A seguito di quel misterioso evento, i nostri eroi giacevano privi di
sensi in un luogo sconosciuto. Improvvisamente Ash si
svegliò:
"Che male... Ma cosa è successo?".
Il ragazzo ricordava abbastanza nitidamente il momento in cui lui e i
suoi amici, durante la lotta, erano stati risucchiati da quella specie
di buco nero apparso dal nulla, mentre il vecchio che li aveva condotti
al Tempio farfugliava qualcosa riguardo una "missione da compiere";
tuttavia, in quel momento i suoi pensieri erano diretti verso
tutt'altra direzione.
Guardandosi attorno, egli si rese conto di trovarsi in un luogo che non
aveva mai visto in nessuno dei suoi viaggi: sembrava una sorta di
foresta, ma gli alberi erano ricoperti da qualche strana sostanza che
li faceva brillare alla luce del sole; inoltre su ogni albero era
scritto un numero: c'erano l'1, il 12, il 37 e via dicendo. Infine,
cosa più sorprendente, tra un albero e l'altro galleggiavano
letteralmente delle enormi bolle di sapone, di dimensioni differenti ma
comunqe notevoli rispetto a una bolla "normale".
Ash guardava tutto questo con un senso di stupore, salvo accorgersi
subito che gli altri erano ancora svenuti.
"Ragazzi, svegliatevi! Va tutto bene?!"- diceva il giovane con ansia e
preoccupazione, scuotendoli uno a uno. Poco a poco si ripresero tutti,
e guardarono il misterioso nuovo ambiente in cui si trovavano con lo
stesso senso di stupore del loro amico.
"Ma dove ci troviamo?"- chiese Lucinda con un'espressione perplessa.
"Non ho mai visto un posto come questo prima d'ora..."- aggiunse Zoey
con la medesima espressione, mentre il resto del gruppo continuava
essere meravigliato e non apriva bocca, diffondendo un grande silenzio.
A interrompere bruscamente tale silenzio, dopo pochi secondi, fu Kenny:
il ragazzo si era reso conto di una cosa sconcertante, la cui
rivelazione lasciò tutti a bocca aperta.
"Quel Damos... Ora che ci penso, era stato lui a informarmi del
Torneo!".
"Stai dicendo sul serio?!"- chiese Barry stravolto.
"Sì- rispose il rosso.
Quando l'ho incontrato mi stavo allenando ad Arenipoli con Empoleon e
Floatzel, e lui è apparso dandomi l'invito. Sembrava
così... così cordiale!".
Kenny per poco non pianse. Si sentiva uno stupido in quel momento,
perché aveva praticamente accettato l'origine del problema
che
stavano attualmente vivendo lui e i suoi amici; in quel momento
però Ash sbatté un pugno contro la mano sinistra,
infuriato.
"Ma vogliamo scherzare?!- fece quasi gridando.
Prima ci inganna spudoratamente e poi ci abbandona in un luogo
sperduto, ma si può sapere chi è e chi si crede
di essere
quel vecchiaccio?!".
La reazione del ragazzo stupì tutti i presenti. Certo,
è
normale arrabbiarsi tanto in una simile situazione, ma quando sei
conosciuto per essere un tipo positivo e che sa mantenere il sorriso...
Beh, è ovvio che gli altri rimangano sbalorditi, e non puoi
mica
biasimarli.
Persino Pikachu guardava Ash desideroso di fargli cambiare umore, anche
se non sapeva come, mentre Brock e Lucinda provavano ad avvicinarsi a
lui; alla fine, però, a cambiare le cose fu l'intervento
improvviso e inaspettato di Paul:
"Lamentati pure di quel Damos se vuoi, ma non sperare che cambino le
cose".
A sentire tali parole, Ash si interruppe bruscamente:
"Scusa, ma che intendi dire?"- gli chiese.
"Beh, mi sembra ovvio: non abbiamo minimamente idea di cosa ci sia
successo con esattezza, e anche se l'avessimo, dubito seriamente che
serva a qualcosa arrabbiarsi e pensare a Damos, che tra l'altro in
questo momento non è neanche assieme a noi.
