42
OMG!
che fatica! sono stata giorni a cercare di finirlo e di scrivere
qualcosa di sensato. è un capitolo lungo e con tanto blablabla,
mi ci sono persa più e più volte scrivendolo XD, spero di
non aver combinato un pasticcio di roba perchè veramente, non ce
la faccio a rileggerlo! quindi tò, godetevelo perchè io
non so proprio cosa aspettarmi da tutto questo! non vi dico altro, vi
chiedo solo di battere un colpo se arrivate fino alla fine, giusto per
sapere se qualcuno ci è riuscito XD!
42. Sorprese inaspettate.
La luce mattutina filtrava dalle imposte socchiuse lasciando la camera
nella penombra, ma quel poco bastò a svegliare Takao
completamente. Aveva dormito poco, nello stretto e al caldo e aveva
pure bevuto la sera prima, ma non si sentiva per niente rintontito,
anzi, era decisamente lucido per essersi appena svegliato.
Si rigirò nel letto e aprì gli occhi, rimanendo sul
fianco a fissare con sguardo assente la schiena della ragazza seduta
sul bordo.
Era lì già da un po', si era sciolta i capelli scuri
dalla treccia, e ora ricadevano ondulati sulle spalle ricurve. Erano
davvero lunghi, le arrivavano oltre la metà della schiena.
Takao prese una ciocca e ci giocherellò per un po'. Erano
setosi, di un colore molto scuro ma attraversato da delle venature
più chiare.
Lei non si mosse, rimase lì con i gomiti sulle ginocchia a
fissare l'armadio di fronte senza battere ciglio, nonostante il tocco
di Takao e i suoi occhi puntati su di lei.
Alzò ancora lo sguardo e lo fermò sul profilo del suo
viso pallido dai tratti delicati, incorniciato dai lunghi capelli
scuri.
Si rese conto solo dopo parecchi minuti di esserne rimasto rapito.
L'aveva vista un sacco di volte girare in mutande e canotta, ma ora
sembrava esserci qualcosa di diverso, di attraente.
In quel momento, nella fioca luce mattutina che entrava in camera sua,
Ari appariva incantevole, bella come una principessa delle fiabe, forse
proprio a causa dei capelli lasciati ricadere sulle spalle. L'unica
cosa che la tradiva era lo sguardo duro e freddo. Una principessa non
avrebbe avuto occhi così cupi e tempestosi, ma nonostante questo
la trovava bella, bella veramente, anzi, forse era proprio questo
particolare ad averlo catturato.
Non si era mai soffermato sul fatto che fosse una ragazza, la sua aria
da dura e il suo atteggiamento avevano sempre oscurato il resto, ma
ora, senza la sua armatura, coperta solo da quel poco di tessuto e dai
suoi stessi capelli, appariva prepotentemente femminile.
-Ari... che cosa c'è?-
-Ho avuto di nuovo bisogno dell'aiuto di qualcuno... è inaccettabile!-
Takao si tirò su a sedere e si strofinò gli occhi con il dorso delle mani.
-Dovresti smetterla di ragionare come se fossi ancora nella Borg. Sei
troppo dura con te stessa!- le disse senza darle troppo peso.
Si stiracchiò e sospirando si accucciò sulla spalla di
lei pigramente, come a cercare un po' di conforto dal risveglio.
-Accidenti, che brutto livido che ti ho fatto.- bofonchiò
accorgendosi finalmente del grosso ematoma violaceo sulla coscia nuda
di Ari. -Non ci hai messo niente, vero?-
Lei si strinse nelle spalle indifferente. Takao la guardò di
nuovo, senza notare nessun cambiamento. Da che si era svegliata era
rimasta seduta lì con quell'espressione seria e dura stampata in
volto.
Si alzò dal letto e andò alla scrivania scansando gli
indumenti gettati per terra la sera prima. La sua maglietta gialla e il
jeans che le aveva sfilato, visto che lei era crollata addormentata non
appena avevano messo piede in camera, giacevano ai piedi del letto,
mentre il reggiseno nero che la ragazza doveva essersi sfilata da sola
durante la notte era finito vicino all'armadio.
Aprì il cassetto straordinariamente ordinato della scrivania e
prese un tubetto di pomata per le contusioni. Le sorrise e glielo
mostrò.
-Ne ho sempre una in camera.- le spiegò pazientemente non
ottenendo nessuna reazione. -La notte ho il vizio di camminare al buio
e sbatto ovunque!-
Le si sedette accanto.
-Da piccolo ero convinto di avere il super potere di vedere al buio.
Ovviamente poi ho capito di non avere super poteri di nessun tipo,
però lo stesso non le accendo le luci!- disse ridacchiando.
-Girati, dai, fai vedere!-
-Lascia perdere.- disse laconica.
Ma Takao non demorse. Senza il minimo tentennamento le afferrò
il ginocchio destro e lo tirò su verso il letto, facendola
ruotare verso di sé e lei non si oppose, non sbuffò
nemmeno, ma non alzò neppure per sbaglio gli occhi su di lui.
-Lo so che la crema puoi passartela benissimo da sola...- esordì
sistemandola meglio, passandosi la sua gamba destra attorno al fianco,
e tirandole su l'altra gamba dove c'era il grosso livido che
esaminò con attenzione.
Si stendeva da metà dell'interno coscia per almeno un palmo, e
aveva delle sfumature violacee e rossastre. Tirò su il ginocchio
e le fece allargare la gamba notando che arrivava fin dietro.
-...però non l'hai fatto, non ci hai messo nemmeno un po' di
ghiaccio.- continuò svitando il tubetto. -Se non ci pensi tu, lo
faccio io!-
Ari scoccò la lingua seccata e si puntellò all'indietro sulle braccia, lasciandolo fare.
Takao prese a passarle la crema. Era fredda sulla pelle e
avvertì, dopo un primo momento di tensione, i muscoli della
coscia rilassarsi sotto le sue dita che passavano leggere stendendo la
crema con movimenti circolari per farla assorbire dalla pelle livida.
Si accorse che i suoi occhi seguivano il lavoro della sua mano, ma
imperterrita la sua espressione non cambiava, era impenetrabile.
-Takao...-
-Vedila così, le persone importanti possono permettersi il lusso
che sia qualcun'altro ad occuparsi di loro.- la interruppe convinto che
volesse lamentarsi delle sue premure. -Quindi goditi i tuoi momenti da
persona importante e non rompere!-
Ma lei non si scompose.
-Takao... ieri notte...-
Fermò quel massaggio e alzò gli occhi su di lei.
-Ho detto.... ti ho detto qualcosa di troppo?-
-Di troppo?- chiese asciutto riprendendo quel lento movimento
sull'interno coscia. -Temo che ieri notte tu non mi abbia detto proprio
niente di quello che hai dentro.-
Di nuovo silenzio.
Mise un altro po' di pomata e riprese a massaggiare sempre con lo stesso movimento circolare.
Ari si tirò su raddrizzando la schiena, e dopo diversi minuti lo
sorprese abbandonandosi con il capo sulla sua spalla. Lo sguardo
era assorto, persa in chissà quali pensieri.
I suoi capelli gli solleticavano il petto nudo e il braccio.
Avvertì le sue mani stringersi intorno al tessuto del pantalone,
all'altezza del polpaccio.
-Hai talmente tanta roba chiusa lì dentro....-
Smise di stendere la crema e le passò il braccio intorno alle
spalle stringendola a sé, e con l'altra mano le accarezzò
il viso, scostandole alcune ciocche di capelli dietro l'orecchio. Si
chinò su di lei, strofinando la guancia contro la sua e le
parlò sussurrando appena al suo orecchio.
-Ari, sei tu vuoi, se riesci, buttami addosso tutto questo male, non ci
pensare su due volte e fallo. Io rimarrò zitto, lo sai, non
dirò mai nulla, ti ascolterò e basta....-
Ari strinse i pugni intorno alla stoffa dei suoi pantaloni e chiuse gli occhi.
Cosa avrebbe dovuto buttare fuori? Cosa c'era da dire?
Provò a prendere un lungo respiro ma le riuscì tremulo, e si rifugiò nell'incavo del suo collo.
Perché alla fine non c'era nulla da dire, purtroppo.
Era tutto... troppo!
E proprio come quella notte, Takao ebbe la sensazione che un terribile
mostro venisse ricacciato in fondo, nell'oscurità.
Con la mano pulita dalla crema le afferrò il ginocchio tirandola
di più a sé e la strinse nel suo abbraccio.
Di colpo la porta alle sue spalle fu aperta e a giudicare dal modo in
cui avvertì sussultare Ari, anche lei fu presa alla sprovvista
questa volta.
-Takao!-
-Takao, sei qui meno male, corri....-
Ma le parole morirono in gola sia a Kappa che a Hilary quando si resero
conto che forse avrebbe stato più saggio da parte loro bussare
prima si spalancare la porta. Kappa iniziò a balbettare
completamente paralizzato e fu Hilary a richiudere la porta della
stanza.
E in effetti, per quanto Ari e Takao non stessero facendo proprio
nulla, non si poteva negare che vista da fuori la situazione apparisse
più che fraintendibile. I vestiti sparsi per terra, entrambi
mezzi nudi sul letto, le gambe di Ari intorno alla vita di Takao senza
maglia, stretti in quell'abbraccio piuttosto ambiguo.
Dopo poco la porta si riaprì. Questa volta fu Takao ad apparire
sulla soglia e fulminò i due rimasti impietriti nel corridoio
con un'occhiataccia. Si era infilato la maglietta e li sovrastava
inviperito per quell'irruzione. Per una volta, una, che Ari si stava
lasciando andare dovevano arrivare loro a rompere!
-Ma siete cretini!? Che modi sono questi di entrare?- esordì burbero.
-Scusaci....- mormorò mortificato Kappa.
Hilary era talmente imbarazzata da non riuscire nemmeno a guardarlo in
faccia. Voleva solo dimenticare e non pensare a come li avevano colti e
a quello che molto probabilmente stavano facendo.
-Potevate bussare, che vi costava?! Questa è camera mia e quando
sto qui dentro gradirei essere lasciato in pace! Anzi, quando sto qui
non dovete proprio venire a cercarmi!-
-Mi dispiace, giuro. Non volevamo ma... ma... ma...- Kappa prese a
balbettare e si coprì gli occhi con entrambe le mani e si
voltò dall'altra parte perché, mentre Takao stava
lì a rimproverarli, alle sue spalle la sua ragazza, dopo essersi
guardata attorno alla ricerca di qualcosa, aveva ben pensato di
togliersi la maglietta nonostante la porta aperta e la loro presenza,
rimanendo così con solo i capelli a coprirle il petto e la
schiena.
-Ari!- la richiamò Hilary scandalizzata da tanta indifferenza nel girare nuda.
Takao si voltò giusto per vedere che Ari si stava solo
agganciando il reggiseno dietro la schiena. Lei si strinse nelle spalle
e si rimise la maglietta, con una buffissima espressione confusa in
faccia che sembrava tanto voler dire "Che c'è? Che ho fatto?".
-Almeno c'è un motivo valido per questa irruzione o volevate
solo disturbare?- sbottò scocciato Takao incrociando le braccia
al petto.
