Regalo
<<
Imbecille >>
<< Femminuccia >>
<< Te lo
faccio vedere io! >>
Il piccolo Rei se le stava dando di
santa ragione con un altro ragazzino poco piu grande di lui e
parecchio più alto.
Nonostante
le differenze fisiche il piccolo Rei se la stava cavando piuttosto
bene. Era agile, veloce e un paio di colpi avevano anche dato
l'effetto desiderato.
Aveva
da poco iniziato a giocare a tennis e un paio di servizi non gli
erano riusciti granché bene.
Ma
lui non era un tipo che si arrendeva facilmente anzi ad ogni errore
insisteva ancora di più e con più foga.
Però quando la pallina
gli sfuggì dalle mani quel ragazzino lo aveva preso in giro, lui
aveva risposto con un insulto e la cosa era rapidamente degenerata.
Quei due non avevano una vita normale.
Erano
sempre tenuti sotto controllo ma i corvi intervenivano soltanto se la
situazione rischiava di mettere a rischio loro stessi, non si
occupavano certo di sciocchi litigi tra bambini.
Solo una era abbastanza
umana da intervenire.
La
donna si avvicinò ai due con aria severa e le mani sui fianchi.
<<
Ehi >>
I due bambini continuavano a litigare stesi per
terra.
La
donna assottigliò gli occhi e parlò alzando la voce.
<<
Voi due. Stop it! >>
I due bambini si fermarono
all'istante e la donna ne approfitto' per separarli.
*
In
tutta la sua vita Rei Furuya era sempre stato trattato come un
fantasma.
Nessuno
gli aveva mai dato particolare attenzione, nessuno lo aveva mai
considerato degno di nota.
Nessuno
tranne quella donna.
Per
lui la dottoressa era una figura fondamentale, un punto di
riferimento e la rispettava senza riserve.
Anzi
alle volte gli sguardi che le mandava erano di pura adorazione.
Ecco
perché era bastato quel tono di voce severo e lo sguardo accigliato
per fargli abbassare la testa mentre la seguiva a passo svelto.
Quando
fu abbastanza vicino le prese un lembo del camice continuando a
seguirla in assoluto silenzio.
<< Non devi litigare in
questo modo >> disse infine Elena rompendo il silenzio.
Rei
si mordicchiò il labbro inferiore cercando di trattenere le lacrime.
<<
Scusa... >> mormorò.
La
donna prese un mazzo di chiavi ed aprì la porta del suo studio, poi
si girò a fissarlo con le mani incrociate al petto.
<<
Forse non ti meriti il tuo regalo >>
Il bambino alzò lo
sguardo tenendo comunque il capo chino. Da quella prospettiva i suoi
occhioni sembravano ancora più grandi.
<< Regalo? >>
disse con una vocina tremendamente adorabile.
Per Elena
esistevano solo due creature in grado di intenerirla a tal punto: lui
e la sua piccola Akemi che aveva da poco iniziato a camminare e
guardava il mondo come se fosse tutto un immenso parco giochi.
Maledizione a quegli
occhioni adorabili. Era difficile
mantenere un atteggiamento severo.
<< Si...
regalo >>
La
donna si giro' prendendo un pacco con un fiocco azzurro e
porgendoglielo.
<< Buon compleanno Zero-chan >>
Il
bambino spalancò la bocca in un gran sorriso e prese la scatola
aprendola con curiosità. Quando vide il contenuto si affrettò ad
andarle incontro ed abbracciarla.
<< È bellissimo
>>
La scienziata ricambiò l'abbraccio commossa.
Beata
infanzia... a quell'età si accontentavano veramente di poco.
Rei
aveva preso tra le mani il suo regalo come se fosse un oggetto
prezioso.
In
realtà era un semplice gatto di peluche. Un gattone somigliante ad
un meticcio con un collarino rosso.
C'è
da precisare che al bambino piacevano gli animali ma se il regalo
veniva da parte di quella dolce e bellissima donna sarebbe stato
felice di ricevere persino un sasso.
<< Grazie... ti
voglio bene >>
Ed Elena non riuscì a nascondere il
rossore sul suo viso.
In
questo capitolo Rei ha appena compiuto sei anni.
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