Rory era la migliore del suo corso e tutti erano già in grado di prevedere che si sarebbe laureata con il massimo dei voti facendo fare una pessima figura ai suoi colleghi, il fatto era che nessuno riusciva a spiegarsi come potesse avere una vita sociale così ricca e movimentata ed avere comunque il tempo per studiare così tanto e così bene.
-Allora hai intenzione di venire stasera alla festa organizzata dalla mia confraternita?- la sollecitò un ultima volta Ben davanti ad un cappuccino, nel bar di fronte l’ala del policlinico in cui Rory stava facendo il tirocinio. La ragazza lo guardò con un sopracciglio inarcato, divertita ed intenerita dalla voglia con cui Ben voleva stare con lei. Come poteva dirgli di no? Non voleva nemmeno illuderlo. Era piacevole trascorrere del tempo con lui ma sapeva bene che la concezione che aveva lei della loro storia non era la stessa a cui aspirava Ben.
-Certo se prometti che dedicherai tutte queste energie nel rimorchiare una ragazza che sia degna di tutte queste attenzioni stavolta!- rispose. Le sembrò di vedere il viso di Ben impallidire pian piano. Nonostante il ragazzo cercasse di dissimulare il dispiacere
-il cuore di Aurora Gomez è così incorruttibile allora?!- ironizzò scrollando le spalle e dando un ultimo sorso al cappuccino. Rory annuì e abbozzò un sorriso dispiaciuto.
-Un giorno ti racconterò cosa mi ha reso così cinica e fredda ma non è ancora arrivato il momento mio caro amico di bevute e di letto…- si alzò e fece un uscita ad effetto. Ben riuscì ad urlargli dietro l’orario della festa e la vide smaterializzarsi.
La voglia di andare alla festa era pari a zero ma non appena convinse Lily ad essere la sua accompagnatrice, pian piano la voglia ammontò e finirono davanti all’armadio a scegliere cosa indossare per quell’evento. La festa di inizio anno della Confraternita degli AlfaLupi era uno degli eventi più importanti alla Nottingham University e chi non era invitato finiva per disperarsi tutto l’anno per non aver partecipato, per questo la scelta dell’abito era fondamentale. Lily optò per un tubino rosso sangue con uno scollo davanti casto ed uno sulle spalle da capogiro, sino all’attaccatura del sedere mentre Rory per un abito lungo color blu notte con uno spacco sul davanti da urlo. Entrambe con i capelli sciolti ed un filo di trucco si ritrovarono alle 22 all’entrata dell’alloggio degli AlfaLupi mano nella mano, un sospiro e furono dentro. La musica era assordante, l’odore forte di erba era a tratti fastidioso e la gente si spintonava ballando e ridendo estasiata dalla grande festa che si stava scatenando. Ad un tratto Lily fu afferrata per il polso e si dovette girare per capire cosa stava succedendo.
-Miguel!- esclamò stupefatta quando se lo ritrovò di fronte sorridente. Rory che non si era persa un attimo di quel siparietto s’intromise porgendo la mano a Miguel per presentarsi.
-Piacere io sono Aurora!- trillò ondeggiando i lunghi capelli color oro.
-Miguel lei è la mia amica nonché compagna di stanza, Rory lui è Miguel, uno dei tirocinanti del mio corso!- fece le presentazioni la rossa urlando, visto il volume assordante della musica che da casse fluttuanti si sprigionava ininterrottamente.
-Piacere! Per caso vieni anche tu dalla mia amata Spagna? Hai i tratti di un ispanico Miguel, ed anche il nome…-
-Esatto! Vengo da Madrid, sono qui grazie all’Erasmus organizzato dalla mia università…e tu?-
-Io vivo qui da quasi sei anni oramai! Mi piacerebbe ritornare a Madrid qualche volta!- Lily si schiarì la gola ed indicò alle spalle di Miguel. Rory vide Ben con passo deciso arrivare alle spalle del ragazzo.
-Vedo che non c’è bisogno di fare le presentazioni!- si annunciò mettendo un braccio sulle spalle di Miguel ed uno sulle spalle di Rory. –Miguel è finito nel mio stesso dormitorio con un altro ispanico come lui e siamo finiti per diventare amici, non potevo non invitarlo alla festa della mia confraternita!-
-A proposito dov’è il terzo moschettiere?- si domandò Miguel guardandosi intorno incuriosito. –Vi offriamo da bere ragazze?- le due amiche annuirono e seguirono Ben e Miguel al piano bar dove una carinissima metamorfusmagus smistava shottini alla ciliegia e cannella. Finirono con il chiacchierare della Spagna e le sue differenze con l’Inghilterra davanti a due cosmopolitan e due acquaviola corrette con gin su un divanetto in terrazza.
