Ginger Black Solitude Chronicles

di Black_Eyeliner
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Ultima parte. Grazie a tutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ginger Black Solitude Chronicles

 

Postfazione

 

Mastica zenzero la vecchia signora.

Ne vuole ancora, ne vuole di più, per respingere la nausea che la folla maldestra le provoca.

Sente bussare all’uscio della sua solitaria dimora, mentre oziosa, continua a dondolarsi sulla sedia cigolante.

 

Un colpo.

 

Dondola la vecchia signora.

 

Due colpi.

 

Mastica lo zenzero.

 

Tre colpi.

 

Si alza cauta, per non inciampare nel lungo strascico del vestito di nera organza e il dondolo, vuoto, continua per un po’ ad oscillare, come mosso da una invisibile, fantomatica presenza, prima di arrestarsi completamente.

 

La vecchia signora, con le mani grinzose e venate di verde e di blu, si copre la bocca, per nascondere le briciole di zenzero rimaste tra le screpolature delle labbra aride; cerca di pulirsi meglio che può : vuole essere presentabile per i suoi ospiti.

 

Quattro colpi.

 

Le dita adunche stringono il pomo d’ottone, prima di ruotarlo a destra, aprendo piano la porta.

Tra il ligneo battente e lo stipite, la vecchia signora sbircia curiosa: le piace scrutare i volti degli incauti avventori, che sempre provano a sfidarla, ad ucciderla.

Ma il Tempo Consorte è suo complice: anticipa le mosse degli avversari, li rincorre, li agguanta, li incatena alla Vecchiaia e  sempre costoro finiscono giogo di Lei, Nera Solitudine di Zenzero.

 

Spalanca l’uscio la vecchia signora.

Sorride languida ai suoi ospiti.

E, come ogni volta che riceve visite, pronuncia le sue consuete, ieratiche sentenze:

 

 

 

 

 

 

 

“Venite!

 

Entrate!

 

Benvenuti nella mia umile dimora.

 

Questo è il luogo ove vi concederò il Valzer dell’ Oscurità

 

Al ritmo del Tempo che tra poco

 

Suonerà il Violino della Vecchiaia.

 

Questo è il luogo ove potrete trovare un rifugio sicuro per le vostre anime colpevoli.

 

Accomodatevi pure.

 

E scusate se non ho sedie.

 

Sedete pure sul pavimento.

 

E scusate se non ho tè, né pasticcini né biscotti da offrirvi.

 

Prego, vogliate assaggiare lo zenzero.

 

E’ ottimo per il dolore e la nausea.

 

E scusate se il mio vestito è impolverato e i capelli in disordine e le labbra incrostate.

 

Assaggiate il gusto della Solitudine.

 

Prima che io assaggi voi.

 

Avvolgendovi.

 

Masticandovi.

 

Ingoiandovi.”

 

 

[Ginger Black Solitude]

Nera Solitudine di Zenzero.

Avvolgimi.

Masticami.

 

Ingoiami.





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