CAPITOLO
FINALE:
ANGELS
«Che posto è questo? Dove mi trovo? Come ci sono… ah
già, ora ricordo. Che avventura è stata! Il Natale più strano della mia vita! Ammetto
che ho preso decisioni discutibili… beh, ormai quel che è fatto è fatto. Meglio
non pensarci, pensiamo a cosa fare adesso invece. Potrei farvi da narratore per
quest'ultima avventura, che ne dite? Rick Frag vi
narrerà il capitolo finale!».
Cominciamo col sottolineare che sia io che iLess, presi dal momento, ci siamo dimenticati di un
piccolo particolare... Pierbiondo! Chissà che
spavento deve aver provato. Sicuramente si era nascosto nella stanza adiacente
a quella in cui abbiamo combattuto al nostro arrivo. Sta di fatto che quando Ang... Tardoman nella sua forma
angelica ascese in cielo, Pierbiondo arrivò impaurito
dai timer. In quel momento mancavano 50 minuti all'esplosione. Io e iLess ci guardammo in faccia e cominciammo a sudare
freddo... come abbiamo potuto dimenticare chi ci ha salvato nel passato?! Nel
frattempo Spith e Batt8 ci avevano raggiunto su quel
lato della stanza e Tardoman stava scendendo. Bardo
blaterava che Tardoman, come tutti gli altri Imus, era una sua creazione e che non poteva esistere
qualcosa di così antico con su inciso il suo nome. A quanto pare nemmeno lui sa
tutto sugli Imus... chissà cosa si cela dietro la
loro nascita.
Tardoman
comincio ad aumentare la sua velocità fino a piombarsi su Bardo, era quasi come
se fosse in berserk. Da quel momento cominciò un
combattimento per me quasi invisibile. Vedevo solo sagome di qua e di là, però
vedevo con chiarezza i punti in cui i pugni di Bardo e Tardoman
si scontravano perché lo spostamento d'aria era talmente forte da essere
visibile: finalmente c'era qualcuno che riusciva a tenere testa alla velocità
di Bardo. Intanto Batt8 cercava di tranquillizzare il bambino, il quale aveva
il terrore stampato sul viso. «Non riesco a credere ai miei occhi» diceva Spith, rassegnato dal fatto che nonostante il suo upgrade
lui non riuscisse nemmeno a vedere il combattimento.
All'improvviso i due guerrieri si fermarono, così
riuscimmo a vederli per bene. Ci rendemmo subito conto del palese vantaggio di Tardoman: il corpo di Bardo era pieno di ferite e lividi,
quello di Tardoman, invece, immacolato. Bardo
cominciò a parlare: «Tu non sei corretto, Xemit...
controlli il tempo a tuo piacimento e così riesci a evitare qualsiasi colpo. Un
potere così... era quello a cui anelavo...dovevo essere io l'angelo, eppure
qualcosa mi è sfuggito! Il mio sogno è sempre stato quello di elevarmi rispetto
agli esseri umani, di diventare una figura divina venerata ed immortale che
avrebbe regnato per sempre sull'umanità. Eppure sembra che quello che
volessi... lo abbia ottenuto solo per metà. Sono immortale, ma manco di
quell'apparenza angelica che tu hai acquisito grazie a quella merdosa pietra!
Lo sapevo, avevo fatto tutto alla perfezione, io dovevo essere l'Imus perfetto. Era ovvio che non potessi avere quello che
tu hai ora, mancandomi l'ingrediente fondamentale di cui nemmeno conoscevo
l'esistenza». «Basta scuse! Fai l'uomo e combatti, tanto sei immortale, no?»
disse Pierbiondo, che si era fatto coraggio dopo
essersi accorto che l'angelo stava sconfiggendo il demone. Bardo si girò verso
di lui, mentre Tardoman guardava Pierbiondo
allibito ma restando comunque in silenzio. «Tu... quanti anni sono passati
dall'ultima volta che ti ho visto, piccolo traditore... lo sapevo che avevi
viaggiato nel tempo, era l'unica spiegazione. Ho visto con i miei occhi la fuga
degli Imus e mi sono occupato personalmente dello
scienziato e di suo figlio, mancavi solo... tu» disse Bardo. «Cosa hai fatto a
Ottimo?!» chiese urlando il povero Pierbiondo.
