Le 10 cose che odio di te.

di Chiaroscura69
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''Li hai portati?''mi chiese Francesca appena mi sedetti sui gradini della piazza.
''Certo'' risposi tirando fuori dalla borsa la Sibilla e i Tarocchi.
Non avevo mai creduto a queste cose ma dal momento in cui mi erano stati regalati ogni volta che avevo un dubbio su una determinata situazione chiedevo loro un parere, anche solo per riderci sù.
''Credo che siano gli unici a poterti chiarire la situazione''proclamò solennemente Franci.
Laura la guardò scettica. ''Io non credo'' commentò con un mezzo sorriso.
''D'accordo, metti anche che la risposta sia ambigua e che non le dica nulla di certo, in ogni caso le servirà per prendere consapevolezza''.
''Cioè?''chiesi incuriosita.
''Funziona come quando ti affidi ad una moneta per prendere una decisione, nel momento stesso in cui l'hai tirata in aria sai quale delle due parti vorresti che uscisse''
''Ma per questo non ho bisogno certo della Sibilla o dei Tarocchi''borbottai.
''Troppo facile dirlo così. C'è una cosa che dobbiamo fare prima di consultarli''rispose Lau frugando dentro la borsa.
La guardai interrogativa.
Tirò fuori tre bottigliette piene di liquido colorato.
''Ne riparliamo dopo che avrai bevuto un po' di vodka alla mela verde''mi sfidò Franci.
Risi. ''Ma perchè?!''protestai.
''Ci hai chiesto di distrarti, lo stiamo facendo bene, no?''
Annuii rassegnata e presi la mia bottiglietta.
''Okay prima di bere dobbiamo brindare a qualcosa''annunciai come di mio solito.
''Mmm io voglio brindare al mio diploma'' esclamò Franci con entusiasmo.
''Io voglio brindare all'amicizia'' disse Lau.
''Io brindo all'amore''ironizzai con amarezza.
Come ho già detto io reggo molto bene l'alcol, ma sono sicura di aver letto da qualche parte che la disposizione psicologica influisca tantissimo sulla presa dell'alcol sul cervello dell'uomo. Sarà stato il mio umore terribile o il fatto che non mangiassi dal giorno precedente, in ogni caso mi ritrovai nella situazione ossimorica del drink con Alessandro. Era appena avvenuta la dicotomia del mio essere, il cervello pregava che la Sibilla mi dicesse di scegliere Matteo, il mio cuore urlava a squarciagola che mi dicesse Alessandro.
''Scrivi la domanda su un foglio''dissi a Franci mentre passavo il libro della Sibilla a Lau.
''Come la formulo?''
''Scrivi: Dovrei scegliere ciò che dice il cuore o il cervello?''dettai.
''Fatto. Dimmi tre numeri che rappresentano questa domanda''
Ci riflettei un attimo. Il 28 era il giorno in cui io e Matteo ci eravamo messi insieme, 3 era il numero delle persone coinvolte e 8 erano le cordicelle del braccialetto che mi aveva regalato Alessandro.
''28, 3, 8''
''Ascolta ed il tuo cuor sarà contento che tutto il ciel di sì suonar sento'' lesse la mia amica guardandomi negli occhi.
Lau mi lanciò uno sguardo fugace, lei aveva già capito senza bisogno che dicessi nulla.
''Beh ora mescola i tarocchi mentre pensi alla tua domanda'' disse Franci.
Presi tre carte e le posi di fronte a me.
''Stavolta come hai formulato la domanda?''
''Ho chiesto se la scelta della Sibilla fosse l'amore giusto per me''
Aprii le carte una alla volta e apparvero in successione: gli amanti, il matto e la luna rovesciata.
''Gli amanti e il matto associati sono segno di amore profondo, irrazionale e inarrestabile, spesso sfrenato. La luna rovesciata è segno di insidie e tradimenti'' interpretò Lau.
''In poche parole Alessandro mi tradirà'' ridacchiai in balia dell'alcol.
Le mie amiche risero del mio tono divertito.
''Non farci troppo affidamento su queste cose''mi avvertì Lau.
''Infatti chi ci crede! So benissimo che non lascerò mai Matteo per lui, figuriamoci. Questa volta non ci hanno proprio preso''ridacchiai ancora.
Franci e Lau si guardarono dicendosi qualcosa con gli occhi.
''Ora ragazze devo proprio andare, credo che sia venuto Matteo a prendermi'' esclamai leggendo il suo messaggio.
''Divertiti sporcacciona'' mi salutò Franci.