-Sì, certo!- si apprestò a dire Kappa tornando al motivo della sua presenza lì. -C'è Claire e...-
-Riesce ad essere molesta in ogni modo quella ragazza!- sbottò
Ari affiancando Takao, appoggiandosi con la schiena allo stipite della
porta.
-Il fatto è che ha schiaffeggiato Kai!-
Ari si lasciò sfuggire una mezza risata, che Hilary immediatamente ammonì con un'occhiataccia.
-Non c'è niente da ridere!- la rimproverò la giapponese,
cosa che sortì poco perché Ari continuò a
sghignazzare.
-Iniziamo bene! Spero di non essermi persa il meglio!- disse lei divertita.
-E perché lo avrebbe fatto? È entrata in casa e l'ha
preso a sberle così, senza motivo?- chiese Takao scettico.
-Praticamente sì!- confermò seria Hilary annuendo con vigore.
-È per Ari! Se l'è presa con Kai non appena ha saputo che
hanno litigato e che, per questo, lei ha ripreso a comportarsi, parole
sue eh, da disadattata!- precisò Kappa. -Se la stava prendendo
addirittura con noi!-
-Oh, ma che carina! Si preoccupa per te, ti vuole proprio bene!- disse
Takao alla ragazza, non afferrando il punto della situazione.
-È solo una povera pazza!- decretò rassegnata Ari alzando
gli occhi al cielo, decisamente stufa delle assurdità della
francese. Ora si metteva pure a combattere contro i mulini a vento!
-Si ma l'urgenza dove sarebbe?- chiese a quel punto il ragazzo.
-Giusto! Rei e Max hanno bisogno di te, stanno provando a calmare Kai e
a trattenerlo, ma è indemoniato, vuole ammazzarla!- fece
allarmato Kappa agitandosi.
-Cosa!?- esclamò allarmato.
-E quindi? Non potremmo lasciare che si ammazzino a vicenda?- propose
Ari seria. -La ragazza da difendersi, ha steso Yuri con una testata, se
la saprà cavare con Kai!-
-Perché non me l'avete detto prima!? Andiamo!- disse Takao
seguendo di corsa Kappa e Hilary, e a quel punto ad Ari non
restò che seguirli sbuffando.
Giunsero immediatamente in giardino, dove Kappa e Hilary avevano
lasciato Rei, Max e Daichi a trattenere Kai con la forza per evitare
che saltasse addosso a Claire, e ciò che trovarono li
lasciò allibiti.
Kai si era liberato dalla presa dei ragazzi, che ora gli stavano
attorno pregandolo di desistere dal fare ciò che stava per fare,
seduto sul pavimento della veranda con la francese bloccata bocconi
sulle sue ginocchia e una mano alzata, pronta come la spada di damocle
a colpire senza pietà il sedere della ragazza.
-Kai per favore, non fare pazzie!- lo pregò sconvolto Max.
-Leva le mani!- ordinò Kai imperativo a una Claire che
inamovibile teneva disperatamente le mani sul didietro nell'intento di
salvaguardarsi il fondoschiena. -Te lo faccio diventare più
fuxia del vestito se non levi immediatamente le mani!-
-Non ci provare!- strillò Claire dimenandosi nella vana speranza
di riuscire a liberarsi dalla presa del ragazzo. -Kai ti avverto, ti
denuncio per molestie!-
-Kai ti prego, ragiona!- lo supplicò Rei impotente.
-Mi denunci?- ringhiò Kai, oramai aveva gli occhi fuori dalle
orbite e iniettati di sangue. -Dovrei denunciare io a te! Sei tu quella
molesta che entra in casa d'altri e prende a schiaffi la gente!-
-Non osare Kai, lasciami immediatamente!- continuò a strillare
Claire scalciando sconvolta . -Ariel, grazie al cielo! Sei qui allora!-
-Ma te lo avevo già detto io che stava qui, maledetta papera!- fece furioso Kai.
-Di' a questo maniaco di lasciarmi, ti prego!- si lagnò la
francese rivolgendosi alla cugina che per tutta risposta sfoggiò
un ghigno poco rassicurante.
-Non sono un maniaco!-
Ari si chinò davanti a Claire, pronta a fare sfoggio della sua strafottenza.
-Claire, pensavo che volessi farti sodomizzare da Yuri, non da Kai!-
A quelle parole Claire, già paonazza per la situazione
estremamente imbarazzante in cui si trovava, si sentì
addirittura rizzare i capelli in testa.
-Ma come ti permetti!? Kai, lasciami, è un ordine!-
-Su, non ti lamentare!- continuò con noncuranza Ari per poi
farle segno col pollice alle sue spalle. -Ritieniti fortunata, la
japonskie qui dietro fino a qualche mese fa avrebbe dato qualunque cose
per trovarsi sulle ginocchia di Hiwatari e essere sculacciata per bene
da lui! Anzi, sono certa che neanche ora non le dispiacerebbe!-
Hilary arrossì di colpo fino all'attaccatura dei capelli e si sentì morire.
Rei e Max strabuzzarono gli occhi sconvolti e ammutoliti, Kappa
arrossì come un peperone e Daichi sghignazzò annuendo e
dicendo: -Sì, è vero, è proprio vero!-
Kai fece una smorfia disgustato e infastidito. Ottimo, evidentemente
Takao se l'era cavata benissimo da solo, Ari sembrava tornata la
stronza di sempre!
-Ari, ma cosa dici?! Cosa ti salta in mente!?- starnazzò sconvolta Hilary riuscendo incredibilmente a parlare.
-Suvvia Kai, possibile che devo dirti quello che dico sempre Yuri?- lo
ammonì la ragazza beffarda, rimettendosi dritta. -Almeno due
botte gliele potevi dare e la facevi contenta!-
Kai a quel punto, arrivato al massimo del disgusto, spintonò
Claire per terra, che urlò presa di sorpresa per quel breve
volo, e si alzò indignato, allontanandosi da quell'ammasso di
persone, deciso più che mai ad ignorare Ari e ogni schifezza si
facesse uscire dalla bocca. Era meglio restare zitto o avrebbe
rischiato di nuovo di offenderla pesantemente!
-Et voilà!- fece Ari sarcastica, mostrando con un movimento del
braccio la ragazza finita col sedere per terra. -Ed ecco a voi signori
come si libera una persona dalle grinfie del temibile Hiwatari!-
-Sei proprio una cafona indelicata!- la stroncò aspramente
Claire tirandosi su da sola e spolverandosi il vestito con dei
movimenti secchi delle mani.
-Dire cose inopportune è il tuo modo per far calmare Kai?!- le diete manforte Hilary risentita.
-E poi ti sembra modo questo di girare in mezzo a tanti ragazzi?-
continuò Claire isterica subito di seguito alla giapponese.
Le due ragazze sembravano aver trovato una perfetta sintonia per dare
contro ad Ari, e avrebbero continuato senza alcuna difficoltà se
non le avesse zittite.
-Ehi, ehi! Calma voi due!- le frenò Ari. -Chiariamo una cosa, io
non sono Hiwatari, se mi fate girare le palle vi faccio testa con testa
e non ci penso due volte!-
Hilary parve ingoiare un brutto rospo, mentre Claire decise di
abbassare il tono e rivolgersi di nuovo alla sua insopportabile cugina.
-Potrei sapere perché giri in mutande in una casa piena di
ragazzi?- le chiese per poi rivolgersi a Takao, rimasto imbambolato
lì in mezzo. -Non le dici niente? Non ti dà fastidio che
la tua ragazza vada in giro così?-
Takao parve preso alla sprovvista e bofonchiò qualcosa poco
convinto. -Ma io veramente... no, cioè, lei sta sempre
così, dorme in mutande, non è mai stato un problema per
nessuno!-
-Confermo, non dispiace a nessuno!- aggiunse Rei furbesco facendo
sghignazzare Max, che si nascose dietro qualche colpo di tosse fuori
stagione, e lasciando sbigottita la francese che passò lo
sguardo dai due ragazzi al giapponese.
-Stai facendo una battutina sulla ragazza del tuo amico?- chiese
scandalizzata a Rei squadrandolo con disapprovazione da capo a piedi,
quanto bastava per farlo sentire a disagio.
-Claire, Rei sta solo scherzando! Vuoi per caso dirmi come devo essere
geloso della mia ragazza?- le chiese Takao storcendo il muso e
incrociando le braccia al petto.
-Te l'avevo detto che è pazza!- ribadì Ari distrattamente.
Claire sospirò. Quanta pazienza! Quella era sua cugina, sapeva
già che non era normale, non si poteva certo aspettare che
avesse degli amici tanto diversi da lei!
-Potresti andare a vestirti, per favore?- le chiese col tono più cortese che le riusciva in quel momento.
-Non posso! Takao mi ha riempito di pomata e devo aspettare che si
asciughi, non posso infilare i pantaloni così!- le disse
facendole notare il livido nell'interno coscia.
La vista del livido fu accolta da una corale esclamazione di sorpresa da parte di tutti i presenti.
-Wow! L'avete beccata per bene!- fece Max impressionato voltandosi
verso Kai, che nel mentre si era accomodato poco distante, vicino
all'ingresso del soggiorno.
E di nuovo, tutte le buone intenzioni di Claire di portare pazienza, furono demolite e sostituite dalla totale rassegnazione.
-Cielo Ariel, cosa hai combinato questa volta?!-
-Niente... sono finita accidentalmente in mezzo ad un rapporto omosessuale tra Takao e il suo fidanzato!-
A quella battuta Hilary sbottò di nuovo, irritatissima dal fatto
che avesse messo in mezzo Kai con la sua solita indelicatezza. -Ari,
sei veramente insopportabile! Queste tue battute non sono per niente
divertenti, smettila!-
Come a volerla contraddire però, le risatine di Rei, Daichi e
Max seguirono le sue parole perché in effetti loro la battuta
l'avevano trovata piuttosto divertente.
Ari la squadrò dalla testa ai piedi con un'espressione beffarda
che diede ancora di più sui nervi a Hilary, e infine la
snobbò pure tornando a rivolgersi a Claire come se lei non le
avesse detto niente.
-Quindi, perché sei venuta?-
-Takao, non le dici niente?!- continuò Hilary, prendendosela ora
anche col giapponese che si ritrasse d'istinto sperando di rimanere il
più possibile fuori da tutti quei discorsi. -Le permetti di
parlare così a Kai!?-
-Suvvia, Hilary, scherzava....-
-Vorrei vedere te al suo posto!-
-Tranquilla, Hilary!- questa volta fu Kai direttamente ad intervenire,
più che altro per evitare che la ragazza si lasciasse sfuggire
qualche cosa di troppo davanti a tutti. -Sinceramente poco mi importa
delle sue battute squallide!-
A quelle parole Hilary sembrò acquietarsi, ma rimase comunque
estremamente offesa con Ari. Incrociò le braccia al petto e
diede le spalle a tutti, rimanendo sulle sue senza più dare
retta a nessuno.
-Beh, direi! Oramai ci avrai fatto il callo dopo un inverno con Boris
che non faceva altro dalla mattina alla sera!- gli fece notare Claire.
Ovviamente Kai, già abbondantemente indignato, non
commentò.