Inoltre non siete solo tu o Kenny: tutti abbiamo preso quel volantino,
quindi tutti siamo saliti sulla stessa barca".
Paul disse queste parole, facendo riflettere Ash per un secondo e
permettendogli di calmarsi definitivamente.
Il ragazzo fece un respiro profondo:
"Hai ragione- disse.
Non serve a niente scaldarsi, dobbiamo cercare informazioni".
Subito Pikachu sentì delle voci in lontananza e si
girò,
indicando al gruppo quella che sembrava essere una sorta di
cittadina: gente che parlava e si incrociava camminando,
nonchè
edifici di ogni tipo. Inoltre, e questa era la cosa più
strana,
si utilizzavano quelle stesse bolle galleggianti per contenere oggetti
o addirittura buste per la spesa.
I nostri amici erano sbalorditi e
curiosi, così decisero di andare a dare un'occhiata.
00000000000000000000000000000000000
"Questo sembra un posto carino, voi che ne pensate?"- chiese Zoey al
resto del gruppo, che osservava ciò che c'era intorno con
estremo interesse.
"Lo penso anch'io- rispose Lucinda.
La gente sembra simpatica, e non mancano i negozi".
Brock invece era pensieroso:
"E' vero, qui sembra tutto tranquillo... Però io non avevo
mai
sentito dire di un posto del genere, nè a Kanto
nè a
Sinnoh"- disse.
"Siamo in due"- concordò Ash.
"No, siamo in tre. Ed è davvero molto strano come ambiente-
aggiunse Paul, guardandosi anche intorno con maggiore attenzione.
Voglio dire, da quando le bolle di sapone galleggiano tra gli alberi?
Da quando si utilizzano per trasportare le cose?
E soprattutto, avete notato che non c'è un singolo
Pokémon da nessuna parte?".
Quest'ultima domanda fece pensare davvero molto. In effetti,
benchè fossero appena arrivati, era davvero strano non aver
incrociato alcun Pokémon nei paraggi: di solito spuntavano
come
funghi sia nelle città che in mezzo alla fauna selvatica,
mentre
stavolta era come se non ci fossero affatto.
Ben presto, però, questo pensiero svanì dalle
menti dei sette ragazzi:
"Aiuto, lasciami!"- gridò Lucinda, la quale era appena stata
presa al collo da un brutto ceffo che sorrideva maliziosamente. Aveva
gli occhi neri e i dei corti capelli castani, inoltre i suoi vestiti
erano dei veri stracci sporchi di fango e terra; sembrava un barbone.
"Ehi tu, ma chi ti credi di essere?!"- fece Zoey furibonda.
"Molla subito Lucinda, hai capito?!"- disse invece Ash, ma l'uomo
spaventò tutti puntando, verso il collo della loro amica, un
coltello affilatissimo.
"Ehi ragazzina, non ho mai visto da queste parti nè te
nè i tuoi amici...- disse lui continuando a sorridere.
Cosa porti di bello in quello zainetto?!".
Fortunatamente per Lucinda, Piplup allontanò
quell'aggressore
usando Bollaraggio;
ma mentre il gruppo sorrideva per tale avvenimento,
la reazione che ebbe quell'uomo fu diametralmente opposta.
"Cosa diamine è quella bestiaccia azzurra?!-
gridò con
gli occhi che lasciavano trasparire un enorme senso di spavento, e non
era l'unico: intorno ai nostri eroi si erano infatti radunate
tante persone, ma nessuno si comportava come se avesse davanti una
creatura famigliare; per loro Piplup era qualcosa di letteralmente
anomalo.
"Cos'è quell'animale?"- fece una donna stranita.
"Non mi sembra di aver mai visto una specie simile..."- aggiunse poi un
uomo.
