Palo
Cortado
Residenza
Agasa ore 11.30 di sera.
<<
Cosa ci fate qui a quest'ora? >>
<<
E' un'emergenza >>
<<
Dov'è lei? >>
<<
Tranquillo Subaru. Ai dorme da un pezzo, è al piano di sotto in
camera sua >>
Dopo
l'incidente sulla ruota panoramica il modulatore di voce di Shiuichi
Akai aveva iniziato a mostrare qualche difetto e si era
definitivamente rotto proprio quella sera mentre parlava con Conan.
Essendo
uno strumento fondamentale per interpretare Subaru Okya non videro
altra soluzione se non quella di recarsi a casa del professore per
farlo riparare al più presto.
Mentre
il professore era intento a lavorare i tre si erano messi a parlare
degli ultimi eventi riguardanti l'organizzazione, ed erano venuti
fuori parecchi particolari.
<<
… e così alla fine non mi ha scoperto. Merito tuo ragazzino >>
Agasa
annuì mentre era intento a svitare uno dei piccoli pezzi del
modulatore.
<<
Quindi Tooru Amuro è Rei Furuya, un agente della polizia segreta.
Bourbon è solo una copertura >>
<<
Hai >>
<<
Ma Akai-san, se è così perché non collaborate per sventare i piani
dell'organizzazione? >>
<<
E' piuttosto complicato. Non penso che accetterebbe mai di
collaborare con me >>
Conan
si portò due dita sul mento guardando un punto indefinito nello
spazio.
<<
Sarebbe fantastico se riuscissimo a mettere a punto un piano per...
>>
<<
Cazzo... >>
<<
Akai non mi sembra il caso di... >>
Il
bambino aggrottò le sopracciglia vedendo lo sguardo corrucciato
dell'agente dell'FBI.
Si
girò seguendo il suo sguardo e sgranò gli occhi.
Ai
era davanti la porta e li fissava con un'espressione allarmante: era
un misto di stupore, rabbia e delusione.
Agasa
fu l'ultimo ad accorgersi della sua presenza ma il primo ad intuire
la gravità di quello sguardo.
Aveva
sentito tutto.
<<
Ai-kun...>> disse mettendosi in piedi ed alzando le
mani.
<<
Bugiardi... >> sibilò lei con astio.
<<
Ai... ascolta >> tentennò Conan iniziando ad avvicinarsi a
lei e fu allora che la bambina indietreggiò.
<<
Maledetti bugiardi... >> sibilò nuovamente continuando ad
indietreggiare.
<<
Ai per favore calmati! >>
Ai
gettò una brevissima occhiata a Subaru, l'uomo aveva
involontariamente spalancato gli occhi e questo, sommato alla sua
vera voce e ai discorsi di poco prima, avevano dato modo alla
scienziata di riconoscere Dai Moroboshi, il fidanzato della sorella.
Sbatté
la porta con violenza iniziando a correre.
Sapeva
che se fosse andata verso la porta principale Morobishi o Akai o come
diamine si chiamava, l'avrebbe raggiunta con estrema facilità quindi
scese le scale andando al piano di sotto.
Il
piano sembrò funzionare poiché udì la porta principale aprirsi e
poi richiudersi velocemente.
<<
Ragazzina torna immediatamente qui! >>
Uscì
dalla finestrella del laboratorio e una volta fuori dalla villetta si
diresse verso le vie secondarie della città continuando a correre.
*
Come
avevano potuto?
Prenderla
in giro così spudoratamente come se fosse una povera idiota.
Bugiardi
Che
quello strano ragazzo fosse Dai Moroboshi lo aveva sospettato. Ma
sapere che Conan e soprattutto il dottor Agasa erano a conoscenza di
tutto e le avevano celato la verità era una cosa che la mandava in
bestia.
Bugiardi
Bugiardi Bugiardi Bugiardi...
Poi
come si era permesso di spiarla?
Sopraffatta
dagli eventi e dalla lunga corsa si fermò poggiando le mani sopra
una colonna respirando affannosamente.
Una
volta che il suo respiro si fu regolarizzato si guardò intorno: era
in una stradina piuttosto stretta e poco illuminata vicino al parco.
Non
pensava di aver corso tanto.
Poggiò
la schiena contro il muro e mise una mano tra i capelli indecisa sul
da farsi.
<<
Ehi bambina non dovresti andare in giro da sola >>
Gelò
per un istante presa alla sprovvista, poi digrignò i denti ed
assottigliò lo sguardo.
Alzò
lentamente la testa e i suoi occhioni pervinca si incastonarono a
quelli azzurro cielo del ragazzo che aveva parlato.
Eccolo
la.
L'altro
bugiardo.
Forse
quello che le aveva mentito più di tutti.
<<
So cavarmela da sola Rei... >> disse utilizzando il tono
di voce più odioso che riuscisse ad emettere.
