Juuzou si lasciò cadere a peso morto sul divano con un
lamento. Era appena tornato da una missione ma non era stanco per
quello.
-Hey, tutto bene?- domandò Akane facendo capolino dalla
cucina dove Hikari e Red stavano finendo di mangiare.
Juuzou mugugnò in tutta risposta.
-Lo prendo come un "mhhh"- rise la ragazza imitando il
verso dell'amico.
-Ho ucciso ben nove ghoul- spiegò l'albino stendendosi sul
divano a pancia in giù.
Akane rimase in attesa che continuasse.
-Ma il signor Marude mi ha fatto una ramanzina perché per
sbaglio stavo per colpire un signore. Alla fine si è fatto
solo un graffio ma, insomma, che posso farci io se quello si è
trovato in mezzo al ghoul e alla mia Quinque?-
La rossa sospirò mentalmente. Juuzou faticava ancora a
comprendere il significato della vita a quanto pareva...
-Juuzou- lo chiamò.
L'interpellato alzò la testa trovandosi davanti la ragazza,
le mani sui fianchi e un'espressione severa in viso.
-Aka-chan...?-
Akane protese il busto verso di lui fino ad arrivare a guardarlo
dritto negli occhi.
-Se ci fossi stata io tra quel ghoul e la tua Quinque mi avresti
colpito?- chiese in un fil di voce. Gli occhi castani si mescolarono
a quelli rubino.
Juuzou la fissò pensieroso, non capendo perché la
sua amica gli avesse posto quella domanda. Ovvio che non l'avrebbe
colpita! Lei era una sua amica. Il signor Shinohara gli aveva
spiegato che gli amici devono essere protetti, rispettati, non
feriti. Non si sarebbe più trattato di amicizia a quel punto.
-No, non...-
-E al signor Shinohara?-
-No...-
-Bene, ora prova a metterti nei panni di quel signore. Cosa
avresti provato se ti fossi trovato tra un mostro e un essere che si
ciba di carne umana?-
-...Aka-chan mi ha appena dato del mostro?-
Akane trattenne a stento una risata.
-Rispondimi. Avresti avuto paura o no?- domandò ancora
tentando di mantenere il tono severo nonostante la risata.
-Impossibile, io non ho paura dei ghoul-
-Devi far finta di averne. In quel caso non ti saresti spaventato?
Non avresti temuto di morire? Non avresti avuto paura di morire e
lasciare la tua fami...-
Okay, stava esagerando.
Juuzou inclinò il capo di lato grattandosi una tempia.
-Akane sei davvero strana-
Akane si raddrizzò alzando gli occhi al cielo.
-La prossima volta che stai per colpire qualcuno di innocente
pensa a me o al signor Shinohara- concluse tornando in cucina.
Hikari alzò la testa dal piatto per guardare Akane.
-Hey Aka-chan! Voglio altro ramen!- esclamò mostrando il
piatto vuoto.
La ragazza sorrise lusingata nel vedere che la sua cucina era di
gradimento.
-Mi spiace Hikari ma è finito. Comunque non avresti avuto
tempo per fare il bis, dobbiamo andare all'Anteiku, ho il turno
pomeridiano e voi dovete mangiare... insomma... lo sapete- spiegò
alludendo poi alla loro natura ibrida.
Quando la maggiore si voltò. Hikari e Red si scambiarono
uno sguardo.
I loro occhi trasmettevano le stesse emozioni in quel momento.
Insicurezza, timore, rimorso.
Quel giorno la loro famiglia sarebbe crollata, la famiglia che non
avevano mai avuto... sarebbe stata distrutta.
* * *
Dopo alcuni minuti Akane e i gemelli erano all'ingresso
dell'appartamento, incappucciati fino alle punte dei nasi pronti per
affrontare il freddo che imperversava fuori casa.
-Juuzou, noi andiamo- annunciò la rossa assicurandosi che
il suo portafogli fosse presente nella sua tasca e non in quella
dell'albino.
Juuzou stava picchiettando il dito contro la gabbietta dei
criceti, osservandoli mentre uno correva sulla ruota e l'altro
sgranocchiava semi di girasole.
Si voltò verso Akane e i bambini quasi distrattamente.
-Ah, va bene- disse per poi tornare a fissare gli animaletti.
Improvvisamente si ricordò della missione che l'attendeva
quella sera, un'incursione contro l'albero di Aogiri. Aveva sentito
molti dei suoi colleghi commentare con frasi poco incoraggianti, che
ovviamente non l'avevano minimamente toccato.
