Edward
Vedevo solo
flash. Era impossibile capire dove mi trovassi, avevo solo un tenue ricordo
della sera. Almeno com’era iniziata. Insieme ai miei fratelli ero andato ad una
discoteca a due ore di distanza da Volterra per allontanarci il più possibile
dal castello ma evidentemente non era abbastanza.
I paparazzi erano sempre
pronti a immortalarci in foto che il più delle volte risultavano scandalose e
mettevano in imbarazzo la Corona ma a me non me ne fregava niente. Volevo
evadere dall’etichetta e da tutto quello che poteva comportare. Volevo vivere la
mia vita.
La piccola mano di mia sorella mi afferra e mi porta lontano da
tutta quella luce. Sbatto contro una portiera e immediatamente poi vengo spinto
dentro la macchina. Per fortuna ci sono i vetri oscurati. Mio fratello Emmet è
alla guida e cerca di farsi strada tra i paparazzi appostati anche fuori dal
locale.
-Cos’è
successo?-mormoro tenendomi la testa tra le mani.
-Idiota…sei
svenuto -mormora Rosalie.
Tengo a stento gli occhi aperti. La testa fa troppo
male e le palpebre si abbassano sempre di più contro la mia volontà.
-Esme
questa volta ci fa il culo…-mormora Jasper e sono le ultime parole che capisco
della serata.
Solo la mattina dopo vengo svegliato di soprassalto da mio
padre, Carlisle, che mi sbatte in faccia la nuova copertina di una rivista
scandalistica mentre davanti a me su un tavolino fanno bella vista decine o
forse più di riviste e giornali che ritraggono la mia ultima notte in quel
locale.
-Ne ho abbastanza Edward…-commenta mio padre pizzicandosi il naso con
l’indice e il pollice.
-Diamine! Vai a rompere anche a qualcun altro dei tuoi
figli! Cazzo non ci sono solo io!-sbotto ricacciandomi sotto le
coperte.
Sento i passi svelti di mio padre e in un istante mi ritrovo col
culo a terra.
Il re aveva alzato il materasso per buttarmi giù dal
letto.
-Loro non diventeranno re!-grida mio padre.
Immediatamente l’alcool
della sera prima inizia a farsi sentire.
-Tra mezz’ora. In salotto. Vi
aspetto tutti li!-sbotta mio padre sbattendo la porta della mia
camera.
Sinceramente non l’avevo mai visto così tanto incazzato ed è solo per
questo motivo che mi do una sistemata velocemente se no col cazzo che mi tiravo
su.
Quando esco dalla mia stanza mi dirigo nella stanza di mio fratello
aprendo la porta di scatto.
-Cazzo Edward! Almeno bussa prima!-grida Rosalie
intenta a rivestirsi mentre Emmet esce dal bagno con uno spazzolino in
bocca.
-Cazzo Rose! È
come se fossi mia sorella dai…ai miei occhi sei un uomo!-ribatto entrando nella
stanza.
Mio fratello sghignazza.
-Meno male che non siamo fratelli se no
avremmo qualche problemuccio!-dice ridendo a Rosalie prima di andare a
sciacquarsi la bocca dal dentifricio.
-Hai ricevuto la chiamata dal capo
supremo?-chiede mio fratello sogghignando.
-Ovviamente. Figuriamoci se
mancavo all’appello!-commento guardando verso la porta. Strano che Alice non sia
già qui a saltellare per la stanza.
-Tu cosa hai fatto?-chiedo mentre Rosalie
mi mostra una pagina di giornale che fa vedere Emmet in moto ad una corsa
clandestina di circa due giorni fa.
-Bella moto! Nuova?-chiedo notando che
non l’avevo mai vista prima.
-Nuova nuova…importata dal Giappone proprio la
sera prima. Un gioiellino! Dopo te la faccio vedere!-dice mio fratello
estasiato.
-Siamo solo noi nei guai?-chiedo guardando il corridoio alla
ricerca di mia sorella ma nessuna traccia di lei.
-Stai scherzando
vero?-commenta Emmet sbattendomi un articolo che avevano fatto su di lei e su
tutti i luoghi in cui si diceva che la principessa aveva avuto rapporti sessuali
con il suo fidanzato. Ovviamente corredato da una foto dove Jasper palpeggia
Alice.
-Che bella famiglia che hai Rose!-commento. Jasper, suo fratello
gemello, era il fidanzato di Alice da ormai anni e sapevamo benissimo della loro
ricerca di nuovi stimoli. Lo facevano praticamente dappertutto con l’adrenalina
che scorreva a mille per paura di essere beccati.
Scandali su
scandali.
Poveri mamma e papà.