Ash e Brock cercarono di avvicinarsi a quella gente per ragionarci
assieme, tuttavia non avevano idea né di cosa dire
né di
come agire: era una situazione davvero strana la loro,
perché
sembrava esserci il bisogno di spiegare qualcosa che per loro era
naturale e con la cui consapevolezza erano quindi abituati a vivere-
ossia l'esistenza dei Pokémon- a persone che invece si
comportavano come se per loro fosse una cosa ai limiti dell'assurdo;
dopo qualche secondo passato quindi a fare scena muta, nel tentativo
vano di trovare le parole giuste, i sette Allenatori decisero con
rammarico di andarsene e si allontanarono così dalla folla,
la
quale continuava a chiedersi chi fossero loro e cosa fossero i loro
Pokémon (nel frattempo il tizio che prima aveva aggredito
Lucinda era scappato).
Passò un pò di tempo, finché a furia
di camminare
i ragazzi non tornarono in mezzo agli stessi alberi da cui erano
partiti. Non si erano persi, tuttavia volevano sedersi e riflettere:
erano giunti in quel posto solo da poche ore, eppure erano
già
capitate tante cose strane. Fin troppe.
"Perché quella gente si comportava così con i
Pokémon?"- chiese Barry decisamente perplesso.
"Bella domanda..."- aggiunse Kenny col medesimo stato d'animo.
"Io credo che a questo punto ci troviamo davvero in un ambiente privo
di qualsiasi specie di Pokémon, come pensava Paul"- disse
infine
Lucinda.
Tuttavia Ash aveva ancora un dubbio.
"Può darsi che sia così- rispose alla sua amica-,
ma
questo non spiega comunque l'atteggiamento delle persone. Voglio dire,
anche se ti trovi in un posto inabitato da qualcosa, dovresti comunque
essere in grado di riconoscerla perché fa parte del tuo
mondo;
non credete?".
"Effettivamente..."- fecero in coro tutti i presenti, perfettamente
d'accordo con le parole del loro amico.
Improvvisamente però Pikachu e Piplup richiamarono
all'attenzione i
sette Allenatori, poiché videro che un uomo anziano si stava
dirigendo verso di loro.
Era un uomo molto alto per la sua età, e vestiva con
cannottiera
e pantaloncini; inoltre portava i sandali e gli occhiali. La
caratteristica somatica più evidente però, a
parte
ovviamente i suoi lunghi capelli bianchi, stava nel suo occhio
sinistro: i giovani protagonisti rimasero estremamente colpiti- e anche
leggermente inquieti- nel vedere che esso era chiuso da una grossa
cicatrice, la cui pelle attorno si era anche indurita (segno che la
possedeva ormai da molti anni).
Prima che uno solo potesse proferir parola, l'uomo si
avvicinò ai ragazzi e parlò con tono cordiale:
"Se non sbaglio siete voi le persone che hanno spaventato la folla in
piazza"- disse. Ash si alzò con evidente imbarazzo:
"Le assicuro che non abbiamo fatto niente di proposito, signore"- gli
rispose l'Allenatore di Biancavilla.
"E' vero, noi non abbiamo cattive intenzioni- aggiunse Lucinda.
E' solo che siamo rimasti molto straniti dal comportamento della gente".
"Straniti, hai detto?"- chiese l'individuo misterioso.
"Ecco, è una lunga storia. Non so se sarà facile
raccontarla, però..."- Brock stava parlando, quando l'uomo
lo
interruppe:
"Adesso aspettate un attimo, per favore. Posso capire perfettamente i
vostri sentimenti, ma credo che non sia il caso di parlare con
così tanta fretta.
Piuttosto, dovete sapere che io ho assistito da lontano alla vostra
vicenda e sono rimasto colpito dalle creature che portate con voi: le
chiamate "Pokémon", non è giusto?".
Quest'ultima domanda fu l'ennesima disperazione per i nostri eroi: ecco
un'altra persona che non sapeva cosa fosse un Pokémon.
(Ma si può sapere dove erano finiti?)
"Suvvia, non abbiate questi atteggiamenti"- disse lui cercando di
consolarli, ma ovviamente invano.