Il signor Shinohara gli aveva consegnato un foglio bianco da
riempire con tutto quello che avrebbe voluto lasciare a qualcuno nel
momento in cui fosse morto in battaglia. Oggetti, soldi,
ringraziamenti, qualsiasi cosa.
L'albino aveva fissato il foglio a lungo poi si era rivolto a
Shinohara,
"Ho paura che lascerò vuoto anche questo foglio"
disse con un sorriso.
Shinohara lo aveva guardato con tenerezza nello sguardo, una
tenerezza che Juuzou aveva visto molte volte negli occhi del suo
mentore ma su cui non si era mai soffermato.
“Sei sicuro?”
“Sicuro”
“Non hai davvero nessuno a cui voler dire 'grazie' o 'per me
sei importante'?”
L'albino ci pensò su e, finalmente, sussurrò "forse
qualcuno c'è...".
La porta che si richiuse fece destare Juuzou dai suoi pensieri.
"E' andata via..." pensò rimanendo a fissare
l'ingresso per qualche secondo. Tirò fuori dalla tasca il
foglio bianco, decidendo finalmente cosa avrebbe dovuto fare.
* * *
Hikari dava la mano ad Akane mentre Red procedeva al suo fianco
con le mani in tasca. Un silenzio innaturale aleggiava tra di loro e
la rossa non tardò ad accorgersene.
-Che avete oggi voi due?- chiese infatti guardando prima il
bambino e poi la sua gemella.
Hikari aumentò la stretta quasi meccanicamente.
-Nulla, il clima ci mette un po' sonno, vero Red?-
-Già...-
Akane annuì comprensiva continuando ad avanzare verso
l'Anteiku.
Red guardò la sorella con la coda dell'occhio. La piccola
ghoul aveva lo sguardo completamente perso. Strinse i denti e si
fermò.
Akane si voltò a guardarlo perplessa, Hikari si irrigidì.
-Cosa c'è Red?-
La strada era quasi deserta essendo ancora le tre del pomeriggio,
l'aria era carica di tensione.
Red mantenne lo sguardo apatico ma la sua voce parve tremare.
-Scusa Akane-
La rossa non colse immediatamente il significato di quella frase
finché non avvertì un dolore immane irradiarsi nel suo
addome.
Il sangue cominciò a colare dalla ferita mentre Red
ritraeva la kagune nera a forma di coda di scorpione.
Hikari rimase immobile, impietrita dai sensi di colpa mentre la
maggiore si accasciava a terra priva di sensi.
-Non guardarmi così Hikari...- supplicò Red non
riuscendo a guardare la gemella in faccia.
La piccola stava per dire qualcosa ma un uomo in camice la
interruppe.
-Ottimo lavoro bambini. Sapevo che avreste fatto un ottimo lavoro-
Kanou avanzava a testa alta, le mani dietro la schiena e un
sorriso pieno di aspettative.
Si inginocchiò accanto alla ragazza non badando alla pozza
di sangue che continuava ad estendersi sotto di lei. Le posò
due dita sul collo riuscendo a cogliere il debole battito cardiaco.
-Tutto secondo i piani. Avrei dovuto usare immediatamente voi
invece che perdere tempo mandando quegli altri buoni a nulla- disse
più a se stesso che ai gemelli.
-Kanou, abbiamo mantenuto la nostra parte di accordo. Ora tu
mantieni la tua- disse Red sostituendo il suo tono apatico con uno
freddo.
Kanou ridacchiò.
-Ho paura che sia impossibile-
I gemelli sussultarono.
-Cosa vuoi dire...?- chiese Hikari trovando al forza di parlare.
Kanou si alzò da terra guardando i piccoli.
-Davvero pensavate che un ghoul potesse diventare umano?- domandò,
il suo scherno mascherato da una tono pacato.
Red strinse i pugni avvertendo la rabbia offuscargli lentamente il
cervello.
-Noi non siamo ghoul- sibilò, -tu ci hai resi così!-
Hikari corse verso di lui tentando di farlo calmare, ma sapeva che
quando Red si arrabbiava in quel modo era capace di perdere
completamente il controllo. Le sue emozioni erano sempre molto forti,
difficili da contenere; per quel motivo indossava sempre quella
maschera di apatia.
-Onii-chan... ti prego calmati...- sussurrò la gemella ma
Red la ignorò.
-Avevi promesso di farci tornare umani in tutto e per tutto!-
gridò facendo uno scatto con il busto in direzione dell'uomo
che lo fissava compiaciuto.
-La cosa divertente di tutta questa storia è che alla fine
dovreste ringraziare questa poverina- disse Kanou indicando Akane.
