cosafannoloro
Fan fiction
(for english version use the translator to facebook or google)
Characters: Imogen Reed, Adam Golaski, characters hints
Type: for all
based on: Game, Upsilon, Ark, others.. Events and scenes are earlier of
game story. This is a fanfiction with hypothetical facts and game data.
Attenzione: la storia originale e i diritti appartengono a Frictional
games. La storia in fan fiction
presenta accadimenti dal mio punto di vista, con qualche piccola
aggiunta, ma cercando di essere accurata con le informazioni date in
gioco, immaginando cosa è accaduto dove non specificato...
Il personaggio di Reed è trattata come io l'ho avvertita dal
gioco (art e informazioni di Catherine) e l'opzione del robot che
modifica il corpo dietro istruzioni di Wau è una delle
ipotesi su come è stato creato.
Adam Golaski in Transmission è indicato come scan in Ark.
Tuttavia non è sicuro, visto che Catherine non ha mai fatto
scan a Golaski e non è indicato se lei ha mai caricato le
scan di Reed e Golaski di Ark. QUindi io l'ho inserito solo per fini
della storia legati al gioco e accadimenti.
Tutte le mie fanfiction
sono materiale che serviva per altri progetti per la pagina. le storie
sono intese come possibili accadimenti ove poco o non specificato
nell'opera,
seguendo il gioco e info del sito. Non valuto molto Transmission
perchè sembra sia stato montato per adattarsi meglio al
gioco finale, perchè registrato prima e con fatti diversi,
inoltre è inteso dalla Frictional come 'spirato'. Pertanto,
in base a file e fatti nel gioco, presento come potevano essere
situazioni e storie per la versione finale che abbiamo tutti giocato.
Spazio aperto
Ark, interno
data imprecisata
Imogen Reed guarda il mare che circonda la città, che ospita
lei
e i colleghi in forma di scans. Vicino al gazebo bianco, fuori la
città, circondato da
alberi e piante, passeggia osservando il blu cristallino
all'orizzone, sotto il
sole lucente.
Indossa una maglia azzurra, con maniche a pipistrello, scollo a barca e
drappeggio laterale sul bacino; Pantaloni neri con incrocio sul davanti
che lasciano la caviglia davanti scoperta e dietro coperta e ciabattine
tacco alto. Il vento le scompiglia i capelli lunghi, come li portava
prima di
Pathos, mentre guarda il panorama pensierosa. Poi si volta sentendo dei
passi e sorride.
Compare Adam Golaski. Camicia e pantaloni di lino coordinato. Stanno di
fronte e si osservano qualche minuto.
"Ti stavo cercando"
"Ah, si? Ero qui..." sorridendogli, restando con le spalle
verso l'acqua.
"Già, dove cè l'oceano. Sapevo che eri qui."
osservando lo scintillio dell'acqua dietro di lei.
"Quello che vorrebbe simulare..." sussurra triste, tornando a osservare
l'oceano che circonda l'isola.
"Non dirmi che hai provato a..." Adam non finisce la frase,
lei ride. "Dovevo
immaginarmelo. Lo spettacolo dell'oceano, o meglio del fondo, le
bellezze dell'oceano come le chiami, è sempre nei tuoi
pensieri"
"Sai che amavo quei luoghi... mi mancano, anche se molti colleghi
dicono di star meglio qui"
"Vero. Ti sei lamentata più volte con tutti
perchè non si
può vedere l'oceano di Pathos.Non ci si può
immergere e non esistono le bellezze dell'oceano... a quanto pare,
secondo la tua
cara collega, non è possibile creare o aggiungere
nuove cose.
Dovrai tenerti cosa cè... "
"Già... " osservando l'acqua facendo una smorfia.
"Su, andiamo." sfiorandole il braccio e voltandosi.
"Adam... credi che anche qui dovremmo..." sistemando i capelli per il
vento "...fingere?" guardandolo negli occhi.
"... Non lo so... tu cosa pensi?"
"Che ormai non cè più Pathos, la gerarchia, le
regole...non so..." stringendosi le braccia al corpo con aria triste.
"Mh..." prendendole una mano "potremmo... discuterne" sorridendo,
strappandole una risata.
Passeggiano lentamente per la riva, stringendo le dita dell'altro
mentre il vento fresco fa ondeggiare i capelli e la vegetazione dentro
e fuori la città, visibile dai giardini pensili degli
edifici
più alti.