-Quindi?- la incalzò Ari.
-Giusto! Intanto sono qui per controllare come stai, e vedo che stai piuttosto bene....-
-Si è ripresa alla grande, direi! Fino a ieri era tutta morta,
tutta depressa! Era tipo "meglio se non parlo altrimenti ti stacco la
testa"!- esclamò Daichi con tanto di smorfie per far vedere
quanto depressa fosse la ragazza nei giorni precedenti e facendo
scoppiare a ridere gli altri. Claire scoccò un'occhiataccia a
Kai che si voltò risentito dall'altra parte.
-Che sciocchezze!- borbottò a mezza bocca Ari, ma immediatamente Max e Rei colsero la palla al balzo per contraddirla.
-Sciocchezze?- chiese il biondo affiancandola, e portando i pugni sui
fianchi. -Rei vogliamo ricordarle come ha risposto a Hitoshi?-
-Parola per parola?- chiese Rei furbo mettendosi dall'altro lato della
ragazza che li guardò diffidente, appoggiandosi col braccio
sulla sua spalla.
-Parola per parola!- confermò Max annuendo.
Rei tirò fuori dalla tasca un foglio ripiegato, lo aprì
con un colpo di polso e lo sollevò con fare solenne davanti agli
occhi.
-Ecco la tua risposta all'affermazione di Hitoshi di essere il tuo allenatore!- esordì.
-Ve la siete scritta?- chiese Ari incredula fissando il foglio che Rei teneva alto davanti a sé.
-E certo! Una perla del genere.... e non solo! Noi ce le scriviamo
tutte, abbiamo un quaderno intero con le uscite di Takao catalogate per
idiozie, compromettenti e memorabili!-
-Ehi!- protestò Takao sconvolto. -Begli amici che siete!-
-Le voglio leggere!- saltellò Daichi euforico. -Poi me le fate leggere?-
-Certo!- disse Rei. -Poi abbiamo una pagina e mezzo con quelle di Kai!-
-Sai, è sempre conciso, parla poco ma quando lo fa...-
-È stronzo!- completò prontamente Ari al posto di Max.
-Eh, sì... avrei usato un'altra parola, ma ok! E ora prego, Rei, rinfrescale la memoria!-
Il ragazzo si schiarì la voce e iniziò a leggere come se
si trattasse di un proclama ufficiale. -Per quanto mi riguarda, tu sei
l'allenatore di un bel cazzo di niente!- pausa ad effetto per
permettere ai presenti di cogliere a pieno ogni parola. -Non hai alcuna
autorità su di me, vediamo se comprendi: in questo momento non
c'è nessuno al di sopra di me, e l'unica autorità che
riconosco è quella di Yuri, e anche di questa in tutta
sincerità me ne sbatto le palle!- altra pausa. -Tu sei solo suo
fratello (e qui si riferiva a Takao ovviamente) quindi vedi di stare al
tuo posto e di rivolgermi la parola il minimo indispensabile
perché mi irriti.-
-Il mi irriti è stato un tocco di classe inaspettato!-
commentò Max sinceramente colpito. -Mi aspettavo di più
un mi "stai sul cazzo", mi hai sorpreso!-
-Ah be! A certi professori ha risposto cose ben peggiori!- disse Claire che non era rimasta per niente impressionata.
-Quindi, vuoi ancora negare che stavi nera fino a ieri?- chiese Max sorridendo furbo, convinto di averla fregata.
-E le cazzate che dite voi non le trascrive nessuno?- gli chiese Ari guardandolo di sbieco.
-Devo continuare?- chiese Rei, con ancora il foglio davanti. -Quando
gli hai detto che non può buttarti fuori dalla squadra. E poi
c'è anche l'intervento di Kai dove dice che la sua presenza tra
noi è solo una sua gentile concessione....-
-Che classe!- fece Max ammirato. -È sempre così carino!-
-Ragazzi potremmo sorvolare su tutta la faccenda, per favore?- chiese
Takao leggermente nervoso, visto che Ari non sembrava molto contenta
che le ricordassero del suo pessimo umore dei giorni precedenti.
-Ma certo Takao, tranquillo!- fece prontamente Rei. - Dopo tutto sei stato così bravo, un vero maestro!-
-Un maestro?- chiese il giapponese senza capire.
-Kai ce l'ha detto che stanotte sei uscito per recuperarla!-
continuò Rei dando una pacca sulla spalla dell'amico, per poi
continuare con tono malizioso. -L'hai rimessa a nuovo! Un cambiamento
da così a così, bravo al nostro Drago Azzurro!-
-Ti sei accorto che sono uscito?- chiese Takao a Kai.
-E che siete rientrati e vi siete chiusi in camera tua!- precisò Max fulmineo.
-E che c'entra il Drago Azzurro?- chiese ingenuamente Takao.
-Questi dettagli potreste risparmiarveli!- borbottò Claire
disgustata solo all'idea di quei due insieme, mentre Kappa e Hilary non
ebbero bisogno di immaginarseli. Purtroppo per loro gli bastò
ricordare come li avevano trovati poco prima in camera di Takao per
tornare paonazzi.
-Ah... beh, mi dispiace, non volevo svegliarti...- fece Takao ignorando totalmente le frecciatine.
-Cielo Takao, sei andato sbattendo ovunque!- gli fece notare Kai con
una nota isterica nella voce. -Che diamine ti costa accendere le luci,
hai svegliato mezzo vicinato!-
-Ma dai... questa volta ho preso solo il divano in pieno, non ho fatto tanto rumore!- si difese il giapponese.
-L'hai preso in pieno e ti sei cappottato a terra. Hai pure imprecato e
in tutta sincerità non pensavo proprio che conoscessi certe
parole!-
Takao arrossì di colpo. -Ma... ma che cavolo di udito hai?!-
-Non ti preoccupare Takao, non sei stato tu a svegliarlo!- lo
rassicurò Rei, lanciando un'occhiata furba al nippo russo.
-Semplicemente non chiude occhio da tre notti!-
Kai si irrigidì di colpo a quelle parole. Accidenti a Rei, non gli si poteva nascondere nulla!
-Ah, e perché?- chiese Takao.
Kai digrignò i denti esasperato. Quell'idiota di Takao gli stava
servendo tutto su in piatto d'argento! Perché diamine non stava
zitto?!
-Evidentemente era troppo preoccupato per riuscire a dormire!- come era
oramai ovvio, Rei non si risparmiò. Ma che cavolo di gusto ci
trovava a impicciarsi in fatti che non erano i suoi!? In certi momenti
Kai avrebbe voluto zittirlo a suon di schiaffi! Cielo, ma perché
stava ancora a subire quel branco di idioti!?
-Se eri preoccupato perché non hai fatto niente!?- lo
rimproverò Claire prendendosela di nuovo con lui.
-Non ero preoccupato, e non sono la sua balia!- puntualizzò cercando di restare calmo.
Proprio quando sembrava che Claire stesse per tornare all'attacco sulla
faccenda, Ari uscì dalla porta alle sue spalle con una tazza di
caffè in mano, richiamandola.
-Quindi Claire, quale dei tre ti ha mandato a controllarmi?-
-Nessuno dei tre, anzi, Yuri nemmeno voleva che venissi qui stamattina!-
-Che stronzo...- sbottò Takao.
-Avrà i suoi buoni motivi!- lo rimbecco la francese.
-Io non ne vedo!- disse Takao improvvisamente serio.
Claire decise di piantarla lì con quella discussione sterile e
squadrò la cugina da capo a piedi. -Quando ti sei messa i
pantaloni?- chiese notando solo ora che Ari indossava i pantaloncini
neri della tuta.
-Mentre Rei sparava cazzate!- disse spiccia sedendosi accanto a Kai sorseggiando il caffè.
-Comunque, sono qui perché ho novità, ragazzi!
Novità per voi sul campionato, e novità per te, Ariel!-
L'attenzione di tutti i presenti fu catturata in un attimo, si raccolsero immediatamente attorno a lei incuriositi.
Claire, gratificata da quel risultato, si diede un tono,
raddrizzò per bene le spalle e, scostandosi un ciuffo di capelli
dal viso, riprese a parlare.
-Per varie ragioni sono coinvolta nell'organizzazione di alcuni eventi
di questo campionato, e in esclusiva posso finalmente dirvi che prima
dell'inizio ufficiale si terrà un torneo amichevole tra le
quattro squadre che si saranno già qualificate per quest'anno.-
La notizia fu accolta con grande entusiasmo da parte di tutti, tranne che da Kai e Ari.
-Wow, che figata!- esclamò Max entusiasta.
-Interessante, potrò raccogliere dati e testare la preparazione nostra e degli avversari!- concordò Kappa.
-E non è tutto, ora arriva la parte più bella!-
continuò Claire. -Questo torneo amichevole avrà la durata
di una settimana e si svolgerà in un tour sulla crociera
più bella e lussuosa della flotta Stella Marina. Ogni giorno ci
fermeremo in una città diversa dove si svolgeranno gli incontri
amichevoli. Sarà magnifico!-
-In crociera!?- chiesero tutti all'unisono. Kai e Ari, che non avevano
mai fatto parte di questo "tutti", sbuffarono. Solo l'idea di dover
passare una settimana intera rinchiusi su una nave piena di gente
faceva venire l'orticaria a entrambi!
-Esatto! Ci sarà da divertirsi, è un evento importante e
sarà seguitissimo! È vero che il beyblade non è
uno sport professionistico, ma ci sono comunque non sacco di sponsor e
investitori appassionati, per non parlare del pubblico che vi segue e
della stampa...-
-Sì, ma hai detto che ci saranno quattro squadre! Quali saranno le altre tre?- chiese impaziente Takao.
-Voi, i Demolition Boys, i Baiutzu, e la squadra europea che
uscirà vincitrice dalle qualificazioni la settimana prossima.
-Che palle, non c'è niente di più inutile di
un'amichevole!- sbottò Ari, incrociando le gambe e finendosi il
suo caffè. E evidentemente Kai era della stessa opinione a
giudicare dalla più che eloquente espressione schifata stampata
sulla sua faccia.
-Dai Ari, sarà divertente!- disse ottimista Takao. -E poi
sarà come stare in vacanza su una crociera super fighissima!
Scommetto che si mangerà dalla mattina alla sera!-
-E ci sarà anche la piscina?- chiese Daichi curioso.
-Ovvio, ce ne sono tre, e ci sono anche gli scivoli acquatici!-
-Noooo! Sul serio?! Io adoro gli scivoli acquatici!- esclamò
gasatissimo Max con gli occhi che brillavano già solo all'idea.
-Starò tutto il tempo in acqua, io ho avvisato!-
-E mi raccomando portate anche l'abito elegante per le serate di gala!-
-Wow! Ci saranno delle serate di gala!?- chiese Hilary sognante. -In abito lungo quindi!-
-Che strazio!- si lagnò Daichi.
-Ovviamente mia cara!- Confermò Claire ignorando il piccoletto.