Vedere
Bourbon impietrire davanti a lei... doveva ammettere che era
piuttosto divertente.
Il
ragazzo aggrottò le sopracciglia dimostrando tutto il suo
disappunto.
<<
Come mi hai chiamato? >>
<<
Rei... Furuya Rei. È il tuo nome no? >> continuò lei
sempre con quell'antipatico tono di scherno.
Il
ragazzo rimase in completo silenzio qualche istante facendo mente
locale: Conan era riuscito a scoprire il suo soprannome, ma non era
certo fosse a conoscenza del suo nome completo inoltre si era
dimostrato fin troppo furbo per farsi sfuggire un'informazione
simile.
L'unica
altra persona che fino a quel momento era a conoscenza della verità
era... no... maledizione...
Alzò
gli occhi al cielo irritato.
<<
Quell'idiota si è fatto scoprire... >>
<<
Suppongo che tra tutti gli idioti di cui sono circondata tu ti
riferisca a Moroboshi... o Akai... o come cavolo si chiama... >>
disse piuttosto irritata.
Rei
non si fece alcuno scrupolo ad annuire convinto.
<<
Si quell'idiota la >> fissò la bambina notando che era in
pigiama ed in ciabatte << E' per questo che sei qui? Sei
scappata? >>
Ai
incrociò le braccia al petto distogliendo lo sguardo.
<<
Sul Bell Tree Express mi dicesti che hai incontrato i miei genitori...
>> disse infine ignorando le sue domande.
Rei
inclinò la testa su un lato guardandosi intorno e poi la prese per
mano.
<<
Ehi ma che fai? >> disse la ragazzina allarmata.
Lui
continuò a camminare trascinandola in un angolo più riparato e
sicuro.
<<
Lasciami! >>
<<
Qui diamo troppo nell'occhio >> rispose severo fermando le sue
proteste.
La
bambina si guardò intorno, non avvertiva nessuna presenza sospetta e
da quel punto avrebbe potuto scorgere sguardi estranei senza farsi
notare.
I
suoi occhi poi si concentrarono sul ragazzo che continuava a fissarla
con una strana espressione: sembrava arrabbiato ma anche preoccupato.
Perché?
Che aveva da temere?
<<
Come ti è venuto in mente di scappare di casa? Non lo sai che corri
dei pericoli stando qui fuori? A quest'ora poi... >>
<<
Non hai risposto alla mia domanda... >>
Il
ragazzo assottigliò gli occhi senza risponderle.
<<
Scommetto che non si trattava di un singolo incontro... >>
azzardò lei.
Rei
abbassò lo sguardo poggiando la schiena contro il muro.
<<
È vero >> disse infine.
Quel
comportamento non era normale.
Nessun
agente, né del mib né della polizia, si sarebbe comportato in quel
modo.
Invece
di portarla via, di portarla da Agasa o dai suoi colleghi, l'aveva
trascinata in un posto sicuro e continuava a fissava con un'aria
impenetrabile.
<<
Perché ho la sensazione che quello che mi tieni nascosto tu mi farà
incazzare più delle bugie dei tuoi compari? >> domandò Ai
avvertendo uno strano nodo allo stomaco.
Sul
viso del ragazzo comparì un mezzo sorriso spontaneo.
<<
Una signorina non dovrebbe utilizzare certi termini >> disse
canzonatorio.
La
trattava come una bambina piccola.
In
quel momento era anche giustificato dal suo aspetto ma ricordava che
anche sul treno aveva avuto quell'impressione.
Le
aveva spiegato il suo piano nei minimi particolari, in modo fin
troppo dettagliato.
<<
I miei compagni ti porteranno via da qui in elicottero >>
...
<<
Tranquilla. Ti farò sdraiare in un punto lontano dalla porta. Non
correrai pericoli >>
Si
era sentita trattare come una cretina in quel frangente. Per fortuna
non era lei che doveva sostenere il suo sguardo perché era molto
irritata dal suo comportamento e non era certa che sarebbe riuscita a
celare il suo fastidio.
Però
ora che ci rifletteva il ragazzo aveva continuato a ripeterle che non
doveva preoccuparsi. Che non aveva nulla da temere.
Decisamente
un comportamento anomalo per uno di quegli uomini
Inspirò
a lungo, dovette sforzarsi parecchio per dire quelle parole.
<<
Ti prego... >> disse infine con un filo di voce.
Rei
la fissò con un'espressione molto seria.
Lo
stava mettendo veramente in difficoltà.
<<
Da quando sono nata mi sono state dette solo bugie... quindi, ti
prego, dimmi la verità >>
Il
biondo deglutì perdendosi in quegli occhioni.
<<
Credo che tu ti stia facendo un'idea sbagliata... >>
<<
Smettila di fare così >> continuò sentendo il suo respiro
farsi pesante.
