Dollhouse

di Signorina Granger
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Dollhouse 
 

Prologo
 
     
                                                                              Risultati immagini per DOLLHOUSE SERIE TV
 
 
 
 
Probabilmente entro la fine di quella dannata intervista avrebbe avuto i muscoli facciali indolenziti per almeno un paio d'ore, vista la quantità di sorrisi che stava continuando a distribuire... per non parlare, poi, dei flash così insistenti e delle voci che si sovrapponevano una sull'altra, rendendole decisamente difficile distinguere le domande che i giornalisti le stavano porgendo.
Fortunatamente ormai aveva acquisito una dimestichezza considerevole con situazioni di quel genere e sapeva non solo come cavarsela, ma anche come rivoltare ogni domanda a proprio piacimento:
 
“Ciò che davvero non capisco è perché ci abbiamo messo così tanto. Mio padre è Babbano, mia madre una strega… come tanti prima di me sono cresciuta con una visione da entrambe le prospettive e la reputo una fortuna. I Babbani sono più grandi di quanto pensiamo, sono in grado di creare grandi cose dal nulla solo usando l’intelletto… noi non siamo stati in grado di farlo per molto tempo, avevamo bisogno di aprire gli occhi, di cogliere la loro grandezza.”
 
“Dottoressa DeWitt, quanto ci avete messo ad ultimare la macchina?”
 
“Abbiamo fatto molti tentativi… ma sono soddisfatta del risultato e, spero, lo sarete tutti.”
 
Sorrise proprio come faceva sempre, mostrando ai giornalisti che la circondavano e alle macchine fotografiche la sua bellezza esteriore, ma non ciò che provava o pensava veramente. Quello nessuno era mai riuscito a capirlo. 
 
“Quindi gli esperimenti sono terminati?”
“Assolutamente sì… il risultato è ormai ultimato, fortunatamente non dovremmo più sacrificare nessuno. Purtroppo è necessario in queste situazioni.”
 
Altri flash, altre voci... rivolse un cenno ad un uomo seduto in prima fila, invitandolo a parlare mentre le sue stesse parole le risuonavano nella testa. 
 
Fortunatamente non avrebbero più dovuto sacrificare nessuno... 
 
Probabilmente era ciò che le persone volevano sentire, ciò che volevano che dicesse. Ma era davvero così? Lei per prima sapeva che i "sacrifici" erano appena iniziati... ma per fortuna si era resa conto, fin da bambina, di essere una magnifica bugiarda. 
E con un po’ di fortuna nessuno tra i presenti avrebbe mai saputo la verità.
 
 
“Dottoressa, abbiamo sentito che avete già dei potenziali clienti, è vero?”
 
Ancora una volta sorrise, quella smorfia cordiale ma fredda che riservava sempre durante le apparizioni pubbliche e le interviste. In quel momento nessuno avrebbe potuto interpretare il volto della donna, ciò che pensava davvero e quindi la verità. 
 
“Signor Freeman… se anche fosse, non sono autorizzata a riferirlo in diretta, davanti a tutto il Regno Unito. Non posso fare nomi, lo sapete bene… ma credo di sì. Credo che il mio lavoro e quello di molti altri darà presto dei frutti.”
 
Sorrise un’ultima volta prima di alzarsi, tenendo lo sguardo fisso davanti a sé mentre ignorava i flash delle macchine fotografiche e i giornalisti che le chiedevano altri minuti del suo tempo. 
Non li concesse, non quella sera: come faceva da tutta la vita andò dritta per la sua strada, consapevole di aver molto poco tempo da perdere, di lì in avanti. 
 
 
Camminò infatti con falcate lunghe e piuttosto decise verso una figura familiare, forse una delle pochissime persone con cui potesse parlare con assoluta libertà. Non aveva tempo da perdere e lei sembrò intuirlo, alzandosi dalla sedia per avvicinarlesi senza battere ciglio o fare commenti sull'intervista appena conclusa: 
                         
“Ci sono state telefonate?”    
Rachel, la sua assistente, annuì e le porse il telefono, permettendo alla donna di controllare le chiamate perse. Un piccolo sorriso, forse molto più sincero rispetto a quello che aveva mostrato ai giornalisti, comparve sul volto perfettamente truccato della donna nel trovare ben 10 telefonate mancate… nell’arco di quanto, mezz’ora?
 
Ancora una volta, si ritrovò a pensare a quanto i Maghi fossero stati stupidi e ignoranti nel rifiutare i Babbani e le loro scoperte... era una strega, certo, e anche piuttosto fiera di esserlo... ma sicuramente quegli aggeggi elettronici erano molto più veloci e utili dei gufi. 
 
“Meraviglioso. Torniamo a Londra, credo di avere qualche telefonata da fare… e un’associazione da terminare di fondare.”
Rachel annuì, incamminandosi accanto a lei e limitandosi a porgerle un foglio con annotati tutti i nomi e gli orari delle varie chiamate che venne subito preso dalla Dottoressa, sistemato immediatamente nella cartella nera e lucida che teneva stretta in mano, con la scritta “Dollhouse” impressa sopra. 
 





