In quella bara, sulla sua bocca, c'è la mia.

di incommensurabilmente
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“In quella bara, sulla sua bocca, c'è la mia... e con lei tutte parole dolci che mai dirò”

 

Inspirai profondamente per poi deglutire e umettarmi le labbra secche, assenti e desertiche.

 

“In quella bara, arricciata e crespa tra le sue dita, è rimasta la mia anima, vicina alla sua.

In quella bara, sul suo cuore ormai silenzioso... c'è il mio orecchio che testardo ascolta.

In quella bara, sulle sue labbra fredde, riposano sconsolati tutti i sorrisi che la vita mi avrebbe regalato.

In quella bara, sui suoi occhi, stanno i miei... perché non c'era sguardo più caloroso e pieno di quello della donna a cui ho dato tutto e che di me, tutto si è presa...

In quella bara, sopra alle sue spalle, marciscono i progetti di una vita, assieme, i miei e i suoi... i nostri.

In quella bara, adesso bella di fiori e colore, sfiorisce una vita.

Splende la Luna che hai dentro... forte della Luce dei ricordi...

Eri Sole, Mio.

Adesso sei Luna, nel cielo nero.”

 

Stetti un attimo in silenzio per poi chinare il capo distrutto, apatico...

Ero vuoto, di qualsiasi emozione. Di qualsiasi bagliore...

Di qualsiasi stimolo.

Stare ritto lì, a parlare... al funerale della mia compagna, era orrendo, osceno, doloroso.

Eppure tutti si aspettavano da me che dicessi qualcosa, palesassi il dolore magari usando parole gentili per tessere lodi ad una persona che ormai era morta.

Io mi sentivo solo arido, aspettavo solamente che il vento mi portasse via con lui come sabbia, leggera e spensierata.

 

 





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