Arles
si godette l'aria fresca sul viso. Erano anni che toglieva la
maschera soltanto di sera nella quiete delle sue stanze ed era una
piacevole novità poter passeggiare come una persona
qualunque in
quel meraviglioso parco! Prendere questa giornata è stata
decisamente un'ottima idea, pensava, quando il suo sguardo venne
attirato da una tavola calda e decise che poteva anche concedersi un
pranzo particolare.
Si
sedette al tavolo ordinando una tripla porzione di tiramisù,
un
Cosmopolitan e una macedonia (ci teneva ad avere un'alimentazione
sana, lui!) e mentre mangiava sentì la porta aprirsi e una
voce
raschiante e scorbutica dire: “Dai, vieni a mangiare
qualcosa,
Ni-Jay!”
“È
la prima buona idea che hai da tre giorni” sbottò
una bella donna
“E non chiamarmi Ni-Jay!” . Il Gran Sacerdote
riconobbe
immediatamente i due idioti che avevano tentato di rapire Gigars
scambiandolo per lui, e fu molto combattuto tra il ridergli in faccia
ed il catapultarli all'istante in un'altra dimensione. Appena li
sentì parlare decise per la prima, ma fu talmente bravo, il
nostro
Arles, che si trattenne fino all'ultimo e ascoltò divertito
il
dialogo tra i tre, probabilmente fratelli.
“Oh
cavolo, è lui! È il Gran Sacerdote!”
“Quello?
E chi l'avrebbe mai detto?” rispose curiosa la donna
sorseggiando
un aperitivo. Ecco, la cosa migliore era che non solo poteva sentire
tutto grazie al suo udito ipersensibile (dovuto sia ai suoi sensi
più
acuti dell'umana normalità sia ai padiglioni auricolari
fuori misura
di cui Madre Natura l'aveva dotato), ma anche guardare
tranquillamente coperto dai lunghi capelli, dato che si erano seduti
nel tavolo accanto al suo.
“Qui
non è protetto!” sussurrò eccitato
quello che sembrava il più
giovane di tutti “Possiamo rapirlo qui”
“Oh
pietà, non ricominciare con questa cazzata! Va a finire che
vi
farete ammazzare!” sbottò lei attaccando il piatto
di salatini al
centro del tavolo. I magnetici occhi verdi non ammettevano repliche.
“Se
tu ci aiuti no, Ni-Jay!” Supplicò l'altro.
“Non
esiste” sbuffò la presa in causa, per poi
impallidire quando sentì
la terribile frase: “Allora ci pensiamo noi a renderti
fiera!” i
due si alzarono e andarono verso il bagno a progettare
chissà cosa,
pertanto Arles decise che si sarebbe anche potuto divertire un po'.
Si rivolse alla donna con un sorriso sornione: “Che aperitivo
è,
cara? Sembra delizioso”.
La
donna sussultò sentendosi rivolgere la parola e poi,
riacquistato in
fretta l'autocontrollo, rispose: “Si chiama Martini Royale,
mio
signore. Forse un po' forte, ma molto buono. Vuole
assaggiarlo?”
chiese speranzosa, colta da un'ideuzza che almeno, se fosse andata in
porto, avrebbe evitato ai suoi fratelli dementi di fare danni.
I
due sopracitati stavano infatti tentando in tutti i modi di colpire
il cavaliere con un dardo narcotico senza farsi notare, impresa non
facile visto che anche se la saletta era piccola era molto affollata.
“Sei
molto gentile, ma magari un'altra volta, non so quanto sia salutare
mischiare Cosmopolitan e Martini” rispose cortese Arles
alzandosi e
facendo così “casualmente” in modo che
il dardo non lo colpisse
ma andasse a rimbalzare sul pesante bracciale d'oro (i due cecchini
si affrettarono a tornare in bagno mentre la donna, Niraja il suo
nome, si tirava una pacca sulla faccia. Con tutte le famiglie del
mondo proprio in quella di cretini era dovuta nascere??). Mentre
l'insolito compagno di chiacchiere si alzava e andava a pagare la
donna volò come una furia ai bagni dove appese i due
fratelli contro
il muro per il collo.
“Sia
ben chiaro, o la piantate o me ne occupo io”
ringhiò.
“Lo
faresti davvero??” chiesero i due con gli occhi a stellina.
“No,
zero proprio, ma se non c'è altro modo per farvi stare zitti
così
sia” li lasciò cadere elegantemente a terra e
tornò a finire il
suo aperitivo. Bella seccatura, pensò mentre cercava un modo
per
rapire il Sacerdote. A differenza degli inetti che si ritrovava per
fratelli si era resa immediatamente conto di quanto la cosa sarebbe
stata problematica; sensazione aggravata dal fatto che Nektarios e
Tarasios erano appena riemersi trafelati e orgogliosi come se
avessero fatto qualcosa di utile.
Nel
frattempo un ignaro e tranquillo Arles faceva ritorno al Santuario
ridendosela della grossa (e sollevando qualche dubbio in più
sulla
sua integrità mentale). Se il livello era quello, si
prospettava una
settimana divertente come non ne viveva più da anni.
Missione
Santuario, TENTATIVO N°2: FALLITO
Autore: Enkeli_Eli
Angolino
mio: ciao bellezze! Spero vi stia piacendo questa
nostra
piccola follia, grazie a chi spenderà un po' di tempo per
leggerla!
Un bacio,
Eli
:*
|