Stupido

di fervens_gelu_
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                                                                STUPIDO


 

Brulicante nella vita, disperato, assorto, pecco, di autostima.

Mi manca la vita, strappato al desiderio, alla voglia di esistere. Tremo e continuo a credere, a sperare.

Speranza, flebile, una parola sibillina, mi percuote, aggroviglia le interiora.

Occhi stanchi, vuoti che hanno perso l’ardore di un tempo; azzurro spento, cielo terso decorato da piccoli cirri d’inchiostro.

Serpeggia ardente il calore del corpo, fermo, teso, inerme, l’odore del sudore perlaceo che scende dalla fronte corrucciata. Le labbra asciutte, secche, la bocca incapace di ascoltare sapori, le orecchie impossibilitate a gustare dolci melodie.
 

Tutto era nero, pioggia di colori scuri, di melodie diaboliche, una scintilla di suoni tetri, agrodolci, amari, insipidi. Ma, ormai, ogni cosa si confondeva l’una con l’altra. Era il colore della tristezza che tutto ricopriva, di un velo magico, languido.

Pelle umida, nascosta dal soffice imbarazzo, mente assorta in un modo di nervi, come un bastone appuntito conficcato nella psiche, come una pianta rampicante mi avvolgesse, contorcendo ogni possibilità di rinascita. Labile, innocente, come una perla in mezzo all’oceano, accarezzata dal corallo e dalle onde, soffici, voluttuose, scaraventato via dalla tempesta incessante, impetuosa, mare di preziosi ricordi, lontani.

Stupido, non capivi che quelli fossero dipinti del mio animo, arte danzante nella notte stellata,

le tue parole taglienti, le brandisci con forza ferina, mi stuprano, rendendomi altro da me,

cuci il cuore con le lame.

 





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