Kuroyasha

di Elgul1
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   Un corvo volava silenzioso quella notte sopra la grande metropoli di Edo. Le poche luci ancora accese segnalavano qua e la i pochi abitanti ancora svegli a quell'ora tarda della sera.

A un certo punto deviò la sua rotta verso una piccola abitazione a due piani con sopra un'insegna squalcita di un vecchio locale. Con attenzione atterrò all'interno della grande finestra su cui il proprietario della casa controllava e dominava l'intera zona circostante. Inizio a gracidare sempre più forte finché, una lattina di birra non gli volo addosso mandandolo a terra e una voce stizzita disse:" Ho capito ho capito sto arrivando cazzo." Dalla camera patronale si paleso un uomo di una ventina d'anni alto e dagli ispidi capelli bianchi e da una lunga cicatrice sotto l'occhio destro.
Con fare esperto prese il piccolo foglietto che l'animale portava alla zampa destra. Lo lessè velocemente per poi sbuffare e gettarlo nel cestino già stracolmo di roba aveva del lavoro da fare quella notte. 
Si avvicino al grande armadio che, rispetto al resto della casa, era in perfetto ordine. Prese il lungo kimono nero e la maschera di corvo dono del suo mentore e genitore adottivo. Una volta vestito prese la lunga e affusolata spada dal manico nero e sparì nella notte.  

Camminava a passo spedito quella sera, se l'avessero sorpreso i poliziotti oppure la shinsengumi non avrebbero certo potuto fermarlo dopotutto era un uomo di prestigio lui. Erano altri gli uomini che lui temeva. Strinse contro il petto grassoccio la pergamena che custodiva gelosamente e che aveva rubato dagli archivi doveva consegnarla e al più presto possibile ai suoi contatti.
A un certo punto sentì dei passi dietro di sè si giro di scatto ma non vide nessuno " Sarà stata solo una mia impressione." Pensò fra sè e sè continuando a camminare sempre con la strana idea che qualcuno lo stesse osservando.
Prese una via secondaria più lunga della solita strada che faceva ma al tempo stesso più sicura visto che a quell'ora non avrebbe di certo trovato nessuno. 
" Dove se nè sta andando con così tanta fretta signor Kaizu Shinpachi?" Domando una voce fredda alle sue spalle.
Lui si voltò lentamente sudando freddo si trovo davanti un uomo alto poco più di lui dal fisico snello e completamente addobbato di nero e con il volto nascosto dalla penombra di una casa vicino. " Io ehm sto tornando a casa ecco..." Rispose lui timidamente. 
L uomo gli si avvicino lentamente giocherellando con l'impugnatura della katana che portava sul fianco destro e mormoro:" E torna a quest'ora tarda della notte a casa?" 
" Ho fatto gli straordinari in ufficio sà di questi tempi sempre meglio cercare di avere un gruzzolo cospicuo visto come sta andando l'economia." Rispose lui sempre più nervoso e cercando di allontanarsi a piccoli passi dallo sconosciuto. 
" Certo capisco bene sopratutto un padre di famiglia come lei ha due figli giusto?" Chiese ancora lo sconosciuto con uno strano ghigno sul volto. 
" E lei come fa a saperlo?" Domando lui fermandosi a metà della piccola stradina.
Il giovane ormai era di fronte a lui poteva notare i suoi freddi occhi neri studiarlo da cima a fondo poi gli appoggio la mano sinistra sulla spalla e, avvicinandosi al suo orecchio sussurro:" Se lei dovesse morire proprio in questo istante non dovrebbe forse pensare a loro due un ultima volta?" Prima che potesse reagire il giovane lo infilzò con la spada all'altezza del cuore " Quando vedi il diavolo digli che ti manda Gintoki sporco traditore..." Gli mormorò ancora all'orecchio estraendo la spada e recuperando la piccola pergamena che il cadavere teneva ancora tra le mani.
Con un balzo atterrò sopra il tetto della casa vicina nessuno avrebbe fatto la spia sapevano cosa sarebbe successo altrimenti. Per un istante si limito ad osservare la luna lui era il Kuroyasha  lo sterminatore dei Joi.







ANGOLO AUTORE: Salve a tutti eccomi con una long su uno dei miei manga preferiti Gintama spero di riuscire, almeno stavolta, di completare quest'opera. Fatemi sapere cosa ne pensate con qualche recensione che cerchero di ricambiare appena avrò tempo alla prossima.





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