"Qualcosa non va, adam?"
"Oh... stavo pensando. Cosa fai oggi?"
"Hai dei piani?"
"Vedrò l'agenda!" ridendo "A proposito, la tua cara collega
oggi ha litigato con i vertici. Per lei non hanno potere qui"
"Catherine? Si, lo so. Ha abolito la gerarchia non pensando che... ogni
persona presente adesso fa cosa vuole... qui tutti si stanno
comportando con troppa tranquillità e non lo ha ancora
capito.
Lei non è affatto adatta a gestire un luogo del
genere...
Per non parlare della situazione spinosa tra i membri di Tau e Omicron.
Dopo lo scherzetto che Omicron ha fatto a Tau lasciandoli morire da
soli... NOn un bello spettacolo, sopratutto visto che abitano di fatto
in zone
lontane della città. Come ..."
"Quartieri privati"
"Si è vero." voltandosi di scatto ridendo." In
verità non cè nulla da
ridere, visto cosa è accaduto a Tau... però
adesso non si
vedono e salutano più. Questa città sta davvero
diventando surreale e strana."
"Già, tutti adesso sono in gruppi ormai definiti e il
risentimento, tra i gruppi attuali, è palpabile e
visibile. Non si rendono conto che per quanto possa sembrare un
paradiso, a me sembra ben altro..."
"E' come essere in una città senza
regole...anarchia... e Catherine ha dato
un ultimatum. Altri disordini e vengono bloccati... sconsolata, mentre
lui la guarda dubbioso. "..ma può farlo? O come ho sentito
resettare le scan?"
"bella domanda...."
"Ark è così strana...."
"Non ti piace la vita qui, adesso?" mettendole il braccio destro sulle
spalle e attirandola a se.
"Non so, non ho ancora deciso davvero. E' come... vivere in un luogo
che ti da tutto, quel che a noi serve non essendo umani, ma
di
fatto non cè davvero altro che non è programmato.
Catherine non fa nulla per gestire realmente le persone e cè
anarchia... E
tu?"
"..." osservando il cielo mentre il vento gli scompiglia i capelli.
"Cosa ne pensi, Adam?"
"... Che dovrei pensare. E' immersivo come diceva lei ma...
è tutto troppo...regalato!"
"Regalato?" ridendo
"Si, guardati intorno. La città non è altro che
un mondo
simulativo, con il necessario, ma poi?. Nessuno ha pensato che
forse noi umani abbiamo bisogno di restare impegnati. lavoro, mansioni,
impegni... Avere dei capi come i vertici non è una cosa
negativa e l'ho capito adesso... Invece qui
è come una vacanza perenne e stancante..."
"Si è vero. Dovremmo pensare a parlare con Catherine di
questo.
Anche io non riesco a restare senza fare nulla e mi manca il mio lavoro
a Pathos...all'inizio era divertente. Dopo anni di lavoro e poi la
cometa, sembrava interessante.Qualcosa che ci facesse staccare, il
paradiso che Pathos non era più... Per carità, so
che che siamo scan e qui è tutto digitale e finto, fatto per
salvare l'umanità ma... passare le giornate,
seguendo l'orologio del sistema, inventandosi le cose da fare e vedere
cosa succede tra gli altri..." sospira sconsolata, stringendo si ad
Adam.
"..."
"Adam?"
"Anche a me manca Pathos. Il mio lavoro e la
possibilità di fare qualcosa che mi lasciasse occupato e
riempisse
il tempo, che mi facesse sentire importante, indispensabile e utile...
è snervante in effetti..."
"Già?"
"Avevamo degli scopri, lavoro, routine, cose da fare. Qui devi crearti
da solo qualcosa da fare o rischi di impazzire. Cè solo
quello che
Catherine ha proposto in Ark. E poi..."
"Cosa..."
"Mi chiedo cosa facciamo..."
"In che senso. Siamo qui, sulla spiaggia..." ridendo, spostandogli i
capelli scompigiati dal vento dal viso.
"Non prendermi in giro "vedendola sorridere "...hai capito"
"Ok, si. Lo so. " Sospira " Cosa ci facciamo qui in questa eterna
vacanza, come la chiami?" scherzando "Abbiamo fatto la scansione..."
"Questo lo so ma... noi a Pathos? " vedendola voltarsi verso di lui
dopo averlo sussurrato, lei trasale
"Intendi noi sulla Terra?"