All'improvviso, però, un singolo evento fu sufficente a
rompere
l'atmosfera che si era ormai creata: dall'acqua che circondava l'isola
sbucò imponente una gigantesca creatura marina, che colse di
sorpresa il gruppo e lo sbalordì.
La creatura in questione era simile a un serpente bianco a macchie
nere, lungo quasi una quindicina di metri ed estremamente grosso e
robusto, dagli occhi gialli, i denti aguzzi e uno sguardo a dir poco
raccapricciante; i
ragazzi erano in preda al panico.
"Che cos'è quel mostro?!"- esclamò Kenny
terrorizzato.
"Aspettate un attimo, ragazzi..."- fece Ash, mentre estraeva il suo
Pokédex dalla tasca destra dei pantaloni e lo puntava verso
l'essere misterioso.
"Errore.
Nessun-Pokémon-nelle-vicinanze-"- fece il
macchinario,
lasciando il gruppo ancora più sconvolto e perplesso. Solo
l'anziano misterioso era rimasto particolarmente colpito dallo
strumento usato dal ragazzo, come se dalle sue parti non esistesse
niente di tanto tecnologico.
"Se quello non è un Pokémon, allora che
cos'é?"-
chiese Zoey sempre più perplessa, quando all'improvviso la
creatura indefinita agitò violentemente la coda di pinne
verso
di loro e la sbattè a terra, generando un vento fortissimo
che
li scaraventò via tutti (tranne il vecchio, che
riuscì a
rimanere perfettamente eretto).
"Ehi ragazzi, va tutto bene?!"- chiese l'anziano ai sette Allenatori,
che fortunatamente riuscirono a rialzarsi senza troppe
difficoltà.
"Noi stiamo bene, non si preoccupi. Ma ora lasci fare a noi!- disse
Ash con fermezza e coraggio, incuriosendo leggermente l'uomo.
Pikachu, adesso usa Fulmine!".
"Piiika...chuuuuuuuu!"- Pikachu lanciò la sua micidiale
scarica
elettrica verso la creatura sconosciuta, stordendola in pochi secondi e
costringendola a sprofondare in mare con la schiuma alla bocca.
L'anziano rimase decisamente
sorpreso da ciò che era successo, e si avvicinò
ad Ash.
"E' sbalorditivo- disse.
Per caso quella creatura che ti porti dietro ha ingerito un qualche Paramisha
particolare?".
Di tutte le domande che i nostri eroi avevano sentito durante la
giornata, questa fu indubbiamente la più incomprensibile.
Ash
non sapeva proprio cosa dire, e i suoi compagni non erano da meno.
"Un... Parmishan?"- chiese il giovane di Biancavilla, ruotando la testa
all'indietro e facendo quasi cadere per lo shock quell'uomo, che
fissò i giovani con confusione.
"Ho detto "Paramisha". Veramente voi ragazzi non sapete di cosa sto
parlando?"- chiese loro.
"Purtroppo no... Ci dispiace..."- fece Lucinda imbarazzata e al tempo
stesso ancora più confusa di prima. E mentre anche i suoi
amici
affermavano lo stesso, il vecchio posò lo sguardo verso il
basso
e cominciò a riflettere:
"Se veramente non hanno idea di cosa siano un Frutto del Diavolo
o un
Re del Mare,
e portano con sè degli strumenti e delle creature
così sconosciute, allora forse questi ragazzini...".
I suoi pensieri si interruppero bruscamente. Con grande spavento da
parte dei presenti, all'improvviso sbucarono dall'acqua ben tre mostri
marini grandi quanto il precedente: uno era dorato e con gli occhi blu,
l'altro era rosso con gli occhi neri e infine l'ultimo era
completamente marrone e dagli occhi grigi; evidentemente quello che
avevano stordito non era l'unico esemplare in quella zona e, a
prescindere se fossero suoi compagni o meno, quei tre non sembravano
essere contenti alla vista di Ash e gli altri. Anzi, sembravano
furibondi e desiderosi di attaccare.