«Intendi il bambino? Ahhh non ti preoccupare! Lo
incontrerai presto! Ma prima... che ne dici di dare un'occhiata a te stesso? Ma
senza specchi, guarda solo la persona alle mie spalle, ahahahah!».
A quelle parole di Bardo io, iLess, Spith e Batt8 ci guardammo in faccia e capimmo al volo. Mi
tornò subito alla mente il ricordo della storia che Angelo ci aveva raccontato
su Accord. Era ovvio: era finito lì dopo un viaggio nel tempo e l'amnesia era
dovuta probabilmente all'eccessivo uso dei suoi poteri... chissà però come si è
staccato dal suo Imus. In quel momento, però, poco mi
importava di questo. Fui più colpito da quanto fosse strano il destino. Lo
stesso destino che gli aveva ridato per puro caso i poteri che lo avevano
maledetto durante la sua infanzia. Ci girammo tutti verso Tardoman,
che fino a quel momento pensavamo fosse un dio, indifferente a tutto, muto come
un pesce e sempre serio e concentrato. Ci dovemmo ricredere... la sua faccia
era sconvolta. Finalmente aveva capito la storia dell'amnesia, aveva appreso
quale fosse il suo vero nome e soprattutto quanto ironico fosse il suo nome...
o forse no. In effetti ci raccontò su Accord che sua madre Wakata
Tardini era scomparsa durante la sua adolescenza e da
quel momento aveva cominciato a vivere da solo nutrendosi solo di kebab
italiano, pizza araba e lasania surgelania.
Né lui né noi sappiamo dove sia finita, mi domando se c'entri qualcosa in
questa storia. Scusatemi, forse, invece che ai miei continui dubbi su qualsiasi
cosa, siete più interessati a vedere cosa succede dopo.
Il timer segnava 40 minuti all'esplosione, Spith e iLess decisero di andare
a provare a fermare il timer o a congelare la bomba. Bardo li lasciò andare,
dicendo «la bomba non è in un posto che possono trovare, non sono così stupido
da metterla in bella vista vicino al sistema di accensione. E comunque, l'unica
cosa che mi interessa ora, è uccidere te, Xemit... ed
è proprio grazie a te che ci riuscirò. Ti ringrazio per aver portato qui
l'inerme versione bambina di te, che potrò uccidere in modo che tu scompaia per
sempre! Ahahahahah! Ho sempre pensato che creare un
paradosso dovesse essere divertente, perché non lo proviamo!». Io e Batt8 ci
mettemmo davanti a Pierbiondo. Sapevamo che non
potevamo fuggire, perché lui ci avrebbe raggiunto comunque. Tanto valeva
difendere il bambino con le nostre forze... e poi avevamo dalla nostra parte un
angelo! Furono minuti interminabili, uno scontro che mai potrò dimenticare. Per
20 minuti facemmo da scudo a Pierbiondo mentre Tardoman combatteva contro Bardo, intento ad uccidere il
bambino. L'unica cosa che pensai in quei momenti fu che volevo tornare a
casa... era stato troppo per me. Un'avventura senza pari. Eravamo solo andati a
vedere come stesse il nostro amico Angelo... poi un Imus
aveva preso possesso di Luke... poi quest'ultimo si è scontrato con Angelo...
poi un uomo incappucciato con gli stessi poteri di Angelo ci ha portato nel
passato e mi ha dato una pietra che, tornati nel futuro grazie alla sua
versione bambina ha permesso a Tardoman di assumere
una forma angelica. Senza contare che in tutto questo ho perfino perso un
braccio! Diavolo, un prezioso braccio grazie al quale bramavo di battere i più
grandi campioni di pugilato e di far tornare a splendere il nome dei Frag in cima alle classifiche. Forse non sono la persona
più adatta per raccontare tutto questo, non riesco a non dire tutto ciò che
pensavo allora e che penso anche ora.