Cecily DeWitt, fondatrice della Dollhouse Image and video hosting by TinyPic




"Gli studenti sono già tutti riuniti nella Sala Grande... se vuole seguirmi, l'accompagno." "Non serve, grazie. Ricordo la strada." 

Sfoggiò un lieve sorriso, declinando con studiata cortesia quell'invito prima di avviarsi nell'Ingresso per avvicinarsi alla porta a doppia anta della Sala Grande. 

Sicuramente era passato un po' dall'ultima volta in cui era stata lì... ma ricordava perfettamente Hogwarts, quella scuola era ancora lì, perfettamente impressa nella sua mente e nel suo cuore. 

Era la prima volta in cui ci tornava da quando si era diplomata... e quella visita le faceva piacere, non solo per poter rivedere la sua vecchia scuola ma anche perché quella visita segnava quasi definitivamente il successo, la realizzazione del suo progetto.

Aveva ottenuto quello che voleva, alla fine... la scuola di magia inglese l'aveva contattata per chiederle di fare una breve visita al castello per incontrare gli studenti più grandi e parlare con loro. Probabilmente pensavano che fosse un modo per mostrar loro la sua prospettiva, ossia una visione strettamente positiva dei Babbani e sull'interazione tra loro e i maghi... un modo per, forse, renderli più di "larghe vedute".
  
Ci aveva quasi sperato, in effetti... era assolutamente sicura che quelle visite avrebbero reso il suo lavoro ancora più semplice e interessante. Quei "colloqui" con i ragazzi le avrebbero permesso di osservarli da vicino anche solo per poche ore, farsi un'idea... era sempre stata molto perspicace, di un acume superiore a gran parte dei suoi ex compagni di scuola, persino dei Corvonero. Non ci aveva messo molto a capire di avere un'intelligenza superiore alla media... e Cecily DeWitt si era resa conto di doverla sfruttare al meglio, quando si era diplomata.

Non ci avrebbe messo molto a farsi un'idea delle persone che aveva davanti... le ci voleva sempre poco per capire il prossimo. Quella visita era, in un certo senso, un ottimo modo per cominciare ad avvicinarsi alla sua vecchia scuola per, pian piano, scegliere alcuni tra i suoi studenti e farne le sue prossime "bambole".

 
                                                                     *


Percorse il corridoio deserto e illuminato artificialmente rapidamente, con il suono dei tacchi a spillo che, come sempre, anticipavano il suo arrivo.

Forse anche per questo nessuno sembrò stupirsi quando aprì la porta, trovandosi in una piccola stanza poco illuminata e piena di schermi, con tre persone sedute seduteci davanti. 

"A che punto siamo?"

Cecily DeWitt mosse qualche passò avanti, avvicinandosi alla parete di vetro infrangibile che separava la stanza da un'altra più piccola e dalle pareti color grigio chiaro, praticamente spoglia e senza finestre. 

Era illuminata grazie alle luci poste sul soffitto, ma l'unico elemento d'arredo era una macchina collegata ad una poltrona scura, sulla quale era seduta una ragazza di appena 18 anni che se ne stava perfettamente immobile e con gli occhi aperti, le braccia appoggiate sui braccioli come le era stato indicato di fare. 

"Pronti... ci manca solo il consenso."  

La Dottoressa annuì prima di allungare la mano perfettamente curata e premere un bottone nero, attivando così la comunicazione tra le due stanze:

"D'accordo Melanie... ora chiudi gli occhi e rilassati, quando ti sveglierai tutto questo sarà finito. Ma prima ci serve il tuo consenso."  

Gli occhi di tutti i presenti erano puntati sulla ragazza che, non appena la Dottoressa ebbe finito di parlare, recitò una frase quasi come se l'avesse imparata a memoria, senza alcuna intonazione particolare nella voce:

"Io, Melanie Richardson, do' il mio consenso per l'annullamento."  


"Bene... procediamo allora. Quando avrete finito portatela di sopra, ne abbiamo altri 3 che aspettano nella stanza accanto."  
"Entro un'ora avremo finito, non si preoccupi... poi potrà passare alla reimpostazione." 

La donna ritrasse la mano, allontanandola dal bottone e lanciando un'ultima occhiata alla ragazza, che aveva appena chiuso gli occhi, prima di girare sui tacchi e uscire dalla stanza, senza aggiungere altro. 
Mentre la porta scorrevole si chiudeva alle sue spalle Cecily DeWitt provò a chiedersi come potesse essere rendersi conto che, una volta sveglia, non avrebbe più avuto alcun ricordo, un nome... nemmeno la sua vera personalità. 

Quando si sarebbe svegliata sarebbe tutto finito, certo... non sarebbe rimasto proprio niente di Melanie Richardson, fatta eccezione per le sue caratteristiche genetiche.
 