"Ce ne sono altri tre, maledizione!"- esclamò Paul con
rabbia.
"Allora temo che dovremo affrontarli come abbiamo fatto con il primo!"-
disse Lucinda con determinazione, anche se Barry e Kenny sembravano non
essere dello stesso avviso.
"Sono d'accordo- concluse Ash con ardore.
Forza Pikachu, colpisci ancora usando Fulmine!".
"Piiika..."
Ma mentre Pikachu raccoglieva l'energia elettrica necessaria per
sferrare la sua mossa, con grandissimo stupore generale il vecchio si
mise davanti ai sette ragazzi, mostrando un sangue freddo quasi "non
umano" e rimanendo impassibile.
"Adesso non muovetevi. Ci penserò io"- disse freddamente e
con
concentrazione, tuttavia alle orecchie di Ash e dei suoi amici
ciò sembrò a dir poco inconcepibile e privo di
qualsiasi
logica; per cui tentarono lo stesso di avvicinarsi e fermare
quell'anziano.
Solo che...
"Andatevene via... Andatevene via!".
Nel momento preciso in cui l'anziano gridò tali parole
davanti
ai mostri, si precepì una tremenda sensazione di gelo
nell'aria:
era come se il tempo attorno ai protagonisti si fosse fermato, come se
ad aver parlato non fosse stata la voce di una persona, ma quella di un
demone; un demone che aveva proferito parola e terrorizzato in tal modo
quelle creature, che infatti lasciarono di sasso il gruppo
poiché si allontanarono lentamente, con la paura negli occhi
come un gruppo di cerbiatti davanti a un cacciatore.
Quanto all'anziano, egli aveva assunto uno sguardo molto più
cupo e minaccioso, ma adesso era tornato calmo e si era voltato verso
Ash e i suoi amici, ancora scioccati per ciò che era
successo.
"Pazzesco..."- commentò Ash, visibilmente stravolto assieme
agli altri.
"Ditemi che stiamo sognando..."- fece invece Brock. Ben presto
però il misterioso anziano, sorridente davanti a loro, gli
si
rivolse con serietà:
"Immagino che siate sconvolti da ciò che avete appena visto,
ma
vi chiedo gentilmente di fare uno sforzo e seguirmi: c'è una
cosa molto importante che penso vi riguardi, e che quindi sento di
dovervi dire".
"Vuole dirci... qualcosa di importante?"- chiese Ash, passato nel giro
di pochi istanti dallo sconvolgimento più totale a una mera
curiosità.
"Pika?"- aggiunse chinando la testa verso sinistra Pikachu, nelle
stesse condizioni del suo Allenatore.
000000000000000000000000000000000000
Il gruppo si trovava adesso in una piccola osteria, gestita da una
donna di nome Shakki.
L'uomo che aveva condotto loro lì, e che era un amico di
Shakki,
aveva rivelato di chiamarsi Silvers Rayleigh, e
ora stava
raccontando ai nostri eroi qualcosa di assolutamente incredibile, molto
di più rispetto a tutto ciò che avevano visto da
quando
erano sul posto.
"Noi saremmo... in un altro mondo?!"- chiese Zoey terribilmente
scioccata.
"So bene che vi sembra una cosa ridicola, o impossibile-
spiegò
Rayleigh-, ma dopo aver visto quanta poca familiarità
abbiate
avuto finora, credo fermamente che questa sia la spiegazione
più
plausibile. Inoltre...".
Ma l'uomo non riuscì a terminare la sua frase in tempo,
poiché si ritrovò davanti un Barry a dir poco
infuriato:
"Ci sta prendendo in giro per caso?!- gridò il biondo,
evidentemente arrabbiato e infastidito.
Noi non siamo gente stupida, quindi esigiamo speigazioni concrete
riguardo ciò che sta succedendo: non vogliamo ascoltare
certe
stupidaggini!".
