Come fare impazzire un Nara in poche mosse

di missredlights
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cap

“Shikadai? Che cosa stai facendo?”

Temari aveva appena sceso le scale e guardava suo figlio con occhi sbarrati. Erano le sei del mattino e suo figlio era ai fornelli a preparare la colazione.

Si stropicciò gli occhi, credendo di avere qualche allucinazione, ma quando li riaprì lo vide ancora lì, davanti a lei, e che la guardava con uno sguardo scocciato.

“Stai bene?”

“Colpa di Himawari. Ha detto che, per farmi perdonare, devo essere iperattivo per un giorno intero, facendo tutto quello che tu e lei mi direte di fare, senza protestare.”

“Quindi avete fatto pace.”

“Se per te questa si chiama pace.”

Più scocciato che mai per essere stato buttato giù dal letto troppo presto, Shikadai levò il riso dal fuoco, mettendolo a raffreddare dentro un bento. Temari sorrise compiaciuta. Aveva già dato per spacciata la relazione fra suo figlio e Himawari, e invece si era dovuta ricredere. Shikadai aveva fatto la cosa giusta, dicendo la verità alla Uzumaki e facendosi perdonare. Forse anche lei avrebbe preteso la stessa cosa da Shikamaru. Non c’era niente di peggio che obbligare un Nara ad essere iperattivo.

“Di chi è quel bento?”

“Per la Seccatura. Vuole che le prepari la colazione e poi vuole anche il pranzo. E sai cosa vuole per pranzo? Il ramen! Come diavolo si fa il ramen?!”

Temari si ritrovò a ridere sommessamente. Adorava Himawari, e adorava molto di più vedere come riusciva a comandare suo figlio. La maledizione dei Nara aveva colpito anche suo figlio.

“Ti è andata bene. Io a tuo padre avrei chiesto di essere iperattivo per almeno una settimana. Reputati fortunato.”

A Shikadai per poco non caddero le ciotole dalle mani. Una settimana per lui sarebbe stato troppo, sarebbe morto prima.

Ora capisco perché vanno così d’accordo queste due!

“Appena finisci la colazione, fai la lavatrice, sistema casa, lavala e puliscila, e poi prepara anche il pranzo per noi.”

“Aspetta un attimo…!”

“Ha detto che, per farmi perdonare, devo essere iperattivo per un giorno intero, facendo tutto quello che tu e lei mi direte di fare, senza protestare. Non lo avevi detto tu, prima?”

Il sorriso compiaciuto di sua madre fu la fine per lui. Sibilò un “seccatura” a denti stretti e continuò a preparare la colazione.

Promemoria: non cacciarmi mai più in questi guai.

 





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