Una storia contro il tempo

di Lyce
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Era un normalissimo giorno di scuola: la sveglia suona, cerchi di alzarti dal letto, ma non ci riesci. Tua madre ti chiama dal piano di sotto per dirti che la colazione è pronta da un bel pezzo. Vai in bagno, ma tuo fratello entra prima di te, così rimani con le braccia conserte davanti alla porta della cosiddetta toilette. Lui esce, tu ti fai una doccia, ti asciughi i capelli, torni in camera, ti vesti in fretta e furia, prendi lo zaino, mangi una brioche al volo ed esci di casa. Arrivi a scuola, entri in classe, ci sono le chiacchierate mattutine con i compagni di classe, suona la campanella ti metti seduta ed aspetti la prof. Insomma, il solito lunedì mattina. Solo che quel freddo lunedì mattina di Ottobre era diverso, o forse era solo la mia impressione, ma sembrava tutto più tetro. La lezione stava per iniziare quando... scusatemi non mi sono presentata mi chiamo Abigail ho diciassette anni, lunghi capelli rossi e "brillanti" occhi grigi. Non sono molto alta ( 1.60 m) e neanche tanto magra...comunque, quel lunedì mattina, un ragazzo, probabilmente di origini orientali, dalla pelle chiarissima, con capelli argentei e gli occhi azzurri e freddi come il ghiaccio, entrò nella mia classe...solo Dio sapeva in che guai mi avrebbe messa




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