-Io e Ayumi nei prossimi giorni andremo a fare shopping, vieni con noi,
vero?-
-Che bello! Certo che vengo con voi, e poi sarebbe magnifico avere i tuoi consigli!-
-Perché non vi portare anche Ari?- propose immediatamente Rei
sfoggiando un sorrisetto scaltro. -Sarebbe carino coinvolgerla, non
trovate?-
-Ahahah! Molto divertente, Rei!- sbottò sarcastica la ragazza presa in causa, scoccandogli un'occhiataccia.
-Giusto, non si può certo presentare in anfibi alla serata di gala!- convenne Max sghignazzando.
-Non sarebbe carino per niente portarmela dietro!- li troncò
Claire con tono di rimprovero. -Mi è bastato andare a fare
shopping con Yuri e Kai ed è stato un supplizio! Non ho
intenzione di ripetere l'esperienza con una che sembra un concentrato
dei difetti di tutti e due!-
-Yuri e Kai sono venuti a fare shopping con te?!- chiese Takao ridendo
immaginandosi già la situazione ai limiti del reale.
-E tu evita di ridere sotto i baffi!- fece aspra Claire rivolgendosi a Kai. -Sei stato proprio un infame!-
-È stato Yuri a chiedermi di fargli compagnia.- si difese Kai
con finto tono innocente. -Che amico sarei se mi tirassi indietro nel
momento del bisogno!-
-Potevi evitare di fare lo stronzo!-
Ma invece di offenderlo, sembrò gratificarlo perché
gongolò ancora più gratificato per essere riuscito
perfettamente a sabotare l'idilliaco piano di quella stupida oca.
-È la cosa migliore che gli riesce, gli stai solo facendo un complimento!- le fece presente Ari.
-Comunque Ari tu non ti presenterai in anfibi, questo è sicuro!-
riprese il discorso Claire. -Ci penserò io a te ovviamente. Ora,
tornando alle cose importanti, ho una sorpresa per te, anzi due!-
continuò sorridendole dolcemente. -Iniziamo da questa
però....- prese la borsa e tirò fuori un pacchetto e
glielo porse.
Totalmente scettica, Ari afferrò il pacchetto giallo e se lo
rigirò tra le mani lanciandole un'occhiata ammonitrice. Non le
piaceva l'espressione di Claire, sembrava elettrizzata manco se il
regalo fosse stato per lei.
-Dai, dai aprilo!- la incitò emozionata battendo le mani.
-È un pensiero molto dolce che la mamma ha voluto farti e ora
sono certa che lo apprezzerai!-
-Spero per te che si tratti della colazione!-
-Non è la colazione Ariel, smettila con questo tuo cinismo ad oltranza, non è divertente!-
Tutti gli altri si radunarono immediatamente dietro di lei incuriositi
mentre apriva il pacchetto e tirava fuori il contenuto.
Era un mazzo abbastanza consistente di fotografie, almeno una
cinquantina sicuro. La prima in cima ritraeva due bambine piccole
sedute sotto un albero. Iniziò a sfogliarle frettolosamente,
cercando di capire che cosa fosse quella roba, lasciando tutti col
fiato sospeso, riuscendo a scorgere ben poco da dietro le sue spalle.
-Ne ha fatte due copie, una per te e una per me.- spiegò Claire
entusiasta. -Ha trovato i negativi e le ha fatte duplicare, sono le
foto di quando eri piccola, ci sono anche le foto dei tuoi genitori
e....-
-E cosa dovrei farmene io di 'sta roba?- chiese dimostrando un'insensibilità disarmante.
-Come 'sta roba, Ariel?- chiese scandalizzata Claire.
-Ma Ari, è un pensiero bellissimo!- le fece notare Max.
-Infatti, se qualcuno mi regalasse delle foto di mia madre io sarei felicissimo!- convenne Takao sedendosi al suo fianco.
-Ma non mi dire! Questo è perché voi ragazzi quando si
tratta della mamma non ci capite più un cazzo!- li freddò
aspra e spietata.-Da come è arrossito Max direi che ne abbiamo
uno, e con Takao siamo a due!-
-Certo che hai proprio un cuore di pietra!- le rinfacciò Daichi,
e per la prima volta Hilary non lo riprese per l'eccesso di
sincerità. -Ce l'avessi io una foto dei miei genitori!-
-Cazzo, siete insopportabili! È solo carta...-
-Potresti fare almeno lo sforzo di guardarle?- le chiese Claire
incrociando le braccia spazientita. -O devo dare ragione a Yuri quando
torno? Non voleva che venissi qui a mostrartele perché secondo
lui non te ne sarebbe fregato niente e non avresti reagito bene!-
-Visto! Yuri mi conosce bene, fidati di lui la prossima volta! Di
queste stronzate sentimentali io non me ne faccio proprio un cazzo!-
E fu quasi sul punto di sbattergliele in faccia quelle maledette foto,
ma una mano le afferrò con gentilezza il braccio frenando
quell'impulso.
-Dagliela un'occhiata, e poi buttarle se vuoi, che ti costa?-
Si girò verso Takao che le sorrideva rassicurante come suo solito.
Dargli retta o meno? Guardò di nuovo quel mazzo di fotografie che aveva tra me mani.
Per diversi secondi parve combattuta e non disse niente, continuando a
fissare prima le foto e poi la mano di Takao stretta sul suo braccio.
Nessuno osò parlare, sia perché troppo sorpresi dal fatto
che Ari sembrasse avergli dato ascolto, che per la paura di farle
cambiare idea con qualche parola sbagliata.
-Guarda 'ste foto e falla finita!- si intromise bruscamente Kai
spazientito da tutta quella perdita di tempo. Cavolo, lui si stava
allenando così tranquillamente quella mattina e invece no, aveva
dovuto subire prima le molestie di quella francese da strapazzo e ora
le chiacchiere di tutti quei cretini! Non gliele fregava niente delle
foto di Ari, voleva solo che si spicciassero e che Claire se ne
tornasse da dove diavolo era venuta!
-Tsk, è ridicolo!- sbottò Ari storcendo la bocca in una
smorfia disgustata, ma per fortuna l'irruenza di Kai non la fece
desistere dalla richiesta di Takao, e anzi si decise ad accontentarli.
Iniziò a sfogliare le foto una dopo l'altra senza prestare
troppa attenzione.
Claire era impressionata! Quel giapponese idiota fissato con le
trottole era riuscito a far ragionare sua cugina, e addirittura a
convincerla a fare qualcosa che Yuri aveva dato per scontato che lei
non avrebbe fatto!?
-Ehi, rallenta, così non vedrai niente!- le fece notare Daichi.
-Oh, guarda questa!- Takao le prese una foto dalle mani, prima che la
passasse alla fine del mazzo, e la sollevo per farla vedere meglio
anche ai ragazzi dietro di loro. -Questa è la foto del
matrimonio dei tuoi genitori! Come era bella tua mamma!-
-Sì, splendida!- lo liquidò Ari distrattamente, passando
alla foto seguente di sua madre e sua zia sedute ad un tavolo imbandito
a festa.
-È vero, era molto bella. Sembra una fata!- convenne Hilary
osservando la giovane donna bionda ritratta sulla foto in questione. Il
suo abito da sposa era semplice e tra i capelli color grano aveva
intrecciati dei fiori di campo. Sembrava la donna più felice del
mondo stretta al braccio del suo sposo, un uomo sulla trentina alto,
dal fisico impostato, bruno e con degli occhi celesti e luminosi come
gemme. -Anche tuo padre era un bell'uomo!-
-E questa e tua mamma, Claire!- Max indicò la donna bruna al fianco della sposa.
La ragazza si sporse per vedere la foto e annuì.
-Le assomigliate molto!- notò Rei. -Tranne per gli occhi, Ari li ha uguali a sua mamma.-
Intanto che gli altri ciarlavano su quella foto, Kai buttò un
occhio sull'ultima che Ari stava fissando. Non si era soffermata su
nessuna in particolare, ma su quella sì e la cosa gli parve
strana. Osservò lei, ma non tradiva alcuna emozione, sempre dura
e fredda, e poi di nuovo la fotografia tra le sue mani. Dovevano essere
lei e sua madre. Lei poteva avere forse cinque anni e stava in braccio
a sua madre che, a giudicare dal pancione, doveva essere su per
giù al sesto mese di gravidanza.
-Ari...- le parlò in un sussurro e le porse la mano. Non voleva
che gli altri se ne accorgessero intanto che erano distratti dalla foto
del matrimonio o quello che era. -… posso vederle anche io?-
Lei non alzò nemmeno gli occhi su di lui, gliele passò
tutte senza fiatare e si voltò verso Takao incrociando le
braccia.
Le diede un'altra occhiata per essere sicuro che fosse tutto ok, ma lo sapeva, Ari non era tipo da far trapelare nulla.
Velocemente controllò tutte le foto per capire che altre
sorprese potevano esserci, anche se era difficile poterne trovare,
erano scatti piuttosto normali di una famigliola felice.
-E questa chi è?- chiese Takao curioso indicando la donna alla
destra del papà di Ari, sempre sulla stessa foto del matrimonio.
Era molto bella, i tratti del volto erano perfetti, i capelli lunghi e
argentei ricadevano ondulati sulle spalle, ma ciò che
catturò l'attenzione di Takao fu lo sguardo intenso e fiero, che
dava l'idea di un carattere forte e deciso.
Claire la guardò e poi si strinse nelle spalle. -Non lo so, deve essere la testimone di nozze, anche mia mamma lo era.-
-Accidenti, le russe sono impressionati!- commento Rei con un sospiro. -Belle ma fredde come il ghiaccio!-
-E tu che ne sai che è russa?- domandò Max incuriosito.
-Si vede lontano un miglio!- disse cinese. -Hanno quel qualcosa.... anche sua mamma era russa, vero?-
-Ma che avete, il radar per le russe voi ragazzi?- chiese Claire.
-Anche Boris ha notato che la madre di Ariel era russa, e se n'è
uscito con delle battute infelici sul fatto che non fosse ariana!-
-Eppure... ho come l'impressione...- esordì Takao titubante catturando l'attenzione dei presenti.
-Cosa?- chiesero tutti incuriositi.
-Mi ricorda qualcuno! Ne sono sicuro... mi sembra di averla già
vista o comunque assomiglia a qualcuno che conosco!-
-Se avessi visto una che assomiglia a questa ragazza, io non me la
sarei dimenticata così facilmente!- disse gioviale Rei.
-Sul serio Rei, non so cosa sia, ma ha qualcosa....- Takao si
avvicinò la fotografia per osservare meglio la giovane donna dai
capelli argentati. Forse erano quelli, forse era solo suggestione,
magari gli ricordavano i capelli di Ari, li aveva sciolti, lunghi e
ondulati come lei adesso.
-Takao... non ti starai fissando?- chiese Hilary scettica.
Osservò bene il viso. La pelle era candida, e poi rimase
folgorato da quello sguardo ametista. Allontanò la foto e
schioccò le dita trionfale.
-Ecco cosa! Sono gli occhi!- esclamò contento. -Questi occhi io li ho già visti!-
Ari guardò la foto in questione, prestandogli finalmente attenzione.
-Quella è zia Anya!- sentenziò laconica sorprendendo i presenti.