"Già. Noi siamo tra le stelle. Ma loro? Ci hai pensato?"
Lei ride poi si appoggia con la fronte al braccio di Adam.
"Credo che, insieme, stiamo vivendo a Theta, abbiamo
fatto nostro forse un altro sito e adesso siamo la base di una
colonia..."
"Colonia?" ridendo alla battuta della compagna.
"Civilizzare il mare, ricordi? Non abbiamo voluto noi quel mondo
distrutto, ma dobbiamo preservare l'unico che rimane. Era questo
che...
quelli veri
dicevano sempre...un pò come i vertici"
"Già, i vertici. Mi basta averli già qui
ora...litigi, Catherine, Cronstandt... Fourqueen..."
"A me manca Strohmeier. Era l'unico che..:"
"Lo so... Magari in questo momento state discutendo nella living room,
nel suo ufficio o pensate a un modo per il futuro, per mandare via la
tua
collega...Catherine..."
"Chissà..." ridendo "L'ultima volta che l'ho visto, come
ricordi,
non era felice di Ark. Aveva iniziato a capire che noi avevamo
ragione... Comunque, magari io e te potremmo in questo
momento parlare, lavorare, cenare, osservare l'oceano nell' Observation
tunnel o la
cupola, oppure..." ridendo.
"Mi manca non poter rivedere mia figlia... i suoi video per vedere il
suo viso, risentire la sua voce. Ho solo le memorie che la
scan conserva..."
"..." abbassando la testa mentre il vento soffia tra i capelli.
"Scusa... " stringendola "Non volevo...io... tu a cosa pensavi?"
Lei ride sospirando e osserva l'acqua, fermandosi. Poi si volta a
guardarlo negli occhi.
"So quanto la amavi è solo... lei ormai appartiene al
passato e non voglio che continui a soffrire. Si... è vero!"
voltandosi di nuovo verso l'orizzonte "... ci ho pensato, a loro intendo... e ho
speranto che tu, quello vero, fossi alla fine felice con Lei pensando
al... bhè, hai capito... e io pensavo..."
"Ok, lo capisco osservandoti... vorresti rivedere il fondo dell'oceano,
ritrovandoti nei campi ad ammirare cosa cè, a studiare ogni
cosa e chiedere a Stromheier le autorizzazioni per uscire ogni volta
che potevi.... Non riuscivo a staccarti
mai da quel posto quando uscivamo con le duttil suit... le poche volte
che lui mi faceva venire..." ridendo insieme
"Già... Stromh e il suo modo di pensare. A me piaceva uscire
in quel mondo, sopratutto con te... non era meraviglioso?" voltandosi a
guardarlo. "Oltre il mio lavoro. Ma ora..." osservando di nuovo il mare.
"Im...Ricordo ancora come restavi, quando uscivamo nei campi
con le duttil suit, a fissare ogni cosa presente sul fondale. Volevi
toccarle e studiarle o ti allontanavi appena mi voltavo per la
curiosità, affermando che volevi studiare quel pesce,
granchio o
che altro per qualche progetto. Ogni volta che ti guardavo in viso,
vedevo te sempre
affascinata..." restando a guardarla "...Chissà se l'idea di
Lambda è antata in
porto o meno..."
La stringe a se
"Ci sono tante cose che potrebbero essere inserite o modificate
qui...mi sembra strano cosa dice il Team Ark, che il mondo è
perfetto così comè e non è possibile
realizzare altro..."
"Bene o male siete di nuovo amiche, chiedilo a lei di nuovo..."
"Non credo che..."
"Prova. Lo sai che di lei non mi sono mai fidato e se devo dirla
tutta... Ho il vago sospetto che lei non abbia detto tutto e sia in
grado di fare più di quello che ha concesso a noi..."
"Mah..." sorridendogli "Conoscendola chissà... so bene che
Catherine sembrava nascondere qualcosa..."
Poi si ferma e fissa il boschetto oltre il cerchio d'acqua,
raggiungibile da una barca, dove era andata varie volte oltre
il momento di svegliarsi come scan. Adam fa ualche passo in
avanti a osservare anche lui. Poi si volta verso Imogen.
"Cosa pensi..:"
"Davvero... Cosa stanno facendo là, Adam?"
"Intendi loro anche tu?"
Si guardano negli occhi e annuisce, stringendosi di nuovo tra le
braccia, mentre lui pochi passi più avanti riflette.