Sta di fatto che quando il timer raggiunse 19 minuti
tornarono Spith e iLess.
«Giuro che abbiamo provato di tutto ma il sistema in accensione non sembra in
alcun modo influire sul timer... Spith ha perfino
provato a congelarlo insieme alla stanza, infatti è sfinito...» comunicò
tristemente iLess. Tardoman
e Bardo si fermarono, dopo aver ascoltato. Il secondo rideva a crepapelle. «A
quanto pare tra diciann... ora 18 minuti moriremo»
disse rassegnata Batt8. Io le dissi «ehi, non sei tu che mi hai insegnato a non
arrendermi mai? Ti ricordi quando giocando a "Non t'arrabbiare" in
coppia io mi davo per vinto e tu, invece, continuavi a crederci criticando la
mia cedevolezza? Non è ancora il momento di arrendersi!». Per una volta nella
mia vita credo di aver fatto un discorso che ha cambiato le vite di qualcuno...
infatti poco dopo iLess disse «ha ragione. In realtà
è piuttosto semplice: basta che Tardoman ci porti via
di qua viaggiando nel tempo prima dell'esplosione». «Come ho fatto a non
pensarci» dissi io che, giratomi verso Tardoman, lo
vidi girato verso di noi che faceva un cenno positivo con la testa. Poi però di
girò dall'altra parte e ricominciò a combattere con Bardo, che aveva fatto una
faccia dubbiosa. «Perché ha ricominciato a combattere? Ha detto di sì, perché
non ci porta via?» chiese iLess. «A Bardo per uscire
dal raggio dell'esplosione, con quella velocità, gli ci vogliono massimo 10
secondi. Per fortuna, aggiungerei... sembra che anche lui senta la stanchezza
nonostante la sua immortalità, e la sua velocità è scesa molto. Adesso riesco a
vedere il combattimento almeno con la coda dell'occhio» disse Spith. «Stai dicendo che ci porterà via a 10 secondi
dall'esplosione per togliere di mezzo Bardo? Sicuro di aver fatto bene i
calcoli?» chiese iLess. «Fidati, sono uscito con 95
alle superiori» rispose con tono altezzoso Spith. «Sì
ma sei uscito da un liceo classico, che ne sai di matematica?» aggiunse Batt8.
«Stai zitta! Non ho bisogno di andare ad un liceo scIentifico
per fare questi calcoli!» urlò arrabbiato Spith con
accento napoletano. Al che io dissi in modo spavaldo «Io mi fido di Spith. Abbiate fiducia nei suoi calcoli e credete in
Angelo. Lui ci porterà in salvo!». «Ehi, non credi di star un po' esagerando
con questi discorsi, Reality?» constatò iLess
suscitando risatine malvagie da parte degli altri. Ci accorgemmo poco dopo che Pierbiondo era svenuto con la bava alla bocca. E pensare
che uno pauroso come lui adesso sia quella... cosa che sta tenendo testa ad un
uomo immortale.
Il combattimento portò, a 14 minuti dall'esplosione, a
far fermare Tardoman davanti a noi e Bardo dall'altra
parte della stanza. Guardandolo più da vicino anche Tardoman
sembrava stesse accusando la fatica. «Finalmente! Ci ho messo un po' ma
finalmente ci ho tutti lì a portata di mano!» urlò Bardo poco prima che la sua
mano cominciò a fare sempre più luce. Stava concentrando tutto il Lumus sulle mani, a parte quello che aveva sui piedi. Mossa
molto astuta, dal momento che doveva usarli per fuggire velocemente. Dopo che
aveva raccolto tutto il Lumus sulle mani le puntò
verso di noi. I suoi piedi continuavano ad emanarne ed infatti si mosse
istantaneamente al centro nella stanza e ci sparò addosso tutto il Lumus che aveva raccolto. Chiamò quell'attacco "Last
Light". Fu tutto talmente veloce che Tardoman
non ebbe neanche il tempo di pensare: sferrò un colpo di fuoco con le mani.