-Se non fosse stato per lei non sarei mai riuscito ad arrivare
alla conclusione di alcuni importanti esperimenti-
I gemelli sgranarono gli occhi. Esperimenti? Anche lei era una
cavia allora?
Improvvisamente alcuni uomini li assalirono alle spalle
bloccandoli.
-LASCIATECI!- gridò Red con tutto il fiato che aveva nei
polmoni.
-I bambini diventano suscettibili se non fanno il riposino- disse
Kanou avanzando con una siringa tirata fuori dal camice.
-Ora fate la nanna- sussurrò prima di iniettare il
sonnifero nell'occhio di Red.
* * *
Quando Akane aprì gli occhi la prima cosa che percepì
fu il freddo. Un brivido le attraversò la spina dorsale
facendole capire di trovarsi con la schiena contro una superficie
probabilmente di metallo. Si rese presto conto di essere incatenata.
Ancora intontita scosse la testa a destra e sinistra. Essendo
riuscita a mettere a fuoco fece scorrere lo sguardo sulle pareti di
quella stanza angusta; c'erano macchinari ovunque, lettini
ospedalieri con delle cinghie ai lati e arnesi macchiati di sangue.
Il cuore della giovane prese a battere come non mai. Provò
a muoversi ma la ferita all'addome la fece gemere dal dolore.
Proprio in quel momento notò la sagoma di un bambino
incatenato a qualche passo da lei.
-Red!- esclamò con sorpresa e sollievo. Il bambino alzò
lo sguardo freddo ma esso parve addolcirsi quando incontrò gli
occhi di Akane.
-Akane...- sussurrò mordendosi l'interno della guancia.
-Mi dispiace... mi dispiace tanto... non credevo che sarebbe
finita così...- sussurrò scuotendo la testa. Akane non
riusciva a capire.
-Red, calmati. Prima di tutto dove siamo?-
La voce della rossa era pacata ma era chiaro come il sole che
stava tentando in tutti i modi da non farsi prendere dal panico.
Red tacque un istante restando in ascolto per accertarsi che Kanou
non stesse per entrare.
-Siamo nel laboratorio del dottor Kanou- disse infine.
-Il dottor Kanou?- chiese stupita la ragazza.
Il dottor Kanou era il suo medico di famiglia e l'uomo che le
aveva prescritto le pillole per l'anemia, cosa c'entrava lui con
tutto ciò?
Sebbene la sua mente ora fosse piena di nuovi dubbi decise di
tenerli da parte.
-Perché siamo qui? E Hikari dov'è?-
-Noi...- Red decise di iniziare a raccontare dal principio, Akane
doveva saperlo una volta per tutte.
-Io e mia sorella siamo orfani ma questo già lo sai. Quello
che non sai è che originariamente eravamo umani e che i nostri
genitori sono morti come muoiono oggi tante persone; divorati dai
ghoul. Io e Hikari siamo sopravvissuti per un pelo. Quei mostri
attaccarono anche noi due riducendoci in fin di vita. Fu allora che
apparve il dottor Kanou. Con il suo camice bianco sembrava in tutto e
per tutto l'angelo della morte. Prese me e mia sorella e ci portò
in salvo. Ci disse che se volevamo sopravvivere avrebbe dovuto
sottoporci ad un'operazione "particolare". Hikari non
voleva, avrebbe preferito raggiungere mamma e papà... io non
ce la facevo a vederla così... stava morendo e io ero
impotente... pregai Kanou di salvare almeno lei. E lui lo fece.
Trapiantò in noi organi di ghoul e ci salvò la vita.
Trascorremmo un lungo periodo in questo laboratorio perché
Kanou voleva testare le nostre potenzialità, voleva creare i
ghoul "perfetti". Vivevamo come cani, Kanou ci stava
letteralmente usando. Non riuscendo più a sopportare le
condizioni di vita, così gli chiesi di fare un accordo. Da
sempre Kanou era ossessionato da una ragazza, un ghoul di nome Akane
che lui definiva molto potente. Io e Hikari avremmo dovuto
portargliela. Sì, eri tu e smettila di fissarmi con quella
faccia da pesce e ascolta. Kanou aveva tentato altre volte di
catturarla mandando dei ghoul creati da lui, ma nessuno di loro era
mai tornato. Proposi di catturarla in cambio della libertà mia
e di mia sorella, in più lui avrebbe dovuto farci tornare
umani. Senti non chiedermi come, è uno scienziato pazzo quello
lì e io sono un bambino, okay!? Se può trasformare gli
esseri umani in ghoul potrà fare anche lo stesso, pensai! Ma
ora lasciami finire. Io e Hikari fummo lasciati liberi la stessa sera
in cui tu e quel pazzoide del tuo ragazzo ci trovas... vuoi farmi
finire!? Non mi interessa se non è il tuo ragazzo, taci!