"Come hai detto, potremmo essere ovunque, magari a Omicron come speravo
oppure... staremo prendendo in giro tutti fingendo e scroccando a
Cronstandt un soggiorno soli in qualche sito..." lei sorride complice e
poi osserva il boschetto con aria incuriosita.
"...guarda..." puntando il dito davanti a loro.
"Cosa?"
"Lo vedi? Sull'altra sponda, nel boschetto. Cè qualcuno?"
"Si, vedo. Due persone, ma non capisco chi siano...appena arrivano con
la barca lo sapremo. Intanto, mi piace pensare di avere una vita in un
altro sito per rimetterlo in sesto per il futuro, ancora insieme, una
camera per noi, un
buon lavoro che ci permetta di non rigirare i pollici come qui,
colleghi
più interessanti..." ridendo con lei, avvicinandosi.
"Era quello che volevi prima? Veramente? Tutti i nostri discorsi..."
"Si e sono sicuro che noi, i veri, siamo là come volevamo...
So che a volte ti chiedevi se la nostra storia fosse per gli
accadimenti dopo la cometa ma... non lo pensare... E inoltre,
sapendo che siamo quassù a pensare a loro e viceversa. NOn
voglio sapere cosa fanno " facendola ridere di gusto all'improvviso per
la battuta "E... Si stanno facendo beffe di tutti, stanno sistemando
tutti i problemi a Pathos e... staremo ridendo e
scherzando sul fatto
che, come pensavo, Ark era non solo un'idea stupida, che Wau
è
stato fermato. E noi saremo un gioco virtuale da guardare per
soppiantare i noiosi e ormai vecchi film..."
"Ok" ridendo divertita "...chi lo sa, magari chi verrà dopo
riuscirà a recuperarci, se davvero siamo in orbita, o
contattarci...potremmo essere un aiuto per... sai, no?..."
"Sempre positiva..." dandole un bacio sulla fronte, osservando poi
l'altra riva "Non voglio sapere se quell'idea della prima generazione
alla fine l'abbiamo accettata o che altro..."
"Se tu
l'hai accettata... io non ne ero convinta nonostante Stromh diceva che
era uno dei passi per il futuro, tu non volevi avere altri..."
sospirando titubante "...so che era giusto da parte tua pensare a
lei..."
"Lo so, mia figlia... il fatto che è ancora incerto se figli
e simili qui sono previsti, non mi fa venire dubbi o domande,
però è vero! Non mi sentivo affatto propenso
all'idea..."
"Ne avevi piena ragione. Però noi parlavamo tanto di futuro
e poi bocciavamo le idee dei vertici... ad ogni modo chissà
davvero loro
adesso cosa pensano o vivono..."
"Conoscendo te e me, siamo in questo momento intenti a lavorare o stare
insieme, ma sempre seguendo le nostre idee... magari abbiamo finito di
nascondere tutto e... " ridendo, passeggiando lungo il bagnasciuga
osservando il boschetto e le due persone che parlano davanti la barca
ormeggiata "...comunque sarebbe bello comunicare o soltanto
vedere cosa stanno facendo, interagire o che altro... confrontare le
nostre versioni con loro e vedere cosa è possibile fare per
il mondo che è rimasto... mi sento fortunato a non pensare a
noi, scan, come la possibile vita degli originali, ma come una parte a
se stante e divisa... saperli là, a continuare la loro vita
e amgari... insieme..." lasciandole intenedre molto dal silenzio.
"Hm... concordo. Vorrei tanto che loro siano riusciti a
trovare un equilibrio. Chiederò a Catherine se è
possibile collegarsi con Pathos..."
"Bhè, buona fortuna, Im..."
"Si, lo so. Comunque... sono felice di essere qui con te, senza bugie e
segreti, senza depressione e disperazione...vorrei però
poter dire di essere quella vera. E lei adesso, starà
facendo qualcosa che io non posso..."
Restano a fissarsi negli occhi sorridendo pochi minuti, poi si voltano
verso le due persone che osservano loro e la città.
In quel preciso momento Ark giunge in orbita, apre i pannelli solari e
stabilisce la rotta, mentre Catherine e Simon come scan si conoscono e
parlano davanti la città, lasciando Simon -3 da
solo. A Phi, nell'oscurità, con Catherine offline.
Il corpo di Imogen Reed che ospita Simon-2 resta vivo o morto a Omicron.
Il corpo di Adam è abbandonato in una stanza di
amministrazione a Lambda.
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