E, sorpresa delle sorprese, Ari continuò a parlare con una
spensieratezza impressionante, sotto lo sguardo sconcertato dei
ragazzi. Sciolse le gambe e le lasciò penzolare giù
dondolandole avanti e indietro e alzò gli occhi verso il cielo
limpido e azzurro.
-Ogni tanto veniva a trovarci e mi preparava la panna cotta. Era buona,
ma sapeva cucinare solo quello, lo diceva sempre!-
Kai smise immediatamente di sfogliare le fotografie, pietrificato.
-Ari... non esiste nessuna zia Anya, tua madre era figlia unica!- le
fece presente Claire titubante trovando la faccenda, non sapeva
perché, un tantino inquietante.
-Forse era un'amica di famiglia.- ipotizzò Kappa. -Dopo tutto
era la testimone di nozze, molto probabilmente si faceva chiamare zia
per questo.-
-Ti ricordi di una sconosciuta che ti preparava la panna cotta ma non ti ricordi di me e di mia madre?- fece offesa Claire.
Ari fece spallucce con indifferenza e continuò a parlare disinvolta.
-Mi piaceva la zia Anya, era tosta! Fu lei a regalarmi Drawind...-
piegò tirando fuori dalla tasca del pantaloncino il suo beyblade
e osservandolo quasi con una punta di nostalgia. -Ma non si chiamava
così, aveva un altro nome che a me non piaceva, non mi piaceva
affatto, così gliene diedi uno io....-
Ari si interruppe e aggrottò la fronte. Il suo sguardo si fece
più intenso e l'espressione tornò dura.
-E come si chiamava?- chiese Daichi curioso.
Giusto, come si chiamava! Questa era la domanda! Serrò la
mascella e continuò a fissare il beyblade grigio e giallo
stretto tra le sue dita. Solo ora ci stava pensando, se ne stava
rendendo conto, il primo nome del suo Drawind... ma come....
-Allora, quale era il suo nome?- chiese questa volta Max.
Kai si sporse oltre lei e prese dalle mani di Takao la fotografia del
matrimonio e rimase in silenzio ad osservarla. Nessuno ci fece caso,
erano tutti incuriositi e volevano sapere da Ari quale brutto nome era
toccato a quel bey per meritarne uno nuovo.
Alla ragazza bastò una sola occhiata per capire. Strinse il bey
nel pugno e i capelli le ricaddero davanti al viso, provando un insieme
di sensazioni confuse e contrastanti. Ecco come!
-Ari, ti sei incantata?- le chiese Takao passandole una mano davanti agli occhi.
-Tre...- sibilò alzandosi. Lo sguardo si era fatto cupo improvvisamente, come un cielo tempestoso.
-Tre?- chiesero gli altri perplessi.
-Beh... io non ne capisco di beyblade, ma effettivamente non mi sembra
un gran bel nome, diciamo manca di originalità!- disse Claire
piuttosto confusa.
Ari non risposte, fece solo qualche passo avanti verso il centro del
giardino, passandosi una mano tra i capelli buttandoli indietro. Prese
a mordicchiarsi l'unghia del pollice cercando di riorganizzare i
pensieri e le idee, di analizzare tutto ciò che sapeva e che
ricordava.
-Ari... è tutto ok?- chiese Takao perplesso, venendo ignorato.
Prese a muoversi nervosamente avanti e indietro. I ragazzi iniziarono a
scambiarsi delle occhiate per sapere se almeno uno loro ci avesse
capito qualcosa.
Alla fine si voltò di scatto verso Kai, fermando i suoi occhi su
di lui che si trovò costretto al alzare la testa sconcertato e
allibito.
-Eaglborg!- soffiò grave, schiacciando Kai con
l'impetuosità del suo sguardo e del suo tono accusatorio.
-Perché tua madre mi ha procurato un bey della Borg?-
Gli parlò in russo, lasciando gli altri all'oscuro.
Ma Kai era senza parole, senza fiato. Non riusciva a ragionare,
figuriamoci a parlare e a dare delle riposte. Era più confuso di
lei, lei che riusciva a rimanere fredda davanti alle fotografie dei
suoi genitori, lei che prendeva tutto con una razionalità
disarmante. Lui solo adesso si stava riprendendo da quell'inaspettata
sorpresa, ed era talmente stordito da non riuscire a pensare tra le
mille domande che si stavano affollando nella sua mente. Sapeva solo
che sua madre era in quella fotografia. Non sapeva perché, non
sapeva come mai lei e i genitori di Ariel si conoscessero, come mai
fosse così amica da essere la testimone di notte e da farsi
chiamare addirittura zia da loro figlia. Le faceva la panna cotta...
pensava che la preparasse solo per lui!
Non sapeva rispondere a nessune di queste domande, figuriamoci se
poteva rispondere a quelle di Ari che sicuramente era molto più
avanti di lui.
-Io... non lo so... non so niente.-
Ma Ari era già andava oltre. Quella donna era ciò che
l'aveva legata alla Borg quindi. Ma perché? Perché
proprio lei che aveva una famiglia? I suoi genitori lo sapevano di cosa
si trattava? Si fidavano di lei questo era ovvio, ma fino a che punto
erano coinvolti? Fino a che punto era coinvolta quella donna? Che razza
di meccanismi c'erano dietro?
Gli altri erano tutti orfani, trovatelli, bambini abbandonati finiti in
quel monastero, allora perché la madre di Kai le aveva dato quel
beyblade? Era destinata a finire lì dentro ancora prima della
morte dei suoi?
Anya.... Era ovvio che fosse coinvolta, dopo tutto era una Hiwatari, ma fino a che punto si era spinta?
Cazzo! Aveva voglia di lanciare quel fottuto beyblade il più
lontano possibile da lei, che nervi! Aveva troppe domande e troppi
pochi elementi.
-Qualcuno ci ha capito qualcosa, ragazzi?- chiese Daichi confuso tanto quanto gli altri.
-Yuri aveva ragione!- disse all'improvviso.
-Cosa?- chiese Claire sorpresa.
-Non avresti dovuto mostrarmele! Rivangare il passato porta solo rogne!-
-Ecco!- disse di punto in bianco Takao battendosi il pugno sul palmo
della mano. -Ha gli stessi occhi di Kai! È tua madre, vero? Per
questo Ari ha detto tre?- chiese candidamente al ragazzo seduto
accanto.
Kai sussultò e istintivamente si ricompose tornando quello di sempre. -Non sono affari tuoi!-
Ari si avvicinò a Kai e si chinò verso di lui per
recuperare il mazzo di fotografie che aveva lasciato al suo fianco. Kai
inconsciamente strinse tra le dita la foto che aveva tra le mani.
-Quella tienila pure se vuoi!- gli sussurro in russo prima di voltarsi verso Claire e porgerle le foto.
-Portatele se non vuoi vederle nella pattumiera!- le disse spiccia. -E
contatta tua madre, se ha altre foto dove è presente questa
donna falle avere a Kai!-
-Ma Ari....- protestò delusa Claire prendendo le foto.
Ari entrò in casa senza dare più retta a nessuno. Aveva
bisogno di fumare, doveva ragionare, e forse era anche meglio cambiare
ambiente, lì c'era troppa gente, troppa confusione, ma dove
poteva andare? Nell'ufficio nel capannone degli Shell Killer non aveva
alcuna voglia di tornarci per ora, e non le veniva in mente nessun
altro posto.
Si sciacquò velocemente in bagno, si mise qualcosa addosso,
recuperò le sigarette e uscì di nuovo in giardino. Erano
ancora tutti lì a fare chiacchiere.
Si legò i capelli in una coda e si accese la prima sigaretta,
sedendosi sotto la veranda, quanto più lontano possibile da
loro.
-Ma che sta facendo? Che le è preso?- chiese Kappa a bassa voce, osservandola di sottecchi come anche gli altri.
-Sta ragionando!- spiegò Takao picchiettandosi con l'indice la tempia.
L'aveva già vista diverse volte all'opera. Lei si metteva in un
angolo, si concentrava, ogni tanto si mordicchiava l'unghia del pollice
o fumava e a volte, quando i pensieri si facevano particolarmente
intensi, iniziava a far tremare la gamba per scaricare la tensione. Il
quel momento Ari stava rielaborando i dati che aveva a disposizione per
arrivare a un quadro della situazione più chiaro.
-Però è stata carina a chiedere a Claire di procurartene altre!- fece voltandosi verso l'amico.
-È vero, una gentilezza inaspettata!- convenne Claire osservando la cugina.
-Non capisco la tua sorpresa, Takao.- disse Kai. -Non sei stato tu a chiederle di passarci sopra?-
-Assolutamente no! Anzi, è da ieri notte che ho una gran voglia
di prenderti a calci, se non l'ho fatto è solo perché
voglio chiudere questa storia.- gli disse con uno stranissimo sorriso
sulla faccia, di quelli cordiali e tirati che ricordavano tanto il non
Takao e che lasciò gli altri sbigottiti. -Ma fidati, non sai
quanti te ne meriteresti!-
Kai non prese per niente bene le parole di Takao. Ma come diamine si
permetteva di prendersi tanta libertà nei suoi confronti? E poi
che cosa voleva dire che voleva prenderlo a calci? Ari gli aveva
parlato? E di preciso cosa gli aveva detto per tirarselo così
dalla sua parte?
-Questo è tutto da vedere se sono io a meritare di essere preso a calci!-
-E poi vedremo.... più tardi vedremo!- Takao continuò con
quel finto tono cordiale che lo faceva apparire estremamente strano.
-Ora non è il momento.- concluse proprio mentre Ari si alzava
dal suo posto e li raggiungeva con passo svelto, ancora assorta nei
suoi pensieri.
-Ari, c'è ancora la seconda sorpresa...- le fece Claire, ma Ari
la ignorò. Si era alzata dal suo angolo solo per avere
l'informazione che avrebbe confermato una delle sue ipotesi, e si
rivolse direttamente a Kai, senza barare alla presenza degli altri.
-Il cognome di tua madre da nubile! Anastasia...?-
-Romanova.- risposte secco Kai.
-Interessante....- sussurrò Ari e una luce trionfale si accese nei suoi occhi.
-Cosa è interessante?- chiese Daichi incuriosito.
-Sul serio?- chiese Max.
-Anastasia Romanov?- fece Claire poco convinta.
-Come la principessa!- disse Hilary.
-In che senso come la principessa?- chiese Daichi.
-La principessa Romanov.... La principessa perduta!- gli spiegò Claire.
-Vero! Hanno lo stesso nome!- notò Kappa.
-E chi sarebbe?- chiese il piccoletto senza capire e venendo ignorato.
-Lei era la principessa Anastasia Romanova!- puntualizzò Kai con una punta d'acidità.
-Non la stessa, spero!- disse Claire trovato la faccenda piuttosto ridicola. -Nel senso che per te era come una principessa?-
-Nel senso che lei era nobile di nascita! Ereditò il titolo di principessa.-
-Quindi se tua mamma era una principessa, vuol dire che anche tu sei
una principessa!- esclamò Daichi palesando uno dei suoi soliti
ragionamenti insensati.
-Al massimo è un principe!- gli fece notare Hilary aspra.
