minuti a parlare per poi salutarsi e dividersi.
Il Team 7 stava ormai
raggiungendo il palazzo dell'Hokage, quando all'improvviso Sai si
fermò, mettendosi a frugare nel suo zaino. Naruto e Sakura si
guardarono perplessi, infine lo videro tirare fuori un libro e un
foglio di carta sopra.
"Cos'è quello?" domandò Sakura cercando di capire il titolo del libro.
Sai sorrise, aveva raccolto
abbastanza elementi per provare alla sua compagna che quello che
leggeva sui libri era tutto vero. Sorrise mostrando il titolo: Gelosia.
"Un libro intero sulla
gelosia?" fece Naruto incrociando le braccia al petto, stupito. Quel
ragazzo era davvero strano e non si stancava mai di pensarlo.
"Sakura, tante volte mi hai
detto di fare attenzione a quello che leggevo, ricordi? Dici spesso che
le informazioni riportate sui libri possono essere false."
La ragazza annuì, non capendo dove volesse andare a parare.
"Ecco, oggi ho la prova che ti sbagli." le porse il foglietto di carta su cui aveva scritto fino a poco prima.
Naruto si avvicinò
alla ragazza per leggere, sbuffando a ridere all'improvviso. Sakura
forse rise più per l'assurdità che aveva fatto Sai,
più che per il contenuto del pezzo di carta. Ma no, anche quello
era parecchio divertente, ammise.
"Posso tenerlo per un po'?"
Sicuramente anche Ino sarebbe stata d'accordo con lei.
Sai annuì orgoglioso di aver raggiunto il suo obiettivo, e di aver trionfato.
***********
Chouji salutò i due
compagni proseguendo verso casa, mentre Ino e Shikamaru prendevano
un'altra strada. Per un pezzo non si sentì altro che il rumore
di passi e il vento che passava facendo alzare la polvere e strisciare
qualche foglia caduta.
Ino camminava qualche passo
dietro Shikamaru, pentendosi di aver lasciato parlare Sakura. Avrebbe
dovuto farlo lei. Ma non si aspettava che la situazione prendesse
quella piega, era successo tutto talmente in fretta che non aveva avuto
tempo di assorbire tutto. Non aveva detto niente del pranzo con Sai
perchè non voleva pensassero ci fosse qualcosa sotto, ecco. E
sopratutto non ci aveva fatto una bella figura, in ogni caso. Ma alla
fine era una sciocchezza, lo sapeva. La cosa che adesso la disturbava
era un'altra. In qualche modo la infastidiva la spiegazione che aveva
dato Sakura sul suo equivoco del giorno prima, sentiva come se avesse
sminuito quello che aveva provato, e non le piaceva. Non era colpa
dell'amica, sapeva che l'aveva certamente fatto di proposito credendo
di farle un favore e toglierla dall' impiccio che si era venuto a
creare, ma... anche se in quel momento era la cosa più giusta da
fare, adesso ci aveva ripensato.
"Senti, Shikamaru..."
Il ragazzo non si voltò, né disse nulla.
"Ieri, in ospedale... ho avuto davvero paura." continuò sapendo che la ascoltava.
Lui finalmente la guardò seppur per un istante. Lo sentì schioccare la lingua, prima di parlare.
"Davvero?" le chiese sorprendendola.
"Certo che sì, non te l'avrei detto altrimenti!"
"Infatti l'hai detto a Sai."
"Eh? Che c'entra Sai, adesso? Lo sto dicendo a te!"
"L'hai detto a Sai. L'ho saputo da lui, e poi da Sakura."
Ino smise di camminare, facendo fermare anche il ragazzo.
"Non essere stupido, Shikamaru! Che c'è, sei geloso?"
"Per niente. Ma gradirei sapere le cose che mi riguardano non da altre persone, è seccante."
Non aveva tutti i torti, in
fondo. Ma le sembrava particolarmente infastidito e il tono con cui
aveva nominato Sai la diceva lunga.
"Ok, hai ragione. Ma non
era voluto, ho dovuto spiegarglielo perchè ero così
strana che persino lui se n'è accorto! E visto che mi aveva
invitata a pranzo mi sembrava il minimo, ecco!"
Shikamaru sbuffò, e Ino iniziò a perdere la sua poca pazienza.
"Sei più
insopportabile del solito oggi, lo sai? Per una volta sto cercando di
non litigare, ma si vede che tu ne hai una gran voglia!" sbottò
la Yamanaka passandogli oltre.
Lui la seguì, in
silenzio. Aveva sbuffato perchè era stata ragionevole, gli aveva
dato spiegazioni, a lui toccava accettarle e chiudersi nel suo
silenzio, come sempre.
Che seccatura.
"Mi dispiace se hai avuto paura."
Ino sgranò gli occhi
voltandosi immediatamente indietro. Ignorò il fatto di sentirsi
all' improvviso gli occhi lucidi e la voglia che le era venuta di
abbracciarlo, anche se aumentò quando sentì poggiarsi una
mano sulla testa, accarezzandola in modo quasi impercettibile.
"Cerca di non morire, Shikamaru... non credo di essere pronta."
"Stupida, nessuno è mai pronto a qualcosa del genere." le tirò una ciocca di capelli, ghignando.
