Nota:
flashfic.
Out
of Character
Quella mattina Agasa
si svegliò e andò dritto in cucina facendosi un thè. Si guardò
intorno e aprì la dispensa prendendo dei biscotti con lo stesso
atteggiamento con cui un ladro ruba un televisore in piena notte.
Si
mise davanti al computer sorseggiando il suo the.
<<
Buongiorno >>
Agasa
si irrigidì guardando i biscotti con aria terrorizzata.
<<
Ciao Shiho cara >> disse cercando di comportarsi con
nonchalance.
<<
Che fai? >> domandò lei sinceramente curiosa.
<<
Sto guardando un video sulle nuove tecniche di assemblaggio dei
metalli, è per una nuova invenzione >>
La
scienziata si avvicinò a lui poggiando una mano sulla sua spalla e
l'occhio le cadde su quei biscotti.
L'uomo
raggelò.
La
ragazza ne prese due e poi si diresse verso la libreria salendo sulla
scaletta per prendere uno dei libri più in alto. Il tutto senza
occhiate raggelanti o battutine.
Agasa
si girò a fissarla ed inclinò la testa.
Ultimamente
Shiho era strana.
Girovagava
per casa con un'aria talmente serafica che sembrava volteggiasse come
una ballerina, ascoltava la musica ad alto volume mentre sbrigava le
sue faccende, invece che rintanarsi in camera e mettersi le cuffie, e
capitava che canticchiasse.
Si.
Canticchiava.
Certo
si comportava così solo in casa e bastava un niente per farle
tornare la sua solita aria corrucciata, però era davvero bello
sapere che in fondo in fondo era di buon umore.
Chissà
come mai.
***
Shinichi
si trovava al caffè a leggere il giornale e a gustarsi una spremuta
d'arancia quando notò lo sguardo preoccupato della giovane barista.
<<
Azusa va tutto bene? >>
<< Si... solo che sono quasi
le quattro ed ancora Amuro-san non è arrivato >>
Il
ragazzo in questione entrò dalla porta due minuti dopo tutto
trafelato iniziando a scusarsi con la collega.
<<
Tooru sei in ritardo >> disse Azusa con tono severo ma anche un
po' preoccupato.
Il
ragazzo mise le mani giunte davanti il viso e chiuse gli occhi.
<<
Perdonami Azusa, ho trovato traffico >>
<<
Ok... dovresti preparare delle zuppe per quel tavolo >> disse
indicando uno dei tavoli in fondo al locale e l'anziana coppia seduta
attorno ad esso.
<<
Wakatta... >>
Amuro
tagliò gli ingredienti e si procurò una piccola ferita al dito,
pochi minuti dopo rischiò di fare cadere i piatti.
Shinichi
corrugò la fronte con aria stranita.
Ultimamente
Rei era strano.
Era
decisamente distratto, spesso si perdeva in arcani pensieri fissando
il vuoto e guardava costantemente il cellulare.
Ovviamente
si comportava così solo quando la situazione non richiedeva alta la
guardia e quelle poche volte che lo aveva visto indagare per conto
del PSB era il solito agente attento e concentrato, però era
bizzarro vederlo in quello stato.
Chissà
cosa gli passava per la testa.
***
Angolo
dell'autrice.
Ormai
i neuroni sono andati. Ciao ciao neuroni da scienziata, addio neuroni
da detective... è stato bello.
Scherzi
a parte questo è un piccolo scorcio di quello che capita loro in un
limitato periodo di tempo e sempre e solo durante momenti in cui
hanno abbassato la guardia. Però mi sembrava doveroso mostrarlo.
Laix
ti chiedo scusa per la lunghezza, non ho ignorato il tuo suggerimento
solo che questo capitolo era già destinato ad essere una flashfic.
Spero
che vi sia piaciuto questo capitolo. Grazie a tutti i lettori.
Violetta_
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