Goodbye

di Anna Wanderer Love
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GOODBYE.

 

 

 

 

 - Hector!
L’urlo di Jack sovrastò il rombo del mare che implacabile si abbatteva su di loro. Aggrappato saldamente all’ancora, con il volto frustato dagli schizzi d’acqua salata e le braccia che tremavano per lo sforzo di tenersi aggrappato al ferro scivoloso, Jack fissò l’eterno amico-nemico cadere nel vuoto, la sua figura rimpicciolirsi sempre di più.
Il cuore gli batteva furioso nel petto, mentre i suoi occhi si annebbiavano di lacrime. Non sentiva più nulla, mentre fissava la figura del pirata andare sempre più rimpicciolendosi, con lo sguardo ancora puntato verso l’alto, verso Carina. Verso la figlia perduta. 
Quando le onde si richiusero su di lui, sul Capitan Barbossa, Jack sentì il cuore mancare un battito e una lacrima solcargli la guancia. 
Non ebbe il tempo di accorgersene, però, con l’acqua che si richiudeva sopra di lui. Per un attimo entrò in panico, con la presa che scivolava sull’ancora, travolto dalla violenza delle onde. Poi eruppero in superficie, e Jack sentì l’aria inondargli violentemente i polmoni, delle braccia che lo afferravano e lo trascinavano di peso sul ponte. Si aggrappò al legno della Perla, boccheggiando, con lo sguardo ancora fisso sugli abissi ora immobili, silenziosi, ora tomba del suo vecchio amico. Deglutì, prendendo un respiro profondo. 
Sentì il giovane Turner girarsi verso Carina, impietrita. 
Le dita del Capitano afferrarono il diario che aveva infilato in tasca, e lo passò al ragazzo. Mentre lui si voltava verso di lei, Jack si mise una mano chiusa a pugno sul petto e chiuse gli occhi, stranamente umidi.
Addio, Hector.

 

 

255 parole; 30-5-2017.




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