No
No, cioè, finalmente!!!!!!!!!!!!!!!!!!! insomma, da quanto
tempo è ke manco????? eh no, adesso scrivo sto capitolo 32 xkè qui si vede ke
manca la mia presenza!!! U.U inoltre arriverò presto con una shot con
protagonisti un angelo e un demone quindi... ^______^ oh, beh, nn ho molto da
dire, tranne ke la scuola è finita e io sn qui ad aspettare ke escano i quadri
con il terrore... =___=''' bah... spero sl ke nn vada tutto in malora... ma ora
pensiamo positivo xkè mi rimpossesso di nuovo del personaggio di me stessa!!!
Cap. 32: Alice in Turin
Keichi venne a prendermi per la nostra 'cenetta privata'
portandomi al primo ristorante che vide.
"Mi hanno detto che è molto buono qui..." disse
fingendosi sapiente.
"Keichi... conosco questo ristorante!" risposi io
facendo crollare tutto il suo piano.
"Oh..." e ammutolì.
Io risi e seguendo un cameriere ci fecero sedere ad un
tavolino per due persone, alquanto distante dagli altri tavoli.
"Cosa prendi da mangiare?" chiesi a Keichi.
Lui osservò a lungo il menù, con un'espressione
concentrata, corrucciando le sopracciglia.
"Io credo che prenderò... una... pish, no... bish.."
"Una bistecca?" chiesi già ridacchiando.
"Ehm... sì?" chiese lui in risposta incerto.
Scoppiai a ridere, vedendo che Keichi non aveva ancora
dimestichezza con l'italiano.
"Perché ridi? Non c'è niente da ridere!"
arrossì lui sbuffando.
Quando ci portarono da mangiare, dopo il primo pezzetto,
ingoiato con diffidenza, mi ritrovai a fissare Keichi sbalordita, che in meno di
qualche minuto aveva già spazzolato il piatto. E tengo a precisare che
quella che mangia sempre come un fulmine, di solito, sono io.
"Avevi... fame, Keichi?" gli chiesi un 'tantino'
sconvolta.
"Eh già! La vostra cucina è deliziosa!" si
leccò i baffi lui.
Durante la cena ridemmo e scherzammo e Keichi mi raccontò
alcune cose divertenti che erano successe alla pista di ghiaccio dove lavorava
Natsumi. Poi però si fece serio.
"Ti manca molto, vero?" mi disse.
"C-cosa? Chi?" feci io imbarazzata.
"Andiamo, adesso non nasconderlo..."
"Non sto nascondendo nulla!"
"Ah certo, come no..." e fece per chiudere il
discorso.
"...Sì"esordii dopo qualche istante.
"Sì cosa?" mi incitò lui.
Il solito perfido. Vuole sempre che le cose vengano dette
chiaramente.
"Sì, mi manca Nao" completai la frase.
"Ti fidi se ti dico che lo rivedrai presto?" mi
sorrise dolcemente.
"Uhmmm... in realtà, non molto..." tentai di
scherzare.
"Ah, allora se la metti così..." e si voltò
offeso.
"E dai, Keichi! Scherzavo! Ti credo, ti ho sempre
creduto... beh, magari non durante quel casino che è successo, ma le altre
volte sì! Mi fido di te, tu sei..."
Keichi aprì leggermente un occhio per scrutarmi
attentamente.
"Tu sei... i-il... mio migliore amico... mi fido di
te" finii imbarazzatissima.
"Così va meglio" sorrise contento.
"Allora? Hai preparato tutto?"
"Sì, sì! Guarda che non è mica la prima volta che
faccio le valigie! Tu piuttosto?"
"Certo, tutto in modo sistematico e portando lo
stretto necessario"
Nao lanciò un'occhiata al valigione.
"Sei sicuro, Saga che ti serve tutto quello 'stretto
necessario'?"
"Certo! L'Italia è come una giungla inesplorata per
noi, dobbiamo esser pronti alle evenienze..."
"Ehi voi due, state venendo o no?" li chiamò
Tora.
"Subito, tigre!" urlò Saga.
"Se si comporta così all'aeroporto io lo butto fuori
dal finestrino dell'aereo" disse lapidario Tora con Saga attaccato al
braccio che gli faceva le fusa.
"Woooooooooooooooooooooow!!"
"Tora, perché Saga è ancora con noi?" ridacchio
Hiroto rivolto all'altro chitarrista.
"Semplicemente perché..." ma Tora non riuscì a
trovare una giustificazione e acellerò il passo.
"Guardate che posto bellissimo!! Gli Italiani hanno
molto gusto!" continuò Saga andando a destra e a manca.
"Beh, dirigiamoci all'hotel... penseremo dopo a come
cercare le ragazze" disse Shou a Nao.
"Bene..." sospirò lui che invece avrebbe voluto
partire subito.
