Rain, show me the way of death

di Teriel Donovan
(/viewuser.php?uid=60263)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Rain, show me the way of death

La pioggia era così fitta da richiamare la nebbia che aveva avvolto ogni cosa, rendendo il bosco spettrale e ombroso, così irreale da non poter essere descritto.
Li aveva sorpresi in marcia lungo la via della grande montagna sacra, ma i guerrieri, inflessibili, non si erano tirati indietro, costringendo la lunga fila di schiavi a proseguire, seppur lentamente, ignorando flebili lamenti e suppliche.
Luna si guardò intorno dall'alto dei suoi tredici anni, incontrando un manto di folte nubi scure come pece. Non era ancora notte ma il cielo si era dipinto di nero e stava piangendo per loro.
Scivolò a terra e le rocce la graffiarono ovunque. Una manina scura si posò su di lei. Alzando lo sguardo, si ritrovò ad osservare un dolce volto tutto sporco di fango, identico al suo. Gli occhi di sua sorella Sole si scurirono di preoccupazione.
Doveva alzarsi, Luna lo sapeva. Eppure scattò qualcosa dentro di lei. Ad un tratto realizzò che non sentiva più nulla.
Sole la scosse piano. Ripetutamente. Ma era troppo tardi. Contro ogni buon senso, la sua mente si abbandonò al passato, rivivendo lieti giorni passati a giocare.
Risate allegre e spensierate sotto un cielo benevolo e capanne semplici ma cariche d'amore. Con l'aria feroce di chi aveva già vinto, avevano sentenziato crudelmente la loro fine in un giorno come tanti.
Un ruggito si udì nell'aria. Luna vide un guerriero farsi strada verso di lei. Il corpo muscoloso fasciato da un manto di pelle lavorata.
Le loro mani si strinsero. Correvano libere fin lì dove il cielo e la terra s'incontravano, cercando di toccare le nuvole.
Lui si avvicinò ruggendo. La falce in mano.
Fu un attimo.
Lo colsero alla sprovvista, oltrepassandolo.
Non erano più Sole e Luna, no. Erano due anime fuse in un unico corpo. Ancora una volta raggiunsero la cresta. Si guardarono.
La loro gente narrava che quelle nuvole celassero il regno dei morti. Avevano sempre avuto così tanta paura…
Specchiandosi l'una nell'altra, le grida funeste che risuonavano ovunque… le due sorelle saltarono.
Non avevano più paura.

Note Finali: Ho partecipato ad una storia che prevedeva di inserire due elementi: pioggia – contesto fratelli – sorelle. Da 300-350 parole massimo. Spero vi sia piaciuta!


Scusate il disturbo ma questa storia è stata riveduta, corretta e inclusa in "A Cup of Stories" di Teriel Donovan, su Amazon.

Disponibile sia in edizione digitale che in cartaceo.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3676231