-Silenzio!- li ammonì Ari severamente, che nel mentre era
rimasta lì a rimuginare in silenzio. -Kai dammi conferma: la
fenice te l'ha donata tua madre?-
-Io non lo so, non ricordo....-
-L'hai ricevuta da tua madre, ok!-
-Come fai a dirlo? Come fai a essere sicura che non appartenesse alla famiglia Hiwatari?- le chiese Max.
Ari parve addirittura infastidita dalla domanda e parve soppesare per
un attimo se valesse o meno sprecarsi a dare una risposta.
-Me lo dice il suo nome e me lo conferma il suo cognome!-
-E cioè?- la incalzò Takao.
-Il nome Anastasia significa resurrezione. Il concetto di resurrezione,
di morte e rinascita è strettamente legato alla Fenice di fuoco.
Spesso, quando le famiglie sono consapevoli di custodire un animale
sacro, al futuro custode viene dato un nome che lo leghi a lui in suo
onore. Per esempio il mio nome è legato all'elemento dell'Aquila
Bianca.-
-Oh sul serio?- chiese Takao sorpreso.
-Io pensavo che ti chiamassi come la sirenetta!- disse Max deluso.
-La che?- chiese Ari confusa.
-La sirenetta sai...- le spiegò il biondo facendo ondeggiare su
e giù la mano mimando il movimento delle onde, sempre più
imbarazzato sotto lo sguardo severo di Ari. -No, eh?-
-Ma ti pare che conosce 'sta roba da femmine?- gli chiese Takao disincantato.
-Ariel è lo spirito dell'aria nella commedia "La tempesta" di
Shakespeare. Smettetela di divagare!- li rimproverò. -Il
cognome.... Ho bisogno di spiegartelo? Pensaci Kai, chi ha creato Black
Dranzer?-
Kai sussultò. Cavolo era così ovvio!
-Esatto, la serpe in seno della famiglia imperiale, Grigorij Rasputin.
Si deve trattare di un qualche ramo cadetto, ma la Fenice è
rimasta sempre in mano ai Romanov, fino ad arrivare a te.-
-Wow che figata!- disse Max impressionato. -Sembra uno di quei misteri da film!-
-Ma cosa lega tutto questo.... che nervi! Perché c'è
sempre qualcosa che mi sfugge!?- disse tra sé e sé Ari
riprendendo a mordicchiarsi il pollice. -E cazzo, perché non
riesco a togliermi dalla testa la parola "principessa"?-
-Forse è perché la stanno ripetendo senza tregua!- le fece presente Kai.
Ari si voltò verso i ragazzi e li fulminò con uno sguardo
omicida. -Allora finitela, state interferendo coi miei ragionamenti!-
-Ok, ok! Rilassati Sherlock, per oggi hai risolto abbastanza misteri!- disse Claire.
-Mi pare di non aver risolto un bel niente!-
-Scherzi? Hai scoperto un sacco di cose cool!- disse Max ancora più gasato.
-A voi sembra tanto, a me sembra niente invece! È come se fossi
rimasta ferma sempre sullo stesso punto! Ho troppe poche
informazioni.... Perché? Perché la Borg?- rabbiosamente
si batté un pugno nel palmo della mano. -Basta! Ho bisogno di
distrarmi, mi sto impantanando. Forza, datemi un altro argomento
valido!-
-Io ce l'ho!- rispose prontamente Claire alzando la mano.
-Sentiamo!-
Prese di nuovo la borsa e tirò fuori questa volta una carpetta azzurra e gliela porse.
-Quindi, qualche mese fa stavi lavorando sui beyblade di Yuri e i ragazzi, ti ricordi?-
Ari grugnì come segno d'assenso, mentre iniziava ad esaminare i fogli che aveva tra le mani.
-Bene, casualmente ho trovato i tuoi progetti...-
Ari inarcò un sopracciglio, alzò gli occhi dalla pagina e la fissò scettica.
-Casualmente...-
-Sì!- confermò Claire. -E mi sono sembrati interessanti e per non sbagliare....-
-Erano protetti da password!-
-Beh, allora "Kaièunfrocettodelcazzo" non è un granché come password!-
Max e Rei scoppiarono a ridere, mentre Hilary diventava viola dalla rabbia.
-Ari!- sospirò Takao rassegnato.
-Che c'è?-
-E lasciare la lista degli insulti sotto il materasso non è
molto furbo se vuoi proteggere i tuoi lavori da occhi indiscreti! Non
lo sai che le password non si scrivono da nessuna parte?-
-Mi vengono in mente troppi insulti quando si tratta di lui, non volevo rischiare di confondermi e perdere il lavoro!-
-Allora evita di usarmi per le tue password la prossima volta!- le disse stizzito il diretto interessato.
-Bene, allora la prossima volta che mi fai incazzare ti conficco
direttamente una forchetta nella coscia! Sarà sicuramente
più appagante che scrivere una lista di insulti!-
-A proposito della lista, poi ce la farai leggere, vero?- chiese Max con le lacrime agli occhi per le risate.
-Chiedilo a Boris, credo che se la sia incorniciata.- disse Claire.
-Hai coinvolto anche Boris?!- chiese Ari scocciata da tanta invadenza.
-Oh signore!- sospirò rassegnato Kai coprendosi il viso con una mano.
-Erano scritti in russo, che altro potevo fare?-
-Ok non è un problema, glielo chiedo subito!- affermò Max
tirando fuori il cellulare e iniziando a scrivere il messaggio.
-Chiedigli la versione integrale!- gli consigliò Claire. -Ce
n'erano alcuni su Yuri veramente di pessimo gusto che hanno fatto
arrossire persino lui! Ora tornando a noi... Dicevo che ho mostrato a
papà i tuoi progetti per i nuovi beyblade dei ragazzi e ne
è rimasto così tanto colpito che ha deciso di finanziare
il tuo lavoro! Hai i fondi per fare tutto: reperire i materiali,
prendere assistenti, consulenti, macchinari, laboratori.... Ha
già parlato con il presidente Daitenji e puoi iniziare
praticamente da subito alla BBA!-
-Sul serio?- Ari incredula controllò di nuovo i fogli cercando conferma.
-Certo! Non sei contenta?!- le chiese Claire soddisfatta per essere
riuscita a sorprenderla fino a lasciarla a bocca aperta. E non vedeva
l'ora di portarla alla BBA!
Ari abbassò impercettibilmente i fogli. Se era contenta? E certo che lo era, anche se....
-E Yuri lo sa? Gliene hai già parlato?-
-No, mi sembra giusto che sia tu a dirglielo, il progetto è tuo,
i fondi sono legati a te!- le spiegò. -Sai, mi hai sorpreso, non
credevo che avessi tali capacità di concentrazione addirittura
per tirare fuori un lavoro del genere, visto che non ti sei mai
sprecata a fare i compiti o a studiare per le interrogazioni! Pensavo
che avessi tipo qualche deficit di attenzione....-
-E perché avrei dovuto studiare? È già tanto se
facevo gli esercizi di matematica da passarvi durante i compiti in
classe!- Claire arrossì mentre Kai si voltò dall'altra
parte facendo finta che la cosa non lo riguardasse. -E non è un
deficit di attenzione, è semplice noia, e io mi annoio
facilmente con le cose stupide!-
-Quindi i ragazzi avranno dei nuovi beyblade fatti da te? Mi piace
l'idea!- disse Rei entusiasta, così come gli altri. Sapevano che
la ragazza era un ottimo tecnico e che potenzialmente ne sarebbero
usciti dei bey potenti.
-Ma non può!- si intromise Kappa risoluto. -Ari è dei
BladeBreakers, non può occuparsi della progettazione e
costruzione dei beyblade di una squadra avversaria, è un
conflitto di interessi! E poi deve allenarsi con noi, non c'è
tempo, il campionato sta per iniziare e non può lavorare ai bey
dei russi.-
-Questo progetto le serve anche per superare l'anno scolastico. Ha
fatto più assenze che presenze, ha avuto una condotta da
riformatorio, per non parlare dei voti! Penso che questo sia più
importante!- lo informò Claire trovando quell'intromissione
fastidiosissima. Ma come si permetteva quel tappetto di opporsi a una
cosa così importante e che nemmeno lo riguardava!? Lei aveva
lavorato tanto per riuscire a fare avere tutto ad Ariel, e quel cosetto
brutto non doveva assolutamente permettersi di mettere bocca su una
cosa del genere!
-Professore, lei si occuperà solo dei beyblade di Yuri, Boris e
Sergej.- gli fece presente Rei. -Il conflitto d'interessi non ci
sarà se in campo affronterà Ming Ming, Garland o Ayumi.-
-Tutto, quindi posso avere tutto?- chiese ancora Ari stringendo i fogli
tra le mani senza tradire l'ombra di un'emozione. -Posso veramente
realizzarli così come li ho progettati?-
-Sì, certo!- confermò Claire un po' delusa. Ari era
sicuramente rimasta colpita e incredula, ma si aspettava più
entusiasmo da parte sua. Cavolo, le stava dando l'opportunità di
realizzare un progetto in cui aveva messo tutta sé stessa, e lo
si capiva benissimo dall'impegno che ci aveva messo in quel lavoro e
dalla cura dei dettagli.
-Mi avevi detto che i loro beyblade sono combinati male, praticamente
rattoppati, e che così hanno affrontato l'ultimo campionato,
giusto?- le chiese improvvisamente Takao. Aveva notato anche lui che
c'era qualcosa a frenare il suo entusiasmo.
Ari annuì, poco convinta.
-Bene, allora voglio che ti occupi dei loro bey!-
-Ma Takao!- protestò Kappa, ma il ragazzo lo ignorò continuando serio.
-Ti chiedo di impegnarti al massimo affinché possano dare il
meglio quest'anno. Voglio combattere contro di loro ad armi pari e sono
sicuro che grazie a te sarà possibile! Siete d'accordo con me
ragazzi?-
-Sì, ben detto Takao!- disse Rei.
-Accetto la sfida!- disse Max. -Voglio proprio vedere con dei nuovi beyblade cosa saranno in grado di fare!-
Ari li scrutò attentamente. -Sicuri?-
-Ovvio! Fagli pure questi nuovi bey, sono sicuro che li batterò anche così!- disse Daichi.
-Vi faranno tremare il culo, lo sapete, vero?- li avvertì lei.
-È allora dove sta il divertimento?- Takao sfoggiò un
sorrisetto accattivante. -Siamo campioni, scendiamo in campo per
lottare, non per giocare!-
-Ma ci vorranno giorni, come farà a seguire gli allenamenti e a
fare tre beyblade!?- continuò a protestare il professore.
-In verità i beyblade sono quattro.- disse Claire.
-Quattro?- chiesero in coro gli altri.
-Wolborg, Falborg, Seaborg e...?- li contò Kappa.
-Dranzer...- completò Ari. -Avevo progettato anche un nuovo
Dranzer. Quello che abbiamo fatto per la finale dell'anno scorso
è arrangiato e non è certo il massimo. Su questo
però vorrei che tu mi dessi una tua opinione e in caso sentiti
libero di metterci mano.-
Kappa parve sorpreso. Non si aspettava certo che Ari gli parlasse in
quel modo... non si aspettava che gli parlasse in generale e basta.