''E cerca di camminare dritta''aggiuse Lau ridendo mentre mi allontanavo.
Matteo era appoggiato sulla panchina della piazza e lessi nel suo sguardo che aveva già capito che fossi brilla.
Mi sorrise scuotendo la testa. ''Almeno aspettami se devi bere'' mi sussurrò all'orecchio dopo avermi abbracciata.
''Non è colpa mia stavolta, Franci e Lau mi hanno corrotta''protestai ridacchiando.
''Beh almeno eri in buone mani e non con quel coso''
''Chi scusa?!''
''Alessandro. Non oso pensare cosa succederebbe se ti ubriacassi davanti a lui''borbottò Matteo sempre stringendomi nell'abbraccio.
Mi divincolai. ''Prima cosa: non sono ubriaca, sono solo un po' brilla. Seconda cosa: E' già successo e non mi ha messo le mani addosso''
''Che significa che è già successo? Tori, già per me è difficile saperti con lui figuriamoci se so che sei bevuta. Si fanno un sacco di sciocchezze da ubriachi sai?''
''E' successo solo una volta e la colpa era del barista che ha messo dell'energy drink nell'alcol, sai che effetto mi fa''mi giustificai.
Matteo si massaggiò la base del naso con le dita e sospirò profondamente.
''Okay, per favore, per favore, per favore, Tori stai attenta a quello che fai''mi implorò cercando di mantenere un tono calmo.
''Scusa amore''risposi intristendomi subito e per effetto dell'alcol che ingrandiva qualsiasi sensazione mi venne da piangere.
Matteo mi accarezzò il volto raccogliendomi le lacrime.
''No no, non fare così bimba. Va tutto bene, non è successo nulla, okay? L'importante è che tu abbia mantenuto il controllo. Dai abbracciami''disse stringendomi.
Il senso di colpa mi esplose nella gola e scoppiai a piangere sempre più forte.
''Scusami amore, sono un esagerato lo so. Adesso dimentica tutto quello che abbiamo detto finora e cerciamo di goderci queste ore insieme, era da tanto che non ci vedevamo''
''Matteo...Ti prego, non mi lasciare...Non mi lasciare mai''singhiozzai buttandomi fra le sue braccia.
''No amore, mai. Adesso facciamo una cosa: ti accompagno a casa e andiamo a dormire un po', va bene?''sussurrò preoccupato.
''Rimani con me?''chiesi implorandolo con gli occhi.
''Certo'' rispose baciandomi dolcemente.
Passando accanto al parco rimasi impigliata al recinto.
''Amore sono rimasta incastrata con il braccialetto''dissi entrando nel panico.
''Calma Tori, ora ti aiuto io''rispose cercando di snodarlo.
La paranoia mi fece uscire fuori di testa.
''Non si può rompere''mugugnai con il pianto imminente.
''Amore lo sto sciogliendo, tranquilla. Anche se si dovesse rompere ne ricompriamo un altro''mi rassicurò.
''No non ne voglio altri. Questo non si può rompere...Alessandro''singhiozzai strappando le sue mani con forza e sciogliendolo da sola.
Lui mi guardò ferito ma non disse nulla.
''Mi sento male''riuscii a dire piegandomi in due. Vomitai tutti i succhi gastrici che avevo in corpo e Matteo mi tenne in equilibrio per non farmi cadere.
Dopo aver vomitato mi sentivo molto più lucida e mi vergognai di me stessa e di tutto ciò che avevo fatto passare al mio ragazzo.
Mi coprii il viso con le mani, non riuscivo nemmeno a guardarlo.
''Tori stai bene?''si preoccupò lui.
''I-io...Sono un mostro...Non sei obbligato a venire con me stanotte, non me lo merito. Non ti merito''sussurrai senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi.
''Tori smettila di dire stronzate e togliti quelle mani dalla faccia. I momenti negativi capitano a tutti, e io sono il tuo ragazzo per un motivo. Sono qui per proteggerti e ti sceglierei ogni giorno, anche in queste condizioni'' sbottò togliendomi le mani dalla faccia.
Un calore mi sciolse il cuore e in quel momento mi resi conto di amare quel ragazzo. In maniera del tutto diversa da come amavo Alessandro, ma pur sempre profonda. Gli gettai le braccia al collo e lo strinsi a me per un periodo interminabile. Nascosi il viso sul suo petto e lui mi accarezzò la schiena dolcemente.
Alla fine mi scostai e gli presi la mano.
''Dai andiamo a casa'' sussurrai, anche se dentro di me sapevo di esserci anche in quel momento.
 




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