Silent Goodbye

di Teriel Donovan
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Silent Goodbye

 

 

Il silenzio era surreale. Come se la sua decisione avesse corrotto il tempo. Il suo sguardo indifferente si posò sulle sue braccia. Goccia dopo goccia, il sangue scivolava via. Compiva sinuosi movimenti come se, a modo suo, quasi avesse preso vita, le stesse dicendo addio. Posò la testa contro il vetro della finestra, dove si era rannicchiata in cerca di protezione. Vi era stato un tempo in cui la sola vista di quel meraviglioso panorama era bastato a quietarla. Vi era stato un tempo in cui il suo orgoglio le aveva fatto credere che potesse ancora combattere. Ogni cosa aveva smesso di avere senso.  Vi era stato un tempo… in cui il pensiero di procurarsi delle lesioni l'aveva spaventata.
 
Quando vivere diventa più importante di morire… c'è ancora speranza. Quando accade il contrario… aspetti un miracolo che sai non verrà.
 
Era stato così… facile ferirsi. Così dannatamente semplice. Non riusciva a spiegarsi di cosa avesse avuto paura.
Il dolore. Ecco cosa. Quello spettro infame che si aggirava per il mondo portando con sé odio e indifferenza. Quel re ingiusto che aveva riempito il mondo di belle parole, corrompendolo.
Quando una cosa si rompe non vi è più nulla che possa salvarla. Gli esseri umani erano diventati oggetti. Privi di anima avevano imposto regole di cui ognuno era caduto vittima. Solo i più forti potevano sopravvivere… ma la verità era un'altra, pensò. Ogni persona aveva quella forza… la voglia di lottare, reagire, trionfare. Ma vi era sempre qualcuno con più potere che avrebbe succhiato via quella preziosa linfa vitale, riducendo quella vittima all'ombra di se stesso.
Non era più una persona. Ma un'ombra.
Non sentiva più nulla.
Non reagiva più a nulla.
Le lacrime avevano preso il sopravvento.
Quando tutto intorno a te perde forma, smette di avere un senso e l'oscurità ti avvolge come un manto, cos'è che resta?
 
Tutti coloro che aveva amato erano ormai parti di un sogno. Così lontani che a stento ne ricordava i volti. Restava una sola speranza… che odiassero questo spettro, non versando neppure una lacrima. Ne aveva versate abbastanza da sé, senza l'aiuto di nessuno.
 




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