black heart

di Nami_chin96
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Quella sera, la pioggia cadeva incessantemente, producendo un fragoroso rumore quando toccava il suolo. I tetti delle case erano completamente fradici e anche le persone, nonostante gli ombrelli, erano bagnate come pulcini. Una di queste era Hibiki Miyamōto, ventunenne con origini nipponiche, residente a New York, dai lunghi capelli biondi gli occhi azzurri e un sorriso candido stampato sul viso. Anzi, a dire la verità non sorrideva quasi mai, ma quel giorno stava rientrando in casa con una notizia positiva che gli era arrivata il pomeriggio stesso: era stata ammessa al college. Gli studi sarebbero iniziati solo il prossimo autunno, quindi aveva davanti un intera estate per gustarsi le tanto agognate vacanze. 

Arrivò a casa, prese l'ascensore e salì fino al ventiseiesimo piano, dove vi era il suo alloggio. Infilò la chiave nella serratura ed entrò. Subito la investì un forte odore di caffè, evidentemente lo stesso caffè che aveva dimenticato di togliere dal fuoco quella mattina, prima di uscire. Sistemò la casa come meglio poté e, infine, si fece un bagno per rilassarsi. Quando uscì dalla vasca, indossò un intimo con pizzo e reggiseno abbinato e una vestaglia che lasciava trasparire le sue forme. 

Andò in cucina, con l'intento di spizzicare qualcosa ma,dato che era già tardi, le era passata anche la fame. Quel giorno era dovuta,infatti, andare ad aiutare la zia di una sua vecchia amica che abitava lontano, in montagna ed era rincasata solo poco dopo le 22.00. 

Ancora non aveva deciso il da farsi,e stava lì, davanti alla credenza, ciondolando su se stessa quando, ad un tratto, l'occhio le cadde su una bottiglia: WHISKY. Una bevanda alcolica. Quel nome le ricordò qualcuno che non sentiva da molto tempo «dovrei...?» si chiese, mentre prendeva il suo cellulare. No, forse era meglio evitare. Sicuramente stava lavorando. Fece per rimetterlo giù ma, ad un tratto, il telefonino squillò e sul display apparve il suo nome. Ebbe un tuffo al cuore. Subito prese in mano l'apparecchio e accettò la chiamata 

«pronto, Jodie?» disse emozionata. L'agente dell'FBI Jodie Starling era stata la sua vicina di casa per un periodo. Durante la sua permanenza, l'ex insegnante le aveva raccontato un sacco di cose, tra cui la faccenda dell'Organizzazione Nera, facendosi però promettere che non ne avrebbe parlato a nessuno, essendo teoricamente informazioni segrete. Hibiki era una di parola e non ne aveva mai parlato in giro, però nel frattempo, la sua amica era stata trasferita a Tokyo per seguire da vicino la vicenda e non aveva ancora avuto sue notizie. Ecco il perché della sua emozione. 

«ehi, Biki-chan» la salutò l'altra, in tono confidenziale 

«come va? Non ti sento da tanto...» 

«lo so, lo so.. scusami ma sono stra impegnata. Volevo chiederti, dato che ho una settimana di ferie che ne dici di venire in Giappone a spassarcela insieme?» 

Hibiki ci pensò su. Un viaggio nella terra del Sol Levante le sarebbe piaciuto molto. Peccato che non poteva pagarsi il viaggio. 

« Jodie-san verrei volentieri ma...» 

«tranquilla, ti ho già organizzato io il viaggio. Partirai alle 7.00 di domani mattina. See you tomorrow» disse e riattaccò. 

La ragazza posò il telefono e sorrise: era tipico di Jodie comportarsi così. 

Corse a preparare una valigia veloce e si addormentò, sognando di viaggiare tra terre lontane e continenti sconosciuti. 

 

 

Ciao a tutti! spero che la storia vi sia piaciuta. 

Grazie per aver letto e al prossimo capitolo. Baci 😘





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