"Ma chi è che ha la mappa per raggiungere
l'hotel?" chiese Hiroto.
"Dovrebbe avercela Saga, è lui quello super
attrezzato" rispose Tora.
"Uhmmm vediamo..." Saga iniziò a rovistare nella
sua valigia.
In poco più di qualche secondo aveva svuotato tutto il
contenuto per il marciapiede e i passanti lo guardavano con occhi di rimprovero.
quando Saga riemerse dal suo valigione aveva un sorrisetto a mo' di scusa.
"Ehm... ragazzi... l'ho dimenticata a casa XP"
Dopo la cena con Keichi tornai a casa assieme a lui e
trovammo Lucia e Natsumi intente a giocare con la MIA playstation come delle
pazze.
"Ecco... è... divertente!" si giustificò Lucia
ridendo.
Qualche giorno dopo, una domenica per nostra fortuna, mi
arrivò un altro messaggio da parte degli Alice. Ma non era lungo e pieno di
scuse come gli altri.
Dove siete?
Nessuna firma, niente di niente. Ma il numero
che avevo in memoria diceva tutto. Erano loro e volevano sapere dove eravamo.
Risposi.
A casa nostra. Perché?
La loro risposta non tardò ad arrivare.
Intanto anche Lucia si era fatta attenta a quel susseguirsi di messaggi.
Uscirete oggi?
Forse, non abbiamo organizzato niente...
Allora andate nel centro
di Torino
Che razza di consiglio era? Loro dal Giappone
che ci dicevano dove andare nella nostra città? Era ridicolo!
Perché dovremmo andare proprio lì?
Abbiamo visto su Internet
che è un bel posto...
Che scusa patetica...
E dove dovremmo andare di preciso dato
che ora siete
'esperti' di Torino anche voi?
Magari in Piazza
Castello, davanti alle fontane...
E' un bel luogo davvero e
poi potreste passeggiare
in una via che si chiama
Via Garibaldi, no?
Questo era davvero troppo. Adesso ci dicevano
esattamente dove andare! E senza neanche darci una valida ragione, senza
chiederci come stavamo o dirci come stavano loro.
Forse ci andremo... ma a voi che
interessa?
E adesso cosa avrebbero risposto?
Ci vediamo lì alle 14
Certo come no... troppi concerti e casse al massimo vicino
all'orecchio, poverini... anche se ci sarebbe piaciuto poterli riabbracciare
proprio qui, in Italia...
Contro ogni logica, io e Lucia andammo davvero in Piazza
Castello poco prima delle 14 e restammo lì per un po'.
"Lucia... che diamine ci facciamo qui? Non staremo
dando ascolto a quei cinque psicopatici, vero?"
"Noooo..." rispose lei poco convinta.
Sospirammo insieme. Che povere disperate, pensai.
"Ecco, questa è la piazza, no?" chiese Nao.
"Beh, sì... ma 'ste cartine come si leggono???"
Saga girava e rigirava la cartina tra le mani.
"Lascia perdere la cartina e guardate là!"
indicò Shou.
"Ehi guarda quegli idioti..." esordii annoiata.
"Già, non sanno nemmeno leggere una cartina..."
rispose Lucia.
"Andiamo ad aiutarli?"
"Credo stiano già venendo a chiederci aiuto..."
mi disse Lucia facendomi notare che si stavano avvicinando.
Cosa serve che vi dica quello che successe dopo?
Appena furono un po' più vicini riconobbi i capelli
sparati e cotonati di ognuno di loro. Loro. LORO. Loro??? Cosa ci facevano loro
lì???
"N-Nao..."
"Shou..."
"Tora..."
"Hiroto..."
"Sagaaaaaaaaaaaaaa!!!" urlammo infine insieme io
e Lucia correndo ad abbracciarli.
"Ragazzeeeeeeeeeeeee!!!" Saga ricambiò
l'abbraccio.
"Alessia..."
Mi voltai e Nao era lì. Davanti a me.
"Nao..."
"Sì, sono qui..."
Gli saltai al collo, con le lacrime agli occhi e lo stesso
Lucia col suo Shou.
"Siete qui, siete qui!!" Lucia lo toccava in
viso, non riusciva a crederci.
"Allora, dove vogliamo andare?" chiesero
sorridenti.
L'Italia all'improvviso era diventato il paradiso che era
stato per noi il Giappone???
eccoci qua!!!!!! gli Alice in italiaaaaaaaaaa!!!
magnificoooooooo!!! nn c'è nulla da dire, se non ke dovete commentare qst
ritorno xkè nn so mica se ci sarà presto un altro cap.... dipende dalle
recensioni e dal tempo che avrò a mia disposizione!!! ^______^ spero vi sia
piaciutoooooooooo!!!! kisuuuuuuuuuuuu a tutti!!!
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