-Io?-
-A livello tecnico conosci meglio di me questo beyblade, io mi sono basata su altre fonti.-
-Non avevi detto che eri incazzata con me?- le chiese Kai. -Perché lo hai fatto?-
-Non l'ho fatto perché mi stai simpatico, tranquillo!- lo
freddò con un'occhiataccia. -Se così fosse non avrei
dovuto farlo nemmeno a Yuri. Mi intrigava l'idea di progettare da zero
un nuovo Dranzer, non pensavo che avrei potuto addirittura realizzarlo,
era solo pura speculazione. Sei liberissimo di fare come ti pare, se
non vuoi usarlo non mi importa!-
-Ma certo che lo userà! E sono sicuro che gli piacere un sacco e
sarà perfetto, vero Kai!?- si mise in mezzo Takao senza grande
successo. Ari non sembrava per niente convinta delle sue parole, anzi
non gliene fregava niente di Kai, mentre il ragazzo in questione
scoccò la lingua stizzito.
-Questo è da vedere!-
-Posso iniziare subito quindi?- chiese Ari ora pienamente convinta e entusiasta per quella sfida.
Claire annuì e le sorrise. -Immediatamente!-
-Bene, allora andiamo, non c'è tempo da perdere! Mi ci
vorrà una settimana di lavoro se riesco a farmi spedire tutti i
materiali entro oggi.- le restituì la carpetta e si
incamminò verso l'uscita senza badare se veramente la cugina la
stesse seguendo o ascoltando. -Se riesco a procurarmi tutto, non ci
sarà da fare nient'altro che crearli.- poi si fermò sulla
porta, e si voltò vero il professore che era rimasto basito. -Ti
mando il progetto del nuovo Dranzer tra qualche ora. Cerca di farmi
sapere cosa ne pensi entro domani mattina. Ci vediamo stasera!-
-E te ne vai così?- Takao la fermò prima che sparisse oltre la porta del salotto.
Ari si guardò le gambe e si tastò le cosce, come a cercare qualcosa nelle tasche.
-Li ho messi i pantaloni, che altro devo fare?- Chiese lasciando
sconcertata Claire. Cosa voleva dire? Che forse qualche volta era
veramente uscita in mutante come aveva ipotizzato già una volta
Yuri? Cielo, sperava proprio di no!
Takao mise il broncio e puntellò gli indici imbarazzato. -Non mi
dai neanche un bacetto prima di andare via?- mugugnò a mezza
bocca.
Ari lo guardò con un'espressione indecifrabile, e così
rimase anche quando tornò indietro e gli si fermò di
fronte guardandolo dall'altro.
Lui rimase seduto e imbronciato, ma alla fine si fece sfuggire un
sorrisetto soddisfatto che fece increspare impercettibilmente
l'imperturbabilità della ragazza.
Gli avrebbe mollato un pugno giusto al centro della testa? E invece no
si chinò su di lui e gli afferrò il viso, stringendogli
le guance in modo buffo.
-Smettila di fare lo scemo...- lo ammonì burbera, e gli
mollò con poca cura un bacio sulla bocca per poi spingerlo
indietro. -…e di farmi perdere tempo!-
-Si può sapere che ci facciamo qua sotto?- chiese Ariel col suo
solito tono scocciato. Trovava insopportabile il fare enigmatico di
Claire che imperterrita continuava ad avanzare con passo cadenzato in
quel garage, con il sorrisetto furbo di chi non vede l'ora di rivelare
chissà qualche grande segreto. Stava iniziando a non sopportare
più nemmeno il rumore dei suoi tacchi che rimbombava assordante
in quel posto.
Arrivate alla BBA, invece di salire direttamente nei laboratori per
iniziare ad organizzare il lavoro, si era fermata alla reception e
aveva ritirato una grossa busta argento, e l'aveva trascinata senza
dire una parola ai piani sottostanti.
-Fidati!- le disse solamente guardando i numeri segnati su ogni garage.
Finalmente si fermò davanti al garage numero 35. Iniziò a
frugare con foga nella borsa e, dopo una combattuta lotta con qualunque
cosa nascondesse lì dentro, trionfante tirò fuori una
chiave.
-Questo è per te!- le disse dandole la grossa busta argento.
-Che cosa sarebbe?- chiese seccata Ari afferrando la busta. -Inizio ad odiare le sorprese....-
-Fidati, questa l'amerai!-
Ari sbuffò e tirò fuori una scatola piatta e larga.
Gettò la busta per terra e anche il coperchio e guardo perplessa
il contenuto.
Era una giacca in pelle da motociclista, nera e rossa e sopra c'era appoggiata una chiave.
Alzò gli occhi sulla cugina che non fremeva di gioia come se
volesse vomitare arcobaleni da un momento all'alto, come quando le
aveva regalato le foto, né sembrava compiaciuta come quando le
aveva detto dei fondi per realizzare i beyblade che aveva progettato.
C'era qualcosa di malizioso e scaltro, come se sapesse di aver appena
fatto scacco matto.
-Papà e io abbiamo voluto farti un regalo, ma non dire nulla alla mamma, a lei non piacciono queste cose!-
Non dire nulla alla mamma? Ma se non sentiva sua zia da... praticamente
da quando erano partire per il Giappone! Non che la donna non ci avesse
provato, semplicemente a lei non fregava niente e si scansava tutte le
telefonate.
Claire tirò su senza alcun problema la serranda del garage ed
accese la luce. Entrò e si voltò a guardare Ariel e
provò una soddisfazione inimmaginabile per essere riuscita a
lasciata più che a bocca aperta, molto di più! Era
sconvolta!
Girò attorno alla grossa moto nera al centro del locale. Le luci
sembravano illuminarla da ogni angolo facendola scintillare come un
diamante.
-Allora Ariel, ti piace?- le chiese suadente accarezzando il sedile in pelle.
Ariel non riusciva a scollare gli occhi dalla moto, era rimasta sulla porta con lo scatolo ancora tra le mani.
-È... bellissima!-
Claire non riusciva a trattenere il sorriso. si avvicinò a lei e
la afferrò per un braccio trascinandosela dentro senza alcuna
difficoltà. -Dai che fai, non vuoi provarla? È tua!-
-In che senso è mia?- chiese guardandola confusa.
Claire rise ancora. Era troppo buffa! Ci avrebbe scommesso qualunque
cosa che nessuno l'aveva mai vista così, sembrava stordita, le
tremavano le mani e per poco non aveva lasciato cadere lo scatolo con
ancora dentro il giubbotto.
-Te l'ho detto, è un regalo, è tua e solo tua!-
ribadì Claire ridacchiando felice. Ari sgranò gli occhi,
se possibile ancora di più, continuando a guardare la moto
incredula.
Appoggiò lo scatolo sulla lunga mensola che percorreva la parete
laterale del garage, e si avvicinò alla moto girandole intorno
ancora incredula, senza neanche il coraggio di toccarla.
-Non ci credo....- disse. Le mancava il fiato, più la guardava e
meno ci capiva qualcosa. Le girava la testa. Sembrava troppo, lei non
aveva mai avuto niente di suo, solo Drawind, e ora....
-Io non.... come....- si portò le mani alla testa sperando che smettesse di girare.
-Guarda che io e Boris parliamo, me l'ha detto lui che ti piacciono le
moto!- le spiegò Claire continuando a sorridere felice. -Il
modello l'ha scelto papà, lui è un appassionato!-
-Wow!- Ari si lasciò sfuggire una mezza risata e immerse le dita
nei capelli legati fissando quella meraviglia senza riuscire ancora a
capacitarsene. -Mi gira la testa!-
Claire continuò a ridacchiare. -Credo che sia la felicità, ti conviene esternarla o esploderai!-
Ari abbasso le braccia e si voltò verso di lei scossa. -Perché?- le chiese quasi in tono d'accusa.
-Perché quando si vuole bene una persona, si cerca di renderla
felice in tutti i modi! Lo zio, la zia ti vogliono bene, e anche io te
ne voglio, anche se spesso non ti sopporto e tu sei poco gentile con
me. Quando si vuole bene non c'è mai un perché, mi
dispiace!-
Ed era proprio così, non c'era mai un perché. A quest'ora
avrebbe dovuto già da tempo aver gettato la spugna con Yuri, non
avrebbe dovuto a prescindere stringere amicizia con quel rozzo
impertinente di Boris, né provare affetto per quella cugina
tanto squilibrata e lontana da lei e dal suo mondo che le aveva
completamente scombussolato l'esistenza.
Ariel per diversi secondi sembrò essere rimasta come
paralizzata, poi improvvisamente si nascose il viso tra le mani e fu
scossa da dei forti tremiti. Claire provò un improvviso moto di
tenerezza, non ci poteva credere, era scoppiata a piangere.
-Oh Ariel!- si strinse le mani e le porto all'altezza del cuore emozionata. -Va tutto bene!-
-Non ci posso credere, Claire!-
Ari si voltò verso di lei e finalmente la vide in viso e non
stava piangendo, per nulla, i suoi occhi erano accesi e vispi e non era
scossa da singhiozzi ma dal ridere. Ariel Mayer non riusciva a smettere
di ridere, non riusciva a trattenersi, sembra totalmente un'altra
persona e non c'erano più dubbi ora che nessuno l'avesse mai
vista così contenta!
-Questa moto è una figata pazzesca!- disse gasatissima fremendo
da capo a piedi, e anche la sua voce era irriconoscibile. -Oh mio Dio,
potrei urlare dalla gioia! Guarda che roba!- disse con voce sempre
più acuta. -Non ho mai visto niente di più bello in vita
mia!-
Iniziò a farneticare su cose di motori, indicando i vari
componenti in vista, cose che Claire non si preoccupò
minimamente di capire. Era rimasta completamente travolta da Ariel.
L'unica cosa che le era chiara era e che le importava era che era
felice, palesemente felice, semplicemente felice! Tanto felice da
essere contagiosa, tanto si sarebbe potuto dire fino alle lacrime, ma a
scoppiare a piangere alla fine fu lei, come una scema che si era
emozionata nel vederla così contenta.
-Oh Ari!- singhiozzò e si nascose dietro una mano, stringendosi nelle spalle senza più riuscire a trattenersi.
-Ma che fai, piangi?!- Ari, che nel mentre si era accovacciata a
terra per guardare ogni dettaglio del motore e delle rifiniture,
tornò in piedi e guardò perplessa la cugina imbambolata
di fronte a lei con viso rigato da dei grossi lacrimoni che
continuavano a scendere senza tregua.
E in uno slancio inaspettato Claire le passo le braccia intorno al
collo la abbracciò, spiazzandola riempiendola di baci sulla
guancia. E dopo qualche attimo di smarrimento, anche Ari la strinse
forte, ricambiando il suo abbraccio. Era talmente sconvolta da quel
regalo che andava oltre i limiti della sua immaginazione, che non si
rese conto di quanto ricambiare quell'abbraccio le stesse facendo bene.
-Con questa potrai correre libera nel vento! Potrai volare dove vuoi!-
le disse tra i singhiozzi continuando a piangere come una povera scema
sulla sua spalla.
Si staccò a lei cercando di asciugarsi le guance, senza successo
perché le lacrime continuavano a scendere, e rideva imbarazzata
per come si era ridotta. Doveva avere tutto il mascara sciolto oramai.