-Oh santo cielo! Ma come vi siete
vestiti?-
Guardo verso la porta e vedo Alice vestita di tutto punto come se
stesse per andare a fare una sfilata ma questo era tipico di lei.
-Allora
andiamo?-chiedo con una smorfia.
Il grande capo, detto anche papy, ci aveva
fatto un richiamo ufficiale. Traduzione: era incazzato nero!!
Ovviamente,
almeno per una volta, ci siamo fatti trovare puntuali in salotto.
Esme,
nostra madre, era già li che ci aspettava leggendo uno dei nostri tanti articoli
mentre sotto i suoi occhi scommettevamo su chi di noi stesse leggendo.
Aveva
vinto Alice purtroppo per noi.
Mio padre entra in tutta la sua magnificenza.
Stranamente non ha il suo solito corteo, è da solo.
-Ne ho abbastanza del
vostro atteggiamento!-dice con tono abbastanza alto.
Ci mettiamo
contemporaneamente tutti a sedere consapevoli che la romanzina sarebbe durata
più del previsto poi saremmo potuti tornare nuovamente alle nostre
faccende.
-Io e vostro padre abbiamo preso una decisione-
Mamma non
interveniva mai ed è per questo motivo che adesso tutti gli occhi increduli
erano puntati su di lei.
-Verrete allontanati dall’Italia. Vi porteremo in un
luogo talmente sperduto che nessuno potrà riconoscervi e li vi comporterete bene
altrimenti bloccheremo tutti i vostri fondi fino agli ottanta anni. Questo vuol
dire niente feste, niente macchine, niente moto, niente ristoranti di lusso.
Niente di niente. È ora che incominciate a comportarvi in un modo sano e
confacente al vostro status!- dice Carlisle battendo più di una volta il pugno
sul bracciolo della poltrona.
Tutti noi siamo in silenzio, increduli di
quello che sta dicendo.
-Se
in questo periodo uscirà fuori anche solo un articolo che mostra le vostre
bravate o vi cacciate nei guai non saremmo più noi a tirarvi
fuori da certe situazioni e i conti verranno automaticamente bloccati a tutti
quanti che siano responsabili o meno.
-continua Esme.
-Come sarebbe a
dire allontanati!? E noi?-sbotta Rosalie alzandosi di scatto.
-Oh cara, anche
tuo padre ti vuole mettere in riga e questo vale anche per te Jasper. Il conte
ci ha dato il permesso di trattarvi esattamente come nostri figli. Come futuri
consorti dei principi anche voi verrete spediti in America- commenta mio padre
sorridendo. Evidentemente si aspettava una sua reazione.
-America?-ripete
Emmet incredulo.
-Non vi aspettate di certo New York o Los Angeles. -dice
Alice per tenerci con i piedi per terra. Effettivamente la mia mente stava già
vagando nei posti più cool di quel momento.
-Vivrete proprio come i ragazzi
di li. Nessuno saprà chi siete e ricordate…vi terremo d’occhio!-dice mio padre
alzandosi.
-E quando dovremmo partire?-chiede Emmet cingendo le spalle di
Rose.
-Domani. I domestici stanno già preparando i vostri bagagli. Arrivati
li troverete un autista che vi porterà nella vostra nuova casa-
Detto questo
sia Esme che Carlisle ci lasciano da soli in salotto.
Mi alzo avvicinandomi
al caminetto.
-Non so voi ragazzi ma io ci tengo alla mia grana…- commenta
Emmet avvicinandosi a me.
-Non sarà difficile no se li nessuno ci conosce!
Potremmo comportarci come al nostro solito, dobbiamo solo fare attenzione a non
finire in prigione o in questo caso saremmo tutti nella merda. -spiega Alice con
sguardo furbo.
-Eh eh…non sono così furbi come vogliono far credere-commento
pregustandomi già la libertà senza paparazzi e genitori.
-Io la prenderei più
come una vacanza che una punizione-
-Vi ricordo che
non sappiamo ancora dove ci butteranno- dice Rosalie.
-Eddai…papy non può
essere così bastardo da metterci in un posto in culo ai lupi, no?-
Tutti ci
voltiamo verso Emmet scettici.
-Già…avete ragione voi. -commenta mettendosi
le mani in tasca.
Ciao ciao!
allora...lo so che devo finire ancora due storie ma ieri sera mi è venuta questa
idea e non ho resistito dal pubblicarla. Ho già pronti alcuni bozzetti e delle
scene che mi sono venute in mente però vorrei sapere che ne dite di questo
Edward un pò particolare. Mi sembra che non l'abbiamo mai visto nei panni del
principe...boh...io ci provo a metterlo in questa nuova situazione. Comunque
fatemi sapere cosa ne pensate. Un mega bacione a tutti vale