Prima che il vecchio potesse riprendere a parlare, intervenne Paul con
un tono meno "furibondo" ma comunque scettico:
"Senta signor Rayleigh, possiamo capire che lei non voglia spaventarci,
ma mascherare la verità così non
risolverà
comunque le cose: abbiamo bisogno che ci racconti per filo e per segno
solo ciò che è realmente successo,
anziché
inventarsi queste storie da fantascienza".
Silvers Rayleigh provò a cambiare tono di voce, passando a
uno più cordiale e facendo anche un profondo respiro:
"Sentite ragazzi, capisco perfettamente quello che provate; dopo aver
visto quello che avete visto, è assolutamente normale che vi
sentiate così disorientati e confusi. Tuttavia, dovete fare
uno
sforzo e credere alle mie parole: in questo momento non siete
più nella vostra dimensione, ma in un'altra".
"A questo punto- riprese a parlare Barry, ancora più
arrabbiato-
è evidente che lei vuole solo farci impazzire; ci racconti
qualcosa di reale, altrimenti giurò che la
multerò entro
10 secondi! 10, 9, 8, 7...".
Mentre Rayleigh faticava a capire gli atteggiamenti del giovane
Allenatore di Duefoglie, guardandolo tra l'altro con uno sguardo di
straniamento, tuttti gli altri rimanevano in silenzio sebbene stessero
provando le medesime sensazioni: preoccupazione, disorientamento,
scetticismo... Ognuno di questi sentimenti albergava nei loro animi,
facendoli scervellare continuamente.
All'improvviso, però, qualcosa accadde. E cioè
accadde
che il primo a interrompere non solo le parole di Barry, ma soprattutto
quell'atmosfera di scetticismo che si stava formando, fu Ash.
"Io gli credo- disse con la testa abbassata, attirando l'attenzione dei
suoi compagni, di Rayleigh e anche di Pikachu.
E' vero, le parole del signor Rayleigh sembrano insensate;
però
vi ricordo che prima il Pokédex non ha rivelato alcuna
traccia
di Pokémon quando l'ho puntato contro quella specie di
mostro, e
che questo Arcipelago
Sabaody in cui ci troviamo non è presente in
alcuna regione.
Quindi datemi pure del "pazzo", ma io sono sicuro che quello in cui ci
troviamo non può essere il Mondo Pokémon!".
Le parole del ragazzo di Biancavilla non fecero altro che confermare la
realtà dei fatti, la realtà che era evidente
nonostane
non la si riuscisse a concepire.
"Ash..."- fece Brock, colpito profondamente. In seguito tutti quanti,
anche Barry, riuscirono finalmente a calmarsi e furono disposti ad
accettare di trovarsi in un mondo parallelo; ovviamente,
però,
ciò non volle dire la fine dello shock.
"Roba da matti... Ma come ci è successa una cosa simile?"-
si chiese Kenny.
"Io una mezza idea ce l'avrei- gli rispose Lucinda, attirando
l'attenzione sua e del resto dei presenti.
Non ditemi che vi siete già scordati del buco nero?".
Rayleigh aveva moltissima pazienza, tuttavia cominciava a capire sempre
meno; chiese quindi ai sette Allenatori di spiegargli tutta la vicenda
che avevano vissuto, e loro ovviamente acconsentirono.
"Quindi, se ho capito bene- cominciò a parlare Rayeigh dopo
diverse ore passate dai ragazzi a spiegare tutto-, nel vostro mondo i
Pokémon sono creature che convivono con gli esseri umani e
l'intero ecosistema; inoltre, esistono anche persone chiamate
Allenatori e Coordinatori che li allevano e affrontano sfide assieme a
loro, nonché scenziati che cercano di approfondire le loro
conoscenze riguardo essi".
"Ha capito perfettamente!"- disse Zoey, dopodichè Rayleigh
chinò la testa verso il basso e sorrise.
"Però...- disse continuando a sorridere.
Nella mia vita ho conosciuto moltissime persone, visitato innumerevoli
posti, e incontrato tante creature diverse... Ma devo ammettere che i
Pokémon sono davvero qualcosa di sorprendente!".