Insomma alla fine Hikari si è davvero affezionata a voi e io
non sopporto vederla ferita... E' tutta colpa mia... Sono stato io a
trascinarla in questo inferno. Forse sarebbe stato meglio morire
quella notte insieme ai nostri genitori-.
Alla fine del racconto Akane era senza parole. Non ci stava
capendo più nulla...
Prima di tutto... lei un ghoul? No, impossibile. I suoi genitori
erano umani e lei non aveva mai avvertito la necessità di
mangiare carne umana in tutta la sua vita.
-Che storia commovente-
Akane e Red si voltarono verso la porta dove Kanou sostava con le
mani nelle tasche del camice.
-Ciao Akane, da quanto tempo che non ci si vede! Avrei voluto
chiamarti per porti le mie condoglianze; quando ho saputo della morte
dei tuoi genitori sono rimasto molto deluso. Quella da uccidere eri
tu, loro non c'entravano poverini... i miei subordinati hanno
sbagliato tutto ma hanno avuto la giusta punizione per mano di
quell'investigatore-
La ragazza lo fissò con occhi sbarrati.
-Tu... sei stato tu a... uccidere i miei genitori!?- la sua voce
tremava, il tono si alzava a ogni parola che usciva fuori dalle sue
labbra.
-Non è del tutto esatto mia cara- Kanou avanzò fino
ad arrivare davanti alla rossa che lo guardava con odio.
-Dopotutto quelli non erano i tuoi veri genitori-
Se Akane avesse avuto le mani libere lo avrebbe colpito fino a
farlo sanguinare.
-Cazzate- sibilò.
Kanou le rivolse un sorriso sghembo.
-Lascia che adesso sia io a raccontarti una storia- disse.
Akane stette in ascolto mentre lo scienziato le raccontava la
storia della sua stessa vita.
* * *
Hikari aveva il cuore in gola, le gambe le facevano male,
malissimo, ma continuò a correre finché non vide
l'insegna dell'Anteiku farsi sempre più vicina.
La campanella del bar trillò allegramente quando la piccola
ghoul vi entrò, ma di allegro non c'era proprio nulla.
Il locale era deserto e a pezzi; tavoli e sedie rovesciate,
finestre rotte, sangue a terra, sul bancone, sui muri...
Guardandosi intorno con gli occhi pieni di terrore si chiese dove
fossero finiti tutti. La paura le attanagliò la gola. Si
inginocchiò a terra per riprendere fiato, le lacrime premevano
per uscire dai suoi occhi vitrei.
-Hikari-chan?-
La voce di Hinami la raggiunse dalle scale. La bambina alzò
lo sguardo sulla coetanea mentre le lacrime iniziarono a sgorgare.
-Hi...Hinami...- chiamò con sollievo.
Hinami scese le scale oltrepassando il bancone e si accovacciò
al suo fianco.
-Cosa è successo? Dove sono Akane e Red?- chiese posandole
una mano sulla spalla nella speranza di farla calmare.
-Loro... Kanou...- la flebile voce di Hikari fu troncata dai
singhiozzi. Dopo essersi calmata un po' raccontò all'amica di
come fosse riuscita a scappare dallo scienziato e di come lui avesse
rapito Akane e suo fratello.
-Vieni con me, gli altri sono di sopra. Hanno rapito il fratellone
e ci stiamo, o meglio, loro, si stanno organizzando per andare a
salvarlo. Troveremo una soluzione per aiutare anche Akane e Red- la
tranquillizzò Hinami aiutandola ad alzarsi per dirigersi al
piano superiore.
Angolo autrice
CYAO BIMBE E BIMBI SONO TORNATAAAAAAA!!!!
Finalmente la scuola e finita e io posso mandare avanti la
storia!
Scusate se vi ho fatto aspettare, ho apprezzato infinitamente
tutti, e dico TUTTI i commenti che mi avete lasciato. Siete così
dolci che mi fate salire il diabete *u*
Per non parlare del fatto che siamo arrivati a 8k e qualcosa di
visualizzazioni OUO
Spero di riuscire ad aggiornare con continuità d'ora in
poi, meritate questo e altro!
Meglio, però, che non vi dica quanti capitoli mancano o
mi uccidereste nel sonno...
Non mi trattengo oltre, vi ringrazio ancora all'infinito per
tutto il vostro sostegno!
Questa kawaii potato vi ama, sappiatelo <3
Cherry
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