Timeless

di Ade313
(/viewuser.php?uid=1030412)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 

Capitolo 1

Un passo dopo l'altro,la meta ancora da decidere. 

Vagava,accompagnata dai suoi pensieri,così complicati e contorti. 

Le piacciono i colori ma non riesce ad esprimerne nessuno. 

Guardò il cielo. Le stelle erano grandi e luminose,infinite. 

Sembrano così vicine,quando sono estremamente lontane. 

Decise la meta.

Si sdraiò nel solito posto e guardò il cielo con il suo quaderno stretto al petto.

Chiuse gli occhi e vide tutto ciò che voleva lei,come se,per qualche istante,la vita non fosse poi così dura con lei. 

Aprì il quaderno e iniziò a pensare,a pensare e di nuovo a pensare. 

Le foglie attorno a lei iniziarono a sfrusciare eppure non percepiva neanche un filo d'aria. 

Si girò.

Davanti a sé,un ragazzo. 

Stava piangendo,aveva le guance rosse e il fiato corto. 

Lui la guardò sorpreso e,a poco a poco, la sua espressione si fece più dura,arrabbiandosi e vergognandosi per essersi mostrato così debole davanti ad una ragazza. 

Nel frattempo lei tornò al suo quaderno,senza degnare uno sguardo al ragazzo. 

"Cosa ci fai qui?" - chiese lui,cercando di nascondere la vergogna e l'imbarazzo. Non sapeva che con lei era inutile nascondersi,lei capiva e percepiva sempre tutto.

Lei lo ignorò malamente ed estrasse la sua penna blu dalla giacca bianca e iniziò a scrivere. 

"Ohi! Mi hai sentito?" - ribadì il ragazzo iniziando a spazientirsi: - " Mi chiamo Andrew e tu?" -  continuò a domandare alla ragazza che lo stava ignorando. 

Quando non ricevette una risposta iniziò a spazientirsi seriamente. 

"Senti,non so che ti ho fatto m-". "Isabel" - fu interrotto dalla sua voce. 

Soave,pensò lui. La sua voce lo incantò rendendolo oramai schiavo. 

Tutto dentro di lui ebbe un sussulto quando lei si girò e lo guardò,giusto per un secondo. 

Lui non seppe descrivere la sua espressione ma il suo primo istinto fu quello di doverla abbracciare e proteggere,cosa che, ovviamente frenata dalla sua timidezza, si limitò solo a pensare. 

Isabel tornò a scrivere,dopo aver scrutato velocemente il viso di Andrew ed essersi sistemata la sciarpa color panna.

"Io n-non stavo piangendo. Eh che correndo,sai com'è,il vento..." - si fermò. 

Non seppe come giustificarsi e non seppe neanche il perché lui avesse sentito l'istinto di giustificarsi. 

"Ah" - disse lei soltanto. 

Non è una tipa di tante parole,pensò. 

Aveva qualcosa che emanava mistero,solitudine. 

Lui si sedette ad una dovuta distanza da lei e la osservò soltanto. 

Osservò il suo modo di vestire così raffinato,i suoi capelli marroni che contornavano la pelle bianca. 

Se Isabel dovesse essere un colore,molto probabilmente sarebbe il bianco;pensò nuovamente lui. 

Non aveva visto bene il suo volto. 

Ha gli occhi chiari? Scuri? E il naso? 

Tutte domande che si poneva e a cui non seppe se ci sarà mai una risposta per esse.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3687232