Prologo
Prologo
"Per di qua!" urlò attirando l'attenzione dei presenti, cercando
di sovrastare il suono dei colpi scaturiti dalle bacchette; si
difendevano egregiamente, marciando verso l'esterno del castello,
difendendo ciò che rimaneva delle mura di Hogwarts, ciò
che rimaneva della loro vita.
Scansò egregiamente e con successo uno dei colpi a lei diretti
da parte dei Mangiamorte, cercavano di colpire lei ed il suo gruppo per
toglierli di mezzo una volta per tutte.
"Attenti!" ennesimo colpo, ennesimo crollo di muro, ennesima tragedia
sfiorata "Tutto bene?!" urlò ancora controllando il suo gruppo
uno per uno "Sì!" urlarono di rimando alcuni di loro, altro
colpo "Protego... andate avanti, qui ci penso io"
"Ma..."
"Lucy, fidati" la ragazza guardò suo fratello con il cuore in crisi: ma si fidava di lui, ciecamente.
"Sopravvivi" fu il sussuro di entrambi, si sorrisero per poi dividersi,
lei continuando a scortare il gruppo, lui a battersi lì da solo.
Era forte, Michael ce l'avrebbe fatta sicuramente.
Erano quasi all'esterno delle mura, pronti ad aiutare gli altri, quando
il crollo di un altro muro li spaventò, così come le urla
disperate di alcuni ragazzi; non osò girarsi nonostante il suo
carattere gentile e pronto ad aiutare le dicesse il contrario.
Se l'interno del castello era un disastro in decadenza e uno scenario
pauroso, quello all'esterno era ben peggio: corpi a terra, sangue e
puzza di bruciato allegiavano nell'aria. A stento trattenne i coniati
di vomito, qualcuno alle sua spalle diede di stomaco. Le lacrime
presero a scorrere sul suo viso: tutto ciò che più amava,
il posto in cui aveva passato gran parte della sua vita era andato
distrutto, tutto stava crollando e anche lei, lentamente, stava crollando.
"Presto, mettetevi in formazione, guardatevi le spalle a vicenda" disse
uno dei ragazzi, se ricordava bene era come lei dei Grifondoro, ma al
momento ciò non importava: ogni casa di Hogwarts era diventata
in tutto e del tutto un unico esercito.
Tutti erano uniti per difendere la propria dimora, il proprio posto, la propria pace, la propria terra, il proprio tutto.
I colpi continuavano ad arrivare mentre tutti insieme avanzavano,
alcuni si distaccarono dal gruppo per poter aiutare gli altri in
difficoltà.
"Protego"
"Stupeficium"
Queste erano le parole che rieccheggiavano come un eco continuo
all'esterno del castello. Lucy sentiva il suo cuore battere
all'impazzata, quando sarebbe finito tutto ciò?
Tutto questo dolore?
Tutta questa morte?
Dinanzi a lei vedeva crollare sconosciuti, conoscenti, amici, affetti,
Mangiamorte. Vedeva crollare i loro corpi inermi sul pavimento gelido
del giardino ernome del castello. Vedeva crollare ogni speranza.
Vedeva crollare anche le sue sicurezze, anche se stessa.
E se non ce l'avesse fatta?
Se la paura l'avesse sopraffatta?
A casa ad attenderla c'erano Sophie e la sua adorata nonna Caroline.
Non poteva mollare, era anche per loro che combatteva. Soprattutto per loro.
Finito ciò tutto sarebbe tornato alla normalità: avrebbe
ripreso a lavorare nel negozio di fiori della nonna, dove incontrava
sia gente babbana che magica; avrebbe ripreso a giocare con i bambini
che le sorridevano per la strada.
Avrebbe ripreso la sua vita in mano, nuovamente.
La voce del Signore Oscuro ruppe ogni rumore, sovrastandolo. Era
così viscida e gelida, apatica. Lucy non avvertiva niente di
umano in quell'essere.
"Harry Potter, consegnati e tutto questo finirà. Tra un'ora
nella Foresta Proibita. So che non mancherai. Per ora miei cari seguaci,
ritiriamoci" e lentamente tutti iniziarono a sparire, chi tra del fumo,
chi su di una scopa.
Il silenzio tornò padrone dopo il caos totale.
"Presto, qui urge una medicazione!"
"Qualcuno mi porti qualcosa per disinfettare questa ferita" i ragazzi
presenti nel castello e gli insegnanti correvano da una parte all'altra
della Sala Grande, ormai adibita con barelle, teli e medicinali.
Alcune famiglie piangevano i propri cari.
"Dov'è Michael?" aveva sussurrato una vocina dentro di lei, in tutta quella confusione ancora non l'aveva trovato.
Le porte della Sala Grande si spalancarono di botto attirando le
attenzioni di alcuni presenti: Michael era lì, si manteneva una
spalla e aveva lo sguardo triste. Lucy gli corse incontro
abbracciandolo di slancio "Stai bene" era più un sussurro che
una domanda, una costatazione per se stessa "Sì" rispose
accarezzandole i capelli e lamentadosi appena per il dolore alla spalla
"Hai visto mamma e papà?" chiese poi lei, speranzosa di una
risposta positiva "Loro..." lo sguardo del fratello era cambiato, gli
occhi celesti gli si riempirono di lacrime ma sembrò trattenerle
con tutte le sue forze "Fateci passare!" entrambi vennero spintonati
mentre due barelle bianche e con due corpi coperti dai teli venivano
trasportati all'interno della Sala "Michael..." il ragazzo
non rispose, annuì solamente "Non è vero..."
sussurrò appena, un suono così leggero da non essere
udito neanche in un canyon "Non è vero..." la voce si
alzò, gli occhi scuri come l'ebano fissi in quelli celesti del
fratello "Non è vero!" urlò poi lasciandosi cadere sulle
ginocchia avvolgendo il busto con le proprie braccia "Lucy" anche il
fratello si sedette di fronte a lei, stringendola in un abbraccio
lasciando cadere qualche lacrima sul capo dai capelli scuri della
ragazza.
Con il cuore infranto da una perdida tanto atroce la guerra riprese.
Lucy ormai sapeva che niente sarebbe tornato come prima, che il suo
cuore non si sarebbe più risanato da quella perdita, sarebbe
rimasto sanguinolento, a volte avrebbe fatto male, altre volte il
dolore sarebbe stato atroce.
Perchè le ferite più grandi non erano quelle visive, ma
quelle dell'animo e del cuore, quelle interne che nessuno mai avrebbe
visto.
ECCOMI!
Avevo
detto sarei tornata con una nuova storia, questa volta ho dato il
meglio di me: ho inserito non uno, ma ben quattro personaggi nuovi!
Cioè, capite? Sono riuscita a
mettere su quattro caratterizzazioni diverse di ognuno di loro, cosa
che mi è riuscita a malapena in "Lost in the dark of the night".
Premetto che questa storia è
nata in un momento di noia, la trama non è ancora ben definita
come alcuni personaggi; non so ogni quanto riuscirò ad
aggiornare, tanto meno se la storia piacerà, ma vi prometto che
la porterò a termine (non amo lasciare le cose a metà).
Detto questo... cosa vi aspettate dopo un prologo simile? Si accettano scommesse!
Ah, e cercherò di rendere i capitoli un po' più lunghi e non noiosi.
Ditemi pure le vostre impressioni, le vostre correzioni o i vostri dubbi, non mi offendo, sappiatelo.
Ora vi lascio.
A presto (si spera).
Vera.
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