Non
sapeva per quale arcano motivo gli stava facendo quella richiesta,
dopotutto era un estraneo, un uomo dell'organizzazione, anche se
sotto copertura.
Eppure
qualcosa le suggeriva di insistere.
Rei
sospirò capendo che non l'avrebbe raggirata tanto facilmente.
Diamine
era tutta sua madre.
<<
Si. Conoscevo bene i tuoi genitori, soprattutto l'angelo nero...
>>
fece una pausa scegliendo attentamente le parole da dire <<
lei... avrebbe voluto una vita migliore per voi due. Lavorava per
rendere migliore la vita di molte persone... >> gli scappò un
sorriso perdendosi nei ricordi << Era una donna davvero
eccezionale. Lo erano entrambi i tuoi genitori >>
Ai
fissava quel ragazzo pendendo letteralmente dalle sue labbra.
<<
Tua sorella era iperattiva, molto iperattiva >> gli scappò una
risata << Una volta sentii mormorare tuo padre che se tu fossi
venuta fuori logorroica come lei, sarebbe diventato davvero matto
>>
La
bambina abbassò lo sguardo immaginandosi quella scena, anche se il
volto di suo padre appariva come una figura molto sfocata nella sua
mente.
Rei
approfittò di quel momento, si piegò sulle ginocchia e la abbracciò
affondando il naso tra i suoi capelli.
In
quel momento Ai si sentì protetta come mai fino a quel momento.
Era
una sensazione nuova eppure tremendamente familiare.
<<
Quando sarà il momento opportuno ti racconterò tutto. Ma fino
allora devi rimanere al sicuro... >> Le prese il viso tra le
mani guardandola fissa negli occhi << Promettimi che non avrai
mai più colpi di testa come questi. Non scappare più. Promettimelo
Shiho >>
Ebbe
un sussulto nel sentire il suo vero nome pronunciato da lui.
Istintivamente
poggiò una mano sopra la sua avvicinandola ulteriormente al viso.
<<
Te lo prometto... Rei...kun >> disse in un sospiro quasi senza
pensare perdendosi in quegli occhi color oceano.
Lo
sguardo del ragazzo si rilassò per poi tornare immediatamente
sull'attenti.
<<
Ora devi tornare a casa. Sarebbe troppo rischioso se ti accompagnassi
>> prese il cellulare controllando attentamente sul display
<<
Prendi la via per la scuola, prosegui verso la chiesa e corri senza
dare nell'occhio. Sta lontana dal parco mi raccomando >>
Ai
assottigliò gli occhi. Probabilmente conosceva la posizione attuale
di quella gente.
<<
Wakatta >>
*
<<
Ai-kun dove diamine ti eri cacciata? Hai idea di quanto ci siamo
preoccupati? >>
La
bambina annuì sentendosi a disagio di fronte le ramanzine del
professore.
<<
Avevo bisogno di prendere un po' d'aria... >>
Conan
strinse i pugni iniziando a gridarle contro.
<<
Un po' d'aria? In piena notte? Questa è la scusa più penosa che
tu... >>
Ai
lo fulminò con uno sguardo talmente assassino da farlo raggelare.
<<
Io adesso vado a farmi un bagno, poi vado in camera mia e se per caso
trovo una qualsiasi cosa che possa vagamente ricordare una microspia
tutti voi passerete un brutto, bruttissimo, quarto d'ora >>
Fino
a quel momento Akai, sotto le sembianze si Subaru, era rimasto in
completo silenzio, ma vedendo che Ai non sembrava aver minimamente
compreso la gravità del suo gesto decise di intervenire.
<<
Ascoltami bene ragazzina... >>
<<
Dai Moroboshi >> esordì secca, ma con una cadenza vagamente
sarcastica << ... è un piacere scoprire che quell'orripilante
cappellino di lana si può togliere dalla tua testa. Lo trovavo
parecchio inquietante oltre che antigienico >>
Il
ragazzo ammutolì scoprendosi disagio e la bambina ne approfittò per
recarsi al piano di sotto e sbattergli la porta in faccia.
Palo
Cortado è una varietà di Sherry dal colore ambrato
scuro che viene inizialmente invecchiato come un Amontillado, in
genere per tre o quattro anni, ma che in seguito sviluppa
caratteristiche più vicine a un Oloroso.
***
Angolo
dell'autrice.
Ai ha avuto una reazione un po'
stupida paragonabile a quella del film 5 quando telefonava
all'appartamento di Akemi per sentire la sua voce sulla segreteria
telefonica, ho immaginato che scoprendo la verità non sarebbe
riuscita a reagire razionalmente come al suo solito. Spero di non
averla resa troppo ooc.
Riguardo Rei, questo capitolo si
ricollega ad un'altra mia raccolta “Secret file Zero”.
Spero di aver fatto un bel lavoro.
Ci si vede al prossimo capitolo.
Violetta_
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