"Soffrirei moltissimo, Shikamaru..."
A lui venne da sorridere nonostante tutto.
"Sai che userò
quello che mi stai dicendo per torturarti, vero?" tentò di
sdrammatizzare il ragazzo per smorzare quella strana tensione che si
era creata.
"Sono seria, cretino!"
Shikamaru tornò serio, avvertendo qualcosa di diverso nel suo tono di voce.
" Okay, senti. Non ho intenzione di morire, va bene? Che stai cercando di dirmi?"
"Che soffrirei molto."
"Questo l'avevo intuito."
"Più di tutti."
"Esagerata."
"Più che per Sai, o Naruto."
"Grazie, eh."
"Più che per Chouji, o Sasuke."
"Oh."
Al sentire il nome di
Sasuke il ragazzo si era sorpreso, non sapeva come interpretarlo.
Già tutto il discorso gli sembrava assurdo, ed era ovvio che Ino
tentava di dirgli qualcosa.
"Ino, tu..."
"Non dirlo, o ti uccido. E' già abbastanza imbarazzante."
A quel punto Shikamaru ebbe
la conferma di ciò che pensava, credendo inizialmente che fosse
una specie di scherzo. Ce ne aveva messo di tempo, quasi quattro anni,
ma alla fine l'aveva raggiunto. E a lui sembrava incredibile. Ma se Ino
pensava di essere l'unica a riservare sorprese si sbagliava di grosso.
"Hai ancora quel coso?" ghignò malefico.
"Eh?" riuscì a dire solo la ragazza, presa alla sprovvista.
"Il fiore." specificò.
"Certo, è un regalo di Sai!"
"Lo so." tirò una mano fuori dalla tasca e la protese in avanti verso di lei. "Dammelo."
"Non mi piace quel sorriso..." farfugliò la bionda tirando fuori il fiore dalla borsa e porgendoglielo. "Che devi farci?"
Shikamaru non le rispose, usando un jutsu di fuoco, appiccandolo uno alla volta sulle punte del fiore.
"Non mi piace Sai."
"Che cavolo stai facendo?"
"Più di Kiba, o Kankuro."
"Eh?"
"Più del paziente della 13, o del cliente del venerdì."
"Shikamaru..."
"Più di Sasuke."
Spense quel che ne restava
del fiore con il piede come era abituato a fare con le sigarette,
mentre guardava Ino mettere una mano a coprirsi la bocca con occhi
sorpresi.
************
"Perchè diavolo ti
sei fermata, scrofa! Continua!" gridò Sakura attirando
l'attenzione delle colleghe vicino a loro.
"Non urlare, fronte-spaziosa! Vuoi che ti sentano fino a casa mia?"
Sakura si calmò, ridacchiando. E chi l'avrebbe mai detto?
"Scusa. Adesso però continua! Questa non è roba da tutti i giorni, eh!"
"Ma niente... dopo ha borbottato 'mendokuse' e mi ha baciata..."
"Ma sei scema? Alla faccia del niente!"
"Stai diventando una portinaia, lo sai?"
"E tu sei noiosa. Mi sono sorbita tutta questa storia e hai sminuito la parte più interessante."
Ino le fece la linguaccia, divertita. La vide frugare nella tasca, mostrandole un foglietto ripiegato.
"Visto che ti diverti a fare la misteriosa non ti farò vedere cos'ha scritto Sai qui sopra sul tuo adorato Shikamaru!"
Ovviamente era un bluff, la
prova furono le risate di Ino che seguirono poco dopo attirando per
l'ennesima volta gli sguardi straniti della gente intorno.
Sai starnutì,
posando il libro sullo scaffale nello stesso punto in cui l'aveva
trovato. Anche se alcuni comportamenti non riusciva ancora a
comprenderli, sapere di non essersi sbagliato lo ripagava di tutto. E
aveva avuto ragione...era stato davvero divertente.
***********
Note autrice: Cosa? Questa storia fa schifo? Non ha senso? Sa di clichè?
Ebbene, sappiate che non me ne frega una beneamata mazza. XD
Mi sono divertita un sacco a scriverla, e questo è l'importante.
Diciamo che stavo per dimenticarmi cosa significa divertirsi scrivendo,
e questa fic mi ha rinfrescato la memoria. E ci voleva. <3
Non sono una scrittrice, non punto al premio Nobel, ma mi diverto da matti. Awww. <3
Ok, deliri a parte, ringrazio come sempre tutti coloro che leggono 'ste
cag... *si sente guardata male* ehm, quello che scrivo, e se veramente
siete ancora qui a leggere nonostante tutto, avete tutta la mia
ammirazione.
Grazie come sempre alla mia beta Sakura84 e a Selphie86 per i soliti
deliri e la pazienza che hanno tutte le volte. Ce ne vuole molta, lo
so. XD
E grazie anche alla frusta di Sol. Sempre sia benedetta. ù_ù
Credo di aver finito, sì.
Ah, giusto! Per chi si stesse chiedendo: cosa c'è scritto nel foglietto di Sai?
Non ve lo dirò. Mai. XDDDD
Via con la fantasia, su!
A presto, si spera!
See Ya!
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