Under the light of thousands stars

di Biceportinari03
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Uscimmo da quella voragine, e, se fosse stato possibile, sento che sarei potuto morire una seconda volta.

Era meraviglioso. Erano milletrecento anni che non vedevo il cielo stellato.

Mi gettai a terra sulle ginocchia, e poi mi sdraiai. Volevo godermi quella meravigliosa volta stellata per quanto potevo.

Cominciai a ridere tra le lacrime, mi ero dimenticato di come fosse sentire il vento fra i capelli, l'aria fredda della notte, mi ero dimenticato di come fosse stupenda la luna con i suoi misteri, che quando ero in vita mi perdevo ogni notte a guardare.

Dante si sdraiò accanto a me.

-È stupendo, vero?- mi chiese.

Ci misi qualche istante per rispondergli.

-Grazie- gli dissi solo.
-Maestro, temo di non capire...-
-È che... se non avessi dovuto accompagnarti per questo viaggio io credo che mi sarei perso per sempre nel grigiore del Limbo, con il tempo mi sarei mescolato alle altre anime, avrei perso la mia identità. Non avrei mai più potuto sentire cosa si prova a stare fuori, guardare le stelle, questo cielo bellissimo... non avrei mai potuto capire cosa significa essere un padre, e tu me l'hai insegnato. Quindi grazie, Dante. Grazie. Di cuore.-

Lo vidi sorridere. Sorrisi anche io, e ci addormentammo lì, sotto la luce di milioni di stelle.




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