Open Window - Affamati di giustizia

di Marauder Juggernaut
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Note autrice: Ancora una volta grazie a bad dragon95 per aver commentato lo scorso capitolo


Missione

Non c’era.
Non c’era.
Era la terza volta in due mesi che Kojikyn giungeva a Marineford e non trovava il ben noto viceammiraglio nel suo ufficio.
L’agente digrignò i denti, ritrovandosi con la finestra sprangata, non sapendo trattenere lo scoppio d’ira che la portò a frantumare il vetro.
Fissò con indifferenza le schegge sparse a terra, guardandosi poi attorno: mai quello studio le era parso tanto freddo come in quel momento.
Si affrettò a uscire dalla finestra quando qualcuno entrò nella stanza, probabilmente attirato dal rumore del vetro in frantumi. Lo sentì camminare, sistemando delle carte sulla scrivania, come se non prestasse la minima attenzione ai cocci per terra.
« Cielo, dovresti fare più attenzione quando ti presenti qui, agente Kojikyn. » la voce flemmatica del viceammiraglio Borsalino la fece quasi sobbalzare; l’assassina abbassò poi la guardia, sentendosi scoperta e abbandonò il cornicione superiore della finestra, dove si era rifugiata per nascondersi, distendendo un sorriso.
« Come sapevi che ero io? »
« Perché vieni sempre a trovare Sakazuki, no? ».
Kojikyn gelò sul posto.
« Come..? »
« Credo di essermene accorto solo io in tutta la base… ».
Lei tirò un sospiro di sollievo, prima di domandare: « Lui dov’è? »
« In una missione che lo sta tenendo impegnato da un po’ di tempo … ma sei fortunata: è arrivata la notizia che rientrerà fra qualche ora alla base per fare rapporto ».
L’agente tirò un impercettibile sospiro di sollievo mentre osservava con sguardo riconoscente Borsalino, che diede un’occhiata disinteressata all’orologio, prima di uscire dallo studio con un’ultima avvertenza: « Resta pure, ma se vuoi girare per la base, sii più cauta… ».
La donna annuì, mentre si accomodava con grazia sulla poltrona della scrivania del viceammiraglio, guardandosi intorno come una ragazzina: aveva alcune ore da far passare.
 
Tornato alla base per fare rapporto del proprio successo, Sakazuki mai e poi mai si sarebbe aspettato di trovare una cosa simile.
Chiuse di scatto la porta del proprio ufficio: che nessuno vedesse la pantera nera bellamente addormentata sulla scrivania, mentre muoveva blandamente la coda nel sonno.




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