-Eccovi finalmente!- una voce maschile con accento spagnolo li fece girare e Rory gelò sulla poltroncina. Lily avvertì l’irrigidimento dell’amica e le toccò la mano spaventata.
-Qualcosa non va?- le sussurrò. Ma così facendo non si accorse che anche il ragazzo appena arrivato si era congelato sul posto alla vista della sua amica.
-Dorian unisciti a noi! Che fai lì impalato? Ti presento Lily e…-
-Aurora!- terminò Dorian in sussurro. La ragazza al suo nome balzò in piedi quasi inciampando sull’abito e rientrò lasciando sul terrazzo gli altri confusi e pieni di domande.
-Voi due vi conoscete già?- accennò ad un chiarimento Ben. Dorian si limitò ad annuire ancora scosso. –Come?- continuò il ragazzo insospettito.
-Oddio…è quell’Aurora?- sbottò ad un tratto Miguel colto da una illuminazione.
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-Cosa sta succedendo?- si alzò in piedi Lily facendo questa domanda più a sé stessa che agli altri ed entrò anche lei per cercare la sua amica. Dopo essersi persa almeno dieci volte tra la folla finalmente trovò i bagni ed è lì che vide infine Rory. Era seduta a terra su un angolo con il viso rigato dalle lacrime.
-Mi dispiace!- singhiozzò la bionda. Lily la raggiunse e la abbracciò.
-Per cosa?-
-Per non essere stata del tutto sincera con te! Non ti ho mai parlato di lui…-
-penso di aver capito…è la persona per cui non riesci legarti a nessuno, non è così?-
-Si…- sussurrò piangendo Rory stringendosi a Lily. La rossa la coccolò fin quando il pianto non si spense. Rory tirò su col naso e guardò negli occhi la sua amica. –Gli ho fatto molto male e probabilmente lui prova per me solo tanto odio…mi ha afferrato la paura…non ero pronta ad affrontarlo!-
-Mi è sembrato spiazzato tanto quanto te Rory…-
-Dici che dovrei parlarci?-
-di certo scappare come una bambina non credo sia stato un colpo di genio…- motteggiò Lily per spezzare un po’ la tensione.
-ho fatto la figura della poppante spaventata! Che idiota!-
-Sei ancora in tempo! Non credo che l’Erasmus di Dorian sia finito…- ironizzò ancora la rossa porgendole una mano per rialzarsi. Furono una di fronte all’altra e si risero. Lily abbozzò un sorriso di incoraggiamento e Rory uno per mascherare la tensione. Un attimo dopo Rory stava risalendo le scale verso la terrazza giocherellando con la stoffa del suo vestito per combattere il nervosismo. Lo trovò affacciato sul balcone da solo con accanto un calice di vino.
*Non voglio ammettere quello che so già…
non sono mai stata la migliore a lasciar andare e non voglio passare la notte da sola.
Credo che ho bisogno di te…*
-Dorian…- quasi sibilò spaventata. Lui ci mise un’eternità a girarsi ed il suo sguardo era vuoto. O triste? Rory non sapeva definirlo. Un tempo non era stato affatto così. Lo poteva interpretare come un vecchio libro letto e riletto ma sempre il preferito.
-Venendo in Inghilterra tutto mi sarei aspettato tranne che trovarti qui!-
-Posso spiegarti?-
-Dopo tutti questi anni cosa c’è da spiegare? Una settimana dopo forse, un mese dopo o al massimo un anno dopo ma ora? È troppo tardi non credi?!- ogni parola fu come una coltellata per la ragazza. Sapeva però che aveva ragione e non trovava parole per poterlo contraddire e trovare il modo di farsi perdonare. Solo in quel momento la ragazza realizzò che aveva bisogno del perdono di Dorian e che lui era la sua metà.
-Io…- tentò ma il ragazzo indurì la mascella come faceva quando si chiudeva in se stesso e non aveva voglia di parlare. A grandi e decise falcate la oltrepassò lasciandola da sola con i suoi vecchi errori.
*Tutto quello che devi fare è rimanere un minuto.
Prenditi il tuo tempo. (Alessia Cara; Stay)*