Alcune scintille azzurre sprizzarono dal petto squarciato di Athena, mentre la cyborg ansimava. Gli occhi le si chiudevano di scatto ed era scossa da tremiti e spasmi, dal suo corpo si alzavano degli stridii metallici.

Frank se la strinse contro e la cullò, sentiva gli occhi pizzicare. Il jet-pack alle sue spalle faceva un rumore sordo.

“John Francis Smith” biascicò Athena.

“Sono qui” rispose lui. Il vento gli faceva ondeggiare i capelli brizzolati.

“Sai perché non mi hai mai fatto ridere?” domandò lei con voce metallica.

“No, perché?” domandò lui.

“Perché non sei divertente” disse ironica lei. Gli sorrise.

< Il tuo sorriso mi è sempre bastato > pensò lui.