1. primo settembre
I.
Alla fine ci sono riuscita anch'io dopo un paio di tentativi! Non vedo
l'ora di essere là così potremo provare insieme quanto
vogliamo. Volevo usare il camino per raccontarti tutto a voce, ma Bella
ha fatto la spia alla mamma e allora mi sono chiusa in camera per
evitare che si arrabbiasse a meno di una settimana dalla partenza.
Ci vediamo il primo settembre!
Andromeda.
Andromeda Black sigillò
accuratamente la pergamena e la affidò alla sua civetta
personale. Mancavano pochi giorni all'inizio del suo primo attesissimo
anno a Hogwarts e nei giorni precedenti non aveva fatto altro che
provare incantesimi con la sua nuova bacchetta in compagnia della sua
migliore amica, Demetra Lestrange. Non stava più nella pelle di
partire per Hogwarts e vedere cosa c'era fuori.
Fuori dall'enorme dimora londinese di Grimmauld Place dove viveva da
sempre con la sua famiglia, fuori dall'altra enorme villa dei Black in
Galles, fuori dalle altre residenze patrizie dove vivevano i Lestrange,
altra nobile famiglia purosangue di cui i suoi genitori vantavano
essere fra i più stretti conoscenti. Già andare a Diagon
Alley a comprare la bacchetta era stato fino ad allora il giorno
più bello ed elettrizzante della sua vita, per cui stare nel
leggendario castello di Hogwarts a imparare ogni sorta di magia non
poteva che essere fantastico.
***
“Sì, starò attenta, non farò esplodere nulla!”
Demetra Lestrange stava cercando di rassicurare la madre sul suo futuro di studentessa modello a Hogwarts.
“Guardiamo bene che sia
così. Sarebbe a dir poco sconveniente che una Lestrange
mostrasse così poco autocontrollo della sua magia.”
Demetra stava giusto
considerando quanta poca fiducia avesse in lei sua madre, quando
individuò Andromeda insieme a tutta la famiglia e la
salutò con un entusiasmo che sua madre giudicò
sconveniente tanto quanto far esplodere vetri. Intanto anche i signori
Black avevano visto i Lestrange.
“Druella cara, ogni volta rimango stupita della bellezza delle tue ragazze!”
Andromeda dovette resistere
alla tentazione di scoppiare a ridere di fronte alle smorfie che
Demetra stava facendo alle spalle della madre.
“Sei sempre troppo
gentile, Isabella! Davvero non potevo chiedere di meglio che tua figlia
per la mia ad Hogwarts, con questi tempi in cui siamo sempre più
circondati da certa feccia.”
Druella Rosier in Black
lanciò uno sguardo di disprezzo a due famiglie visibilmente
Babbane che, un po' titubanti, si stavano avvicinando al treno.
Finiti i convenevoli, per la
gioia delle due amiche, era il momento di salire. Andromeda si
voltò un'ultima volta anche per salutare la sorella più
piccola, che sembrava molto contrariata all'idea di non poter andare
anche lei.
“Ti scriverò un
sacco di lettere! Vedrai, Cissy, ti sembrerà di esserci stata
anche tu da quante lettere ti manderò!”
Ricordava benissimo quando due
anni prima si era sentita nello stesso modo quando sua sorella
Bellatrix era partita per la prima volta per Hogwarts. E pensare che le
aveva scritto sì e no due o tre volte in tutto l'anno.
***
“Che ansia!”
“Ma no, vedrai...”
“Black, Andromeda!”
Andromeda sedette elegantemente sullo sgabello e si lasciò toccare i morbidi capelli castani dal vecchio Cappello.
Vediamo...Una testolina niente male, spirito di indipendenza e...fegato anche! Magari Grifondoro! No, no, mandami a Serpeverde! I miei si arrabbieranno! E perché mai? Grifondoro è la casa dei cuori pieni d'ardimento e onore! Ti prego, ti prego, è importante! Serpeverde tu dici? Ah beh, in fondo le qualità non mancano... Sì, sì, per favore! Se proprio insisti...
“Serpeverde!”
Il tavolo verde-argento
applaudì compostamente e Andromeda andò a sedersi nel
posto che la sorella le aveva tenuto.
“Chissà
perché ci ha messo tanto a decidersi con te –
osservò Bellatrix – Quando smistò me, fu un
lampo!”
“Non lo so...”
Non era il caso di dire alla
sorella che il cappello avrebbe voluto mandarla a Grifondoro, o presto
gli artigli di Druella Rosier in Black si sarebbero precipitati a
Hogwarts per fare a brandelli quel povero vecchio cappello.
***
“Ti devo raccontare una cosa” disse Andromeda all’amica una volta in dormitorio.
Demetra smise di sistemare tutti i libri che si era portata da casa per andare a sedere sul letto dell'amica.
“Vai, spara!”
“Ho quasi rischiato di
finire a Grifondoro! Ho dovuto implorare il Cappello! Non l'ho detto a
Bella perché sennò ti immagini che storie a casa!”
“Caspita! Hai fatto bene!
Però che strano, anche con me il Cappello ha preso in
considerazione l'idea di mandarmi a Corvonero! Ma gliel'ho impedito:
non avrei potuto accettare che non fossimo insieme! Certo, se fossi
stata a Corvonero anche tu, avrei accettato.”
“Me lo immaginavo!”
“Cosa?”
“Che avresti rischiato di finire a Corvonero, Dem! Tu sei quella che sa già a memoria Manuale degli Incantesimi, volume primo!”
***
NdA:
cucù! Ecco la mia nuova storia! Andromeda è uno dei
personaggi di cui scrivo più volentieri, così come delle
sorelle Black in generale, e mi è sempre ronzata nella mente
l'idea di un personaggio come Demetra Lestrange, sorella dei celebri
Mangiamorte, una Serpeverde purosangue a tutti gli effetti, nata dalla
parte dei "cattivi", ma a suo modo incerta e combattuta.
Questo primo capitolo è stato scritto eoni fa e spero che
lo stile sia adeguato per dei personaggi che, anche se diventeranno
qualcuno, per ora hanno solo undici anni.
Inutile dire che mi aspetto una valanga di recensioni, quindi non mi deludete!
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