Probabilmente non era una bella sensazione... ci aveva pensato più di una volta, negli ultimi tre anni, da quando il progetto aveva preso vita. Ma, per fortuna, quello non sarebbe mai stato un problema che l'avrebbe riguardata in prima persona.
 



 
  ***********************************
Angolo Autrice:
 
Salve! 
Tanto per cambiare, eccomi con una nuova Interattiva... spero che, anche se breve, il prologo vi sia piaciuto e soprattutto che ci abbiate capito qualcosa. Se avete dubbi, non esitate a chiedere! 
 
Detto ciò... Le regole
 
  • Le schede vanno mandate via MP entro le 19 del 21/06, se ne dovessi ricevere tramite recensione non le leggerò nemmeno 
  • Potete partecipare con un massimo di due OC a testa MA se decidete di farlo dovete mandarmi necessariamente un Attivo e un Guardiano (questo ve lo spiego meglio più in basso) 
  • L'età degli Attivi deve essere per forza di 20 anni
  • Come sempre, la regola che più di tutte amate non rispettare: se sparite per tre capitoli di seguito il vostro OC perirà di morte cruenta, e le domande che eventualmente vi porrò non sono facoltative, o almeno quasi sempre, quindi se dovessi chiedere "cosa farà Caio nel prossimo capitolo" senza ottenere risposta, Caio non sarà presente nel seguito. 
 
 
Detto questo... vi spiego meglio la questione Attivi e Guardiani: gli Attivi sono le persone che lavorano per la Dollhouse, chiamati appunto anche "Doll", la cui memoria è stata completamente resettata. Sono consapevoli di essere al servizio dell'associazione ma non fino in fondo, non hanno idea di quello che gli è stato fatto e pensano semplicemente che le persone per cui lavorano li abbiano aiutati in qualche modo.
I Guardiani sono, invece, assegnati ognuno ad un Attivo diverso dalla Dollhouse e devono fare in modo che il loro Attivo non faccia una brutta fine durante un'operazione o che non venga scoperto in qualche modo. La loro memoria e la loro personalità sono perfettamente intatte, ma non possono dire nulla agli Attivi perché sono sotto Voto Infrangibile. Perché hanno deciso di lavorare per un'associazione tanto immorale? Immagino che a dirmelo sarete voi. 
 
Spero che il quadro vi sia chiaro ma, come ho detto, se avete perplessità chiedete pure.
 
Ultima nota su questo punto: come ho detto dovete per forza mandarmi un Guardiano e un Attivo se proprio volete mandarmi due OC... non metto paletti per il sesso, non dovete per forza mandarmi un uomo e una donna, ma potete scegliere se assegnare o meno il vostro Guardiano all'Attivo. O meglio, potete esprimere una preferenza, ma i giochi li faccio io. 
 
Infine... nella scheda per gli Attivi vi chiederò le passioni, i talenti e le fobie dell'OC... la sua personalità sparirà, ma queste caratteristiche rimarranno, anche se magari solo in piccola parte. Inoltre, gli Attivi vengono scelti esplicitamente dalla Dollhouse al termine del loro ultimo anno di scuola, quindi vi chiederò perché sono stati scelti. Magari perché particolarmente intelligenti, potenti o anche solo con una gran bella faccia... si, per loro fa brodo anche questo. 
 

Scheda per gli Attivi:
 
Nome biologico:
Ex Casa: 
Descrizione psicologica: (naturale)
Aspetto:
Prestavolto:
Passioni/Talenti:
Fobie/Debolezze:
Patronus:
Molliccio:
Famiglia:
Descrivere brevemente il suo percorso scolastico:
Amicizie/inamicizie:
Nome come Attivo: (deve far parte dell'alfabeto fonetico NATO)
Descrizione psicologica: (impostata dalla Dollhouse)*
Perché è stato scelto per entrare nell'associazione? 
Relazione: (in base alla NUOVA personalità e anche alla VECCHIA)
Come se la cava con le armi Babbane?
 
*: la nuova personalità può essere completamente diversa da quella con cui è nato l'OC come piuttosto simile
 
 
Scheda per i Guardiani
 
Nome: 
Età: (20-25 anni) 
Ex Casa: 
Descrizione psicologica:
Aspetto:
Prestavolto: 
Fobie/Debolezze:
Passioni/Talenti:
Perché lavora per la Dollhouse? 
Patronus:
Molliccio: 
Descrivere brevemente il suo percorso scolastico: 
Famiglia:
Amicizie/Inamicizie:
Relazione: 
Come se la cava con le armi Babbane? 
 
 
Piccola nota: non è detto che tutti gli Attivi avranno un Guardiano tra gli OC, dipende se le schede saranno omogenee o meno
 
Ancora una volta l'Angolo delle note è praticamente infinito, quindi vi saluto, spero parteciperete in tanti, a presto! 
 
Signorina Granger 




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