“Lavi
,Lavi! Maledizione, aspettami” Urlai mentre correvo dietro a
quel buono a nulla di Lavi.
“Eh
… Chris, sei troppo lenta! Vedi di muoverti altrimenti ti
lascio qui!” Esclamò Lavi con un tono divertito
e apparentemente severo.
“Uffa, sei
proprio cattivo! E la cosa che mi fa arrabbiare di più
è che non riesco mai ad arrabbiarmi con te! Ti odio ma non
posso non amarti, buono a nulla che non sei altro” Esclamai
con tono arrabbiato e seccato dal suo comportamento.
All’improvviso
lui si fermò di botto e mi afferrò, baciandomi.
“Aaaah
…. Lo sai che ti odio quando fai cosi?!” Dissi con
aria contrita e con il viso tutto rosso.
“Ahahah
… si Chris, ti amo anch’io”
“Non
scherzare e cammina, dobbiamo trovare quell’Akuma,
Lavi!è il nostro compito,in fondo siamo esorcisti”
“Akuma”
…. esseri creati dal Conte Del Millennio e dalla disgrazia
umana. Ubbidiscono solo al loro padre, il Conte, e portano distruzione
dovunque vadano, uccidendo molto persone per evolversi e diventare
più spietati e potenti.
Esseri spregevoli che
devono essere eliminati. Sono poche le persone al mondo che possono
eseguire questo compito, e queste persone sono chiamate
“Esorcisti”.
Persone uniche al
mondo che combattono grazie all’innocence, una sostanza
donatagli da Dio per distruggere queste creature.
A quel tempo non avevo
la minima idea che la mia vita sarebbe completamente cambiata dopo
l’incontro con un uomo dai lunghi capelli rossi. Per capire
la mia storia è meglio iniziare tutto dal principio.
Il mio nome
è Chris. Chris Allen.
Che dire della mia
vita? Vivevo felicemente in una città di pochi abitanti,
dove tutti si conoscevano. La città si chiamava Suncity ed
era situata in un piccolo stato dell’America. Ero felice,
abitavo insieme a mia madre, mio padre,mia sorella gemella Layla, mio
fratello gemello Lucas e mio fratello maggiore Jack, e avevo anche un
cane che si chiamava Toby. Ero felice, soprattutto perché
avevo 2 amici fantastici.
Spike, un ragazzo a
dir poco bellissimo che divenne oltre che un amico (occhi
azzurri,capelli biondi ed era super simpatico. Ero innamorata pazza di
lui e dopo varie peripezie alla fine ci Mettemmo insieme!Inoltre io e
lui condividevamo una grande passione, il canto! Cantavamo sempre
insieme e io adoravo la sua voce), e Cooper (io la chiamavo sempre
Coop, anche lei era speciale,le volevo tanto bene perché era
esattamente come me! Andavamo d’accordo su tutto e non
litigavamo mai, ormai ho perso il conto di quanti casini abbiamo
combinato insieme! Ci divertivamo moltissimo, soprattutto a non
rispettare le regole).
Che dire …
la mia vita era perfetta!
Un brutto giorno
iniziò a girare per la città un brutto virus. Mia
madre sfortunatamente si ammalò per colpa del virus, e le
speranze che si riprendesse erano pochissime … infatti dopo
1 anno interrotto di sofferenza mia madre morì. Avevo solo 7
anni e sembrava che il mondo mi stesse per crollare addosso. Io e mia
sorella, Layla ,stavamo malissimo e non facevamo altro che piangere.
Oramai avevamo perso
l’affetto di nostra madre, ma dovevamo essere
forti… non potevamo essere tristi, altrimenti un mostro, di
cui si parlava in giro, sarebbe arrivat ,prendendosi l’anima
di nostra madre e uccidendoci. Era solo una leggenda ma noi ci
credevamo, visto che era successo ad un'altra donna. Nostro padre
diceva che erano solo scemenze ma noi eravamo sicure che non lo
fossero, cosi cercammo di resistere al dolore. Passarono 3 anni da
allora, tutto era tranquillo (anche se dopo la morte di una persona
amata niente può tornare tranquillo), io e i miei amici ci
divertivamo, anche mia sorella giocava molto spesso con noi, ma a volte
la tenevo in disparte visto che è stata sempre di salute
cagionevole, ed ogni tanto non riusciva a reggersi in piedi.
Un giorno, mentre
stavamo giocando, arrivò un collega di mio padre a casa (mio
padre lavorava in una specie di cantiere edile).
Aveva uno sguardo
triste ed era molto giù di morale. Dopo alcuni minuti si
decise a dirci tutto e con tono afflitto ci disse che nostro padre era
morto. Mentre era in cantiere una mini scocca aveva fatto crollare una
trave che era andata a finire addosso a nostro padre. In quel momento
mi sentivo mancare l’aria, stavo malissimo e mi sentii quasi
morire. Guardai il viso di mia sorella ed era letteralmente sconvolta,
per non parlare del viso di mio fratello maggiore... era accaduta la
stessa cosa di 3 anni fa.
Avevamo perso un'altra
persona a noi cara.
Eravamo rimasti solo
io, mia sorella e i miei 2 fratelli. In quel momento sembrava che non
avremmo più trovato la felicità, ed infatti fu
ciò che accade. Addirittura mio fratello maggiore
decise di mandare mio fratello Lucas in un college molto lontano da
casa. Come sempre passò del tempo, anche se non potevamo
superare il dolore della morte dei nostri genitori tiravamo avanti
cercando di rimanere uniti. Erano passati 3 anni da quel giorno e
più o meno vivevamo sereni. Il tempo aveva lenito il dolore,
anche se non poteva cancellarlo. I giorni si susseguivano e succedevano
tante cose: io adoravo sempre più cantare con Spike fino a
quando un giorno non gli confessai il mio amore per lui. Con grande
stupore anche lui provava la medesima cosa per me e ci fidanzammo.
Stavamo bene insieme,
io amavo lui e lui amava me. Mi trattava benissimo ed eravamo felici,
anche se ogni giorno dovevamo subire le critiche di persone estranee
che non capivano nulla. Purtroppo io avevo solo 13 anni e Spike ne
aveva 18, per questo ogni sconosciuto che incontravamo criticava la
nostra relazione, ma poco importava: non abbiamo mai dato nessun peso a
queste cose.
Il tempo passava e
tutto andava per il meglio… fino a quando un’altra
tragedia si scagliò contro mia famigli. Anche mio fratello
maggiore perse la vita e in più la mia migliore amica si
trasferì. Fu un colpo al cuore terribile, avevo perso un
altro famigliare e la mia migliore amica se n’era andata.
Ormai le uniche persone care che mi erano rimaste erano Spike e mia
sorella.
E' vero, avevo anche
un altro fratello, ma lui era lontano e non poteva uscire da quel
college, dove sarebbe rimasto fino all'età di 18 anni. La
mia vita era parzialmente distrutta, non sapevo più che
fare, ero nel pallone! Tutto … tutto quanto era andato
perduto ed io non potevo fare nulla per riportare le cose come erano.
Io, che non avevo mai creduto al destino, alla sfortuna, alle
maledizioni ,iniziai a pensare che tutto questo era successo per colpa
di una maledizione che aveva colpito la mia famiglia ed iniziai a
pensare che presto il destino dei miei famigliari sarebbe toccato anche
a me o, ancora peggio, che sarei rimasta completamente sola. Purtroppo
ciò che avevo predetto si avverò in poco tempo e
successe una cosa che non mi sarei mai aspettata...
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