A
mali estremi...
Driiin
driiin DRIIIIIN!
ORA
PRENDO IL CELLULARE E LO TIRO CONTRO IL MURO.
Mi
alzo completamente rincoglionita e coi capelli che mi ricoprono gran
parte del viso.
Non
sembrano nemmeno capelli, sembra più paglia secca.
Mi
gratto la testa e sbadiglio con l'eleganza dell'ippopotamo, entro in
cucina e trovo Matsuri con una rivista in mano.
<<
Buongiorno >>
<<
Mnng... g'orno... >> biasticcio camminando come uno zombie.
<<
Ieri hai fatto tardi >> dice lei sorseggiando il suo the.
<<
Sono tornata alle dieci e mezza >>
<<
Per i tuoi standard è tardi >>
Una
piccola parte del mio cervello si attiva.
Mi
sta forse facendo il terzo grado?
<<
Sono stata al cinema >> dico vaga.
<<
Strano, dici sempre che al cinema ci sono troppe persone che
rompono... >>
<<
Eh... una volta tanto ho voluto fare qualcosa di diverso >>
*
Scrivo
al pc e il maledetto si blocca. Tutto bloccato come se avessi fatto
uno screenshot.
Sbuffo.
<<
Kuro qui si è impallato tutto di nuovo >>
Lei
è nella mia stessa situazione, continua a picchettare sull'ipad come
una serial killer.
<<
Ho chiamato il tecnico ma non risponde >>
<<
Ok vado a resettare il wi fi... >> dico alzandomi dalla
scrivania.
<<
Non è il modem è questo programma che ci ha passato l'azienda che
non funziona. É sintonizzato su tutti gli apparecchi e continua a
bloccarsi >>
Servirebbe
il programma più potente, quello che doveva passarmi Sasori. Ma
figurati se i tecnici di qua ci passano il programma giusto.
<<
Sumire mi serve il numero del signor Hashoda >> dice Gaara
apparendo come un'entità.
<<
Mi dia cinque minuti Mr. Sabaku, purtroppo il pc... >>
<<
Non mi interessa del pc >> e svanisce come se fosse un'entità.
Casper...
o meglio uno degli zii di Casper...
Metto
le mani ad artiglio come se stessi per strangolarlo e digrigno i
denti.
Kurotsuchi
cerca di consolarmi.
<<
Dai su, non te la prendere. Gaara non ci capisce di programmi, lo sai
>>
Si
che lo so. E' anche per questo che i tecnici ci prendono per il culo.
Poggio
le mani sul tavolo e tamburello con le dita.
Ok
a mali estremi...
Afferro
il cellulare e seleziono il contatto.
<<
Naruto? >>
Si
ormai mi sono arresa anche con lui e gli do del “tu”.
Se
lo scopre Gaara mi seppellisce in mezzo al deserto.
<<
Tigre ciao! >>
<<
Mi serve un favore. Mi daresti il numero di Mr. Hashoda? Sai quello
grosso... >>
<<
Certo gattina dammi qualche momento... ok inviato >>
<<
Grazie infinite >>
Chiudo
il telefono e trascrivo il numero su un post-it.
<<
Allora questo numero? >>
Gli
passo il foglietto.
<<
Ecco a lei Mr. Sabaku >>
*
Mi
ripasso il cellulare tra le mani passandomi la lingua contro il
palato, poi passo a mordicchiarmi l'interno guancia.
Alla
fine decido di accettare la proposta di Kankuro.
Gli
mando un messaggio.
Hei
ciao sono Sumire. E' ancora valida la proposta del cd?
Mi
risponde dopo un paio di minuti e ci mettiamo d'accordo.
Dopo
mezz'ora sono sotto casa sua.
La
porta è aperta.
<<
Ehi... >>
<<
Entra! >> dice a voce alta.
Entro
e percorro il corridoio dirigendomi dritta in camera da letto, la
stanza è vuota, solo una giacca sul letto.
Mi
guardo intorno e lo trovo nella camera accanto chino sulla scrivania
con due occhiali assurdi in faccia intento a smanettare con quelli
che sembrano pezzi di computer... penso, non lo so, io sono più
portata nella parte software, e più per la parte “videogiochi”.
Mi
metto a ridere senza contegno.
<<
Sembri uno scienziato pazzo >>
Lui
stende le labbra in un sorriso ma rimane concentrato nel suo lavoro.
<<
Dammi due minuti >>
<<
Ok... >>
Mi
guardo intorno, quella stanza non l'avevo vista, in realtà non è
che abbia visto molto a parte la camera da letto e il bagno.
Sembra
uno studio con qualcosa in più: ha qualche quadro di Dalì e poster
degli
ACϟDC.
Sugli
scaffali un sacco di cd, casse, pezzi di ricambio e un paio di
nacchere che sembrano molto antiche. Il tutto sistemato in modo molto
ordinato.
<<
Ok fatto >>
Si
toglie quegli occhiali assurdi e allunga una mano su uno degli
scaffali prendendo un cd.
<<
Ti va una birra? >>
<<
Magari >>
Andiamo
in cucina dove mi passa una bottiglia e ci dirigiamo sul balcone.
C'è
una bella vista da lì, si vedono i giardini e solo in lontananza la
strada.
Mi
passa una sigaretta e l'accendino.
<<
Che stavi facendo? >>
<<
Un lavoro per un cliente, una piccola riparazione >>
Mi
passa il cd.
<<
Puoi tenerlo a me non serve >>
<<
Grazie, ti devo un favore >>
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