Queste parole lasciarono un certo senso di curiosità nel
gruppo,
tuttavia Rayleigh riprese a parlare prima che potessero fare qualsiasi
domanda:
"Tornando alla vostra storia... Durante un torneo al quale vi eravate
iscritti, sarebbe comparso un gigantesco buco nero che vi avrebbe
risucchiati, portandovi qui all'Arcipelago Sabaody?".
"Esattamente"- rispose Ash.
"Lei pensa di conoscere una qualche possibile spiegazione
all'apparizione del portale?"- chiese a questo punto Paul.
L'uomo anziano assunse un'espressione seria e pensierosa, e si mise con
le braccia conserte rimanendo seduto a riflettere.
"Mi spiace veramente molto ragazzi miei, ma temo di non potervi essere
di alcuna utilità"- disse lui deprimendo i protagonisti.
La conversazione però fu interrotta bruscamente quando
comparve,
appoggiata alla porta del bagno, una donna dai capelli neri e la pelle
scura: era Shakki, la proprietaria dell'osteria e amica di Silvers
Rayleigh.
"Ma come Rayleigh... ti arrendi già?"- chiese sorridendo tra
una fumata di sigaretta e un'altra.
"Signora Shakki, non mi dica che lei ha sentito la nostra
conversazione?"- chiese Zoey con stupore.
"Purtroppo sì- rispose lei in maniera fin troppo schietta,
sbalordendo tutti.
Non mi piace affatto origliare, ma i vostri discorsi erano davvero
interessanti". Detto questo, si rivolse di nuovo a Rayleigh:
"Ascolta Rayleigh, sei proprio sicuro di non conoscere nessuno in grado
di svelare certi segreti e misteri dell'occulto?".
L'anziano inizialmente non capì bene le parole dell'amica,
ma poi sorrise e si alzò dalla sedia per ringraziarla:
"Sei un genio, Shakki! Andremo da Madame
Shirley!".
"Madame Shirley?"- chiesero tutti all'unisono.
"Madame Shirley- spiegò loro Shakki- è
un'indovina
esperta nell'arcano e nell'occulto, che si dice abbia predetto
innumerevoli eventi rivelatisi in seguito veritieri".
La spiegazione fu sufficente per riaccendere un filo di speranza nei
nostri eroi.
"Quindi dovrebbe essere in grado di comprendere il fenomeno
dell'apparizione del portale?!"- fece Brock visibilmente entusiasta.
"Ma è una notizia fantastica!"- esclamò Lucinda
col medesimo stato d'animo.
"Pi-plup!"- fece Piplup agitandosi con gioia.
"Benissimo!- disse con decisione Ash, il quale si alzò dal
divano attirando l'attenzione di tutti.
Allora... verso Madame Shirley!"- gridò con entusiasmo e
positività, porgendo il pugno verso l'alto e incoraggiando i
suoi amici.
"Pika-pikachu!"- esultò Pikachu.
Shakki fece un piccolo sorriso, mentre Rayleigh rise di gusto e
ammirazione:
"Hahahahah, devo dire che la grinta non manca a nessuno di voi!- disse,
per poi smettere di ridere e tornare più serio.
Allora, visto che adesso sta calando il sole, domani vi
accompagnerò personalmente da lei, Ash".
"Sì!"- esclamarono in coro tutti quanti, entusiasti e
speranzosi per la splendida notizia ricevuta.
Il viaggio continua...
Angolo Autore:
Salve a tutti!
Come potete vedere, con questo capitolo ho assunto
uno stile diverso dai precedenti: lettere più piccole e
corsivo
per nomi di personaggi,
luoghi ecc... introdotti per la prima volta
(nonché per le
mosse).
Credo che adotterò questo stile per tutte le
storie che scriverò, e spero non vi darà
fastidio; come
sempre vi ricordo di dirmi la vostra opinioni riguardo la storia, e se
pensate abbia commesso
errori di vario genere o potrei migliorare qualcosa nella narrazione.
Grazie a tutti!
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