L'impatto tra i due attacchi portò un'onda d'urto che ci sbalzo indietro e
crepò i muri intorno, già danneggiati dal combattimento precedente. In quel
momento, per me, il tempo andava a rallentatore e vedevo solo le piume che
cadevano per l'impatto dalle ali di Tardoman. «Flame Paradox!» urlò iLess sparandone una delle sue. «Cosa significa?!» chiese Spith ad iLess urlando a causa
del rumore dello scontro tra i due attacchi. «Non lo so! È che Angelo non ha
detto niente e quindi ho pensato di dare un nome al suo attacco!» rispose iLess, sempre urlando. «Sei un coglione!» urlò Batt8 ad iLess.
A 9 minuti dall'esplosione, finalmente, uno dei due
ebbe la meglio: ovviamente fu Tardoman, che dopo la
fine del caos creato dall'eccessiva energia si girò verso di noi con un cenno
di sorriso e con il pollice alzato. Dal fumo uscì Bardo, che grazie alla sua
immortalità era guarito ma comunque gravemente danneggiato internamente. La
fatica prendeva il sopravvento e perdeva spesso l'equilibrio. Persino Pierbiondo si era svegliato a causa del trambusto. Con la
vittoria in tasca, Tardoman continuò a colpirlo, ma
lui non reagì e cadde a terra. Poi si alzò e disse «ne ho abbastanza... è stato
divertente giocare con voi ma ho delle ricerche da fare» e con la sua disumana
velocità ruppe la parete e cercò di fuggire. Ovviamente Tardoman
lo prese e lo riportò nella stanza sbattendolo al muro. Sembrava tutto troppo
bello, ma ci accorgemmo che le nostre menti adolescenti non avrebbero mai
potuto battere la mente di un essere immortale quando quest'ultimo disse:
«mancano 5 minuti, direi che è ora di dirvelo... ahhh,
che peccato. Il vostro piano sembrava perfetto ma vi siete dimenticati di un
particolare... sono molto veloce. Per salvarvi, a 10 secondi dall'esplosione
dovrete semplicemente toccare Tardoman e andrete con
lui in un altro momento del tempo, giusto? Io rimarrò qui e non farò in tempo a
fuggire, venendo disintegrato completamente senza che possa sopravvivere grazie
alla mia immortalità... giusto?! Tanto di cappello, ahahahah!
Peccato che non mi ci vuole nulla a toccare Tardoman
all'ultimo secondo e venire con voi. Siete solo dei bambocci e se pensate di
poter elaborare un piano per uccidere ME vi sbagliate di grosso. Sono più
vecchio dei vostri nonni, ho molta più esperienza di quanta voi ne potrete mai
avere nella vostra vita! La scelta è semplice: o sopravvivo con voi... o voi
morirete con me».
Era la fine. Che stupidi. Che idioti. A cosa serviva
essere usciti con 95 in quel momento? A cosa serviva non arrendersi? A cosa
serviva l'amicizia? A cosa serviva la speranza? Non c'era più scampo. Mancavano
3 minuti alla nostra morte? La battaglia tra due esseri divini era stata vana?
Tutta la nostra fatica... il mio braccio... la nostra sofferenza... il
dolore... aveva avuto tutto un senso o no? Così passarono gli ultimi 3 minuti.
Con Tardoman fermo in mezzo alla stanza con una
espressione vuota. Con Spith che dava pugni al muro.
