Cullata dalla Luna

di Gloria Lovely
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Guerra interstellare






** Nel mondo dietro lo specchio **





Non appena arrivarono a destinazione, alzarono le loro penne magiche e pronunciarono la formula, trasformandosi in Sailor. Usagi aveva deciso di combattere in nome della Luna, anche se avrebbe preferito non farlo. Eden era lì, imprigionata in una bolla scura, con gli occhi chiusi e priva di sensi.


Non posso rinunciare proprio adesso. Non oggi.


I blocchi di pietra attorno al castello erano distrutti, e numerosi cristalli di ghiaccio stavano circondando la struttura. Usagi non sarebbe riuscita ad affrontare Galaxia da sola, aveva bisogno delle sue amiche.
Alzò gli occhi al cielo e vide una grande nuvola nera e luminosa che scatenava fulmini, distruggendo tutto ciò che si parava davanti a sé. Era uno spettacolo orribile, e dire ciò è poco per descriverlo. Un vero e autentico disastro.


«Sailor Moon...»


Le sue compagne la videro afflitta, e l'unica cosa che potevano fare era sconfiggere Galaxia, il che sarebbe stato difficile. Sailor Mars poggiò la mano sulla spalla della guerriera della luna, trasmettendole calore e vicinanza. Quest'ultima sorrise.
«Possiamo ancora salvarla.» disse, sorridendo dolcemente alla sua compagna.
«Ci siamo noi a farti compagnia.»
Sailor Moon annuì, esalò un respiro profondo e annunciò: «Sono pronta.»
La nuvola era sopra di loro, e subito scagliò un paio di fulmini potenti che le indebolirono. Sailor Jupiter riuscì a respingere le successive, ma erano troppo forti e, di sicuro, avrebbe perso la forza di deviarle.
«Voi andate da Galaxia, penserò io ai fulmini.» disse scacciando un terzo fulmine.
«Sailor Moon, vieni con me!» disse poi Sailor Mars, afferrando il polso della sua compagna di squadra, trascinandola davanti alla bolla oscura dove la piccola Lady era imprigionata. Davanti c'era anche Princess Serenity, che iniziò a piangere.


La mia bambina... la mia Eden...


«Un momento... ma questa non è Eden!» l'ologramma della bolla oscura svanì e si trovarono circondate da un cumulo di cristalli di ghiaccio scuri e privi di luminosità.


«Maledizione, perché volete distruggere la mia felicità?» gridò la principessa della luna.
«Di cosa state parlando, principessa?» chiese Sailor Mars intontita.
«Lei è mia figlia, sono sempre stata accanto a lei. Siamo stati noi a concepirla!» confessò con le lacrime agli occhi.
Seguì un applauso, le guerriere si voltarono e videro Galaxia seduta su un trono di cristallo nero.
«Complimenti. Davvero un ottimo debutto, Serenity. Mi congratulo con te.» sorrise malefica.
«Dov'è Eden?» domandò Sailor Moon con la rabbia negli occhi.
«In un posto felice.» rispose guardandosi le unghie laccate con aria minacciosa.
«Pensavate davvero che avrei lasciato la bambina con facilità? Vi sbagliate di grosso, Sailor.»


Entrambe le guerriere serrarono gli occhi fulminando la nemica con lo sguardo, stringendo i pugni.


«Libera subito la piccola Lady, altrimenti te la dovrai vedere con noi!» minacciò Sailor Mars.
«Che paura!» recitò Galaxia «Sto tremando.»
Sailor Mars si preparò a lanciare una sfera di fuoco, ma mancò il bersaglio. Galaxia era protetta da uno scudo, e distruggerlo sembrava impossibile. Rise maleficamente.


Non è possibile.


«Ha uno scudo impenetrabile.» ringhiò la guerriera di fuoco - come dicevano sempre i nemici.
«Eden è vicina all'entrata del buco nero, non dobbiamo perdere tempo.» rispose la compagna.
«Lancia un'altra sfera di fuoco.» disse poi imperativa alla sua amica, e lei obbedì. Fu tutto inutile. La nemica continuò a guardare indifferente con le gambe accavallate, le mani sotto il mento e una risata maliziosa. Si stavano sforzando per niente.


«Zafira, tocca a te.»


Apparve una donna - ragazzina, per precisione, giovane e piuttosto carina. Non appena il fumo oscuro l'avvolse, i suoi occhi diventarono neri, così come il suo vestito. Scagliò di colpo una sfera di luce oscura che imprigionò le guerriere, in una cupola grande e impenetrabile.
Galaxia rise assistendo a quella scena, ma Sailor Moon studiò la sua nemica, individuando il suo punto debole. Non appena si tastò il petto con le dita, capí che il cuore era la fonte dei suoi poteri.


Devo distruggere il suo cuore, ma come faccio se sono imprigionata qui?


All'improvviso la cupola sparì, e le due guerriere videro Zafira accasciata a terra. Dietro di loro, c'erano Sailor Jupiter e Sailor Mercury.
«C'è ne avete messo di tempo!» protestò Sailor Mars con un sorriso poco convincente.
«Siamo riuscite a disintegrare la nuvola nera, poi abbiamo visto qualcosa che... oh, cielo!»
Sailor Jupiter rimase ferma ad osservare l'ologramma di Eden, ormai a un passo dall'essere risucchiata dal buco nero.
«Siamo arrivate troppo tardi.» disse Sailor Mercury sul punto di piangere.


La bolla oscura venne risucchiata, e la bambina scomparì nel vuoto. Sailor Moon si buttò a terra in ginocchio, sconfitta e in preda alla disperazione. Zafira svanì circondata da un fumo tossico, tornando se stessa: una ragazza dai capelli viola e il vestito blu, sui dieci anni.
«Peccato, avrei voluto continuare all'infinito.» disse Galaxia, e subito Sailor Moon alzò gli occhi ringhiando come un cane rabbioso. Letteralmente.


Tu... sei una persona senza cuore!


«Povera Princess Serenity, come farà senza sua figlia?»
Non aveva un briciolo di pietà nei confronti della principessa, a lei importava solo il Cristallo d'argento. Nient'altro.
«Oh, beh. Condoglianze.» concluse per poi schioccare le dita e sparire dal trono di cristallo oscuro. Le altre Sailor erano rimaste a fissare la loro compagna afflitte, col cuore spezzato, Sailor Jupiter in primis.


«Troveremo una soluzione, principessa. Te lo prometto.» le aveva detto Endymion, ma quello che fu fatto fu fatto. Eden era dall'altra parte dell'universo, e a Sailor Moon e Princess Serenity non restava altro che versare lacrime, compiangendo la piccola Lady Moon, se stessa e quella povera ragazzina accasciata davanti a lei.








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