Prese un fazzoletto dalla borsa e provò a rassettarsi alla meno
paggio.
-Facciamola ruggire!- Ari afferrò le chiavi dalla scatola e si
infilò la giacca di pelle. Salì a cavallo della sua moto
e le fece un cenno col capo. -Dai, tira fuori il tuo giubbotto e monta
su, andiamo a fare un giro!-
Claire arrossì lievemente. -Come fai a sapere che....-
-Ma dai!- le fece con un sorrisetto scaltro di chi la sa lunga. -Vuoi
farmi credere che sei uscita dal negozio solo con questo?-
Claire strinse le labbra cercando di trattenere il sorrisetto di chi sa di essere colpevole ma non se ne dispiace.
-No, infatti, hai proprio ragione!- le fece saltellando euforica
e raggiunse il mobiletto in fondo al garage. Lo aprì e
tirò fuori una giacca color ghiaccio che si infilò subito
e i due caschi integrali, neri e scintillanti come la moto.
Ari accese il motore e il rombo riempì lo spazio veramente come
un ruggito, e diede gas più e più volte facendolo
risuonare.
-Senti che meraviglia!- disse Ari esaltata mentre Claire saliva dietro
di lei e si infilavano il casco. -Tieniti forte bambolina, si parte!-
Takao e Kai stavano attraversando il capannone degli Shell Killer nel silenzio totale.
Ciò che notò Takao fu che, proprio come quando si
presentava lì con Ari, nessuno osava fiatare, nessuno si
sbilanciava, ognuno cercava di affaccendarsi nella speranza di passare
inosservato. Forse questa volta però non dipendeva solo dalla
presenza di Kai al suo fianco, lui per primo doveva apparire piuttosto
serio.
-Vorrei capire perché diavolo mi stai portando qui! Potevi
parlarmi benissimo ovunque, che cosa è questa improvvisa
confidenza con questo posto?- lo ammonì duramente Kai mentre lo
seguiva su per le scale che portavano alla sua stanza. Gli dava
sinceramente fastidio quell'invasione del suo territorio, anche se
aveva abbandonato quel luogo da anni.
Takao non gli rispose. Si limitò ad aprire la porta e a fargli cenno di entrare manco fosse stato a casa sua, che nervi!
Kai sospirò pesantemente, cruciandolo con un'occhiata, decidendo di assecondarlo ed entrò nella stanza.
Avanzò all'interno in silenzio guardandosi intorno, analizzando
ogni angolo, ogni dettaglio, ogni oggetto. Gli era tutto così
dannatamente familiare.... Le bottiglie di alcolici mezze vuote
abbandonate sul tavolino accanto ai flaconi vuoti, l'immondizia e il
disordine ovunque, l'odore insopportabile del malessere.... Si
portò una mano chiusa a pugno davanti alla bocca mentre la
nausea si faceva avanti.
Perché proprio lì dentro? Pareva che glielo avesse fatto
a posta! Perché proprio lì nel suo rifugio!? Cosa era,
una maledizione, una persecuzione!?
Takao lo stava osservando senza tregua, si sentiva i suoi occhi
addosso, il suo sguardo severo e grave di chi vuole sbatterti la
realtà in faccia.
Perché cazzo doveva fare così? Perché doveva
essere così maledettamente difficile!? Era solo una debole! Ecco
cosa era, e non voleva più saperne niente, cancellarla,
lavarsene le mani! Non voleva vedere più né lei né
il mostro che aveva lasciato lì dentro!
Le bottiglie e tutto ciò che c'era sopra il tavolino volarono
sul pavimento quando questo si ribaltò completamente sotto il
suo poderoso calcio. Avrebbe voluto radere al suolo tutto, ma si
lasciò cadere sul divano, e si passò le mani tra i
capelli cercando di domare l'ira. Chinato in avanti, gli occhi chiusi,
sperava di non vedere più quello che aveva davanti, non voleva
vedere più quella roba. Era una persecuzione!
-Ieri l'ho recuperata per il rotto della cuffia!- Takao chiuse la porta alle sue spalle e si sedette sulla poltrona di fronte.
-Non c'è bisogno che me lo dica tu!- disse in un latrato basso, senza alzare la testa dalle mani. -Lo vedo da me!-
-Cosa ti è saltato in mente? Darle della puttana, come hai potuto?-
A Kai sfuggì una mezza risata di scherno. La colpa non era sua,
se le persone erano deboli e non riuscivano a stare a galla da sole, la
colpa era solo la loro!
Ti stai solo difendendo! Gli sussurrò meschina una vocina in fondo alla testa.
-Te l'ha detto eh! E non ti ha detto tutto il resto?- lo attaccò
rabbioso. -Avrò anche esagerato a parlare ma lei ha esagerato in
bel altri modi. Gliel'ho solo fatto presente!-
Ma Takao non si lasciò impressionare, non vacillò, era
molto più forte di lui in quel momento. Davanti a lui c'era un
Kai debole, una bestia ferita che si sentiva minacciata.
-Nessuna donna dovrebbe essere chiamata così! Nessuna Kai, a
prescindere da quello che può aver fatto! È una parola
così dannatamente sporca che mi fa schifo pure ripeterla!-
Sporca.... anche lei ha usato quella parola, ricordi?
-Ma per piacere! Tu parli perché non sai!-
-Quello che c'è da sapere è qui in questa stanza, Kai!-
-Come la chiameresti la ragazza che sta con te e che ami, se andasse a
letto col tuo migliore amico fottendosene di te e di lui e di qualsiasi
altra cosa? Se quella parola ti fa tanto schifo allora è quella
giusta, perché tutto questo fa schifo!-
-È questo il problema?- gli chiese. -La chiamerei stronza,
cattiva, infida. Ma sapendo che si tratta di lei direi inconsapevole.
Non si sarebbe niente da perdonare, solo da comprendere, e tu non hai
fatto né l'uno né l'altro, l'hai solo insultata!-
-Perdonare? Comprendere?- disse con assoluto disprezzo. -Ma che cazzo dici!?-
Takao si sporse risoluto verso di lui, puntò i suoi occhi
determinati in quelli di Kai e abbassò il tono della voce che
risultò fermo e grave.
-Kai, ascoltami bene, credi davvero che Sergej l'anno scorso ci abbia
raccontato tutto? Tutto quello che la riguardava, tutto quello che
è successo in quel posto malato? Ha omesso delle cose Kai, cose
che io non voglio nemmeno immaginare, ma so quello che ho visto ieri
notte e non mi è piaciuto! Ho visto il male! Non mi ha detto
niente, ma quel poco mi ha inquietato e non voglio mai più che
arrivi a questo!-
Già, il male! Cosa si era trovato davanti quella notte, Yuri? La
stessa Ariel vuota che aveva affrontato lui quella sera nell'albergo
dove l'avevano chiusa a chiave? L'aveva spinta via e le aveva dato
della puttana perché aveva provato ad ottenere una via d'uscita
da quella stanza concedendosi a lui, provocandolo, a lui che avrebbe
dovuto disprezzare più di tutti. E aveva provato schifo, un
disgusto viscerare per lei, per la sua indifferenza, la totale apatia.
Si era trovato davanti una persona che non aveva più nulla,
nemmeno la dignità.
L'ho persa molto tempo fa! Erano state le sue parole, le stesse che
lo avevano sconvolto a tal punto da farlo piangere in maniera incontrollata.
E come quella volta il disgusto che aveva provato verso di lei gli si
rivotò contro, e dovette combattere con tutto sé stesso
per impedire alle lacrime di scendere di nuovo. Non avrebbe pianto
davanti a Takao, a costo di soffocarsi.
-Mio nonno mi ha insegnato che bisogna rispettare ogni donna come vorresti che fosse rispettata tua madre!-
-Bene, qualcuno a te lo ha insegnato!- sibilò risentito.
-Allora vedi di apprenderlo adesso!- lo fulminò impietoso Takao.
Rimasero per un po' in silenzio.
Si sentiva distrutto, lacerato,
catapultato in una situazione dalla quale era scappato tanto tempo
prima. Sotto il continuo sguardo severo dell'amico, non aveva voglia di
parlargli, di guardarlo né di stare più lì.
-Kai, ti dà fastidio che stiamo insieme? È questo il problema?-
-No!- Ma si accorse di averlo detto con un tono troppo secco,
fraintendibile, e si affretto ad aggiungere. -Mi fido di te più
di chiunque altro.- Più di me stesso....
-Allora qual è il tuo problema?-
-Non ho nessun problema, Takao!-
-Hai appena detto che ti fidi di me, quindi parla!-
-Io ho già i miei cazzo di problemi, me la sono presa con lei che non c'entrava niente, ecco tutto!-
Questa spiegazione sembrò bastargli. Non aveva intenzione di
approfondire. Voleva che i suoi problemi rimanessero fuori da tutta
quella storia.
-Ari è tornata con noi per difenderci da questo pericolo, e lei
è più che in grado di farlo, su questo non ci sono dubbi.
Ma ha dei punti... dei tasti che se toccati la fanno crollare. Le ho
chiesto stamattina di parlare, di buttare fuori qualcosa, qualsiasi
cosa, ma non lo farà mai! Ci sarà un confine oltre il
quale io non potrò andare Kai...-
-Non sono tenuto ad occuparmene io!-
-Allora, quanto meno, evita di farle del male!- lo ammonì repentino.
Takao sospirò imponendosi di mantenere la calma, doveva essere
paziente. Se Ari era un tipo difficile, certo Kai non era da meno.
-Kai, sei importante per lei, ma in questo modo la perderai!-
A quelle parole sentì di nuovo la rabbia montargli dentro,
peggio di prima, e la voglia di ferire, di fare del male e allontanare
ogni essere vivente si impossessò di lui.
-Tanto meglio! Non me ne faccio niente di lei, che mi mandasse pure a cagare, che se ne andasse, non me ne frega un cazzo!-
Ma Takao non si lasciò impressionare. Era tipico di Kai reagire così.
Si alzò e passò dietro al divano, fermandosi alle spalle
di Kai. Si chinò verso di lui, incrociando le braccia sullo
schienale.
-Kai, guardati intorno... è così che la perderai.-
Kai non si mosse. Era caparbio, ma sapeva che aveva solo bisogno di
tempo per rendersene conto che il rifiuto, come al solito, non lo
avrebbe portato a niente. Si tirò su e si incamminò verso
l'uscita.
-Metti l'orgoglio da parte e falle capire che anche per te lei è
importante!- gli disse prima di chiudersi la porta alle spalle e
lasciarlo solo, lì nella stanza che non era più sua.
ok raga! chi
è sopravvissuto fino alla fine? Korichan, vedi sono tornata ai
capitoli lunghi XD spero di non aver esagerato con la lunghezza questa
volta.
quindi, qui
non c'è molto da spiegare, forse più nel prossimo capitolo.
più in là approfondirò pure questo lato del nostro
caro e orgoglioso Kai. io accenno cose, poi voglio vedere come mi
riduco quando dovrò approfondirle xD
spero comunque che in qualche modo risulti carino questo capitolo
un bacio a tutti e alla prossima!
Pinca <3
|