Con iLess che piangeva. Con Batt8 che guardava il
nulla. Con Bardo che se la rideva. Con Pierbiondo che
chiamava il nome di Ottimo. Con me terrorizzato. Sembra strano ma a differenza
degli altri 57, quei 3 minuti passarono in un lampo. Aveva vinto Bardo. Ma
no... io non potevo permetterlo... non potevo permettere che un essere del
genere potesse ancora vagare libero per il mondo. Non potevo permettere che la vita
di tutti gli abitanti di una città venisse polverizzata per niente. Non potevo
permettere che i miei amici morissero. Un modo c'era, e io l'ho sempre saputo,
dal momento in cui è stata azionata la bomba. Come ho già detto il destino è
molto buffo. Forse questo braccio bionico non l'ho ricevuto a caso. In
effetti... né Spith, né Batt8 e né iLess erano forti quanto Bardo. Ma io... con questo
braccio... sì.
Così a 30 secondi dall'esplosione, mentre tutti si
avvicinavano a Tardoman e lo toccavano, io andai verso
Bardo lo afferrai con il braccio buono a piantai quello bionico a terra. Bardo
mi guardò perplesso. «Non è detto che dobbiamo morire tutti per ucciderlo. Io
lo tengo, voi andate» dissi. Non vi sto neanche a dire le storie che hanno
fatto. Tuttavia, quando Pierbiondo toccò Tardoman i due vennero sbalzati via l'uno dall'altro. «Il
paradosso...» pensai. Pierbiondo era impaurito ed
immobile mentre una sagoma usciva fuori dal suo corpo. Bardo continuava ad
urlarmi contro, diceva «vai via, lasciami!» e «ti ucciderò»
mentre mi prendeva a pugni. Io resistevo, resistevo, e guardavo il timer in
alto, ogni pugno passava un secondo. Mancavano 10 secondi. Per quanto fossero
pochi vidi molte cose e ne pensai altrettante in quel minuscolo lasso di tempo.
Pierbiondo
urlante si diede una svegliata, sentì Bardo dire me «vai con i tuoi amici!
Scappa!» e si mise ad urlare. Poi scomparve. Era solo un bambino e aveva
viaggiato nel passato e nel futuro 2 volte nel giro di un'ora, sarà anche
pauroso ma è stato in gamba.
Tardoman,
sbalzato via insieme ad iLess, Batt8 e Spith, danneggiato dal paradosso diventava man mano meno
visibile. Anche da lui vedevo uscire una sagoma, la lui sembrava resisterle
mentre Pierbiondo era completamente arreso. Guardai
un'ultima volta il viso dei miei amici. Pensai a quante ne avevo passate con iLess, che tendeva la mano verso di me urlando parole che
non sentivo. Pensai a quanto divertente fosse stato passare serate in compagnia
di Spith e alle sue storie strampalate. Pensai a
quante volte Batt8 mi spronò a dare il meglio di me, insultandomi. Pensai a
quanto mi sarebbero mancate le stupidaggini di Angelo. Pensai anche a Luke e a
quanto sarebbe stato triste il mio futuro senza la sua risata. E poi, in un
attimo, tutti quanti scomparvero.
Infine vidi delle sagome avvicinarsi ai resti del
robot nel quale il feto di Tardoman giaceva prima
della trasformazione. Non sono riuscito a distinguere i volti, né so perché
stessero andando verso il robot. Poi mi girai verso il timer e vidi che mancava
un secondo.
«Ed eccomi qua, in questo posto strano. Spero abbiate
apprezzato il capitolo finale. Già, il capitolo finale della mia vita!
Sicuramente non è la fine della storia di Tardoman,
chissà cosa è successo dopo. Sono contento di aver salvato i miei amici e in un
certo senso il mondo. Mi sento un eroe! Però ammetto che non mi aspettavo che
la morte fosse così. Avete presente quando nei film la gente che stava per
morire dice che ha visto tutta la sua vita scorrere loro davanti? Ecco a me non
è successo. In quel momento ho solo visto il volto di tutte le persone a me
care e ho pensato "grazie"».