Kiwi

di creamkisses
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Erano passate solo poche ore dal mio incontro con il mio coinquilino e già avevo voglia di cambiarlo, magari con uno più socievole e gentile.
Ero ormai abituato alla gente scorbutica, appunto per questo nella mia "nuova vita" non volevo persone di quel genere; avrei dovuto porre dei limiti a quel tizio, ovviamente non mi sarei fatto trattare come un cane bastonato.

Ormai vagavo per il campus da una quarantina di minuti, avevo visto la piscina coperta, il campo da tennis, la piazza centrale, la caffetteria, una piccola discoteca, gli edifici con le aule, la palestra e la sede centrale di tutto il college; era così bello essere in un posto dove nessuno sapeva il mio nome o la mia storia, avrei potuto dire di essere un milionario di ventisette anni di nome Edward Pryceroyal e mi avrebbero creduto.

Finalmente avevo la possibilità di essere qualcuno.

Entrai a passo lento dentro il piccolo supermercato del campus, acquistando due bottiglie di acqua frizzante -fin troppo rara in Inghilterra- e quattro barrette di cioccolato bianco, il mio preferito.
Pagai con un sorrisone prima di uscire in fretta e furia, correndo verso la mia stanza per mettere il mio prezioso cioccolato nel piccolo frigobar, non potevo permettere alla mia unica fedele  fonte di nutrimento di sciogliersi sotto i 37 fastidiosi gradi di giugno.

Entrai di scatto, spingendo la porta con una spalla e trovandosi davanti uno Zayn intento a cambiarsi; in quel momento non solo il cioccolato si stava sciogliendo.

Sotto sotto avevo sempre saputo di essere gay e in meno di trenta secondi Zayn me lo aveva confermato, nessuno se ne era mai accorto e io non avevo mai sentito il bisogno di dirlo, dopotutto una persona va vista per quello che è, non per quello che le piace.

Scossi appena il capo per scacciare dalla mente quei pensieri, tornando a concentrarmi su quel che avevo davanti; un meraviglioso ragazzo scorbutico, maleducato e dalla pelle ambrata ricoperta di tatuaggi all'apparenza privi di senso.
Balbettai qualcosa di incomprensibile prima di voltarmi, chiudendo la porta dietro di me, raggiungendo poi il frigobar come se nulla fosse, aprendolo per posarci dentro tre delle mie quattro fedelissime barrette.

Ne scartai una, sedendomi sul mio letto prima di addentarla ad occhi chiusi, godendomi la dolcezza di quella meravigliosa pietanza che, seppur quasi liquida per il caldo, restava una delle mie preferite.

"Sta gocciolando" disse Zayn ridacchiando appena, mordicchiandosi la lingua fra i denti prima di gettare l'ennesima maglietta sul letto, provandone un'altra.

Portai immediatamente la mano all'altezza del cavallo dei pantaloni, sbirciando con la punta dell'occhio per vedere quanto grande fosse la figura di merda che avevo appena fatto.
Ma solo quando notai una chiazza di cioccolato bianco sciolto a terra capii che non ero io a "gocciolare", ma il cioccolato.

Risi ad alta voce, facendo voltare Zayn con aria confusa e infastidita.
"Cosa ti diverte così tanto?" domandò con tono ironico, alzando appena il sopracciglio destro prima di voltarsi nuovamente verso la valigia, estraendo l'ennesima maglietta da provare.

Rimasi in silenzio, era una di quelle domande che non avevano bisogno di una risposta.


 





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