Respiri lievi

di Anninette
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Respiri lievi

Cosa rimane di noi

Ora che ci siamo amati ed odiati e traditi

E non c'è più limite
(L'aeroplano - Baustelle)
 



Respiri lievi si spandono nell’aria umida di quella stanza, fuori sfrecciano le auto e la città scorre rapida. Ma dentro quelle mura non giunge che un lieve chiarore malato.
Pelle scura imperlata di sudore e lenzuola stropicciate. Un accendino scatta nel silenzio.
Il giovane uomo steso fra le lenzuola fuma lento, come assorto.
«Finiamola qui.» sussurra piano, la voce sporcata da un lieve accento francese.
«No, possiamo rifarlo.» l’uomo, il ragazzo in realtà, solleva gli occhi bicromi e li posa sull’altro in una muta supplica. Il pensiero che il suo amante se ne vada lo uccide, più del pensiero del sesso.
«Non sono uno stupratore. » l’uomo francese si è già alzato e si sta rivestendo.
«Ti ho scopato io.» allunga una mano, supplica, ma non lo sfiora neanche. Negli occhi e nel cuore una voragine oscura.
«Non cambia nulla.» ormai tiene in mano il cappotto, i suoi occhi da cerbiatto sono tristi ma fermi. Non cambierà idea.
«Ti amo.» la sua voce si rompe, ma rimane immobile, seduto sul letto dove hanno consumato un rapporto vuoto e sporco nel suo candore.
Marcel si ferma, sorride tristemente. Si china su di lui e gli lascia un ultimo bacio sulla fronte.
«Perdonami.»




Max, l'innominato protagonista di questa storia è asessuale, spero che questo chiarisca un eventuale dubbio. Detto questo, sono felice che qualcuno sia giunto fin qui, spero che la mia breve storia vi sia piaciuta! Il titolo non mi fa impazzire, quindi sono aperta ad eventuali suggerimenti in merito.





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