Red Cricket random moments

di Nao Yoshikawa
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#52 Traumi!

Si sa che i momenti in una coppia, specie quando ci sono figli, diventano radi e sbrigativi. Questo accadeva anche a Ruby ed Archie, ma essendo la prima un tipo molto passionale e il secondo vittima del suo fascino, cercavano di ritagliarsi dei momenti per loro, soprattutto quando Diane e Luna non erano in casa.
Quando ci riuscivano. Perché molto spesso si ritrovavano a fare “certe cose” con le figlie in casa.
“Sei sicura che Luna e Diana non ci sentano?” - ansimò Archie, tentando di sfuggire per un attimo alle labbra di Ruby.
“Non preoccuparti, saremo molto silenziosi – disse frettolosa – adesso vieni qui!”
Peccato che le cose non sempre andavano come previsto.
Al piano di sotto Luna si guardava intorno.
“Mamma? Dov’è la gonna rossa? Papà? Ma dove siete?” - chiamò.
“Luna! - a chiamarla fu Diana – dov’è mamma? Io ho fame!”
“E’ quello che sto cercando di capire. Eppure erano qui. Sarà meglio che li cerchi”
“Vengo con te!” - esclamò la più piccola.
E così senza paura le due sorelle iniziarono a cercare, salendo poi al piano di sopra.  Vi era silenzio, fatta eccezione per dei rumori provenienti dalla camera da letto.
“Ah, ecco dov’erano! - disse Diana spedita – vado io!”
“No aspetta!” - tentò di fermarla la più grande.
Diana però non la ascoltò, e quando aprì la porta si ritrovò davanti una scena che nessun figlio avrebbe mai voluto vedere.
“AH!” - ne seguì un urlo acuto. Ruby si staccò immediatamente da Archie, coprendosi con la coperta.
“DIANA?!”
La bambina rimase immobile, senza capire effettivamente cosa stesse accadendo.
La sorella arrivò alle sue spalle, coprendole gli occhi.
“NON GUARDARE! - si rivolse ai genitori – E VOI, MA COSA STATE FACENDO?!”
“Via, andate fuori!” - esclamò Archie completamente rosso per l’imbarazzo.
“Ma siete due snaturati! - disse la figlia trascinando Diana con sé – la mia crescita si è bloccata”
“Ma… cosa stavano facendo?” - domandò la sorella più piccola, con la tenera voce dell’innocenza.
Luna si portò una mano sul viso.
“Nulla… stavano giocando...”




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